buone
abitudini.— Non
èeglivero, signora?... poiessehanno
fattorelazione conun
signoremolto villano...una speciedilupo che nessuno poteva vederenel pae-se... eglileaccompagna
a casala sera... In fine...— Come!
non èqui tutto?— Un
giovane signoredi Parigichesichiama
Edmondo
Didier èvenuto a dimorareaChelles poco dopol’arrivodelledue
forestiere...edac-ché
egliè qui passa quasi tuttoilsuotempo
a Kock.Paoloeilsuocane.Voi.4. 790
casaloro...questo è
un
agire scandaloso...ionon sonocattiva,ma
vihanno
dellecosechesaltano agliocchi... Droguet,lasciatein paceilvostro gi-Jetedabbottonatevi.Telenia,incantata di ciòcheudiva, esclama:
—
Ciòche voi dite circa questedue donne
nonmi
sorprendepunto, signora.Noiconosciamoil signor
Edmondo
Didier da molto tempo;mio
marito ha avuta moltaintrinsichezzacon lui.Chamoureau
che non avea potuto ancora direuna
parola echesi era limitatoacontemplareilsignor Droguet che cercavai suoibottoni, s’ima-gina di poter parlaree dice:
—
Sì, ioho conosciuto il signorEdmondo
Di-dier, cioè fu permezzo
di Freluchonche... altre volte...neltempo
in cui...Telenia si affretta ad interrompere suo
ma-rito.
—
Finalmente,signora, noi giàsapevamoaParigi cheilsig.Edmondo
avevastrettounarelazione in-degna diluiecheaffliggevalasua famiglia... per-chè ciò che voim’avete dettodiquesta signoraDalmont
siaccordaperfettamente con quanto se ne pensaa Parigi, oveellaè riguardatacome
un’intrigante, un’ avventuriera... esenzadubbia
la sua giovaneamicanonèpuntomigliore...ogni simile
ama
ilsuo simile...La
signoradi Bellevillechevoleva trinciarlada grandama
sieradimenticata chelacitazione dei proverbi nonera dibuon
gusto;ma
la signora Droguet raggiantedigioiaesclama:—
Vedi,Droguet,essesonoavventuriere...donne
dappoco! N’erosicura... iononm’inganno mai
nellemie congetture...non 1’ho ioancorieri so-stenutoal dottore Antonio che volea prender le lorodifese...ma
via,ammalati,Droguet...ammalati,91 miobuon amico, edio fiod’oratiassicuro che
ildottore conentreràin casa nostra.
IlsignorDroguet chearea finalmentetrovato sulsuogilet
un
bottoneservibile,non pareva che facessemollaattenzione aciò che glidicevasua moglie. In quelmomento Chamoureau
è preso da uno sternuto che termina in pioggiaeche aspergeisuoi vicini; eglisiaffrettaa cavare di tascailsuofazzoletto affinedipoterrendere osten-sibileilsuo naso;ma
nella fretta di svolgereJa
suapezzuola, egliscagliasul visodella signora Droguet
un
oggettochedalla guancia di questa sigoorascivolasopra ilsuo senoe vidispare.La
tarchiata«ignora getta
un
urlo,suo marito dàun
saltoindietro,e Teleniaguardando
Chamoureau
conpiglio severogli dice:— Che
cosa avetedunque
lanciato sopra la signora?—
Ioho
lanciato qualchecosaallasignora?...io?
ma
chedunque?
ionon honulla...Intanto la signora Droguet si riversa sul suoseggiolonee grida
come
un’ossessa:— Ah!
liberatemi da questa brulla.bestia...essaè
sempre
qui, èsdrucciolata nelmio
cor-setto,cavatela... liberamente, oio graffioquaU
cheduno.Chamoureau
contemplalasignoracon aria tra»volta,
ma
non simove
punto; il signor Droguet lascia gridaresua mogliee vuole assolutamente abbottonarsi iipanciotto. Telenia dice loro:— Ebbene,
nessuno di voi pensaa soccorrere lasignora?...— Mi
sembra, rispondeChamoureau,
che non toccaame
frugare nei corsettodiquestasignora...questaè unabisogna devolutaalsuo signor
ma-rito...
92
Madama
Droguet vedendo che nessuno veniva in suo aiutosidecide finalmente a cacciare essa stessa lasuamano
destranel corsetti. Ellane cavaun
piccolo pesce rosso resopiù quietopel sog-giornoda lui fatto in un luogocaldo.— Un
pescerosso,mormora
lasignora Droguet tutta stupita.Come!
signore, seguitaella un po’rassicurata vedendo che nonera
un
rospoquello eh’ella avea riscaldatonel suo seno,come
! voi tenetedei pesci rossi nel vostro fazzoletto?Ilsignor
Chamoureau
che comincia a com-prendere l’equivoco diventa più rosso del suo pescee non sa rispondere.Ma
Telenia prende la parola esiaffretta araccontare l’accidente spr-venutoasuo maritoquellastessa mattina,conche spiegò inqualmodo un
abitante delbacinoavesse potutorestare nellatasca delsuoabitosenza eh’ei seneaccorgesse. Si finiscecolrideredi tale avven-tura,ed acciocché ilpescesia intieramente scu-sato, Telenia invila apranzo lafamiglia Droguet per il vegnente giovedì. L’invitoè accettato; il sig.ela signoradi Bellevilleprendonocommiato;
i Droguet li riconducono fino al calesse,
ed
iquattropersonaggi si lasciano moltosoddisfatti gli unideglialtri.
—
Signore!visitateun
pocolevostre tasche, dice Telenia,edaccertatevichenonvisienodentro altri pesci; non ho nessuna voglia che ne get-tiate ancorasulnasodellepersonecheandiamo
a visitare.—
Ionon ho più nulla nellemie
tasche, si-gnora...—
Ora nonmistupisco più dell’odoredimarea
chesentivo pocofà...ma
perchèdunque non
vi siatecambiato di abito?—
Dinerinon
ho che questo chemi
vadabene, signora..93
—
Converrà farvenefareun
altro...mi
sembra chesiateabbastanzaricco peraverne più d’uno.Uscendo
dalla signora Droguet, Telenia si fa condurrepresso la famigliaRemplumè,
poipressoi Jarnouillard,poipresso il sindaco, efinalmente presso tutti i principali abitanti del paese che
rimangono
assai lusingali dallegentilezze e dagli inviti ricevutidalsignore e dalla signora di Bel-leville. Telenianon dimentica nè Luminot, nè ilmedico
e fece loro perveniredue
lettere d’iu-vito perilpranzodi giovedì. Poi, maritoe mo-glie ritornano alla villa dai pesci rossi, dove giuntiChamoureu
dicefrasè:— Ora
vado nelmio
appartamento enonmi muovo
più di là perchè nonmi
succeda ancora qualchealtra disgraziaiDal suolatoTelenia sentivasi soddisfatta dellasua giornata, poiché aveva cominciatoacalunniarele persone che
Edmondo
frequentava, ed era certa che le sue malvagie insinuazioni sarebberostate ben tostoripetuteedesagerate,perchèpresso gli sciocchi la maldicenza èil piùdolce dei passa-tempi...CAPITOLO XIX.
AMICORlATVieiNALE PERSONE.
AllorchéPinnamorato
Edmondo
ritornòdaParigi, sua prima curafu quelladirecarsi dallasignoraDalmont
persalutare ledue amicheepervedere Agata.Non
simancò
diraccontarglilascenadella vendila, di cuiOnorina avrebbe volutotacere le circostanzeche ridondavanoasualode;ma
Agata raccontò tutto, gridando:—
Perchè nondirei io il bene chetu fai...poichésidice tantomaledi noineipaese... que-stocompenserà un poco... .