• Non ci sono risultati.

L’analisi della sovrastruttura stradale: le interferenze con gli apparati radicali arborei

5.1. Introduzione

A conclusione dello studio presentato, si è ritenuto opportuno spostare l’attenzione dai singoli materiali della sede stradale, visti nel contesto nelle prove a scala ridotta, all’intera sovrastruttura, analizzando un argomento interessante e non ancora approfondito, ma di particolare attualità per quanto riguarda l’organizzazione degli spazi urbani e il sempre crescente interesse alla disposizione del verde urbano: l’interazione tra gli apparati radicali arborei e gli elementi della sede stradale.

Il contesto urbano di circolazione consente, infatti, la realizzazione di vie e viali alberati, incontrando un generale gradimento dell’utenza per motivi sia estetici sia funzionali. Tuttavia non sempre la convivenza tra verde urbano e infrastrutture è priva di problemi. Se l’impianto degli alberi non avviene seguendo particolari accorgimenti, gli apparati radicali possono causare danni a marciapiedi, strade e sottoservizi urbani. Non è da sottovalutare anche il problema contrario, ossia che le piante, in ambito urbano, possano trovare un ambiente fortemente ostile al loro sviluppo, specialmente quando la modalità d’impianto non risulta corretta. Obiettivo di quest’ultima parte della ricerca è pertanto lo studio delle interazioni che si sviluppano tra gli apparati radicali arborei e le infrastrutture stradali, allo scopo di definire alcune linee guida per gli impianti arborei che garantiscano un giusto compromesso tra la durabilità delle infrastrutture e la vita delle piante.

Punto di partenza è stato uno studio sulle metodologie d’impianto esistenti, sia tramite una ricerca bibliografica sulle normative di riferimento e lo stato dell’arte, sia tramite un rilievo della situazione presente nella realtà urbana di Parma, eletta come città di riferimento, al fine di catalogare gli ammaloramenti tipici che caratterizzano le varie modalità d’impianto. Sulla base dei dati ottenuti, passo successivo è stata la fase di modellazione numerica tramite il codice di calcolo ad elementi distinti particellari allo scopo di riprodurre il fenomeno della crescita delle radici all’interno della buca d’impianto, quantificando le deformazioni superficiali che l’accrescimento radicale provoca sul terreno sovrastante in diverse configurazioni. È da specificare a questo proposito che i risultati conseguiti sono da considerarsi a livello qualitativo, in quanto, pur avendo tarato il modello numerico sulla base di prove sperimentali, come verrà chiarito in

seguito, non vi sono al momento riscontri sperimentali dell’intera modellazione.

Al contrario, le stesse simulazioni presentate, in grado di cogliere il comportamento fenomenologico analizzato, saranno il punto di partenza per la definizione di una successiva metodologia di studio a scala ridotta in laboratorio.

5.1.1. Inquadramento tematico: il verde urbano

Le piante sono tra gli elementi principali utilizzati per la realizzazione degli spazi verdi urbani. La scelta delle specie arboree, la loro varietà e i singoli elementi sono il risultato di studi a livello ambientale, che tengono conto delle diverse funzioni cui l’elemento verde deve assolvere (Strazzullo, 2005). Nella consapevolezza di operare in un contesto largamente artificiale come quello urbano, è necessario ricercare e adottare soluzioni equilibrate e durature, nonché facilmente mantenibili a costi ridotti. Le condizioni ambientali in cui si sviluppa la vita delle piante in un contesto urbano sono, infatti, spesso estreme:

le radici non trovano spazio per espandersi nel terreno, che spesso presenta pessime caratteristiche fisico-chimiche, l’approvvigionamento idrico è limitato dall’espansione della pavimentazione stradale fino al 90-95% della superficie sotto chioma degli alberi e il traffico veicolare aumenta la compattazione del terreno, rendendone praticamente nullo il contenuto di ossigeno nei substrati in cui gli alberi sono radicati (Lo Iacono, 2006). A fronte di queste avverse condizioni, lo sviluppo dell’apparato radicale arboreo avviene in maniera incontrollata, causando spesso dissesti alle pavimentazioni delle infrastrutture viarie urbane. È pertanto opportuno studiare le condizioni ottimali per il corretto sviluppo delle piante coerentemente con la conservazione delle sovrastrutture.

Di seguito si ricordano, in sintesi, i fattori che influenzano la scelta delle specie vegetali da impiegare nel verde urbano:

• caratteristiche proprie di ciascuna specie (dimensioni della pianta adulta, forma della chioma, sensibilità alle fitopatologie e all’inquinamento, resistenza alle potature, resistenza dei rami e del fusto al vento, caratteristiche delle foglie, dei fiori e dei frutti)

• sesto d’impianto (disposizione e dimensione della buca di impianto, distanza tra due alberi consecutivi e dalle infrastrutture stradali)

• caratteristiche del luogo d’impianto (fattori climatici, fattori edafici - tessitura, struttura, pH, umidità, salinità del terreno, presenza di agenti inquinanti, presenza di vincoli dovuti a servizi tecnologici aerei e sotterranei, distanza dai manufatti, legislazione, servitù, diritti, usi e consuetudini, elementi paesaggistici e socio – culturali).

A titolo esemplificativo si riportano alcuni elementi da considerare nel progetto del verde. Innanzi tutto è bene considerare la larghezza totale della strada, intesa come distanza da filo fabbricato a filo fabbricato: se la via è molto stretta, l’illuminazione insufficiente, il traffico veicolare molto intenso è consigliabile non realizzare alcuna alberata. Se la larghezza è maggiore, si possono prevedere due filari alberati o, se altri vincoli rendono questa soluzione impraticabile, si può

optare per un filare unico, possibilmente ben esposto: nel caso ad esempio di vie con asse Est – Ovest e larghezza insufficiente, fiancheggiate da alti fabbricati, è buona norma piantare il solo filare esposto a Sud su un marciapiede di larghezza superiore a quello opposto, per dare più spazio all’albero, come evidenziato in Figura 5.1.

Figura 5.1 – esempio di disposizione di alberature stradali in viali di larghezza ridotta (Bovo et al., 1995)

Altro elemento da considerare è la larghezza del marciapiede e il tipo di pavimentazione: l’albero non può essere collocato a meno di 1,50 m dal cordolo del marciapiede e ad almeno 2-3 m dai fabbricati, avendo cura di garantire alla base della pianta una superficie libera da pavimentazione impermeabile di ampiezza pari a 2 x 2 m. All’interno del marciapiede è inoltre frequente la presenza di vincoli o ostacoli sia nel soprassuolo, sia nel sottosuolo: è importante verificarne esistenza e ubicazione prima dell’inizio dei lavori di piantumazione. In ultimo, non meno importante nello studio del verde, è il tipo d’insediamento presente o previsto nella via da alberare, elemento che andrà a vincolare la scelta della specie da piantare (Bovo et al., 1995).

Nelle tabelle seguenti sono riassunte alcune informazioni importanti relative alle specie arboree. La Tabella 5.1 riporta le specie arboree ed arbustive che costituiscono le forme vegetali della fascia fitoclimatica del Nord Italia, classificate in alberi di prima, seconda e terza grandezza in Tabella 5.2. La Tabella 5.3 schematizza, invece, le specie arboree consigliate in funzione dello spazio disponibile.

Tabella 5.1 – specie arboree che costituiscono le forme vegetali della fascia fitoclimatica del Nord Italia

Specie arboree

Acero campestre Acer campestre

Acero riccio Acer platanoides

Bagolaro Celtis australis

Carpino bianco Carpinus betulus

Carpino nero Ostrya carpinifolia

Cerro Quercus cerris

Ciavardello Sorbus terminalis

Ciliegio Prunus avium

Cipresso comune Cupressus sempervirens

Farnia Quercus robur

Frassino maggiore Fraxinus excelsior

Melo selvatico Malus sylvestis

Noce Juglans regia

Olmo campestre Ulmus minor

Olmo ciliato Ulmus laevis

Olmo montano Ulmus glabra

Ontano napoletano Alnus cordata

Ontano nero Alnus glutinosa

Orniello Fraxinus ornus

Pado Prunus padus

Perastro Pyrus piraster

Pino silvestre Pinus sylvestris

Pioppo cipressino Populus nigra "Italica"

Pioppo nero Populus nigra

Pioppo tremolo Populus tremula

Rovere Quercus petraea

Roverella Quercus pubescens

Salice bianco Salix alba

Salicone Salix caprea

Siliquastro Cercis siliquastrum

Sorbo domestico Sorbus domestica

Tasso Taxus baccata

Tiglio nostrale Tilia platyphyllos

Tiglio selvatico Tilia cordata

Tabella 5.2 – classificazione degli alberi in base alla dimensione della chioma a maturità Prima grandezza

R > 6 mi

Seconda grandezza 3< R < 6 mi

Terza grandezza R < 3 m

Ippocastano

(Aesculus hippocastanum)

Ippocastano rosso (Aesculus x carnea “Briotii”)

Albizzia

(Albizzia julibrissin) Ailanto

(Ailanthus altissima)

Orniello (Fraxinus ornus)

Ontano nero (Alnus glutinosa) Platano

(Platanus x acerifolia)

Frassino ossifillo (Fraxinus oxycarpa)

Langestroemia (Lagestroemia indica) Bagolaro

(Celtis australis)

Ginkgo (Ginkgo biloba)

Albero di Giuda (Cercis siliquastrum) Frassino maggiore

(Fraxinus excelsior)

Spino di Giuda

(Gleditsia triacanthos inermis)

Olivello di Boemia (Eleagnus angustifolia)

Liriodendro Carpino Cipresso

(Liriodendron tulipifera) (Carpinus betulus) (Cupressus sempervirens) Magnolia

(Magnolia grandiflora)

Nespolo del Giappone

(Eryobotria japonica) Pino da pinoli

(Pinus pinea)

Melia

(Melia azaderach) Pioppo bianco

(Populus alba)

Pioppo cipressino (Populus nigra "Italica") Olmo siberiano

(Ulmus pumila)

Robinia pseudoacacia e Robinia ps. “umbraculifera”

Leccio (Quercus ilex)

Pero da fiore (Pyrus calleryana) Farnia

(Quercus robur)

Salice fragile (Salix fragilis)

Quercus x turneri Salice da vimini

(Salix viminalis) Tiglio

(Tilia sspp)

Tasso (Taxus baccata)

Tabella 5.3 – specie arboree da utilizzare a seconda dello spazio a disposizione: limitato (marciapiedi 4-6 m e spartitraffico 3-4 m), medio (6-8 m), ampio (> 8 m)

LIMITATO MEDIO AMPIO

PICCOLE PIANTE

PORTAMENTO FASTIGIATO/

COLONNARE

PORTAMENTO COLONNARE

PORTAMENTO ERETTO CHIOMA AMPIA

PORTAMENTO ERETTO CHIOMA AMPIA Lagerstroe

mia indica Acer platanoides

columnare Acer platanoides

columnare Acer negundo Platanus

acerifolia Hibiscus

syriacus Acer

pseudoplatanus erectum

Acer

pseudoplatanus erectum

Acer negundo

variegatum Aesculus

hippocastanum Malus

floribunda Acer saccharinum pyramidale

Acer saccharinum piramidale

Carpinus betulus Celtis australis

Robinia

hispida Carpinus betulus

pyramidalis Carpinus betulus

pyramidalis Fraxinus

excelsior Quercus ilex

Catalpa

bungei Fagus sylvatica

fastigiata Fagus sylvatica

fastigiata Gleditschia

triacanthos Acer

pseudoplatanus Prunus

Pissardi nigra

Gingko biloba

fastigiata Gingko biloba

fastigiata Acer

saccharinum

Prunus padus

Gleditschia triacanthos columnaris

Gleditschia triacanthos columnaris

Fagus sylvatica

Sorbus aucuparia

Liriodendrum tulipifera fastigiatum

Liriodendrum tulipifera fastigiatum

Liriodendron tulipifera Malus prunifolia

fastigiata Malus prunifolia

fastigiata Liquidambar

styraciflua

Malus alba

pyramidalis Malus alba

pyramidalis Junglas nigra

Quercus

castaneifolia Quercus

castaneifolia Fraxinus

excelsior Tilia platyphyllos

fastigiata Tilia platyphyllos

fastigiata Sophora

japonica

Tilia cordata. Tilia cordata. Tilia xeuchlora