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Dinamica della ricchezza prodotta nella Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Nel documento RAPPORTO SULL'ECONOMIA (pagine 49-53)

Il primo passo verso un confronto omogeneo delle diverse aree territoriali di un Paese è rappresentato dall’analisi della ricchezza prodotta all’interno del territorio, solitamente effettuata attraverso lo studio della dinamica di crescita del PIL e del Valore Aggiunto, entrambi ottenuti dalle economie considerate; lo scopo principale di un’analisi di questo tipo è di fornire delle indicazioni sui cambiamenti nella struttura economica provinciale, al fine di rappresentare una eventuale convergenza (o divergenza) dei possibili percorsi di sviluppo della provincia di riferimento verso i modelli di crescita regionali e nazionali.

Ciò premesso, come riportato nella tavola 3.3.1, il valore aggiunto totale 2019 del territorio Romagna risulta pari a 21.255,0 milioni di euro correnti, in crescita dell’1,4% rispetto al 2018 (20.951,4 milioni correnti), variazione superiore a quella registrata in Emilia-Romagna (+1,3%) e Italia (+1,1%); su una classifica regionale costruita idealmente su dieci territori (le nove province dell’Emilia-Romagna e l’aggregazione del territorio della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini), l’area Romagna pesa per il 14,5%, come per il valore aggiunto 2018, posizionandosi al terzo posto (dopo Bologna e Modena).

Come si evince dalla tavola 3.3.3, il 72,2% del valore aggiunto del territorio Romagna è generato dal settore complessivo dei servizi; l'incidenza dei servizi sul valore aggiunto totale risulta superiore al dato regionale (65,8%) e inferiore al peso nazionale (73,9%). Il commercio, i trasporti, il turismo (alloggio e ristorazione) e le attività ICT generano il 26,7% del valore aggiunto totale, con una

1 In Italia ISTAT calcola, a livello nazionale, tre tipologie di valore aggiunto (costo dei fattori, prezzi base e prezzi di mercato) e il PIL ai prezzi di mercato, a livello regionale, il valore aggiunto ai prezzi base e il PIL ai prezzi di mercato e, a livello provinciale, il solo valore aggiunto ai prezzi base; in tale contesto, è da considerare che, a partire da settembre 2014, viene adottato il nuovo sistema europeo dei conti SEC 2010 (Reg. UE n.

549/2013). Il SEC 2010 definisce i principi e i metodi di Contabilità Nazionale a livello europeo; il PIL così determinato tiene quindi conto, oltre naturalmente al valore delle attività legali e dichiarate, anche del valore stimato di alcune attività derivanti dalle cosiddette “economia illegale” ed

“economia sommersa”.

incidenza superiore al dato regionale (22,6%) e 4,3% a livello nazionale). L'agricoltura, invece, ha un'incidenza percentuale minore rispetto a quella degli altri settori (3,3%) ma risulta più alta del peso che essa assume sia in Emilia-Romagna (2,5%) sia in Italia (2,2%).

Il valore aggiunto pro capite 2019 (cfr. tavola 3.3.5) stimato per il territorio Romagna risulta pari a 28.953,57 euro correnti, valore inferiore al dato regionale (32.890,73 euro) ma superiore alla media nazionale (26.588,41 euro); rispetto

all’anno precedente (28.599,62 euro nel 2018) risulta in crescita dell’1,2%, variazione identica a quella fatta registrare in Emilia-Romagna e inferiore a quella dell’Italia (+1,4%).

A livello regionale, considerando sempre dieci territori di riferimento, la posizione stimata per Tav. 3.3.1 VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE

Anni 2018 e 2019 - Milioni di euro correnti

2018 2019 Var. %

2019/2018 Comp. % a Posizione 2019 nella classifica

regionale b

Italia 1.584.462,4 1.602.266,1 +1,1 -

-Emilia-Romagna 144.851,8 146.787,5 +1,3 9,2

-Romagna 20.951,4 21.255,0 +1,4 14,5 3

Forlì-Cesena 11.651,2 11.855,9 +1,8 8,1 6

Rimini 9.300,3 9.399,0 +1,1 6,4 8

(a) Incidenza % delle province e del territorio Romagna sulla regione e l’Emilia-Romagna sull’Italia – (b) Classifica decrescente su 10 territori (9 province regionali + territorio Romagna)

Fonte: Istituto Tagliacarne (Elaborazione su dati ISTAT) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Tav. 3.3.2 VARIAZIONE PERCENTUALE 2019/2018 DEL VALORE AGGIUNTO

Fonte: Istituto Tagliacarne (Elaborazione su dati ISTAT) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

+1,4

Tav. 3.3.3 VALORE AGGIUNTO AI PREZZI BASE PER SETTORI ECONOMICI Anno 2019 - Milioni di euro correnti e composizione percentuale

Agricoltura Italia 35.117,2 2,2 314.079,3 19,6 68.240,0 4,3 403.184,6 25,2 781.645,0 48,8 1.602.266,1 100,0 Emilia-Romagna 3.704,3 2,5 40.653,2 27,7 5.806,3 4,0 33.229,5 22,6 63.394,2 43,2 146.787,5 100,0 Romagna 694,5 3,3 4.254,2 20,0 953,3 4,5 5.680,6 26,7 9.672,3 45,5 21.255,0 100,0 Forlì-Cesena 582,9 4,9 2.745,8 23,2 595,2 5,0 2.800,8 23,6 5.131,3 43,3 11.855,9 100,0 Rimini 111,6 1,2 1.508,4 16,0 358,1 3,8 2.879,8 30,6 4.541,1 48,3 9.399,0 100,0 (a) Comprende il manifatturiero, le industrie estrattive e le “Utilities” (acqua, gas, elettricità, reti fognarie, trattamento dei rifiuti)

Fonte del Valore aggiunto totale: Istituto Tagliacarne (Elaborazione su dati ISTAT) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Rapporto sull’Economia 2020 e scenari 51 Quadro economico della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

l'aggregato Romagna risulta essere l’ottava (superiore alle sole province di Rimini e Ferrara);

medesima posizione ricopriva con riferimento al valore aggiunto pro capite 2018.

Dinamica della ricchezza prodotta in provincia di Forlì-Cesena

In provincia di Forlì-Cesena il valore aggiunto totale dell'anno 2019 ammonta a 11.855,9 milioni di euro correnti, con una variazione percentuale del +1,8% rispetto al 2018 (11.651,2 milioni correnti), superiore a quella registrata sia in Emilia-Romagna (+1,3%) sia in Italia (+1,1%);

considerando sempre idealmente 10 territori emiliano-romagnoli (9 province + area Roma-gna), Forlì-Cesena occupa la sesta posizione

(dopo Bologna, Modena, territorio Romagna, Reggio Emilia e Parma), con un'incidenza regionale dell'8,1% (cfr. tavola 3.3.1).

Come si nota dalla tavola 3.3.3, il 66,9% del valore aggiunto è generato dal settore complessivo dei servizi; l'incidenza dei servizi sul valore aggiunto totale risulta superiore al dato regionale (65,8%) e inferiore a quello nazionale (73,9%). Il commercio, i trasporti, il turismo (alloggio e ristorazione) e le attività ICT generano il 23,6% del valore aggiunto totale provinciale, con un'incidenza maggiore rispetto alla media regionale (22,6%) ma minore del peso che assumono in ambito nazionale (25,2%). L'industria in senso stretto è un settore rilevante nella creazione della ricchezza provinciale, con il 23,2% (27,7% in Emilia-Romagna, 19,6% in Italia), mentre le costruzioni contribuiscono per il 5,0% (4,0% in regione e 4,3% a livello nazionale). L'agricoltura, dal canto suo, pur avendo un'incidenza percentuale minore rispetto a quella degli altri settori (4,9%), anche se è minima la distanza con il settore edile, risulta avere un peso ben superiore a quello che si riscontra in Emilia-Romagna (2,5%) e Italia (2,2%).

Il valore aggiunto pro capite 2019 della provincia di Forlì-Cesena è di 30.039,06 euro, minore del dato regionale (32.890,73 euro) ma più alto della media nazionale (26.588,41 euro); tale valore risulta in crescita dell’1,7% rispetto al 2018 (29.541,07 euro), con un trend annuo migliore, come per il valore aggiunto totale, di quello fatto segnare dall’Emilia-Romagna (+1,2%) e dall’Italia (+1,4%). Nel confronto regionale (sempre su 10 territori) Forlì-Cesena occupa la quinta posizione (dopo Bologna,

Tav. 3.3.4 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEL VALORE AGGIUNTO DEL TERRITORIO ROMAGNA

Suddivisione per settori economici - Anno 2019

Fonte: Istituto Tagliacarne (Elaborazione su dati ISTAT) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Agricoltura

Tav. 3.3.5 VALORE AGGIUNTO PRO CAPITE AI PREZZI BASE Anni 2018 e 2019 - Euro correnti

2018 2019 Var. %

2019/2018

Posizione 2019 nella classifica regionale a nazionale b

Italia 26.223,37 26.588,41 +1,4 -

-Emilia-Romagna 32.506,75 32.890,73 +1,2 -

-Romagna 28.599,62 28.953,57 +1,2 8

-Forlì-Cesena 29.541,07 30.039,06 +1,7 5 19

Rimini 27.501,63 27.691,44 +0,7 9 37

(a) Classifica decrescente su 10 territori (9 province regionali + territorio Romagna) – (b) Classifica decrescente su 110 province Fonte: Istituto Tagliacarne (Elaborazione su dati ISTAT)

Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

Modena, Parma e Reggio Emilia) mentre, considerando tutte le province italiane, si colloca al 19° posto (cfr. tavola 3.3.5).

Dinamica della ricchezza prodotta in provincia di Rimini

In provincia di Rimini il valore aggiunto totale dell'anno 2019 ammonta a 9.399,0 milioni di euro correnti, con una variazione percentuale del +1,1% rispetto al 2018 (9.300,3 milioni correnti), inferiore a quella registrata in Emilia-Romagna (+1,3%) e uguale a quella riscontrata in Italia;

considerando sempre idealmente 10 territori emiliano-romagnoli (9 province + area

Roma-gna), Rimini occupa l'ottava posizione (davanti a Ferrara e Piacenza), con un'incidenza regionale del 6,4% (cfr. tavola 3.3.1).

Come si nota dalla tavola 3.3.3, ben il 79,0 % del valore aggiunto è generato dal settore complessivo dei servizi; l'incidenza dei servizi sul valore aggiunto totale risulta nettamente superiore sia al dato regionale (65,8%) che nazionale (73,9%). Il commercio, i trasporti, il turismo (alloggio e ristorazione) e le attività ICT generano il 30,6% del valore aggiunto totale provinciale, con una incidenza maggiore rispetto alla media regionale (22,6%) e nazionale (25,2%). L'industria in senso stretto, invece, è un settore meno rilevante nella creazione della ricchezza provinciale, con il 16,0% (27,7% in Emilia-Romagna, 19,6% in Italia), mentre le costruzioni contribuiscono per il 3,8% (4,0% in regione e 4,3% a livello nazionale). L'agricoltura, dal canto suo, pesa relativamente poco, se rapportata agli altri settori:

1,2%, dato minore dell’incidenza che essa assume sia in Emilia-Romagna (2,5%) sia in Italia (2,2%).

Il valore aggiunto pro capite 2019 della provincia di Rimini è di 27.691,44 euro, nettamente inferiore al dato regionale (32.890,73 euro) ma più alto della media nazionale (26.588,41 euro); tale valore risulta in crescita dello 0,7% rispetto al 2018 (27.501,63 euro), con una variazione però inferiore rispetto all'incremento rilevato in Emilia-Romagna (+1,2%) e Italia (+1,4%). Nel confronto regionale (sempre su 10 territori) Rimini occupa la penultima posizione (davanti alla sola Ferrara) mentre, considerando tutte le province italiane, si colloca al 37° posto (cfr. tavola 3.3.5).

Tav. 3.3.6 VARIAZIONE PERCENTUALE 2019/2018 DEL VALORE AGGIUNTO PRO CAPITE

Fonte: Istituto Tagliacarne (Elaborazione su dati ISTAT) Elaborazione: Camera di commercio della Romagna

+1,4

+1,2

+1,7

+0,7

+1,2

0,0 +0,4 +0,8 +1,2 +1,6 +2,0

Italia

Emilia-Romagna

Romagna

Forlì-Cesena

Rimini

3.4 I MPRENDITORIALITÀ

Nel documento RAPPORTO SULL'ECONOMIA (pagine 49-53)