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Impatti sulle acque superficiali

Nel documento Capitolo 4 (pagine 110-115)

4.5 IMPATTI SULL’ACQUA

4.5.1 Impatti sulle acque superficiali

La fase di realizzazione della nuova vasca della discarica annessa all’impianto di dissociazione molecolare interesserà una porzione di territorio attualmente attraversato dalla parte terminale del Fosso degli Strozzi. E’ previsto l’avvio delle procedure amministrative e progettuali necessarie per lo spostamento del fosso stesso a monte dell’area interessata dagli impianti; più in generale è in progetto il riassetto idraulico di tutta l’area. L’approvazione del progetto sopra menzionato da parte dell’autorità competente, risulta elemento fondamentale per la realizzazione della nuova discarica residuale connessa all’impianto di dissociazione molecolare.

In fase di costruzione è prevedibile che si verifichino fenomeni di intorbidamento delle acque dei canali più prossimi al cantiere, dovuto alla naturale confluenza in esso di acque di drenaggio che risulteranno ricche di materiale solido in conseguenza delle movimentazioni del terreno necessarie per la realizzazione dell’impianto, della nuova vasca, dell’area di compenso idraulico e per lo spostamento dei fossi interessati. Tale eventuale alterazione di tipo fisico riguarderà comunque soltanto le acque di tratti limitati di canali di secondaria importanza, le quali, una volta immesse nello Scolmatore, saranno notevolmente diluite.

Durante la fase di cantiere non è previsto che vengano convogliate acque di risulta né oli esausti né altro materiale di risulta nelle acque superficiali.

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e Per l’impianto di dissociazione molecolare gli impatti sulla componente acque superficiali sono relativi agli scarichi liquidi sia diretti provenienti dal ciclo industriale che indiretti connessi con le acque di lavaggio e scarichi civili.

Complessivamente il bilancio idrico dell’impianto prevede un consumo annuo di acqua industriale pari a 8.800 mc/anno. Le acque vengono approvvigionate attraverso la perforazione di un pozzo all’interno delle pertinenze dell’impianto che emunge le acque presenti nella falda freatica presente a circa 30 metri di profondità dal p.c.

Nella planimetria di figura 96 viene riportato il bilancio idrico dell’impianto di dissociazione molecolare

ANALISI DEGLI IMPATTI 357

Figura 96 – Bilancio idrico impianto di dissociazione molecolare espresso in mc/anno

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e L’acqua del ciclo termico è costituita da acqua proveniente da un ciclo di demineralizzazione a scambio ionico, che impiega resine a letto flottante, da utilizzare quale reintegro degli spurghi di caldaia e altre perdite del ciclo termico.

Le acque di lavaggio verranno utilizzate per la pulizia sia delle aree interne al fabbricato di stoccaggio rifiuti sia per i lavaggi dei piazzali esterni in cui circolano i mezzi adibiti al conferimento.

Le utenze alimentate con acqua potabile sono i locali spogliatoi servizio docce e mensa.

Tali acque saranno alimentate anch’esse da acqua di pozzo sottoposta a trattamento di potabilizzazione.

I reflui provenienti dall’utilizzo delle acque prevedono un sistema di smaltimento che è funzione dell’utilizzo che ne è stato fatto.

A valle delle utenze di processo, gli scarichi sono condotti nella vasca di accumulo acque di scarico di processo. A partire dalla stessa viene prelevata l’acqua necessaria al sistema di deodorizzazione (scrubber) e l’acqua utilizzata per l’umidificazione delle ceneri. Il quantitativo rimanente viene convogliato verso un silos di stoccaggio, appositamente dedicato localizzato al di sopra della vasca interrata di stoccaggio del percolato proveniente dalla nuova discarica. Da tale silos viene caricato in cisterne su gomma ed avviato a depurazione.

Le acque di lavaggio e pulizia, alimentate direttamente con acqua industriale, in quanto le esigenze di processo non impongono particolari caratteristiche fisico/chimiche, vengono prima convogliate attraversano un disoleatore per la rimozione di oli e grassi e successivamente avviate al silos di stoccaggio sopra menzionato. Integrano il sistema le acque di pulizia dell’aerocondensatore, che sono smaltite congiuntamente alle altre acque di lavaggio.

Anche le acque provenienti dal sistema di abbattimento dell’aria (scrubber) aspirata dal fabbricato di conferimento e stoccaggio rifiuti sono convogliate nel sistema di stoccaggio delle acque reflue.

Una ulteriore tipologia di acque reflue da smaltire è rappresentata da quelle raccolte dalla rete interna della acque nere (provenienti dagli scarichi degli impianti sanitari), che sono convogliate da prima verso una vasca Imhoff e quindi verso la vasca di stoccaggio del percolato annessa alla nuova discarica, e da qui smaltite esternamente ad un impianto di depurazione.

Oltre alle acque nere sono da smaltire anche le così dette acque di prima pioggia,

ANALISI DEGLI IMPATTI

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e 359

consistenti nei primi 5 mm di acque piovane che cadono su piazzali, strade e parcheggi.

Alle acque meteoriche di dilavamento è destinata un’apposita rete di raccolta che alimenta la vasca di prima pioggia. A riempimento avvenuto un sistema automatico chiude la vasca di prima pioggia e successivamente le acque vengono convogliate nel sistema di scarico delle acque superficiali, verso il recettore principale.

Il trattamento delle acque di prima pioggia è rappresentato da una vasca in cui le acque sono sottoposte ai trattamenti di disoleatura (separatore di liquidi leggeri a norma UNI EN 858/1-2) e di dissabbiatura, aventi lo scopo di separare dal flusso delle acque oli, grassi, e materiale solido minerale sotto forma di sabbie e pulviscolo. Al valle del trattamento le acque di prima pioggia sono convogliate nel sistema di scarico acque superficiali.

La realizzazione dell’impianto di dissociazione molecolare, così come la discarica, prevedono l’utilizzo di serbatoi di stoccaggio. Questi saranno collocati all’interno di apposite vasche di contenimento realizzate con materiali resistenti nei confronti dei liquidi stoccati e dimensionate al fine di contenere eventuali sversamenti accidentali.

In considerazione delle modalità di gestione di tutto il sistema delle acque reflue connesse con l’impianto di dissociazione molecolare si ritiene, che il contatto fra queste e le acque presenti nel reticolo di smaltimento superficiale, sia da considerare decisamente improbabile, se non a seguito di sversamenti accidentali.

Risulta pertanto evidente che gli impatti sulle acque superficiali indotti dal dissociatore molecolare sono da considerare NON SIGNIFICATIVI

Un ulteriore impatto legato alla realizzazione dell’impianto di dissociazione molecolare è l’emissione e successiva deposizione al suolo di PCDD – PCDF. L’impatto dovuto a tali inquinanti è stato valutato nel paragrafo 4.2.2.2.4 in via conservativa attraverso una modellazione che ha tenuto conto della concentrazione al suolo di tali inquinanti in assenza di dilavamento ad opera delle acque meteoriche per tutto il tempo medio di vita dell’impianto, pari a 25 anni.

I risultati della modellazione hanno mostrato che i valori massimi di concentrazione al suolo risultano essere pari a 2.1*10-9 mgPCDD/kgterreno (stimati nei primi 15 cm di terreno) ed in particolare tale valore risulta essere di quasi quattro ordini di grandezza inferiore al limite normativo (pari a 1*10-5 mgPCDD/kgterreno).

Occorre evidenziare che parte di tali elementi vengono fissati al suolo mentre parte vengono trasportati dalle acque di ruscellamento e recapitati nel circuito delle acque superficiali. Le concentrazioni riscontrabili nelle acque risulteranno diluite rispetto a quelle dei terreni e pertanto si ritiene questo impatto poco significativo.

Durante la fase di esercizio della discarica le acque meteoriche che cadranno sulla colmata, in parte verranno a contatto con i rifiuti e andranno a far parte del circuito delle acque di percolazione, in parte andranno a far parte del circuito delle acque bianche e

Studio di Impatto Ambientale del progetto definitivo dell’impianto di dissociazione molecolare e elementi in cls posta alla base della discarica.

Alle stesse caditoie verranno fatte confluire le acque raccolte in corrispondenza dei gradoni intermedi delle scarpate: nei vari punti di convergenza saranno presenti dei pozzetti di raccolta collegati a tubazioni di scarico per l’attraversamento delle viabilità in quota.

Lungo l’anello di raccolta perimetrale al piede della colmata, sono posizionati dei pozzetti di dimensioni maggiori, in cui possono essere prelevati dei campioni per la verifica del rispetto dei limiti di legge per l’immissione in acque superficiali. In caso si verifichino episodi di inquinamento dovuti a sversamenti accidentali , lo scarico potrà essere interrotto e l’effluente avviato a depurazione.

Il recettore principale di tutti gli effluenti raccolti dal sistema di regimazione delle acque meteoriche è costituito dalla Fossa Nuova posta a sud della nuova discarica.

Per tutte le ragioni sopraesposte l’impatto della nuova discarica sulle acque superficiali è da ritenersi NON SIGNIFICATIVO.

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