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L’industria del marmo: il distretto industriale lapideo dell’area apuo-versiliese (MS-LU)

5. LA TIPOLOGIA E IL COMPLESSO DEGLI IMPIANTI E DELLE ATTIVITA’ DI RECUPERO E

5.1 A NALISI DEL FABBISOGNO DI GESTIONE DEI RIFIUTI PER GRANDI PRODUTTORI

5.1.8 L’industria del marmo: il distretto industriale lapideo dell’area apuo-versiliese (MS-LU)

E’ questo uno dei settori che origina flussi di rifiuti che per quantità e per caratteristiche chimico-fisiche si presenta come decisamente interessante ai fini del recupero e riutilizzo, anche previo trattamento finalizzato ad una omogeneizzazione dei vari flussi.

Le lavorazioni dei materiali lapidei sono suddivise in due aree, area versiliese e area apuana, in maniera abbastanza equa (45/55 circa) ma la gestione risulta completamente diversa nei due bacini.

L’area versiliese dispone di un impianto di smaltimento in discarica cui sono indirizzati i reflui non recuperabili allo stato attuale (cattiva separazione tra i flussi, problemi di mercato, ecc…), mentre l’area apuana, non disponendo di impianto per lo smaltimento finale del materiale non recuperato avvia a discarica fuori regione la “marmettola” non destinata al recupero.

La produzione di sfrido è originata da polveri umide dalle operazioni di segagione e lavorazione con utensili abrasivi (fango in genere palabile in uscita da impianti di

depurazione del ciclo acque denominato marmettola) e da cocciame da operazioni di scarto nelle fasi di riquadratura, rottura nelle movimentazioni, ecc. E’ importante, specie per la frazione fine (marmettola) distinguere le varie origini:

 marmettola da marmi bianchi;

 marmettola da marmi colorati o misti (bianchi e colorati);

 marmettola da granito;

 marmettola mista dei vari materiali.

In relazione ad una storica non gestione degli sfridi, avviata solo in tempi recenti, risulta difficile quantificare il flusso di materiali di scarto oggi prodotti se non sulla base di dati relativi alla produttività delle macchine.

Produzione stimata di sfridi:

Marmettola 750.000÷950.000

Cocciame 380.000

In particolare si ritiene utile suddividere ulteriormente la produzione di sfridi allo stato fangoso (marmettola) in relazione alle diverse potenzialità di riutilizzo degli stessi e secondo la suddivisione nei flussi principali: marmettola di marmo (suddivisa in marmettola di marmo bianco e marmettola di marmi colorati o misti), marmettola di granito, marmettola mista.

Tipologia Quantità (t/a)

Marmettola di marmo bianco e colorato 440÷500 (*)

Marmettola mista 80÷140

Marmettola di granito 230÷310

(*) si può stimare la produzione di solo marmo bianco in circa il 50 % del totale di questo flusso

Una ulteriore suddivisione può essere effettuata in relazione alla provenienza dei flussi di marmettola rispetto ai due bacini di interesse (area versiliese e area apuana). Da valutazioni sul territorio si ha una ripartizione dei flussi in quantità 55/45 rispettivamente per area apuana e area versiliese.

DETRITI SOLIDI (COCCIAME) T.

destinate a completamento viabilità discarica (V) 10.195,74

di marmo bianco sono state destinate alla produzione di carbonati di calcio (V) 67.193,55 di marmo colorato e granito sono state destinate alla produzione di sottofondi e rilevati

stradali (V)

55.268,94

di marmo destinate alla produzione di cementi (UNICEM) e di inerti (granulatori) (T) 150.000

CONFERIMENTO TOTALE 282.658,23

FANGHI (MARMETTOLE) T.

di granito riutilizzata in miscele per sottofondi e rilevati stradali (V) 2.197,13

di granito avviata al cementificio (Cementeria Pisana) (T) 50.000

Granito avviato al riutilizzo (sub-totale) 52.197,13

di granito immessa in discarica (V) 101.604,97

di granito immessa in discarica (E) 100.236,17

Granito immesso in discarica (sub-totale) 201.841,14

di marmo colorato avviata al Cementificio Enichem di Ravenna (T) 100.000 Marmo colorato avviato al riutilizzo (sub-totale) 100.000

di marmo colorato, interamente immessa in discarica (V) 80.110,61

di marmo immessa in discarica (E) 44.182,54

Marmo colorato immesso in discarica (sub-totale) 124.293,15

di marmo bianco, interamente riutilizzata o messa in riserva per un prossimo riutilizzo, per la neutralizzazione per rifiuti acidi (V)

47.811,43

di marmo bianco avviata alla Tioxide di Scarlino (T) 200.000

Marmo bianco avviato al ritulizzo (sub-totale) 247.811,43

CONFERIMENTO TOTALE 726.142,85

CONFERIMENTO TOTALE CORRETTO 665.000 (*)

(V) area versiliese. Smaltimento presso il Consorzio Smaltimento Versilia (T) Imprenditore privato che attua forme di recupero e avvio al riutilizzo (E) EcoBonifiche, discarica in provincia di La Spezia

(*) Il dato totale relativo alla marmettola risulta sovrastimato perché la società privata opera anche in area versiliese ed in parte direttamente con il Consorzio Versilia.

In definitiva si può asserire che oggi, la gestione del flusso di marmettola del comprensorio apuo-versiliese risulta soddisfatta per almeno il 75÷80 %. Si tenga inoltre conto che esistono anche imprese minori che svolgono attività di trasporto direttamente a varie utenze per cui il flusso controllato di marmettola cresce ulteriormente.

Per quanto relativo al cocciame si può dire che le società che operano nel campo del recupero e riutilizzo sono senz’altro più numerose rispetto a quelle che operano nel campo della marmettola e le 100.000 t mancanti sono sicuramente e ampiamente colmate.

Più in dettaglio, da un raffronto tra i dati di produzione e i dati di smaltimento, si vede come:

⇒ la marmettola di marmo bianco sia praticamente avviata interamente al riutilizzo;

⇒ la marmettola di marmo colorato e mista in genere è avviata sia al riutilizzo (ca. 45 %), sia in discarica (ca. 55 %), mentre risulta una stima di un 10÷15 % ca. non soddisfatto;

⇒ la marmettola di granito trova sbocco quasi esclusivamente in discarica (80 %) rispetto a forme di riutilizzo (20 %), mentre risulta una stima di un 20÷25 % ca. non soddisfatto.

Prospettive

Come da tempo dimostrato da vari studi e sperimentazioni gli sfridi delle lavorazioni lapidee, siano essi in forma di cocciame che di marmettola presentano varie possibilità di riutilizzo. In particolare il problema non si pone per il cocciame e per la marmettola di marmo bianco e di marmo bianco e colorato, mentre più complessa la situazione relativamente alla marmettola di granito.

Ad oggi, per il granito, alcune soluzioni appaiono ancora non percorribili.

L’ottimizzazione di un sistema prioritariamente mirato al recupero/riciclaggio evidenzia la necessità di una gestione complessiva dei flussi interessati.

Più specificatamente si rende opportuna la disponibilità di siti idonei al conferimento del materiale. A tale proposito si rileva la necessità di un sito di discarica in area apuana. In detto sito dovranno essere svolte anche operazioni di selezione e avvio al riutilizzo limitando ai soli fanghi non riutilizzabili lo stoccaggio finale controllato.

D’altra parte i quantitativi prodotti sono tali che, senza adeguate soluzioni alternative di riutilizzo, i siti di smaltimento si saturerebbero rapidamente.

La titolarità della gestione dovrebbe essere pertanto affidata ad una società, anche in forma consortile, che preveda la partecipazione di tutte le categorie economiche interessate.