• Non ci sono risultati.

IMPATTI SUL SUOLO E SOTTOSUOLO

Nel documento Capitolo 4 (pagine 118-122)

ANALISI DEGLI IMPATTI

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e 363

fabbisogno idrico della discarica è legato ulteriormente alla stagionalità, in quanto le operazioni descritte al punto precedente vengono eseguite quasi esclusivamente nel periodo estivo. Complessivamente si è stimato un consumo medio giornaliero per il periodo estivo pari a circa 25 mc/die.

I consumi idrici indicati, come ricordato precedentemente verranno reperiti con la realizzazione di un pozzo ubicato all’interno delle pertinenze del comparto, andando a sfruttare l’acquifero presente nel sottosuolo e costituito dai conglomerati dell’Arno e del Serchio da Bientina.

Non risultano indicazioni sull’eccessivo sfruttamento della falda idrica presente nel sottosuo, che presenta altresì buone capacità di ricarica da situazioni geologiche particolari costituite dai rilievi collinari e montuosi presenti sul limite della pianura.

L’impatto dei prelievi idrici necessari alla conduzione dell’impianto di dissociazione molecolare e della relativa discarica è da considerarsi POCO SIGNIFICATIVO.

4.5.2.1 Verifica ai sensi dpr 236/88

Come si legge nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 236 del 24 maggio 1988 e’

vietata l’attività di trattamento rifiuti in zone di rispetto dei pozzi le cui acque sono destinate al consumo umano.

Per ottemperare a questa legge si deve quindi verificare che la costruzione dell’impianto di dissociazione molecolare e della relativa discarica non vengano effettuati all’interno della zona di rispetto di un pozzo avente tali caratteristiche.

La zona di rispetto di un pozzo ad uso potabile viene definita con criterio di tipo geometrico e corrisponde ad un cerchio di raggio di 200 m. con centro nel pozzo.

Una rapida ricognizione in loco, e la verifica cartografica delle aree inidonee alla localizzazione di impianti di trattamento rifiuti, presente nel piano di gestione dei rifiuti della provincia di Pisa, ha evidenziato l’assenza di pozzi idrici ad uso potabile attorno all’opera in progetto e si può quindi affermare che sono verificate le direttive del DPR 236/88.

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e Le analisi di stabilità devono essere sempre effettuate in condizioni statiche e, dove necessario per le caratteristiche sismiche dell’area, anche in condizioni dinamiche.

Nel caso in esame dal punto di vista della dinamica geomorfologica la situazione di pianura esula da qualsiasi problematica di tipo gravitativo dei terreni attorno alla colmata.

Il progetto di discarica si sviluppa parte in scavo e parte in elevazione. Risulta pertanto di particolare importanza la valutazione della stabilità della colmata e dei terreni di fondazione per poter garantire a lungo termine l’integrità del corpo discarica da fenomeni gravitativi.

I profili di scavo che vengono realizzati per la costruzione della nuova vasca così come individuati nella fase di progetto sono stati sottoposti alla verifica delle condizioni di stabilità. Le analisi sono state condotte in corrispondenza delle sezioni che hanno evidenziato la presenza dello scavo di maggiore altezza e della maggiore altezza del corpo rifiuti. E’ stato inoltre verificato che lo scavo provvisorio non interferisca creando problemi di stabilità del corpo rifiuti del lotto esistente.

I risultati delle verifiche dei fronti di scavo hanno fornito valori del coefficiente di sicurezza superiore al valore minimo previsto dalla normativa vigente sulla base del DM 14.1.2008.

Sono state eseguite anche le verifiche di stabilità dei manti di copertura, atti a garantire durabilità e sicurezza all’impianto.

La classificazione sismica della Regione Toscana (Ord. PCM n.3519 - 28.04.06 - Del.

G.R.T. n.431 -19.06.06) inserisce il territorio comunale di Pontedera nella classe 3S di sismicità, che prevede un valore di accelerazione orizzontale di picco del suolo, con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, ag=0,25g. E’ stato pertanto necessario eseguire delle verifiche di stabilità anche in condizioni sismiche.

I risultati ottenuti dalle verifiche mostrano nei casi analizzati sempre valori del fattore di sicurezza superiore ai limiti di legge.

Sono stati verificati in modo separato anche i cedimenti del piano di posa della discarica e quelli del corpo rifiuti. Il calcolo dei cedimenti del fondo discarica è stato sviluppato al fine di garantire la continuità e le pendenze assegnate alla barriera di fondo e dunque del sistema di raccolta del percolato, oltre a garantire che la distorsione del manto in argilla compattata CCL e delle geomembrane accoppiate sia congruente con i limiti necessari affinché si possa assicurare la loro integrità. Il cedimento massimo, pari a 60 cm, è stato riscontrato nella parte centrale della discarica, dove il carico netto applicato risulta essere più elevato. Esso risulta essere ampiamente compatibile con tutti gli altri

ANALISI DEGLI IMPATTI

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e 365

elementi costituenti la discarica e non pone quindi problematiche sull’integrità della vasca nel suo complesso.

Maggiori dettagli sulle verifiche eseguite sono riportati nella “Relazione Geotecnica” di corredo al progetto definitivo dell’impianto di discarica redatta dal prof. Quintilio Napoleoni nel febbraio 2010.

Per quanto detto si deve ritenere NON SIGNIFICATIVO l’impatto prodotto dalla costruzione dell’impianto di discarica sulla componente suolo e sottosuolo.

L’intervento in progetto per quanto concerne l’impianto di dissociazione molecolare, è relativo alla realizzazione di fabbricato industriale di media grandezza e dei relativi piazzali di servizio. Il progetto insiste su un’area completamente pianeggiante, non determina condizioni di instabilità e non modifica negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici dell’area. In considerazione della pericolosità geologica e del tipo di intervento l’area in esame è stata inserita, nel RU, del comune di Pontedera in classe di Fattibilità 3 – Fattibilità Condizionata (art. 8.2.c delle N.T.A.).

Tale classe equivale ad un livello di rischio medio alto. Per l’esecuzione di interventi edilizi sono richieste indagini di dettaglio condotte a livello di “area complessiva” sia come supporto alla redazione di strumenti urbanistici attuativi che nel caso sia ipotizzato un intervento diretto. L’esecuzione di quanto previsto dai risultati delle indagini in termini di interventi di attuazione del rischio idraulico, bonifica miglioramento dei terreni e/o tecniche fondazionali particolari devono costituire condizioni da recepire nella concessione edilizia. Gli interventi previsti dallo strumento urbanistico sono attuabili alle condizioni previste dall’art. 8.2.c dell N.T.A.. 3* In queste aree devono essere condotte specifiche valutazioni delle condizioni di rischio locali come definito nell’art. 8.2.c delle N.T.A.

4.6.1 Materiali di scavo

Per la realizzazione della nuova vasca di discarica il progetto prevede che vengano eseguiti degli scavi per una volumetria complessiva di 365.000 mc. Gli scavi determineranno la disponibilità di un notevole quantitativo di materiali, che dovranno essere gestiti nelle diverse fasi di vita della discarica.

I materiali di risulta verranno in parte riutilizzati per le opere necessarie alla gestione ordinaria della discarica (impermeabilizzazione del sottofondo e delle pareti, coperture parziali e definitive), in parte, dovranno essere stoccate temporaneamente. Saranno altresì utilizzate per la realizzazione delle coperture della discarica attualmente in esercizio.

All’interno delle pertinenze della discarica allo stato attuale non sono disponibili aree sufficientemente ampie che possano consentire la possibilità di uno stoccaggio

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e un’area con forma rettangolare di dimensioni circa 200 ml x 450 ml, e superficie pari a circa 90.000 mq. Il sito risulta facilmente accessibile attraverso il ponte realizzato sulla Fossa Nuova, che mette in comunicazione diretta la viabilità perimetrale al comparto Ecofor service con l’area di previsto stoccaggio. Per l’area indicata è stato presentato un progetto al comune di Lari che prevede la suddivisione del lotto in due aree distinte.

Nell’area più prospiciente la fossa Nova per una superficie di circa 45.000 mq è possibile realizzare lo stoccaggio dei terreni, mentre a fianco dell’area precedentemente indicata, sempre su una superficie di circa 45.000 mq viene realizzata una vasca di compenso di profondità 1 m che consente l’accumulo delle acque di precipitazione meteorica.

La possibilità di usufruire del sito indicato consentirà di stoccare i materiali provenienti dagli scavi della nuova vasca e vista la vicinanza con la discarica potrà svolgere il ruolo di stoccaggio dei materiali che con gradualità verranno reimpiegati nella gestione ordinaria della stessa e per la gestione delle due ulteriori colmate. Nell’area suddetta si potranno trovare anche gli spazi utili per le lavorazioni necessarie alla predisposizione dei materiali argillosi che andranno a costituire l’impermeabilizzazione minerale delle pareti e del fondo.

Nella fase di cantiere si procederà al trasporto nell’area di stoccaggio di tutto il materiale proveniente dagli scavi eseguiti, che sarà stoccato in modo provvisorio in attesa di un suo riutilizzo. La vicinanza dell’ area di scavo e quella di stoccaggio determina sicuramente una notevole riduzione degli impatti soprattutto in relazione al trasporto su camion, i quali non vanno ad interferire con nessuna viabilità ordinaria.

Nella fase di gestione si assisterà invece alla graduale rimozione dei materiali stoccati nell’area di cava in modo provvisorio ed alla loro utilizzazione nell’impianto di discarica.

Nel complesso gli impatti generati sia dall’impianto di dissociazione molecolare che dalla relativa discarica, determineranno un occupazione di suolo, con superfici impermeabilizzate. Risulta altresì evidente che la presenza della vasca di compenso che verrà realizzata nelle aree destinate allo stoccaggio dei terreni porterà a riequlibrare almeno in parte la mancata infiltrazione di acqua di precipitazione meteorica sulle aree degli impianti.

Gli impatti su suolo e sottosuolo possono essere pertanto considerati di entità LIEVE.

ANALISI DEGLI IMPATTI

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e 367

Nel documento Capitolo 4 (pagine 118-122)