• Non ci sono risultati.

pagelle del Gran

Premio di Monaco

2022 di Formula 1

86 A U T O M O T O . I T M A G A Z I N E N . 2 2 5 A U T O M O T O . I T M A G A Z I N E N . 2 2 5 87

F1 F1

questo caso Perez. Con l’aggravante, stavol-ta, di essere in testa e di avere ben due auto con cui coprire strategie diverse. E allora, voto 3 al muretto Ferrari, capaci di buttare via una doppietta quasi sicura: l’ennesimo sabato da sogno al quale è seguito un brut-to risveglio.

Perez vincitore per i demeriti Ferrari, dun-que? In realtà il messicano ci ha messo an-che molto del suo in positivo, a partire da una qualifica davanti a Verstappen (ok, con l’errore finale che tanto ha fatto arrabbiare l’olandese, a sproposito aggiungeremmo) e una gara perfetta tanto quando c’era da tira-re in solitaria, dopo il primo cambio gomme, tanto nel finale quando c’era da resistere - soprattutto sul piano psicologico - alla pres-sione di Sainz. Che fosse un pilota veloce e decisamente maturo non lo scopriamo certo adesso, ma Perez lo ha ricordato al mondo nel gran premio più prestigioso dell’anno.

Stavolta però dovrà ammettere che la stra-tegia della squadra lo ha favorito anche ri-spetto a Verstappen. Voto 9, bravo e fortu-nato, l’unica combinazione sempre vincente a Monaco.

Se non si fosse intestardito ad aspettare di-rettamente le slick, avrebbe anche potuto

vincere Sainz: invece coglie un secondo po-sto che sa di beffa, per sé, per la squadra e anche per Leclerc. Lo spagnolo a Monaco è tornato a esprimersi su standard di eccellen-za, ma in gara chiede e ottiene di aspettare a fermarsi, così da passare direttamente alle slick e risparmiare un pit stop: strategia sul-la carta corretta, se non fosse che Perez nel frattempo girava talmente forte da annul-lare quel vantaggio teorico. Certo, in questi casi starebbe al team imporsi forte di una visione certamente più completa, ma anche qui qualcosa è andato storto nel muretto Ferrari. Voto 7,5, ma troppo ostinato.

Terzo Verstappen, che mastica amaro per tutto il fine settimana tranne a fine gara, quando conta davvero: stavolta la Red Bull non è il bisturi dall’anteriore piantato che l’olandese vorrebbe, così pare accontentar-si (vocabolo che non accontentar-siamo accontentar-sicuri conosca), salvo beffare il rivale per il titolo. Voto 7, la fortuna aiuta gli audaci.

Doveva essere il dominatore, è finito giù dal podio Leclerc, arrabbiatissimo giustamente con la squadra per una vittoria gettata al vento. Lui però non ha colpe, anzi ancora una volta ha dimostrato di essere un cam-pione. Voto 10, derubato in casa.

F1 F1

Quinto Russell, che in gara si vede poco, ma l’inglese fa il suo dovere soprattutto il saba-to, conquistando una buona terza fila, an-cora una volta davanti ad Hamilton: in gara sopravanza Norris nel gioco dei pit stop, il re-sto è una prova forse poco eclatante ma con-cretissima. Voto 7,5, ennesima conferma.

Uno che non ha più bisogno di conferma-re niente è Norris, che anche a Montecarlo asfalta il compagno di squadra e tiene in po-sizioni dignitose una McLaren lontana dalla competitività. Voto 7,5.

A Montecarlo si esalta anche Alonso, ottimo 7° in gara come in qualifica, sempre ben da-vanti a Ocon: guai a dargli del pensionato.

Voto 7,5 anche per lui, infinito.

Solo 8° Hamilton, così come era partito: poca roba perfino con la Mercedes di quest’anno.

In gara cambia abbastanza presto le gomme e avrebbe il passo per rimontare, ma resta imbottigliato dietro vetture più lente: come spesso accade a Monaco paga il peccato ori-ginale di un sabato opaco. Voto 6, in ombra.

Ancora a punti Bottas, bravo a guadagnare posizioni nel gioco dei pit stop pur correndo a centro gruppo, dove la densità di avversari rende più facile restare bloccati. Per il

finlan-dese un’altra solida prova: voto 7,5, sempre sul pezzo.

Chiude la zona punti un Vettel in gran spol-vero considerando la pochezza dell’Aston Martin e le sirene di quelli che lo danno per prossimo pensionato. Ma magari - per i loro team - certi giovani piloti corressero come questo “vecchietto”. Voto 8, sta invecchian-do benissimo.

Fuori dai punti, voto 7,5 a Gasly, coraggioso ad anticipare il passaggio alle intermedie e autore di un paio di sorpassi capolavoro:

non abbastanza però per rimediare ad una qualifica davvero al di sotto del suo poten-ziale. Peccato.

Voto 5 a Tsunoda, che all’opposto di Gasly si era qualificato bene e aveva indovinato la strategia, ma alla fine chiude solo 17°. Cosa è andato storto?

Voto 5 anche a Stroll, ancora una volta pe-santemente ridimensionato da Vettel.

Voto 4 a Ricciardo, che pure a Montecarlo ha scritto alcune delle pagine più belle della sua carriera: invece anche qui è sempre ri-masto lontanissimo da Norris. Con le nuove monoposto in teoria tutti sono ripartiti da

90 A U T O M O T O . I T M A G A Z I N E N . 2 2 5 A U T O M O T O . I T M A G A Z I N E N . 2 2 5 91

F1 F1

zero, ma l’australiano continua a portar-si dietro i problemi misterioportar-si dello scorso anno. Riuscirà ad uscire da questa crisi? Il dubbio a questo punto è lecito.

Voto 3 a Schumacher, autore di un inciden-te anomalo quando spettacolare: non si è fatto niente, anche se l’ennesima macchi-na distrutta è un bel problema per la Haas.

Steiner però ha poco da lamentarsi: è stato lui a tenerlo in macchina per gli sponsor, ri-nunciando ad un pilota come Giovinazzi che avrebbe avuto un rendimento ben diverso, portando ben più soldi al team in termini di punti.

Voto 4 alla F1, ormai allergica alla pioggia come i gatti e che comunque sembra ave-re rinunciato a far partiave-re in griglia le F1 se piove, in nome di una sicurezza che suona tanto come “evitiamo danni costosi”. Però persevera nella politica di non consentire ai piloti di adattare l’assetto in caso di pioggia dopo qualifiche sull’asciutto. Questo non è pericoloso vero? Essendo una cosa sempli-ce e intelligente, pare che non sia nemmeno in discussione un cambio di regolamento su questo aspetto.

GP Montecarlo 2022, le pagelle Leclerc 10

F1 F1

vrebbe dovuto essere il weekend della risposta di Charles Leclerc e della Ferrari alla vittoria di Max Ver-stappen a Barcellona, e invece alla fine a Monte-Carlo a spuntarla è stata Sergio Pe-rez, visibilmente emozionato sul gradino più alto del podio della corsa che continua a far soffrire il suo pilota di casa. Parlare di sola sfortuna, per Le-clerc, sarebbe però riduttivo. Perché a pesare sul risultato della scuderia di Maranello hanno pensa-to le scelte strategiche del muretpensa-to della Rossa.

“A Monaco la vittoria non dipende dalla velocità, ma dalle giuste decisioni strategiche”, ha sotto-lineato Carlos Sainz, secondo al traguardo. E le fasi clou della gara della Ferrari lo dimostrano. Il primo scossone alla gara di Leclerc è arrivato in occasione della prima sosta, per montare le inter-medie. Perez, fermatosi due giri prima di Charles per perfezionare lo stesso cambio, si è ritrovato ad avere strada libera nella tornata successiva, grazie

Ferrari, a Monaco la

Documenti correlati