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 Si può ritenere che le criticità riscontrate dagli imprenditori di successo, nel relazionarsi con l’intero ecosistema, siano percepite in modo amplificato dagli imprenditori che ancora non riescono a far emergere il proprio business: individuare tali problematiche dal un punto di vista degli imprenditori di successo, permetterebbe, quindi, di ricavare indirettamente anche quelle osservate dal resto degli imprenditori

 Sono i casi di successo all’interno di un certo ecosistema a determinarne la reale efficienza:

una loro analisi potrebbe, pertanto, dare spiegazione alle differenze osservate tra l’Italia e gli altri Paesi, in termini di scaleups e imprenditorialità ad alto potenziale di crescita.

La decisione di rivolgersi a startups candidate al premio IMSA, organizzato dalla stessa PNICube, riflette l’intenzione iniziale di raccogliere testimonianze qualificate provenienti da imprenditori con esperienze fortemente collegate ad Atenei ed Incubatori Universitari: nell’interesse dell’associazione, quindi, il progetto mira al duplice obiettivo di divulgare le caratteristiche e l’impatto delle startups provenienti da centri Universitari (e/o fatte crescere nei rispettivi incubatori) e di ricercare le principali motivazioni che ne ostacolano la crescita.

3.1.1 Il Protocollo dell’Intervista

Per raggiungere gli imprenditori oggetto dell’analisi ed ottenerne, dunque, le testimonianze, è stato seguito un protocollo specifico (le cui disposizioni sono state fornite dal Comitato Scientifico dell’Osservatorio PNI Cube), strutturato in tre fasi successive:

 Chiamata introduttiva, con lo scopo di presentare il progetto all’imprenditore, illustrarne le modalità di attuazione e fissare un appuntamento per lo svolgimento della successiva intervista telefonica

 E-mail di conferma, in cui si riportano i dettagli di data e ora dell’appuntamento stabilito telefonicamente e si lasciano, sotto forma di allegati, i documenti della traccia scritta dell’intervista e la lettera di presentazione del progetto (firmata dal Presidente di PNICube)

 Intervista telefonica: della durata di circa trenta minuti, l’intervista ha l’obiettivo di trarre dall’esperienza e testimonianza dell’imprenditore la maggiore quantità possibile di informazioni (sia di tipo qualitativo che quantitativo), ai fini dello svolgimento del progetto.

A tal proposito, viene seguita una traccia predefinita strutturata in quattro sezioni distinte, a loro volta costituite da singole voci:

1. La mia startup: la prima sezione è dedicata alla descrizione della startup e del relativo modello di business. All’imprenditore è richiesto di esporre la value proposition offerta dalla propria impresa (specificando, ad esempio, se si tratti di un prodotto, un

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servizio o un’attività di consulenza), il suo mercato di riferimento (in termini di settore di destinazione e copertura geografica), il suo contenuto innovativo (o tipologia di innovazione che viene sfruttata) ed il suo posizionamento rispetto ai competitors (con relativa descrizione del vantaggio competitivo che essa riesce a garantire). Dopo aver descritto brevemente la storia e l’origine della startup, viene domandato all’imprenditore di specificare quantitativamente la dimensione attuale della propria impresa, in termini di anno di fondazione, numero di collaboratori, fatturato e quantità di capitali raccolti (informazioni che, su richiesta dello stesso imprenditore, possono essere mantenute riservate).

2. Il team imprenditoriale: la seconda sezione dell’intervista si focalizza sul ruolo che il team imprenditoriale ha ricoperto nel processo di crescita della startup. Più precisamente, si chiede all’imprenditore di descrivere brevemente l’evoluzione che ha subìto il team a partire dal momento della sua costituzione, per poi soffermarsi sui suoi principali punti di forza e sulle difficoltà affrontate nel corso della sua gestione.

3. I rapporti con l’ecosistema: la terza sezione risulta essere la più rilevante ai fini del progetto. Essa consiste nel domandare all’imprenditore di fornire una descrizione dell’approccio seguito dalla startup nel relazionarsi con gli altri attori dell’ecosistema imprenditoriale, con particolare riferimento alle aspettative iniziali, alle esperienze positive e a quelle negative che si sono poi eventualmente verificate. Gli attori oggetto di analisi sono quelli che, come esposto nel capitolo precedente, dimostrano di poter ricoprire un ruolo importante nello sviluppo di un ecosistema imprenditoriale e, di conseguenza, sono soliti interagire con le startups emergenti, influenzandone la crescita:

- Clienti - Fornitori

- Collaboratori e risorse umane

- Partner appartenenti al contesto universitario (incubatori, acceleratori, uffici di Trasferimento Tecnologico)

- Settore pubblico in generale (CCIA, enti autorizzativi e/o regolatori) - Attori finanziari (fondi di venture capital, business angels, banche)

Una volta esposte le modalità di approccio seguite e le esperienze che hanno caratterizzato i rapporti con i diversi attori dell’ecosistema, l’imprenditore è invitato a segnalare, a titolo riassuntivo, quali siano stati gli attori che ha ritenuto essere

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maggiormente rilevanti per il proprio percorso di crescita, fornendo poi una breve spiegazione di tale scelta.

4. Il futuro: la quarta ed ultima sezione consiste in una valutazione dei traguardi e degli obiettivi futuri che la startup ha intenzione di perseguire per i successivi tre anni. Viene inoltre chiesto all’imprenditore di sottolineare le principali differenze esistenti tra gli obiettivi attuali e quelli definiti all’inizio del percorso della sua impresa.

3.1.2 L’estensione alle Startups non universitarie e all’ecosistema di Berlino

A partire dalle intenzioni iniziali del progetto Osservatorio di PNICube, dedicato esclusivamente a startups provenienti dal contesto Universitario, si è deciso, con lo scopo di ottenere un miglioramento e rafforzamento delle analisi, di estendere l’oggetto dello studio ad altre startups italiane di successo, non necessariamente connesse al mondo delle Università e degli Incubatori/Acceleratori.

Tale estensione, a cui ha fatto seguito un conseguente accrescimento del campione analizzato, ha permesso di espandere gli obiettivi iniziali del progetto, dando la possibilità di effettuare delle valutazioni interessanti non soltanto in merito all’impatto dell’ecosistema sulle startups di matrice universitaria ma, più in generale, anche per quel che riguarda le principali criticità affrontate dall’insieme complessivo delle startups di successo italiane (universitarie e non), durante il loro processo di crescita.

L’integrazione delle startups di successo non universitarie ha permesso, inoltre, di effettuare un confronto con i casi di studio relativi al contesto universitario della prima versione del progetto, dando la possibilità di individuare le principali differenze tra le due tipologie di imprese.

Se con questa prima evoluzione è stato possibile trarre alcune considerazioni utili sulle differenti caratteristiche delle startups di successo italiane (siano esse di matrice universitaria o meno), un ulteriore accrescimento del campione analizzato, in ottica internazionale, sarebbe estremamente importante per riuscire a confrontare la situazione osservata sul territorio italiano con quella esistente nei Paesi caratterizzati da ecosistemi più maturi: ciò permetterebbe di valutare, dal punto di vista degli imprenditori, i diversi approcci di crescita seguiti dalle imprese straniere, e le diverse modalità di relazione che, queste, hanno sviluppato con gli altri attori del proprio ecosistema.

A tal proposito, sono state effettuate alcune interviste a imprenditori di startup di successo con sede a Berlino, consentendo di effettuare un confronto tra le dinamiche che sussistono tra gli attori dell’ecosistema della capitale tedesca (uno dei più importanti in Europa), e quelle osservate nella situazione italiana. Nel presente lavoro, ad ogni modo, ci si focalizzerà esclusivamente sulle startups

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provenienti dall’ecosistema imprenditoriale italiano, escludendo dall’analisi le imprese derivanti dall’estensione internazionale del progetto, i cui risultati sono ancora in fase di elaborazione.