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Efame
delleprover
ò ragioniàiMonftgnort Garampi
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I.
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è redotocheMonfignoreGarampifa corififrere la vJ1filaprimaprora nell'ampiezzaed eftenfionedei Po-micipropridiMatilda,cosiche detta eftenfionedevacorv tenere anchela Garfagnana:Chiunque,fcrtvp, rifletterà* all'ampiezza-edeftenfionedeiDomi»/deltaConteffa Matil-datfacilmenteverràincognizionechealeiappartenere anche quello dellaGarfagnana.
Ma
forfèMatildanonpotè avere ampiezzaed eftenfionediDominjfenza laGarfagnana? Chifórni affé lapropofizionecosi:Chiunquerifletterà all'
ampiezza,edeflenftanedeiDominjdell'Imperatoreche arte-minijlravalaCcnteffaMatilda,facilmente verràincognizione che alt Imperatore appartenere anche quellodellaGarfagnana, devierebbedalvero?Conruttociò riflettiamo pure all’am-piezza ed eftenfionedeiDominjproprj Matilda.
Ed
im-perocchéilSig.AbateCennièflato Fultimochedi pro-postoe con apparatodi erudizioneha trattatodei Do-minie Principato propriodiMatilda, teeghiantopur die-troalmedefimosiquantoalfito,chequantoali’ampiezza, diquelloftefloPrincipato,ondepoi fperimentaredoveci portiilriflettere allamedeftma.Quantoalfitoegli loriconoiceelofManetta Lombar-dia tangolevive delPò.Nella rubricaaln.
XI
•pag. zo?.cosìincomincia aferiverne,
Bononm
Mathildis tertutfitus intizedbyGoogie
Dissertazione.
97 inLongobarda,einqueln.XI.piglia adire:Bonaigitur Mathildis propriapeniturexpendioptrttt,prxmiffoeorumdem fitu iurtaRadevitigravijfimum ielVtmonixin;e riportare le feguenti parolediKadevico, quorum prxdiorum magnitudi-nem,ejufque terrxcopiofaniopulentiamquiriojs Eridani fervagattJunt non ignoraneinultimoconclude, eaque juxta ripar Eridani, utRadevicusaie,nuxrendaflint. Quindi lungoallevivedelPò
eflendoviiTerritorieie CittàdiMantova
, Reggio,Modena,
eParmaeglidichiara quelle quattroCittà proprietàdi Matilda,eneformaildilei Principato,Mantua,Regìum,Mulina&
Pannafuni Civi-tates tiltquaiure proprietariopojfidcbjtMathildisferivealla fug. 216.n.XIV.,
eallapag.zzi.n.III.quatuorhafte CivitateseumfuisTerritoriir,Terroni,ftvtut nojìro more loquemur,PrincipatumComitifxMathildiseffeciffc•Il per-chèdeedirfichel’ampiezza ed eitenfione de'Domini di Matildafullequattdobbiamorifletterea finedivenire in cognizionecheallafteflaMatildaappartenereancheil Do-miniodellaGarfagnana,fono quelle che riluttano dai terri-toridellefuddetteCittàlàpredoal Pònella Lombardia.Ma
ionon vedocomecolriflettereafiffdrra ampiez-zaedefteafionediTerritorioPrincipatofipollavenir? in cognizione che a Matilda appartenere anchelaGarfagnana.La
GarfagnaaanonerainLombardia, nèpredò allerive delPò,
nèaltempodiMatilda apparteneva ad alcuna del-lefuddettequattro Città.Monf.Garampi dalRotolodell’ArchiviofègretoApoftolico inferirloPapa Bencdichr,di cuiegliparlaalfa P- 4. ,dee averimparato cheinquei tem-piappartenevaalContadodàLucca troppo dilcoflodalle
ri^
vedelPò,enon comprefonelPrincipatodi Matilda.
^
InfrattantoilSig.Cennilimitasifattamenteil Prin-cipato propriodiMatildaaquellefolequattro Città e lo-ro Territori,cheallapag.21s.nella rubricadeln.
XXIV.
dichiara che loca CfterainqpibusdominabaturMnhildit non funt dicendo bona propria, però le la Garfagnanaal tempodiMatildanoneraTerritorio
a
Contadodialcuna delle fuddetteCittà, neppureappartenne a quel Principato,ma
erafraqueilocaentra,che non funt dicendo bona pro-pria dellaftelTaMatildaiche chefiache poialSig. Cen-nitìa piaciuto noverarelaGarfagnanafralecofeche era-nopnprii juris dellanudefirna.Scrivendoeglinellarubri-G
caO
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$8
Dissertazione.
ca deln.
XXV.
(a)cheeffamultaextrafuamTerrant pof-fidebat Pradia&
Oppida,fqrfeconfideròtamedefimacome
unPrediooPodere, quale fehbenefottefuoradel fudderrq fuo Principato, peraltreragioni potè appartenerle in pro-prietà,comeinfattioltreanondichiararlamaipertinenza dialcunadellequattro Città,maineppure,fraleragioni perlequa'i fiperfuadechefollepropria4iMatilda,fa luo-goaquellache lafletta fctlfefiata porzione deldefcnttq Principato,comefièpotuto giàveder?) che del tutto diver-fefonolediluiragioni.
Peraltro lamia maggiordifficoltàomio maggior dub-bioconfitteinquefto,fefu(Fittal’ideato Principato copie propriodiMatilda.Iohode’motivi da crederlo un’im-maginazionedelbig.Cetjni.RadevifOglierive delPò non ciporgealtraidea chedibeni proprjdiMatilda,edian\*
piezzadjpredjoppfleffioni,ediopulenzadeltaterra con-tenuta nella dettaampiezza dipofleflioni. Ripeteròledi luiparolecomefono ufatedal Sig.Cenqi:Quorum pradiq-r;<
m
niagnitudirfem,ejufque Terracopio/am qpulentiam qui fipas Eridanipervadatifunt non ignorant.Infrattau,toè ri-flettoSig.Cennicheallapag. 217. fpiegalaparola pradia-xurpnelfcguentemodo
giufta illentoche per confeflìone fi*avevaprettel’ìftettaMatilda, Pradiorumfeu rerumTer -x'ttoriarum,cioènonTerritori,nonCittà,ma
colè conte-purene'Territori.Ilperchè è chiaro cheRadeviconort in-fefe,nèdittecheleCittà e Territori lungoal Pò lotterà beni propri diMadida, ma
cfye loeran<ile^erre,9.deri contenutine’fuddetti Territorj.
Se n’è accortoancheilSig. Cennidinon aver fe-j^katofedelmenteilgraviffìmoteflimonio diRadevico
% pfliparefene fiaacquietato cql fcrivereallapag. ^04.
p.Xil.)chelafentenzadiRadeyico nonèmoltolontana dalfiftemafilo
,Padevicifente/itiambaudmultum abiurerò, arenojlra.
E
ciò averebbepotutq eflervero, feegli avef-fecontenuteleproprietàd> Matildanella lineadiPredj? oPoffefifioqi,cqnVille*Caftelli,Fortezze, eRettori di quella fterminata grandezzadiproprietà,
ma
allorchéegli le ha allargare,einnalzatea etterelefletteCitta, egli fletti interiTerritori deliemedefime,hareceduto tantodal-la)Io mi prevalgopiottoflo delle luerubriche,perchè que-llefonole fueverepropofizioni.