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GLI ATTORI DEL CONTRASTO ALLA CORRUZIONE

Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) è l’attore più importante del processo; egli coordina l’intera gestione del rischio, con particolare riferimento alla fase di predisposizione del PTPCT e al monitoraggio.

Si richiede al RPCT di specificare i compiti di tutti glia altri attori coinvolti nella gestione del rischio all’interno dei PTPCT in modo da attivare, eventualmente, quanto disposto dall’articolo n.1 e n.2 della L.

n.190/20121.

4.1 L’ORGANO DI INDIRIZZO (AMMINISTRATORE UNICO) arch. Vincenzo De Paolis

è l’organo di indirizzo politico cui competono, entro il 31 gennaio di ogni anno, l’adozione iniziale ed i suc-cessivi aggiornamenti del PTPCT, su proposta del Responsabile della Prevenzione della corruzione e Traspa-renza.

Tale organo deve:

 valorizzare, in sede di formulazione degli indirizzi e delle strategie dell’amministrazione, lo sviluppo e la realizzazione di un efficace processo di gestione del rischio di corruzione;

 tenere conto, in sede di nomina del RPCT, delle competenze e della autorevolezza necessarie al cor-retto svolgimento delle funzioni ad esso assegnate e adoperarsi affinché le stesse siano sviluppate nel tem-po;

 creare le condizioni per favorire l’indipendenza e l’autonomia del RPCT nello svolgimento della sua attività senza pressioni che possono condizionarne le valutazioni;

 assicurare al RPCT un supporto concreto, garantendo la disponibilità di risorse umane e digitali a-deguate, al fine di favorire il corretto svolgimento delle sue funzioni;

SISTEMA

GESTIO-NE DEL RISCHIO

RPCT Organi di

indi-rizzo

OIV

UDP

Dirigenti

Dipendenti

Ufficio Legale

 promuovere una cultura della valutazione del rischio all’interno dell’organizzazione, incentivando l’attuazione di percorsi formativi e di sensibilizzazione relativi all’etica pubblica che coinvolgano l’intero personale.

4.2 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA (RPCT) avv. Vincenzo Pignatelli

Il Responsabile della prevenzione della corruzione esercita i compiti attribuiti dalla legge e dal presente Pia-no, in particolare:

 elabora la proposta di Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza e i suc-cessivi aggiornamenti da sottoporre per l’adozione all'organo di indirizzo politico sopra indicato;

 verifica l'efficace attuazione del Piano e la sua idoneità e ne propone la modifica qualora siano ac-certate significative violazioni delle prescrizioni o intervengano mutamenti rilevanti nell'organizzazione o nell'attività dell'amministrazione, anche in corso di anno;

 verifica, d'intesa con i Dirigenti competenti, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività più esposte a rischi corruttivi e definisce le procedure appropriate per sele-zionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione se-condo i criteri definiti nella Tabella delle Misure di Contrasto (allegato 4);

 vigila, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo n.39/2013, sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi di cui al citato decreto, attraverso verifiche a campione sui rapporti intercorrenti tra l’Azienda e i soggetti che sono interessati ai procedimenti di autorizzazione, con-cessione o erogazione di vantaggi di qualunque genere, anche verificando eventualmente relazioni di pa-rentela o affinità esistenti tra titolari, amministratori, dipendenti, dirigenti e amministratori;

 accede a tutta la documentazione amministrativa, di qualunque genere e tipo, detenuta dall’ATER, nonché a tutte le informazioni, notizie e dati, formali e informali, a qualsiasi titolo conosciuti o detenuti dai dirigenti, dai dipendenti, dall’A.U., dall’OIV;

 pubblica, entro il 15 dicembre di ogni anno, sul sito web dell’amministrazione una relazione sui ri-sultati dell’attività svolta e trasmettere la medesima all’organo di indirizzo politico;

 riferisce, nei casi in cui l’organo di indirizzo politico lo richieda o qualora il Responsabile lo ritenga opportuno, sull’attività svolta.

 svolge le funzioni indicate dall’articolo 43 del decreto legislativo n. 33 del 2013, così come modifica-to dal D.Lgs. 97/2016;

 raccorda e coordina il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT).

4.2.1 IL REFERENTE dott. Vito Colangelo

Il referente è tenuto a rispondere alle richieste informative del RPCT, a contribuire con proposte e suggerimenti all’attuazione del Piano, a esprimere pareri se richiesti dal RPCT, a relazionare sulle at-tività soggette a rischio con le modalità e nei tempi di volta in volta indicati dal Responsabile e a monitorare la loro coerenza con la prevenzione della corruzione, segnalandone gli scostamenti; egli in particolare:

 collabora con il RPCT e svolge attività informativa nei suoi confronti affinché questi abbia elementi e riscontri sull’intera organizzazione e sull’attività dell’amministrazione, attraverso il mo-nitoraggio costante degli uffici in riferimento alle previsioni del Piano.

4.3 I DIRIGENTI Ing. Pierluigi Arcieri

I dirigenti e i responsabili delle unità organizzative devono:

 valorizzare la realizzazione di un efficace processo di gestione del rischio di corruzione in sede di formulazione degli obiettivi delle proprie unità organizzative;

 partecipare attivamente al processo di gestione del rischio, coordinandosi opportunamente con il RPCT, e fornendo i dati e le informazioni necessarie per realizzare l’analisi del contesto, la valuta-zione, il trattamento del rischio e il monitoraggio delle misure;

 curare lo sviluppo delle proprie competenze in materia di gestione del rischio di corruzione e pro-muovere la formazione in materia dei dipendenti assegnati ai propri uffici, nonché la diffusione di una cultura organizzativa basata sull’integrità;

 assumersi la responsabilità dell’attuazione delle misure di propria competenza programmate nel PTPCT e operare in maniera tale da creare le condizioni che consentano l’efficace attuazione delle stesse da parte del loro personale (ad esempio, contribuendo con proposte di misure specifiche che tengano conto dei principi guida indicati nel PNA 2019 e, in particolare, dei principi di selettività, ef-fettività, prevalenza della sostanza sulla forma);

 tener conto, in sede di valutazione delle performance, del reale contributo apportato dai dipenden-ti all’attuazione del processo di gesdipenden-tione del rischio e del loro grado di collaborazione con il RPCT.

4.4 L’ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE (OIV)

L’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), deve:

 offrire, nell’ambito delle proprie competenze specifiche, un supporto metodologico al RPCT e agli altri attori, con riferimento alla corretta attuazione del processo di gestione del rischio corruttivo;

 fornire, qualora disponibili, dati e informazioni utili all’analisi del contesto (inclusa la rilevazione dei processi), alla valutazione e al trattamento dei rischi;

 favorire l’integrazione metodologica tra il ciclo di gestione della performance e il ciclo di gestione del rischio corruttivo.

4.5 L’UFFICIO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI (UPD)

 Cura i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (articolo 55-bis del D. Lgs. n. 165 del 2001);

 provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’Autorità Giudiziaria (art. 20 D.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.);

 propone l’aggiornamento del Codice di comportamento;

 opera in raccordo con il RPCT per quanto riguarda le attività previste dall’articolo 15 del D.P.R. n.

62/2013 “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”.

4.6 L’UFFICIO LEGALE

avv. Marilena Galgano

L’ufficio legale dell’Amministrazione, oltre a essere un interlocutore stabile del RPCT, qualora disponga di dati utili e rilevanti ai fini del rischio corruttivo, ha l’obbligo di fornirli tempestivamente al RPCT ai fini della corretta attuazione del processo di gestione del rischio.

4.7 TUTTI I DIPENDENTI DELL’AZIENDA

 Osservano le misure contenute nel PTPCT;

 segnalano i casi di personale conflitto di interessi all’UPD;

 segnalano al RPCT, nel rispetto delle prescrizioni contenute nella determinazione n. 6/2015 dell’ANAC, recante le “Linee guida in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistle-blower)”, eventuali illeciti di cui siano venuti a conoscenza, in ragione del rapporto di lavoro.

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