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CasaClima nasce nel 2002 da un’idea di Norbert Lantschner, in seguito alla presentazione del Protocollo di Kyoto, con le sue esigenze di ridurre le emissioni di gas serra, si iniziò a pensare come ridurre le emissioni in campo edilizio, la risposta a questa domanda fu CasaClima.

Si presenta come un ente della Provincia Autonoma di Bolzano, ed è nata per effettuare la certificazione energetica obbligatoria degli edifici siti in Alto Adige, sul resto del suolo nazionale è una verifica facoltativa ed ha il ruolo di protocollo di qualità volontario, dal 2002 ad oggi in Italia sono state con-segnate oltre 9000 targhette di certificazione.

Oltre ad una nuova categoria energetica, CasaClima fornisce formazione e campagne di sensibilizzazione ai cittadini e ai professionisti.

Come accennato prima CasaClima, nello specifico è una categoria ener-getica, ma porta con sé anche una specifica tipologia architettonica, ovve-ro tutti quei manufatti che possiedono un elevato livello di comfort interno abbattendo così i costi di riscaldamento e raffrescamento, aumentando però il benessere abitativo e la tutela dell’ambiente.

Le caratteristiche CasaClima si possono riassumere in sei elementi, quali:

• Isolamento dell’involucro performante;

• Impiantistica performante;

• Struttura compatta;

• Elevata tenuta all’aria;

•Assenza totale di ponti termici;

• Utilizzo di tutte le energie rinnovabili disponibili per il sito in costruzione.

CasaClima si estende anche a ciò che è il concetto di sviluppo sostenibile, ed è anche uno dei motivi che ha portato alla creazione di questa nuova performante categoria energetica.

Per sviluppo sostenibile si intende una tipologia di sviluppo economico che salvaguardi l’ambiente e le generazioni future, motivo per cui si è deciso di legare il concetto di “sviluppo sostenibile” a quello che è la costruzione di manufatti abitativi, perché qualunque costruzione l’uomo crei influenzano aspetti sociali, economici ed ambientali.

Dall’idea di sviluppo sostenibile nascono “I dieci principi per un costruire sostenibile” con lo scopo di invogliare il singolo ad impegnarsi nell’accele-razione della trasformazione di quello che è il sistema energetico, nel suo uso e nella sua produzione.

I dieci principi per un costruire sostenibile sono anche conosciuti come “Il

decalogo del sole”, che si suddivide in 10 punti:

" 1. Noi siamo figli del sole. Il sole è la nostra unica, inesauribile fonte di ener-gia e fondamento di tutte le forme di vita sulla Terra. L’utilizzo dell’enerener-gia solare nel nostro modo di costruire ed abitare migliora la qualità di vita;

2. Noi sosteniamo una rivoluzione energetica globale fondata sull’efficienza, sul risparmio energetico e sull’utilizzo di energie rinnovabili;

3. Noi creiamo ambienti di vita sani e confortevoli, che favoriscono la cre-scita della consapevolezza dei fruitori, risparmiando ed allo stesso tempo risorse e rispettando l’ambiente. Spazi in cui vivere inseriti nel ciclo naturale e che dialogano con le tradizioni costruttive locali;

4. Noi mettiamo al centro le persone, sia quelle che oggi abitano questi spa-zi, sia quelle che vi abiteranno domani. Siamo coscienti che l’architettura è espressione di desideri, nostalgie, sogni e bellezza, ma tutto questo non deve essere in contrasto con la vita. Al centro non mettiamo l’individualizzazione della società, ma l’agire solidale. Ogni abitante della Terra ha il diritto di condurre una vita dignitosa;

5. Noi perseguiamo la bellezza e cerchiamo di raggiungere un benessere ecologico, che non metta in pericolo il ciclo naturale pregiudicandone irre-versibilmente la capacità di auto-rigenerazione;

6. Noi operiamo consapevoli che gli edifici dovranno essere utilizzati dai 50 fino ai 100 anni ed anche più. Per questo i provvedimenti finalizzati alla sal-vaguardia dell’ambiente sono efficaci a lungo termine. I quartieri residen-ziali saranno attuali anche in futuro se esteticamente gradevoli ed attrattivi per tutti;

7. Noi trasformiamo il passato in futuro risanando energeticamente gli edi-fici esistenti. Questo ci permetterà di impiegare meno energia per assicurare il comfort. Si ridurranno così le emissioni di sostanze inquinanti e di gas ad effetto serra;

8. Noi scegliamo, per tutti gli edifici di nuova costruzione, uno standard che non necessita più (o quasi più) di energia. Impieghiamo materiali sani e tec-nologie ecocompatibili considerandone globalmente gli impatti nella valu-tazione ecologica. Provvediamo inoltre a un’illuminazione e a un’acustica ottimale nonché a una buona qualità dell’aria, in quanto tutti questi fattori incidono in modo significativo sulla qualità di vita;

9. Noi applichiamo con intelligenza le tecniche che utilizzano in modo econo-mico ed efficiente la risorsa energia, consci che anche i cantieri si

contrad-distinguono per un impatto ambientale ridotto. Allo stesso tempo diamo la preferenza alle energie rinnovabili;

10. Noi siamo innanzitutto flessibili mentalmente. Le nostre azioni sono ri-volte ad una mobilità sociale ed ecosostenibile. Noi diamo la precedenza a soluzioni che risparmiano energia e risorse e che sono in grado di venire in-contro alle necessità del singolo senza per questo limitare quelle degli altri."

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Per cui nella ricerca continua di una soluzione, in campo edilizio, per lo sviluppo sostenibile, CasaClima è la risposta.

Figura 15

Suddivisione delle classi energetiche di Casa-Clima

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Normativa di calcolo

Le classi energetiche, come nella normativa nazionale, permettono di clas-sificare il consumo energetico di un edificio, le classi sono suddivise come segue nella figura 15 :

La Classe CasaClima Oro rappresenta il consumo più basso garantito con un massimo di 10 kWh/m2a, con un consumo di massimo un litro di gasolio oppure 1 m2 di gas l’anno.

La Classe CasaClima A ha un consumo inferiore ai 30 kWh/m2a, con un consumo di massimo 3 l di gasolio oppure 3 m2 di gas l’anno.

La Classe CasaClima B ha un consumo inferiore ai 50 kWh/m2a, con un consumo di massimo cinque litri di gasolio oppure 5 m2 di gas l’anno.

La Classe C rappresenta lo standard minimi con un massimo di 70 kWh/

m2, le classi dalla D alla G si riferiscono alla classificazione di edifici

esi-26 NORBERT LAN-TSCHNER, La mia CasaClima, progettare, costruire e abitare nel segno della sostenibilità, Bolzano, Edition Raetia, 2009 (pp. 17-18)

I requisiti minimi di prestazione energetica di CasaClima sono differenti rispetto quelli imposti a livello nazionale dal DM 26/06/2015, sono stati emessi mediante la Delibera della giunta provinciale n. 362 del 03/04/2013.

Al suo interno sono riportatii requisiti minimi di prestazio-ne eprestazio-nergetica, dell'utilizzo di eprestazio-nergia ed eventuali eccezioni.

Nello specifico si richiede che l'involucro abbia un efficienza energetica pari alla Classe CasaClima B e ,dal 01/01/2017, in Classe CasaClima A; inoltre impone degli specifici valori limite nei confronti delle emissioni di anidride carbonica, vedi tabella 9.

stenti.

La classe energetica viene definita dall’efficienza energetica dell’involucro oggetto di analisi, la classificazione è basata sulle norme tecniche di cal-colo europee e dipende da:

• Dati tecnici dell’edificio;

• Impianti;

• Dati climatici standard come temperatura esterna e irraggiamento solare;

• Uso dell’edificio quindi temperature delle stanze interne, areazione e uti-lizzo dell’acqua calda sanitaria;

• Vettore energetico ovvero dall’utilizzo di gas, olio oppure altri elementi;

• L’efficienza dei sistemi produttivi;

• L’efficienza dei sistemi di distribuzione;

• L’accumulo e l’emissione del calore.

La delibera indica anche i valori limite del coefficiente di trasmissione di ca-lore e della protezione dal caca-lore estivo, suddivisi per struttura dell'involucro e specificata per le zone climatiche E ed F, vedere tabella 10.

Tabella 9

Suddivisione delle classi energetiche di Casa-Clima

9

Normativa di calcolo

Un ulteriore requisto minimo imposto è quello dell'utilizzo delle enegie rin-novabili, la delibera impone che il 50% del fabbiosgno di energia primaria sia coperto da energia rinnovabili ed il 60% del fabbiosogno di ACS sia fornito anch'esso da fonti rinnovabili.

Tabella 10

Suddivisione delle tra-smittanze limite imposte da CasaClima

10

5 - Confronto tra requisiti minimi

Le due certificazioni richiedono diversi requisiti minimi, per quanto riguarda la prestazione energetica la normativa richiede che le energie primarie per riscaldamento, raffrescamento e globale siano inferiori a quelle dell’edificio di riferimento. Lo stesso vale per le efficienze medie stagionali degli impian-ti di riferimento, per il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione e per l’area solare equivalente.

Di seguito all'interno della Tabella 11, sono riportati i requisiti minimi delle due metodologie.

11 Tabella 11

Tabella riassuntiva dei requisiti minimi imposti da CasaClima e UNI/TS 11300

L’Agenzia CasaClima invece si pone in maniera diversa in quanto richiede di sottostare ad una delle sue classi, per l’efficienza energetica dell’invo-lucro e le emissioni di anidride carbonica bisogna rispettare la classe A o migliore, mentre per le trasmittanze limite si ha una tabella per le zone climatiche E e F.

Per le risorse rinnovabili si hanno richieste simili anche se con limiti diver-si, il fabbisogno di energia primaria deve essere coperto per più del 50%

secondo CasaClima, la normativa calcola l’energia in base all’impronta a terra dell’edificio diviso per un coefficiente che, dal 1 gennaio 2017, è 50;

l’acqua calda sanitaria deve essere coperta per più del 60% da CasaClima e per più del 50% dalla normativa.

La classe di prestazione energetica per la normativa si assegna in base alla prestazione energetica globale dell’edificio, per CasaClima invece la clas-se è data dalla peggiore delle due per quanto riguarda l’efficienza energe-tica dell’involucro e l’emissioni di anidride carbonica.

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