5. L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
5.3. IL TERRITORIO
5.3.2. I DISTRETTI
I distretti socio-sanitari costituiscono l'articolazione territoriale della ASL e il luogo proprio dell'integrazione tra assistenza sanitaria e assistenza sociale; essi sono dotati di autonomia tecnico-gestionale, nell'ambito degli obiettivi posti dall'atto aziendale, economico-finanziaria, nell'ambito delle risorse assegnate e di contabilità separata all'interno del bilancio aziendale.
I distretti concorrono a realizzare la collaborazione tra la ASL e i Comuni e a favorire l'attuazione dei principi del D. Lvo 502/92 e s.m.i. e della Legge Regionale 24/2020.
Ai sensi dell’art. 37 della legge regionale n. 24 del 11 settembre 2020, sono dotati di autonomia tecnico-gestionale, nell’ambito degli obiettivi posti nel seguente Atto, economico-finanziaria, nell’ambito delle risorse assegnate e di contabilità separata all’interno del bilancio aziendale. Inoltre, concorrono alla collaborazione tra ASL e comuni.
L’organizzazione distrettuale segue il modello “Tile Model”, ogni distretto è competente per un determinato territorio, una “mattonella”, dove vengono erogati una serie di servizi comuni a tutti i distretti, che agiscono in parallelo.
Per rispondere alla disomogeneità geografiche ed epidemiologiche del territorio gallurese, L’ASL Gallura individua tre distretti socio-sanitari:
• Distretto Socio-Sanitario di Olbia;
• Distretto Socio-Sanitario di Tempio;
• Distretto Socio-Sanitario di La Maddalena.
41 Oltre alle competenze generali indentificate dalla normativa, ogni distretto presenta delle funzioni proprie e peculiari che riguardano l’intero territorio dell’ASL, al fine di uniformare l’offerta dell’assistenza territoriale. Tali competenze saranno trattate nel dettaglio nei rispettivi paragrafi.
Sono individuate 5 Strutture Semplici e 4 Strutture Semplici Dipartimentali interdistrettuali:
• SS Attività domiciliari: UCA, ADI, IFoC (per il Distretto di Olbia);
• SS Case di Comunità area della Bassa Gallura (Berchidda, Buddusò e San Teodoro) Distretto di Olbia;
• SS Casa di Comunità di Olbia, Distretto di Olbia;
• SS Case di Comunità area della Alta Gallura (Tempio Pausania e Trinità d’Agultu) Distretto di Tempio Pausania;
• SS Casa di Comunità del Nord Est Gallura (Santa Teresa, La Maddalena e Arzachena), Distretto di La Maddalena;
• SSD PUA-UVT (Punto Unico di Accesso e Unità di Valutazione Territoriale) interdistrettuale, in collegamento funzionale con la Direzione Socio Sanitaria;
• SSD Cure Primarie (interdistrettuale);
• SSD Protesica (interdistrettuale);
• SSD Emergenza Turistica e Continuità Assistenziale (MCA).
5.3.2.1 UFFICIO DI COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DISTRETTUALI UCAD
Presso il Distretto è attivato l’Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD), organo che coadiuva il Direttore di Distretto nell’esercizio delle funzioni di programmazione e gestione, nel rispetto degli indirizzi della Direzione Aziendale, svolgendo funzioni propositive e tecnico-consultive relativamente alle seguenti attività:
• supporto alle competenze assegnate al Direttore di Distretto, in particolare per quanto attiene all’elaborazione della proposta annuale relativa al Programma delle attività Distrettuali;
• coordinamento funzionale, operativo e gestionale di tutte le attività distrettuali, nell’ambito degli indirizzi strategici della direzione aziendale, del programma delle attività distrettuali e del budget attribuito per l’espletamento di tale attività;
• coordinamento tecnico-operativo fra le attività socio-sanitarie di competenza dell’ASL e quelle socio-assistenziali di competenza dei Comuni, svolte nell’ambito territoriale del Distretto;
• supporto al Direttore del Distretto ai fini dell’analisi del fabbisogno di salute della popolazione;
• promozione di strategie operative condivise fra i fattori produttivi territoriali, finalizzate a soddisfare il reale bisogno di salute della popolazione, nell’ambito della programmazione aziendale e del budget assegnato;
• monitoraggio e valutazione delle attività poste in essere nell’ambito del programma delle attività distrettuali nonché dell’attività e dei relativi costi indotti da MMG e PLS;
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• individuazione delle modalità di raccordo fra rete produttiva territoriale, servizi socio-assistenziali, MMG e PLS, nonché di procedure e modalità condivise di offerta dei servizi (sportelli unici all’utenza, accordi sulle sedi e sugli orari dei servizi di reciproco rilievo, uso di cartelle socio-sanitarie anche informatizzate, corsi di formazione e aggiornamento anche congiunti, continuità assistenziale);
• sviluppo delle diverse tipologie di attività che vengono implementate dalle azioni integrate tra l’Azienda e la Medicina Convenzionata e che si realizzano anche attraverso l’attivazione delle articolazioni associative dei professionisti (Gruppi di Cure Primarie/AFT) come previste dalle norme.
L’UCAD, presieduto dal Direttore del Distretto, è composto da:
• un rappresentante dei MMG e dei PLS, eletti dai rispettivi colleghi operanti nel Distretto;
• un rappresentante dei Medici Specialisti Ambulatoriali convenzionati, designato dagli Specialisti medesimi operanti nel Distretto;
• un Farmacista titolare o Direttore di Farmacia convenzionata con il S.S.N., designato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle farmacie pubbliche e private operanti nel Distretto.
5.3.2.2 IL COMITATO DI DISTRETTO
Il comitato di distretto, previsto dal la Legge Regionale n. 10, in armonia a quanto previsto dal l'art. 3- quater, comma 4 del D. Lgs. 502/92 e smi, svolge funzioni consultive e propositive sulla programmazione distrettuale delle attività e sul livello di soddisfazione rispetto ai servizi erogati. In particolare, il citato art. 3- quater stabilisce che compete al comitato di distretto sociosanitario, come organismo rappresentativo delle amministrazioni comunali presenti nel distretto, quanto segue:
• parere sulla proposta, formulata dal direttore del distretto, relativa al PLUS;
• parere, limitatamente alle attività socio- sanitarie, sull'atto del direttore generale con il quale viene approvato il suddetto PLUS, per la coerenza con le priorità stabilite a livello regionale;
• diffusione dell'informazione sui settori sociosanitari e socioassistenziali e la promozione, a livello di indirizzo politico, delle relative attività in forma integrata e coordinata.
Al comitato è trasmessa, a fini conoscitivi, la relazione annuale sulle attività distrettuali predisposta ai fini dell'elaborazione del la relazione annuale della azienda.
Il comitato è presieduto da un Presidente eletto nel suo seno a maggioranza dei componenti a scrutinio segreto. Fino alla nomina del Presidente, le sedute del comitato sono presiedute dal Sindaco del Comune sede di Distretto; alle sedute del comitato partecipano, senza diritto di voto, il Direttore Generale o suo delegato, il Direttore dei Servizi Sociosanitari e il Direttore del Distretto.
Il comitato, entro 30 gg. dall’insediamento, approva il regolamento relativo alla propria organizzazione e funzionamento, compreso l’espletamento delle attività amministrative e di supporto da parte del comune che esprime la Presidenza, sentito
43 il parere del Direttore Generale, del Direttore dei Servizi Sociosanitari e del Direttore del Distretto. Il Comitato è convocato dal suo Presidente ai fini dell'espressione dei pareri citati, previsti dalla legge, o qualora lo richieda il Direttore Generale, o lo richieda per iscritto almeno un terzo dei componenti, indicandogli argomenti da trattare con relative proposte. Per le sedute del Comitato è prevista la convocazione in forma scritta, con l’ordine del giorno, trasmessa almeno otto giorni prima della data prevista; i Sindaci possono delegare un proprio rappresentante, e uno stesso rappresentante può rappresentare più Sindaci. Escluso il caso della nomina del Presidente, il comitato delibera a maggioranza se è presente la metà più uno dei componenti in prima convocazione, o di un terzo più uno in seconda convocazione.
5.3.2.3 IL DIRETTORE DEL DISTRETTO
Il Direttore del Distretto è nominato ai sensi dell’art. 3 sexies, comma3, del decreto legislativo n. 502 del 1992, e ss.mm.ii., articola l’organizzazione dei propri servizi ed assicura:
a) Il governo unitario e globale della domanda di salute espressa dalla comunità locale;
b) la presa in carico del bisogno del cittadino, individuando i livelli appropriati di erogazione dei servizi;
c) la gestione integrata, sanitaria e sociale, dei servizi, anche collaborando alla predisposizione e realizzazione del PLUS;
d) l’appropriato svolgimento dei percorsi assistenziali attivati dai Medici di Medicina Generale, dai pediatri di libera scelta e dai servizi direttamente gestiti, per le competenze loro attribuite dalla programmazione regionale e locale;
e) la promozione, anche in collaborazione con il dipartimento di prevenzione, di iniziative di educazione sanitaria e di informazione agli utenti;
f) la fruizione, attraverso i punti unici di accesso, dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari, assicurando l’integrazione con i servizi sociali e con i servizi ospedalieri;
g) l’attuazione dei protocolli diagnostico-terapeutici e riabilitativi adottati dall’azienda.