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Dinamica delle forze di lavoro nella Romagna - Forlì-Cesena e Rimini

Nel documento RAPPORTO SULL'ECONOMIA (pagine 77-82)

Nel seguito della trattazione si esporrà la condizione strutturale e le dinamiche del mercato del lavoro con riferimento al territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), nonché per le singole province che lo costituiscono.

Le principali dimensioni strutturali del mercato del lavoro del territorio Romagna sono desumibili dalle elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT trimestrali (indagine Forze di lavoro). Al secondo trimestre del 2020, la media sugli ultimi 4 trimestri delle forze di lavoro (insieme

1 ISTAT, Occupati e disoccupati (dicembre 2020), https://www.istat.it/it/archivio/253019 (accesso il 02/02/2021). La rilevazione campionaria sulle Forze di lavoro rappresenta la principale fonte di informazione statistica sul mercato del lavoro italiano; le informazioni rilevate presso la popolazione costituiscono la base sulla quale vengono derivate le stime ufficiali degli occupati e dei disoccupati, nonché le informazioni sui principali aggregati dell’offerta di lavoro.

degli occupati e delle persone in cerca di occupazione)2 è pari a 352.000 unità, delle quali il 45,3%

sono donne. Con riferimento invece alle forze di lavoro in età attiva (15-64 anni, di norma considerata come età lavorativa) esse sono il 73,8% della relativa popolazione di riferimento (tasso di attività 15-64 anni), in linea con il dato regionale (73,7%) ma superiore a quello italiano (15-64,6%).

Conseguentemente, gli inattivi in età attiva3 per il territorio Romagna sono pari al 26,2% (si ricorda che il tasso di inattività per una determinata fascia di età è il complemento a 100 del tasso di attività, N.d.R.); il tasso di inattività femminile (33,1%, in aumento rispetto alla medesima rilevazione del 2019) è superiore a quello maschile (19,1%, in diminuzione, invece, rispetto alla medesima rilevazione del 2019).

Gli occupati totali4, pari a 326 mila unità, sono concentrati, prevalentemente, nel settore dei servizi (per il 45,0% del totale), nel commercio e nel turismo (23,4%); seguono industria (20,2%), agricoltura (6,5%) e costruzioni (4,9%). Le incidenze degli occupati nei settori agricoltura e commercio-turismo risultano superiori al dato regionale e nazionale (si veda la tavola 3.5.2), coerentemente con la composizione del tessuto economico-produttivo insediato nel territorio Romagna. Il 76,0% degli occupati del territorio è un lavoratore dipendente, incidenza inferiore di quella regionale (77,8%) e nazionale (77,4%). La distribuzione dei lavoratori dipendenti ricalca quella degli occupati totali (somma tra dipendenti e indipendenti).

Nel periodo in analisi (secondo trimestre 2020), il livello del tasso di occupazione 15-64 anni (68,4%) risulta inferiore al dato medio regionale (69,6%) ma superiore a quello nazionale (58,6%). Il confronto con il dato medio del secondo trimestre 2019 per tale indicatore evidenzia una contrazione dei livelli occupazionali in termini relativi (si veda la tavola 3.5.4); la medesima tendenza si osserva anche per gli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).

Osservando i dati per genere, si rileva che il tasso di occupazione maschile (75,8%) risulta inferiore all’analogo dato regionale (76,3%) e migliore del livello medio nazionale (67,7%). Il tasso di

2 In termini assoluti infatti si ha che: Forze di lavoro (FL) = Occupati (O) + Persone in cerca di occupazione (D),

mentre fuori dalle forze di lavoro rimane quella parte della popolazione potenzialmente attiva che tuttavia non ha una occupazione e non la cerca, per cui: Non forze di lavoro (NFL) = Popolazione attiva (PA) – Forze di lavoro (FL).

3 Quell’insieme di persone tra i 15 e i 64 anni che non lavorano e non cercano occupazione.

4 Comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento:

(a) hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura, oppure;

(b) hanno svolto almeno un’ora di lavoro, anche non retribuito, nell’impresa di un familiare nella quale collaborano abitualmente, oppure;

(c) non hanno svolto nemmeno un’ora di lavoro, e quindi sono assenti dal lavoro (ad es. per ferie o malattia), ma rispettano i seguenti requisiti:

• per i dipendenti l’assenza non deve superare tre mesi oppure, superando tre mesi, durante l’assenza devono percepire almeno il 50% della retribuzione;

• per gli indipendenti, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, durante il periodo di assenza, deve essere mantenuta l’attività: per i coadiuvanti familiari l’assenza non deve superare tre mesi.

Tav. 3.5.1 GRANDEZZE STRUTTURALI DEL MERCATO DEL LAVORO (VALORE ASSOLUTO)

Anno 2020 (secondo trimestre, media mobile degli ultimi 4 trimestri) - Dati in migliaia, arrotondati alle migliaia

Occupati Persone in cerca di occupazione

Forze di lavoro (occupati + persone in cerca di occupazione)

Popolazione attiva (15-64 anni)

Italia 9.752 2.303 25.466 38.347

Emilia-Romagna 903 114 2.129 2.797

Romagna 326 25 352 461

Forlì-Cesena 182 10 191 246

Rimini 145 15 160 215

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT indagine Forze di lavoro Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2020 e scenari 79 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

occupazione femminile, pari al 61,2%, rimane distante dal valore rilevato per i maschi, inferiore al dato regionale (63,0%) ma decisamente migliore di quello italiano (49,6%). Entrambi gli indicatori di genere sono in calo rispetto al medesimo periodo del 2019 ma la contrazione dell’occupazione femminile è superiore a quella maschile di circa il doppio.

Le persone in cerca di occupazione5 sono 25 mila, di cui il 53,0% donne. Il tasso di disoccupa-zione del territorio Romagna (15 anni e oltre) è risultato pari al 7,2%, in aumento rispetto al secondo trimestre del 2019; la medesima tendenza non si osserva invece per gli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia) (si veda la tavola 3.5.5). Per il 2020, il tasso di disoccupazione del territorio Romagna risulta superiore a quello regionale (5,3%) ma inferiore al dato nazionale (9,0%).

L'analisi per genere, parallelamente a quanto visto in precedenza per gli occupati (una migliore situazione occupazionale per gli uomini su tutti i livelli territoriali), riporta differenziali di disoccupazione sfavorevoli per le donne, per tutti i territori di riferimento. La disoccupazione femminile nel territorio Romagna è pari all’8,4% (sostanzialmente stabile), livello superiore al dato regionale (6,4%) ma migliore del contesto medio nazionale (10,2%), mentre quella maschile (pari al 6,2%, in aumento) risulta superiore alla media regionale (4,5%) ma migliore del dato nazionale (8,2%).

Sebbene il dato circa occupati e disoccupati del 2020 sia da considerare parziale e in parte originante dagli ultimi due trimestri del 2019 (essendo una media mobile a 4 periodi, N.d.R), la situazione delineata risulta di particolare interesse, in quanto sono evidenti segnali di peggioramento nei fondamentali del mercato del lavoro locale.

Dinamica delle forze di lavoro in provincia di Forlì-Cesena

I principali dati strutturali del mercato del lavoro della provincia di Forlì-Cesena, desumibili dalle elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT trimestrali (indagine forze di lavoro) al secondo trimestre del 2020, riportano forze di lavoro (insieme degli occupati e delle persone in cerca di occupazione) pari a 191 mila unità (media mobile degli ultimi 4 trimestri con arrotondamento alle migliaia, N.d.R.), delle quali il 45,8% sono donne. Con riferimento invece alle forze di lavoro in età attiva (15-64 anni, di norma considerata come età lavorativa) esse sono il 75,6% della relativa popolazione di riferimento (tasso di attività 15-64 anni), superiore al dato regionale (73,7%) e italiano (64,6%) (si veda la tavola 3.5.3). Conseguentemente, gli inattivi in età attiva6 per la provincia di

Forlì-5 Comprendono le persone non occupate di 1Forlì-5 anni e più che nella settimana di riferimento hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista, oppure; inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

6 Si veda la nota n. 3

Tav. 3.5.2 OCCUPATI TOTALI PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

Anno 2020 (secondo trimestre, media mobile degli ultimi 4 trimestri) – Incidenze percentuali Agricoltura Industria Costruzioni Commercio e

Turismo Altri Servizi Totale

Italia 3,9 20,3 5,8 20,1 49,9 100,0

Emilia-Romagna 3,9 26,6 5,3 18,4 45,8 100,0

Romagna 6,5 20,2 4,9 23,4 45,0 100,0

Forlì-Cesena 10,0 22,8 4,4 20,3 42,5 100,0

Rimini 2,2 16,8 5,6 27,2 48,2 100,0

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT indagine Forze di lavoro Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Cesena sono pari al 24,4% (si ricorda che il tasso di inattività per una determinata fascia di età è il complemento a 100 del tasso di attività, N.d.R.); il tasso di inattività femminile provinciale (30,6%) è ampiamente superiore a quello maschile (18,2%).

Gli occupati totali, pari a 182 mila unità, sono concentrati prevalentemente nel settore dei servizi (per il 42,5% del totale), nell’industria (22,8%) e nel commercio-turismo (20,3%);

seguono agricoltura (10,0%) e costruzioni (4,4%). L’incidenza degli occupati nei settore agricoltura risulta superiore al dato regionale e nazionale (si veda la tavola 3.5.2), mentre gli occupati (in termini relativi) nel settore dei servizi e delle costruzioni sono inferiori al dato medio regionale e nazionale, coerentemente con la struttura del tessuto economico-produttivo insediato nel territorio provinciale7. Il 79,4% degli occupati in provincia è un lavoratore dipendente, incidenza superiore a quella regionale (77,8%) e nazionale (77,4%). La distribuzione dei lavoratori dipendenti ricalca quella degli occupati totali (somma tra dipendenti e indipendenti).

Nel periodo in analisi (secondo trimestre 2020), il livello del tasso di occupazione 15-64 anni (71,6%) risulta superiore al dato medio regionale (69,6%) e nazionale (58,6%). Il confronto con il dato del secondo trimestre 2019 evidenzia come i livelli occupazionali, in termini relativi, siano migliorati (si veda la tavola 3.5.4), nonostante il periodo di lockdown economico nei mesi tra marzo e maggio 2020; la medesima tendenza non si osserva, invece, per gli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).

Osservando i dati per genere, si rileva che il tasso di occupazione maschile provinciale (78,0%) risulta superiore a quello femminile (65,2%); entrambi gli indicatori di genere sono migliori del contesto nazionale e regionale (tavola 3.5.4).

Le persone in cerca di occupazione sono pari a 10 mila unità, di cui il 52,6% donne. Il tasso di disoccupazione della provincia di Forlì-Cesena (15 anni e oltre) è risultato pari al 5,1%, migliore del dato regionale (5,3%) e nazionale (9,0%) (si veda la tavola 3.5.5) e sostanzialmente stabile rispetto ai livelli registrati nel secondo trimestre del 2019.

L'analisi per genere, parallelamente a quanto visto in precedenza per gli occupati (una migliore situazione occupazionale per gli uomini su tutti i livelli territoriali e una maggiore partecipazione al mercato del lavoro da parte di questi ultimi), riporta differenziali di disoccupazione sfavorevoli per le donne, per tutti i territori di riferimento. La disoccupazione femminile in provincia è pari al 5,9%;

quella maschile al 4,5%. Quest’ultimo indicatore appare analogo al dato regionale (4,5%) e circa la metà del livello nazionale (8,2%); analogamente anche la disoccupazione femminile provinciale risulta la più contenuta se paragonata con i tassi regionali e nazionali.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) pari al 19,3% risulta in peggioramento rispetto al medesimo trimestre del 2019 (era il 13,5%) ma inferiore al contesto regionale (20,6%) e nazionale (27,6%). La disoccupazione giovanile femminile è più di quattro volte quella maschile (38,2% contro l’8,5%).

Sebbene il dato circa occupati e disoccupati del 2020 sia da considerare parziale e in parte originante dagli ultimi due trimestri del 2019 (essendo una media mobile a 4 periodi, N.d.R), la

7 Si rimanda ai capitoli settoriali nella specifica sezione del presente Rapporto.

Tav. 3.5.3 TASSO DI ATTIVITÀ 15-64 anni

Anni 2019 e 2020 (secondo trimestre, media mobile degli ultimi 4 trimestri) – Dati in percentuale

2019 2020

Maschi Femmine Totale

Italia 65,6 74,0 55,3 64,6

Emilia-Romagna 74,4 80,0 67,4 73,7

Romagna 73,9 80,9 66,9 73,8

Forlì-Cesena 74,2 81,8 69,4 75,6

Rimini 73,6 80,0 64,1 71,9

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT indagine Forze di lavoro

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2020 e scenari 81 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

situazione delineata risulta di particolare interesse, in quanto sono evidenti segnali di miglioramento nei fondamentali del mercato del lavoro locale, con particolare riferimento al tasso di attività e a quello di occupazione della popolazione attiva. Tale tendenza, tuttavia, deve essere interpretata alla luce del contesto attuale ove gli interventi di Cassa integrazione (si veda l’ultima sezione del presente capitolo) e in generale il massivo e diffuso impiego di ammortizzatori sociali ad hoc e altri specifici interventi per la crisi Covid (ad esempio il blocco dei licenziamenti per motivazioni economiche) hanno sostanzialmente mantenuto stabili i livelli occupazionali (o ne hanno in ogni modo diminuito la flessione).

Dinamica delle forze di lavoro in provincia di Rimini

I principali dati strutturali del mercato del lavoro della provincia di Rimini, desumibili dalle elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT trimestrali (indagine forze di lavoro) al secondo trimestre del 2020, riportano forze di lavoro (insieme degli occupati e delle persone in cerca di occupazione) pari a 160 mila unità (media mobile degli ultimi 4 trimestri con arrotondamento alle migliaia, N.d.R.), delle quali il 44,8% sono donne. Con riferimento invece alle forze di lavoro in età attiva (15-64 anni, di norma considerata come età lavorativa) esse sono il 71,9% della relativa popo-lazione di riferimento (tasso di attività 15-64 anni), inferiore al dato regionale (73,7%) ma superiore a quello italiano (64,6%). Conseguentemente, gli inattivi in età attiva8 per la provincia di Rimini sono pari al 28,1% (si ricorda che il tasso di inattività per una determinata fascia di età è il complemento a 100 del tasso di attività, N.d.R.); il tasso di inattività provinciale delle donne (35,9%) è ampiamente superiore a quello degli uomini (20,0%).

Gli occupati totali, pari a 145 mila unità, sono concentrati, prevalentemente, nel settore dei servizi (per il 48,2% del totale) e nel commercio-turismo (27,2%). L’incidenza degli occupati in questo ultimo settore risulta superiore sia al dato regionale sia a quello nazionale (si veda la tavola 3.5.2), mentre gli occupati (in termini relativi) dell’industria e dell’agricoltura sono inferiori al dato medio regionale e nazionale, coerentemente con la struttura del tessuto economico-produttivo insediato nel territorio provinciale9. Il 71,8% degli occupati in provincia è un lavoratore dipendente, incidenza inferiore di quella regionale (77,8%) e nazionale (77,4%). La distribuzione dei lavoratori dipendenti segue quella degli occupati totali (somma tra dipendenti e indipendenti).

Nel periodo in analisi (secondo trimestre 2020), il livello del tasso di occupazione 15-64 anni (64,8%) risulta inferiore al dato medio regionale (69,6%) ma superiore a quello nazionale (58,6%). Il confronto con il dato medio dei 12 mesi precedenti evidenzia come i livelli occupazionali in termini relativi siano peggiorati (si veda la tavola 3.5.4); la flessione è evidente anche per gli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia), sebbene in maniera più contenuta.

Il tasso di occupazione maschile (73,2%) è superiore all’analogo femminile (56,6%); entrambi gli indicatori di genere sono inferiori alle rispettive medie regionali ma superiori a quelle nazionali. Nel

8 Si veda la nota n. 3

9 Si rimanda ai capitoli settoriali nella specifica sezione del presente Rapporto.

Tav. 3.5.4 TASSO DI OCCUPAZIONE 15-64 anni

Anni 2019 e 2020 (secondo trimestre, media mobile degli ultimi 4 trimestri) – Dati in percentuale

2019 2020

Maschi Femmine Totale

Italia 58,8 67,7 49,6 58,6

Emilia-Romagna 70,2 76,3 63,0 69,6

Romagna 69,1 75,8 61,2 68,4

Forlì-Cesena 70,4 78,0 65,2 71,6

Rimini 67,6 73,2 56,6 64,8

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati ISTAT indagine Forze di lavoro

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

confronto con il secondo trimestre del 2019, la contrazione dell’occupazione femminile provinciale è maggiore di quella maschile.

Le persone in cerca di occupazione sono 15 mila, di cui il 53,2% donne. Il tasso di disoccupazione della provincia di Rimini (15 anni e oltre) nel periodo in esame è risultato pari al 9,6%, in netto aumento rispetto ai livelli del secondo trimestre 2019 (si veda la tavola 3.5.5).

Per il periodo in esame, il tasso di disoccupazione della provincia di Rimini risulta superiore a quello regionale (5,3%) e nazionale (9,0%).

L'analisi per genere, parallelamente a quanto visto in precedenza per gli occupati (una migliore situazione occupazionale per gli uomini su tutti i livelli territoriali e una maggiore partecipazione al mercato del lavoro di questi ultimi), riporta differenziali di disoccupazione sfavorevoli per le donne per tutti i territori di riferimento. La disoccupazione femminile in provincia è pari all’11,4%, contro l’8,1%

degli uomini; entrambi gli indicatori di genere sono superiori (quindi peggiori) delle rispettive medie regionali, mentre la disoccupazione degli uomini è allineata al dato nazionale (si veda la tavola 3.5.5).

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) pari al 34,3 risulta in netto peggioramento rispetto ai livelli del 2019 (era il 21,5%), superiore al dato regionale (20,6%) e nazionale (27,6%). I livelli di disoccupazione giovanile per genere sono sostanzialmente i medesimi (34,2% per le donne, 34,5%

per gli uomini).

Sebbene il dato circa occupati e disoccupati del 2020 sia da considerare parziale e in parte originante dagli ultimi due trimestri del 2019 (essendo una media mobile a 4 periodi, N.d.R), la situazione delineata mostra alcuni segnali di peggioramento sul fronte della disoccupazione totale (e in particolar modo di quella giovanile), dell’occupazione e della partecipazione al mercato del lavoro (tasso di attività).

Nel documento RAPPORTO SULL'ECONOMIA (pagine 77-82)