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La tipologia di opere previste in somma urgenza sono:

 Barriera flessibile in acciaio per la protezione dalle colate detritiche in alveo;

 Bacino di accumulo del trasporto solido in apice di conoide;

 Bacino di accumulo del trasporto solido supplementare;

 Vasche di laminazione;

 Canalette a sezione trapezia per deflusso a cielo aperto;

 Condotte interrate per deflusso intubato;

 Vasche di dissipazione energia cinetica della corrente e pozzetti di ispezione

All’interno del bacino e in apice di conoide sono quindi previsti interventi di mitigazione del rischio di tipo passivo (Figura 118, Figura 119).

Per la frazione solida si prevedono una rete debris-flow e dei bacini di accumulo del trasporto solido.

Per la frazione liquida si prevedono delle vasche di laminazione per la riduzione delle portate di colmo di un’eventuale piena e il convogliamento delle acque raccolte verso la Dora Riparia attraverso un sistema di collettamento completamente nuovo che si sviluppa lungo i margini dell’abitato della Frazione San Lorenzo (Figura 119).

Figura 117: ubicazione della rete debri-flow (estratto da Comune di Bussoleno – Progetto Definitivo-Esecutivo – Planimetria generale di progetto). Con linea rossa il tratto terminale dell’area con innesco concentrato nella simulazione del capitolo 4.

5.INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO NEL COMUNE DI BUSSOLENO

Figura 118: ubicazione dei bacini di accumulo (estratto da Comune di Bussoleno – Progetto Definitivo-Esecutivo – Planimetria generale di progetto). Con linea rossa le abitazioni in apice di conoide coivolte nell’evento di colata detritica del 07 giugno 2018 (Catastali 933, 377,1139)

Figura 119: ubicazione delle vasche di laminazione (estratto da Comune di Bussoleno – Progetto Definitivo-Esecutivo – Corografia). Con linea tratteggiata blu l’area coinvolta dall’evento di colata detritica del 07 giugno 2018.

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Durante il sopralluogo del 09 febbraio 2019 le opere di mitigazione risultavano in via di completamento, tuttavia mancavano ancora alcune lavorazioni collaterali come la demolizione delle costruzioni ubicate all’interno dei bacini di accumulo. Si riportano, da Figura 120 a Figura 123 alcune fotografie scattate durante la visita ispettiva.

Figura 120: bacino di accumulo in apice di conoide da 7000 m3. Vista verso valle. (foto scattata il 28/02/2019)

Figura 121: bacino di accumulo supplementare da 6000 m3. Vista verso valle. In evidenza i catastali 993 e 377 che dovranno essere demoliti (foto scattata il 28/02/2019)

5.INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO NEL COMUNE DI BUSSOLENO

Figura 122: canale di scarico del bacino di accumulo supplementare. Vista verso monte. In evidenza i rilevati dei due bacini di accumulo (foto scattata il 28/02/2019)

Figura 123: vasca di laminazione a monte (foto scattata il 28/02/2019)

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Il quadro economico degli interventi, desunto dai quadri economici del progetto definitivo-esecutivo e dall’Albo Pretorio del Comune di Bussoleno, sono riepilogati in Tabella 20

Tabella 20: costi sostenuti per gli interventi di ripristino e per la progettazione e costruzione delle opere passive di mitigazione (alla data di redazione del presente elaborato)

Voce di spesa Importo in euro

a) Rimozione detriti e rispristino della viabilità 287228

b) Smaltimento in discarica 9760

c) Progettazione e costruzione dei bacini di accumulo e della rete

debris-flow 250000

d) Progettazione e costruzione delle vasche di laminazione 250000

e) Sorveglianza del cantiere e della “zona rossa” 3965

f) Altro (vestiario e attrezzature tecniche, contributi volontariato,) 13695 a) b) e) f) importi desunti dall’Albo Pretorio (liquidazioni)

c) e d) importi desunti dal quadro economico del progetto

MITIGAZIONE DEL RISCHIO: INTERVENTI ATTIVI

Oltre agli interventi di mitigazione del rischio di tipo passivo, sono previsti interventi di tipo attivo. Gli interventi di tipo attivo agiscono sulle cause che innescano il fenomeno di debris-flow così da impedire, o perlomeno limitare, che il fenomeno si verifichi.

In particolare, il 18 aprile la Giunta regionale ha approvato il Piano straordinario di interventi di ripristino del territorio in seguito agli incendi boschivi dell’autunno 2017 (D.G.R. n. 29-8813). Il Piano, che ha validità fino al 31 agosto 2029, promuove una serie di interventi di ricostituzione della vegetazione, con lo scopo di accelerarne localmente i processi creando tipologie strutturali di bosco a diversa fase dinamica e resilienza, e salvaguardare la biodiversità.

Le azioni della copertura vegetale nei confronti dei fenomeni dissestivi di tipo areale, possono essere riassunte in:

 funzione aggregativa della componente vegetale del suolo che ne migliora le caratteristiche geotecniche: incremento dell’angolo di attrito e della coesione

 contrasto all’erosione sia areale che lineare grazie agli apparati radicali e dei fusti

 l’intercettazione dell’acqua meteorica con riduzione del run-off e miglioramento dell’infiltrazione nel terreno

5.INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO NEL COMUNE DI BUSSOLENO

Nelle figure seguenti (da Figura 124 a Figura 126 ) si riportano le cartografie inserite nel Piano relativamente alle funzioni prevalenti del territorio, alla severità dell’incendio del 2017 e alla priorità di intervento. Le cartografie si riferisco a tutta l’area Valsusina interessata dagli incendi.

Le funzioni prevalenti dei popolamenti forestali inclusi nei perimetri di incendio sono state classificate come segue:

 Protezione reticolo idrografico: tutte le foreste incluse in una fascia di ampiezza 15 m dall’asse dell’elemento idrografico considerato

 Protezione reticolo viario: tutte le foreste incluse in una fascia di ampiezza 20 m dall’asse dell’elemento viario considerato (monte e valle)

 Foreste di protezione diretta: tutte le foreste poste a quote uguali o superiori ad un bene da proteggere entro una distanza di 400 metri da questo. La protezione diretta è definita a prescindere dalla pendenza del versante poiché include anche il rischio correlato ai fenomeni erosivi indotti dal passaggio dell’incendio.

 Foreste di protezione generale: tutte le foreste che assolvono ad un ruolo di protezione generica dei versanti nel confronti dell’erosione del suolo

 Naturalistica: tutte le foreste incluse in aree protette o siti della rete Natura 20007

 Turistico-ricreativa: tutte le foreste, ad elevata fruizione turistica

 Produzione: tutte le foreste con potenzialità produttive

 Evoluzione Libera: tutte le foreste che non prevedono forme di gestione attiva.

Gli interventi previsti nella Comba delle Foglie, che è stata interessata da incendi di severità media e alta, sono riassumibili in Protezione diretta, Fruizione e Protezione generale, oltreché Sicurezza del reticolo idrografico e viario.

La priorità di intervento è alta nella parte più a nord del bacino (da cui si presume sia arrivata buona parte del materiale detritico) e media nella restante parte.

7 Natura 2000 è una rete di siti di interesse comunitario (SIC), e di zone di protezione speciale (ZPS) creata dall'Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali,

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Figura 124: Piano straordinario di interventi per il ripristino del territorio. Funzioni prevalenti del territorio. Nel riquadro la Comba delle Foglie.

Figura 125: Piano straordinario di interventi per il ripristino del territorio. Classe di severità dell’incendio. Nel riquadro la Comba delle Foglie.

5.INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO NEL COMUNE DI BUSSOLENO

Figura 126: Piano straordinario di interventi per il ripristino del territorio. Priorità di intervento.

Nel riquadro la Comba delle Foglie.

L’approvazione di un piano straordinario in seguito agli incendi boschivi non deve essere considerato un strumento normativo scontato che viene messo in pratica meccanicamente a seguito di eventi incendiari per mitigare il rischio da eventi franosi. Va ricordato, infatti, che la legge quadro nazionale in materia di incendi boschivi (L. 353/2000 art. 10) pone una serie di divieti che riguardano le superfici forestali e pascolive percorse da incendi, per periodi di tempo variabili tra i 15 e i 5 anni. Tra queste, ad esempio, vi è il grosso vincolo che per 5 anni è vietato utilizzare risorse finanziarie pubbliche per eseguire “attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale”.

La motivazione di quest’ultimo divieto risiede nella volontà di ostacolare situazioni speculative (la cosiddetta “industria del fuoco”) nelle quali gli incendi sono appiccati con lo scopo di accedere alle risorse pubbliche messe a disposizione per i lavori di ricostituzione boschiva. Quindi, nel caso in esame, è stato necessario utilizzare gli strumenti previsti dalla legge regionale in materia forestale (n. 4/2009) la quale prevede che “per ragioni di pubblica utilità e urgenza, quali la prevenzione dei rischi di dissesto idrogeologico, caduta valanghe e incendio boschivo, e per motivi fitosanitari” possono essere attuati piani straordinari di intervento finalizzati al “miglioramento della stabilità del patrimonio forestale, al

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rafforzamento delle potenzialità protettive e ambientali e alla creazione delle premesse per la sua valorizzazione economica”.

Gli interventi prevedono:

 taglio allestimento ed esbosco

 costruzione delle opere antierosive (palizzate)

 ricostituzione attiva (semina e piantagione)

Gli stanziamenti previsti per gli interventi da attuarsi il tutto il territorio comunale bussolenese sono riassunti in Tabella 21 e si riferiscono a scenari di costo minimi e massimi basati sul livello di meccanizzazione utilizzato, sul volume di legname tagliato, sul volume di legname utilizzato per le palizzate, la semina e la piantagione.

Tabella 21: costi di ripristino per interventi attivi di mitigazione del rischio per il Comune di Bussoleno in migliaia di euro

Scenario Proprietà comunale Proprietà privata 1 Bassa

meccanizzazione 181÷234 923÷1124

2 Elevata

meccanizzazione 140÷166 497÷573