La ricerca sviluppata ha permesso di definire una metodologia QFSL di supporto al decisore pubblico, tale da consentire l’istituzione dell’Unione dei comuni come forma di associazionismo intercomunale.
Il modello proposto si ancora ad una logica di pianificazione partecipata finalizzata all’incremento di efficienza ed efficacia dell’azione da parte della P.A. sulle complesse problematiche territoriali.
Il lavoro dimostra in prima istanza come la partecipazione sia uno strumento utile per unire gli attori e i vari soggetti di un determinato territorio, portandoli verso una collaborazione attiva al fine di gestire e controllare piani e programmi di sviluppo economico-sociale, riuscendo a perseguire gli obiettivi necessari per gestire il bene comune nel rispetto dell’ambiente circostante.
La partecipazione trova la sua maggiore espressione nel mondo naturale, dove si assiste a modelli di cooperazione e collaborazione tra esseri viventi appartenenti alla medesima specie o a specie diverse.
Nel primo caso consideriamo l’esempio dell’alveare, in cui le api coordinate dall’ape regina lavorano e cooperano per il mantenimento di tutto il sistema. Ognuna di esse rappresenta un tassello fondamentale per l’equilibrio della società. Allo stesso modo l’Unione dei comuni rappresenta la forma associata più idonea per lo sviluppo di una cooperazione e partecipazione dei singoli enti locali. Come le api, i singoli comuni rappresentano tasselli fondamentali di un mosaico più complesso quello identificato dal territorio ottimale. La partecipazione e cooperazione dei vari enti locali, per il perseguimento di un bene comune rappresenta l’unica via possibile per uno sviluppo sostenibile del territorio.
Nel secondo caso l’anemone di mare e pesce pagliaccio vivono in simbiosi collaborando per un fine comune, la sopravvivenza; allo stesso modo dovrebbe accadere tra la P.A. e il cittadino, dove l’amministrazione s’impegna a gestire, coordinare ed erogare servizi al favore del cittadino - espressione reale dei fabbisogni della collettività - e il cittadino rispetta i provvedimenti della P.A. e sia portavoce dei reali bisogni.
Concludendo nel processo di pianificazione, la partecipazione assume un aspetto significativo mettendo in evidenza i rapporti tra strumenti, azione e comunità. La partecipazione permette ai cittadini di diventare non solo soggetti, ma anche attori dei processi di pianificazione.
La partecipazione “attiva” risulta essere il punto cardine per la nascita di nuove politiche ambientali all’interno del governo del territorio.
Le decisioni finali, di un qualsiasi progetto che interessi una determinata area o comunità sociale, devono nascere dalla collaborazione attiva dei soggetti interessati. Per tale motivo
111 deve crearsi un tavolo di lavoro, in cui la popolazione e gli enti superiori dell’amministrazione pubblica, possono studiare e programmare preventivamente piani conformi sia con lo sviluppo economico sia con quello sociale, con l’obiettivo finale di tutelare l’ambiente circostante.
Queste relazioni nascono se vi è la possibilità di partecipare attivamente da parte della popolazione, contribuendo così a migliorare l’operato degli strumenti della pianificazione. Affinché si attui una partecipazione attiva, l’Ente superiore deve favorire l’informazione chiara sull’azione da intraprendere, aprire un dialogo in cui vengono prese in considerazione le opinioni e le proposte alternative della comunità; creare una rete di comunicazione e collaborazione attiva alle decisioni; attuare un modello di governo del territorio di tipo bottom-up.
La popolazione deve interessarsi ai piani e progetti sviluppati dall’ente superiore; credere nelle proprie potenzialità, capire l’importanza nell’esprimere il proprio disagio, ma soprattutto indicare quali sono i veri fabbisogni primari che un progetto o piano debba possedere.
I Comuni hanno la responsabilità di salvaguardare e gestire il territorio, nonché di pianificare e valutare le varie azioni possibili per migliorare la qualità della vita.
Per molti piccoli comuni presenti all’interno del territorio provinciale di Vibo Valentia, diventa molto oneroso e complicato, nonché difficile valutare quali strategie di pianificazione bisogna perseguire per affrontare, in modo efficiente ed efficace, le varie problematiche territoriali.
Quest’ultime, inoltre sono connesse e legate in maniera intrinseca agli aspetti socio- economico delle stesse piccole realtà territoriali, con conseguenze significative e irreversibili per il bene comune.
Per tale motivo grazie all’utilizzo della metodologia di analisi- QFSL possiamo confermare come il progetto di Unione dei comuni, all’interno del territorio della provincia di Vibo Valentia, sia concretamente un’opportunità di sviluppo e crescita per i comuni interessati. Una possibile istituzione di tale forma intercomunale permetterebbe uno sviluppo sostenibile e di conseguenza gli enti possono usufruire di una serie di vantaggi secondari che porterebbero a una crescita sostanziale dell’economia locale (agricoltura, turismo, commercio) e di conseguenza a un aumento della qualità della vita della comunità.
Tra i vantaggi possibili sicuramente quello più rilevante è la gestione efficace ed efficiente delle funzioni fondamentali e dei servizi pubblici.
Un punto di forza fondamentale di tale progetto è la gestione coordinata e associata dei servizi pubblici che permetterebbe di erogare gli stessi servizi attraverso l’Unione e di diminuire i costi interni dei singoli enti associati. Ciò comporta un unico servizio equamente
112 erogato nel territorio con costi inferiori per ciascun comune associato, e di conseguenza bilanci finanziari positivi per gli stessi.
Un altro punto di forza nell’istituzione dell’Unione dei comuni è quello di semplificare e razionalizzare la gestione delle singole amministrazioni e inoltre di migliorare e aumentare la forza politica e decisionale dei singoli comuni, nel contesto regionale. L’Unione dei comuni rappresenta un ente locale vero e proprio capace di consolidare meglio le politiche di area vasta, consente agli enti associati di incrementare la potenzialità di negoziazione con le forze politiche, sociali economiche interne al territorio oltre che a migliorare i rapporti con i livelli istituzionali regionali e nazionali.
L’ambito territoriale ottimale nel caso dei comuni nella provincia di Vibo Valentia rappresenta un prequisito fondamentale per un a gestione associata, poiché non è né troppo piccolo né troppo esteso. Infatti il territorio grazie alla sua omogeneità nei singoli territori comunali, non rappresenta un punto di debolezza per l’istituzione della forma associata, anzi ne diviene un punto cardine.
Le caratteristiche territoriali permettono in sede di riordino, di razionalizzare gli assetti amministrativi nei rispettivi comuni, uniformandoli in ambiti territoriali comuni per una gestione migliore. Un ottimo strumento per gestire e coordinare tali ambiti territoriali è il bilancio partecipativo, strumento capace di stimolare la partecipazione dei cittadini alle politiche locali, in modo particolare nella previsione e pianificazione degli investimenti dell’amministrazione.
Tutto ciò permetterebbe un aumento della coesione sociale, nonché un miglioramento nei rapporti tra enti e enti-cittadini. Di conseguenza i limiti territoriali e il campanilismo considerati punti di debolezza, sarebbero facilmente superabili con la possibilità di sviluppare progetti conformi ai fabbisogni della comunità
Oltre alle funzioni fondamentali, l’Unione dei comuni, nel contesto territoriale della provincia di Vibo Valentia rappresenta la forma più idonea per affrontare problematiche e criticità territoriali molto rilevanti come: Il dissesto idrogeologico, la gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti, le reti tecnologiche quali fognature, acquedotti e le reti di comunicazione come le strade. L’Unione dei comuni offre l’opportunità di affrontare tali problematiche con azioni/ piani di sviluppo, coordinati dai singoli enti associati, attraverso la partecipazione a bandi regionali e nazionali. Inoltre la creazione di piani sovra comunali oltre a gestire le criticità preesistenti, dà l’opportunità ai singoli enti locali di rinvestire nelle risorse presenti nel territorio, quali il turismo, l’economia di scala e di settore, lo sviluppo rurale e agricolo ma soprattutto nello sviluppo di un’Agenda 21 locale.
Infatti, un possibile vantaggio di tale forma associata s’identifica nella capacità degli enti associati di partecipare a progetti europei che incentivano lo sviluppo di piani e programmi di azione tra enti locali associati per una crescita sostenibile in ambito economico e sociale.
113 Concludendo l’Unione dei comuni rappresenta la forma migliore di un urban local governance capace di gestire e coordinare le azioni/programmi per la creazione di scenari futuri territoriali ottimali nel rispetto dei fabbisogni della comunità .
114
Bibliografia
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11. Progetto di piano integrato – Ptcp Provincia di Vibo Valentia.
12. Corso di progettazione costruzione e impianto Carlo Amelie e Umberto Alasia ed. 6- riferimenti Unita 12- 13.
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sottocapitoli 1,2,3,4-della Parte 1. “Gestire la partecipazione”p. 21fino a p.59- Regione Emilia Romagna: “Partecipare e decidere. Insieme è meglio.” una guida per gli amministratori tecnici; quaderni della partecipazione 01>09.
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Indice delle figure.
Figura 1: Le relazioni che intercorrono tra le componenti ambientali- sociali- economiche
che garantiscono uno sviluppo sostenibile realizzabile – equo – vivibile. ... 10
Figura 2: Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile per ciascuna componente ambientale, sociale, economica. ... 12
Figura 3:Sistema delle competenze e relazioni a livello Regionale ... 23
Figura 4: Fasi del Processo di Pianificazione ... 24
Figura 5: schema dell'azione secondo Parson 1937 ... 26
Figura 6: Scala di partecipazione di Amstein 1969... 29
Figura 7: Forme di associazionismo intercomunale; la convenzione, l’associazione. ... 52
Figura 8: Forme di associazionismo intercomunale; l’unione dei comuni. ... 52
Figura 9: Divisione altimetrica della provincia di Vibo Valentia - le 3 unità fisiografiche. . 57
Figura 10: I comuni presenti nella provincia di Vibo Valentia. ... 58
Figura 11: Carta delle altimetrie indicate cromaticamente. ... 59
Figura 12: La prima unione dei comuni nella provincia di Vibo Valentia. ... 60
Figura 13 Caso di studio: inquadramento territoriale ottimale – utilizzo mappe GIS, dell’autorità di Bacino della Regione Calabria. ... 62
Figura 14: Stemma e inquadramento geografico del comune di Briatico ... 63
Figura 15: Foto della Rocchetta di Briatico. ... 63
Figura 16: Stemma e inquadramento geografico comune di Zambrone. ... 64
Figura 17: Foto della zona balneare- Paradiso del SUB. Zambrone ... 64
Figura 18: Stemma e inquadramento geografico del comune di Parghelia. ... 65
Figura 19: Zona balneare la Pizzuta. Parghelia. ... 65
Figura 20: Stemma e inquadramento geografico comune di Cessaniti. ... 66
Figura 21: Foto della chiesa di S. Basilio, di Figura 22: Zona archeologica geo- paleontologica, 66 Figura 23: Stemma e inquadramento territoriale del comune di Zungri. ... 67
Figura 24: zona storico culturale- grotte rupestri nel comune di Zungri. ... 67
Figura 25: Stemma e inquadramento geografico del comune di Zaccanopoli. ... 68
Figura 26: Paesaggio rurale - masserie nel comune di Zaccanopoli. ... 68
Figura 27: Stemma e inquadramento territoriale del comune di Filandari. ... 69
Figura 28: Grotte di S. Cristina, di grande rilevanza geologica, nel comune di Filandari. .... 69
Figura 29: Inquadramento territoriale attraverso l'utilizzo del GIS, dell'Autorità di Bacino. Identificazione delle frane presenti nei comuni interessati tramite la classificazione PAI. ... 70
117 Figura 30: QFSL-I^Fase- stimolare : presa di coscienza di un interesse comune che si
trasferisce in un bene comune e di conseguenza crea un vantaggio. ... 73
Figura 31: QFSL- II^ Fase- informazione e comunicazione. ... 74
Figura 32: QFSL- III^Fase- cooperazione e partecipazione. ... 75
Figura 33: QFLS- Quadro generale della metodologia partecipativa. ... 76
Figura 34: Struttura del metodo dell'Analisi Swot ... 81
Figura 35: Risultati risposta prima domanda in percentuale. ... 82
Figura 36: Risultati della seconda domanda in percentuale. ... 83
Figura 37: Risultati della 3 domanda in percentuale ... 84
Figura 38: Risultati della quarta domanda in percentuale. ... 86
Figura 39: Risultati della quinta domanda in percentuale. ... 87
Figura 40: Risultati dei primi 3 Aspetti considerati nella I^tabella A. ... 89
Figura 41: L a % del risultato- rapporti ente-cittadino. ... 89
Figura 42: Risultati dei 4 Aspetti considerati nella I^tabella A. ... 91
Figura 43: Valori in % della problematica di coesione sociale. ... 91
Figura 44: Valori in % della problematica ambientale. ... 92
Figura 45: Valori in % della problematica inerente all'organizzazione ed erogazione dei servizi pubblici. ... 92
Figura 46: Medie dei valori ottenuti per le problematiche considerate nella I^ tabella A. .... 93
Figura 47: Grafico riepilogativo delle problematiche considerate nella I^ tabella A, considerando nelle ordinate il numero dei cittadini totali. ... 93
Figura 48: Le medie dei valori degli aspetti economici presi in esame nella II^ tabella B. ... 95
Figura 49: Valori degli aspetti economici. ... 96
Figura 50: Valori degli aspetti sociali. ... 97
Figura 51: Le medie dei valori degli aspetti sociali presi in esame nella II ^ tabella B. ... 97
Figura 52: Valori in % degli aspetti sociali. ... 98
Figura 53: Valori degli aspetti ambientali. ... 99
Figura 54: Le medie dei valori degli aspetti ambientali presi in esame nella II ^ tabella B. . 99
Figura 55: Valori in % degli aspetti ambientali- dissesto idrogeologico. ... 100
Figura 56: Valori % aspetti ambientali- gestione raccolta e smaltimento rifiuti. ... 100
Figura 57: La percentuale delle problematiche presenti. ... 101
Figura 58: La percentuale delle problematiche considerate rilevanti all'interno del proprio comune da parte dei cittadini. ... 102
Figura 59: Il focus Group, presso il comune di Cessaniti ... 104
Figura 60: Il Focus Group presso il comune di Cessaniti. ... 104
Figura 61: Riepilogo dei risultati ottenuti dal questionario, dal focus group e tenendo in considerazione il contesto territoriale. ... 106
118
Indice delle tabelle
Tabella 1: Definizione della partecipazione nei vari contesti decisionali. ... 29
Tabella 2: L e fasi di un processo partecipativo ... 31
Tabella 3: Obiettivi finali nei diversi livelli di partecipazione ... 32
Tabella 4: Elementi descrittivi, Opportunità e Criticità dei livelli di partecipazione. ... 32
Tabella 5: Tecniche di facilitazione ... 35
Tabella 6: Distribuzione Unioni di comuni anno 2012, studi Anci-Ifel. ... 48
Tabella 7: Distribuzioni delle Unioni di comuni 2015, dati Anci-Ifel. ... 49
Tabella 8: Vantaggi della gestione associata... 53
Tabella 9: Vantaggi effettivi possibili. ... 54
Tabella 10: Divisione dei comuni per zona altimetrica. ... 58
Tabella 11: Popolazione e numero di comuni per zona altimetrica. ... 59
Tabella 12: Unioni dei comuni in Calabria calcolo delle unioni presenti in Calabria utilizzando i dati degli anni 2012 e 2015. ... 60
Tabella 13: Risposte ottenute dalla 1^ Domanda ... 82
Tabella 14: Risposte ottenute dalla II^ domanda. ... 83
Tabella 15: Risposte ottenute dalla III^ domanda. ... 84
Tabella 16: Confronto risultati della prima e quarta domanda. ... 85
Tabella 17: Risposte ottenute dalla IV^ domanda... 85
Tabella 18: Risposte ottenute dalla V^ domanda. ... 86
Tabella 19: Macro categorie valutative. ... 88
Tabella 20: Risultati ottenuti dai primi 3 aspetti della tabella I^tabella A. ... 88
Tabella 21: Risultati ottenuti dai 4 aspetti della I^tabella A. ... 90
Tabella 22: Risultati ottenuti dalla II ^ tabella B. - Aspetti Economici. ... 94
Tabella 23: Risultati ottenuti dalla II^ tabella B - aspetti sociali ... 96
Tabella 24: Risultati ottenuti dalla II ^ tabella B. - aspetti ambientali. ... 98
Tabella 25: Analisi swot – punti di forza e debolezza. ... 107
Tabella 26: Analisi Swot - opportunità e minacce ... 108
Tabella 27: Risultati del QFSL- vantaggi effettivi del progetto di Unione dei comuni. ... 109
Tabella 28: tabella A. ... 120
Tabella 29: tabella B . ... 120
119
Allegato N°1. Questionario ai cittadini.
Insufficiente/Poco
importante Sufficiente Buono Ottimo/Molto importante
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Ai cittadini del comune di ________________________ Dati dell’intervistato
Cognome e Nome ____________________ Età ______ Sesso ______ Titolo di Studio ____________________________________________
Professione _______________________________________________ Comune di residenza _______________________________________
Prima parte:
1. Ha sentito parlare di forme di associazionismo di enti locali come “Convenzione o Unione dei comuni”?
SI NO
2. Le interesserebbe essere più informato/ coinvolto su argomenti che riguardano direttamente l’intera comunità e il bene comune?
SI NO
3. Ha mai partecipato attivamente alle decisioni politiche all’interno del suo comune attraverso i strumenti di partecipazione?
SI NO
4. Saresti favorevole a un progetto di Unione di comuni per migliorare le problematiche presenti nel territorio?
SI NO
5. Per il bene comune, si possono superare le diversità tra i comuni associati e favorire la coesione sociale ?
120
Seconda parte:
6. Quale problematica ti preoccupa di più nella gestione del tuo comune?
( sono possibili più risposte indicando con una crocetta a sinistra,successivamente esprimere un valore da 1 a 10 sulla destra della risposta indicata)
Tabella 28: tabella A.
Problematica d’interesse valore
Problematiche di coesione sociale Problematiche di tipo ambientale
Problematiche su aspetti urbanistici e edilizi
Problematiche sulla organizzazione/ erogazione dei servizi pubblici. Problematiche sul reperimento di risorse e fondi
Aspetti finanziari e contabili
Mancanza di informazione e partecipazione, rapporto ente- cittadini
7. Indicare con un valore da 1 a 10, l’importanza o meno dei seguenti aspetti economici sociali e ambientali presi in esame.
Il progetto di Unione di Comuni?
Tabella 29: tabella B .
1.3 Avrà effetti positivi sull’economia locale?
1.4 Produrrà un effetto positivo per il soddisfacimento dei reali bisogni dei territori interessati?
1.6 Avrà effetti di crescita sull’agricoltura e su tutte le piccole medie imprese della zona interessata? 1.7 Potrà migliorare i servizi pubblici all’interno del territorio?
1.8 Potrà migliorare la gestione delle risorse umane interne alle singole amministrazioni?
1.9 Potrà favorire le politiche decisionali per ottenere maggiori fondi e risorse da parte della Regione e/o Unione Europea?
2.4 Quanto migliorerà i rapporti sociali tra le piccole realtà preesistenti? 2.5 Potrà migliorare il sistema di sussistenza agli anziani?
2.6 Potrà migliorare i rapporti ente – cittadino?
3.2 Potrà migliorare lo sviluppo di progetti rurali locali?
3.4 Quanto potrà migliorare la gestione delle risorse idriche locali?
3.5 Potrà essere rilevante negli interventi di Mitigazione e Controllo del Dissesto idrogeologico? 3.6 Quanto potrà essere importante per la gestione/ raccolta/ smaltimento dei rifiuti?
121
Terza parte
8. Quali sono le problematiche principali presenti all’interno del territorio del comune di residenza/ appartenenza?
( barrare con una crocetta in caso affermativo, sono possibili più risposte)
Tabella 30: tabella C
1 Semplificazione gestione finanziaria e contabile
2 Gestione risorse per investimenti di crescita / progettazione fonti rinnovabili 3 Sviluppo agricolo
4 Mancanza servizi di trasporto pubblici 5 Mancanza servizi di assistenza sanitaria 6 Inquinamento del suolo
7 Gestione dei servizi di raccolta, smaltimento, recupero dei rifiuti 8 Inquinamento atmosferico
9 Reti di trasporto – Strade
10 Reti di impianti tecnologici – Fognature : Raccolta/Smaltimento/ Depurazione
11 Reti di impianti tecnologici – Acquedotti : Raccolta e Distribuzione delle acque potabili 12 Reti di impianti tecnologici – Distribuzione energia elettrica
13 Reti di impianti tecnologici – Distribuzione gas 14 Dissesto idrogeologico – frane/ alluvioni/ smottamenti 15 Erosione costiera