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DELLA VILLETTA A PARMA

Capitolo 5 LE SUPERFICI DEL RICORDO

5.4 LE EDICOLE

tomba assume l’aspe o di monumento colle vo nel quale rivestono par colare importanza l’ornamento e le ra gurazioni scultoree poste al disopra. Nelle tombe di famiglia con camera sepolcrale semi-ipogea si osserva la compresenza tra super cie del ricordo colle va, composta dagli elemen visibili esternamente, e super cie del ricordo individuale a chiusura del singolo avello. Rispe o a quanto avviene nelle sepolture comuni gli arredi si riducono a ritra o fotogra co e iscrizione poiché i segni della luce vo va e dell’o erta vegetale sono “colle vi”.

Un gruppo consistente è cos tuito dalle edicole con gurate come piccole chiese o cappelle delle quali riprendono, in varie declinazioni, alcuni degli elemen principali: portale, rosone o vetrata in facciata, navatelle laterali, abside posteriore ed elemen decora vi che seguono l’andamento del cornicione o decorano i prospe . Tra gli altri l’elemento che maggiormente contraddis ngue questa  pologia è il portale so olineato, in genere, da un pro ro più o meno agge ante. Quasi sempre queste edicole presentano elemen s lis ci ecle ci neoromanici o neogo ci.

Fig. 5.4.1 – Schema zzazione dello spazio des nato alle tumulazioni nelle edicole di famiglia: la sepoltura in loculi sovrappos può essere collocata addossata alle pare nascosta all’interno del vano sepolcrale (a), evidenziata da sporgenze laterali (b) o da un alto basamento (c) oppure in ipogeo (d).

a b c d

Un secondo gruppo piu osto omogeneo è cos tuito dalle edicole che, sormontate dal frontone, presentano analogie formali con i templi.

Sono spesso presen delle modanature che so olineano le estremità del prospe o e riquadrano anche la porta d’ingresso e il sovraporta contenente per lo più ra gurazioni sacre; più o meno s lizzate, è evidente un’ar colazione formale classicheggiante.

Un terzo gruppo comprende le edicole cara erizzate da uno o più volumi puri, per lo più a pianta quadrangolare, nei quali, mancando i riferimen

dire con gli elemen archite onici (come il pro ro, il frontone e le navatelle) presen nelle altre  pologie, i prospe sono per lo più uniformi. Le decorazioni sono cos tute da cornici s lizzate e dal diverso tra amento materico delle super ci.

E’ presente in ne una serie di archite ure che si ri ene opportuno classi care in una categoria separata de nita a volumi scultorei. Le edicole che rientrano in questo gruppo si dis nguono per la cara erizzazione formale e la presenza di elemen scultorei.

In tu e le  pologie di edicole di famiglia si evidenzia una di erenziazione tra gli arredi e l’iscrizione della super cie colle va e quelli della super cie individuale. Le super ci del ricordo individuale, cos tuite dalle lastre di chiusura dei loculi sovrappos addossa alle pare laterali del vano interno privato, pur rimandando all’immagine della singola lapide del colombario, sono nel complesso più spoglie per la presenza dei soli segni iden  ca vi del defunto: il nome e il ritra o. La mancanza di arredi commemora vi individuali è sos tuita da un alles mento colle vo: nella parete an stante l’ingresso, libera dai sepolcri, viene spesso inserito un piccolo altare, al disopra del quale si può trovare una  nestra con vetrate policrome con sogge sacri oppure opere scultoree (bassorilievi, statue a tu o tondo) o pi oriche. All’interno delle edicole un elemento di arredo ricorrente è l’inginocchiatoio. L’individuazione della famiglia è collocata all’esterno, ad esaltare la riconoscibilità della famiglia come valore di riferimento sociale degli individui, mentre le iscrizioni individuali, come de o, sono poste all’interno.

Figg. 5.4.2 e 5.4.3 – Prospe Edicole Peracchi e Ceresini.

ASCPr, Licenze di Fabbriche, 24/1931 e 1/1933.

Figg. 5.4.4 e 5.4.5 – Sezioni Edicole Rizzoli e Corazza.

ASCPr, Licenze di Fabbriche, 24/1931 e 4/1941.

Figg. 5.4.8 e 5.4.9 – Sezione Edicola Montanari e Prospe va interna Edicola Bonassi.

ASCPr, Licenze di Fabbriche, 285/1933 e 337/1939.

Figg. 5.4.6 e 5.4.7 – Sezioni Edicole Zanichelli e Ronchini.

ASCPr, Licenze di Fabbriche, 51/1944 e 415/1954.

Fig. 5.4.10 – Nelle edicole conformate come piccole chiese l’elemento principale è il portale collocato sul fronte.

La forma più semplice è cos tuita da un parallelepipedo a base re angolare con copertura a due falde (Edicola Grassi, 1927 - img. 1).

L’ingresso può essere so olineato da un portale strombato a ghiere concentriche (Edicola Milza, 1932 - img. 2) oppure, come nelle chiese paleocris ane, da un piccolo avancorpo agge ante (Edicola Bacigalupo Cremonini, 1943 - img. 3) o pro ro con piccola volta a bo e sorre o da colonne (Edicola Corazza, 1941 - img. 4).

Sono presen anche edicole con pro ro pensile, largo quanto il fronte, con colonnine binate poggiate su mensole (Edicola Montanari, 1933 - img. 5). Nelle forme più s lizzate il pro ro si schiaccia sul prospe o e si ingrandisce  no a evidenziare il vano centrale (Edicola Villa, 1943 - img. 6).

A so olineare la presenza della sepoltura si ritrovano con gurazioni con sporgenze laterali, che ricordano le navate delle chiese, o elemen archite onici esterni, che richiamano l’immagine dei sarcofagi (Edicola Rizzi-Zanone, 1953 - img. 7).

Tra le forme più ar colate vi sono quelle a pianta centrale con gurate come piccoli mausolei (Edicola Colla Piva, 1932 - img. 8).

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Fig. 5.4.11 – Nelle edicole a tempie o, il frontone è l’elemento predominante (Edicola Sorba - img. 1). Si tra a di una  pologia piu osto omogenea, le variazioni riguardano la dimensione e la conformazione del frontone e del fregio, se presente.

Questo può essere fortemente agge ante (Edicola Giaroli - img.

2), con fregio rientrante rispe o alla “scatola muraria” (Edicola Guaita - img. 3) o molto alto rispe o alla trabeazione classica (Edicola Bencini Tardini e edicola Gherardi Panini - imgg. 4 e 5).

La maggior parte delle edicole a tempie o sono cos tuite da un volume unico, ma possono presentare, analogamente alla  pologia a tempie o, anche sporgente laterali (Edicola Schivazappa Mussini - img. 6).

In alcune edicole il frontone, pur rimanendo un elemento riconoscibile, si riduce molto (Edicola Carra - img. 7),  no a renderle somiglian più ad un’edicola, con la forma della copertura a doppio spiovente (Edicola Lucche - img. 8).

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Fig. 5.4.12 – Le edicole cara erizzate da volumi puri, presentano per lo più pianta quadrata o quadrangolare, ma ci sono esempi anche a pianta circolare. Queste edicole si cara erizzano per la

 nitura e l’accostamento di diversi materiali, che ne movimentano l’immagine (Edicola Oleari ed Edicola Marchelli - imgg. 1 e 2).

In questa categoria rientrano anche le forme che si possono considerare derivate dalla deformazione del cubo (Edicola Bergamaschi ed Edicola Calzolari - imgg. 3 e 4), dalla compenetrazione di solidi (Edicola Barilla - img. 5) o dall’aggregazione di più volumi semplici (Edicola Dazzi - img. 6) che determinano una asimmetria nella composizione (Edicola Chiari - img. 7).

Nell’edicola Venturini (img. 8) avviene la smaterializzazione della parete, diventando una gabbia metallica al cui interno sono colloca due catafalchi di ispirazione classica.

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