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Nel triennio oggetto di analisi, è possibile desumere alcune rilevanti informazioni sullo sviluppo del comparto osservando la variazione di alcuni dati desumibili dai bilanci aggregati del campione di imprese, quali in particolare la variazione del fatturato, dei costi operativi e del patrimonio netto.

La variazione è calcolata per il comparto nel suo complesso e con riferimento ai settori di attività e alle classi dimensionali delle imprese ed ha come riferimento innanzitutto i valori calcolati per l’anno 2006 confrontati con quelli relativi all’anno 2004.

Nell’analisi complessiva del comparto è tuttavia possibile estendere il periodo di osservazione al triennio precedente, utilizzando i dati delle analoghe elaborazioni effettuate sui trienni 2001-2003 e 2003-20051.

Sviluppo del comparto IC 2002/2001 2003/2002 2004/2003 2005/2004 2006/2005

∆∆ fatturato 17,74% -9,24% 7,30% 7,77% 9,28%

∆∆ costi operativi 19,03% -9,10% 6,77% 8,53% 7,49%

∆∆ patrimonio netto 25,82% -5,78% 10,23% 14,22% 3,91%

Dalla tabella e dal grafico seguente si può notare come l’anno 2003 sia caratterizzato da una variazione negativa nel fatturato, nei costi e nel patrimonio netto, che costituisce un’inversione di tendenza rispetto all’anno 2002 nel quale i tassi di sviluppo erano stati piuttosto elevati.

Negli anni successivi (2004, 2005 e 2006) si ripristina il trend di crescita, seppure a tassi più ridotti rispetto al 2003; per quanto attiene al fatturato, lo sviluppo del 2006 è più marcato e soprattutto assume valore più elevato rispetto all’incremento dei costi operativi, dando un impulso alla redditività operativa, in controtendenza rispetto al 2005 nel quale i costi erano cresciuti più dei ricavi.

Il patrimonio netto, invece, dopo due anni di crescita a due cifre, nel 2006 si incrementa del 4% circa.

Sviluppo del comparto IC

1 Cfr. B. Campedelli, I bilanci delle società di capitali della provincia di Verona, volume 3, presentato in occasione della 4^

giornata dell’economia del 12 maggio 2006, CCIAA Verona – Servizio Studi e Ricerche e B. Campedelli, Foto di gruppo con bilancio: le performance delle imprese veronesi, volume 2, presentato in occasione della 5^ giornata dell’economia del 15 maggio 2007 CCIAA Verona – Servizio Studi e Ricerche. Si consideri che, in ciascuno dei trienni oggetto di analisi, il campione di imprese utilizzato per l’analisi comprende le società di capitali operative in tutti e tre gli anni degli anni del triennio considerato, e che pertanto il campione potrebbe variare di triennio in triennio; con riferimento specifico agli indici di sviluppo, che misurano le variazioni intercorse tra due anni, si precisa che le variazioni 2002-2001 e 2003-2001 sono state riprese dall’indagine relativa al triennio 2001-2003 e presentata nel 2006, la variazione 2004-2003 è stata ripresa dall’indagine relativa al triennio 2003-2005, presentata nel 2007, mentre le variazioni relative agli anni 2005-2004 e 2006-2005 sono riprese dall’indagine attuale, ovvero relativa al triennio 2004-2006.

Confrontando i due trienni di analisi 2001-2003 e 2004-20062, si nota come il patrimonio netto sia cresciuto ad un ritmo costante, mentre decisamente più positivo sia lo sviluppo del fatturato e dei costi operativi nel secondo triennio; il primo triennio era infatti penalizzato dall’anno 2003, con un trend negativo, e dal maggior sviluppo dei costi rispetto ai ricavi.

Sviluppo del comparto IC 2003/2001 2006/2004

∆∆ fatturato 6,87% 17,77%

∆∆ costi operativi 8,20% 16,66%

∆∆ patrimonio netto 18,54% 18,68%

Approfondendo l’analisi nei settori di attività, con riferimento all’ultimo triennio (2004-2006) si riscontrano il seguenti dati.

linee di sviluppo ∆∆ fatturato ∆∆ costi operativi ∆∆ patrimonio netto

COMPARTO IC 17,77% 16,66% 18,68%

AGRICOLTURA 38,14% 32,45% 100,19%

INDUSTRIA 17,23% 17,93% 14,29%

COSTRUZIONI 26,97% 17,36% 39,32%

COMMERCIO 13,17% 12,65% 19,38%

SERVIZI 20,22% 16,33% 12,49%

Il fatturato del comparto nel triennio è cresciuto mediamente del 18%; rispetto a questo dato medio i settori in maggiore sviluppo appaiono essere l’agricoltura, le costruzioni e i servizi, con un trend più elevato rispetto alla media del comparto; l’industria appare in linea con il comparto nel complesso, mentre il commercio si attesta al di sotto di questo, ma comunque con uno sviluppo a due cifre.

Sviluppo del fatturato nei diversi settori

17,77%

38,14%

17,23%

26,97%

13,17%

20,22%

0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00%

COMPARTO IC AGRICOLTURA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI

Con riferimento ai costi operativi, il comparto nel complesso registra un incremento di quasi il 17%, che è di un solo punto percentuale inferiore a quello dei costi operativi.

Osservando i singoli settori, si nota come per quasi tutti lo sviluppo del fatturato è maggiore dei costi operativi;

unica eccezione è l’industria, nella quale i costi crescono leggermente più del fatturato.

2Tali dati escludono la variazione centrale, di passaggio tra il 2004 e il 2003, appartenente al triennio 2003-2005.

I settori nei quali questo spread tra sviluppo del fatturato e sviluppo dei costi è più marcato risultano essere le costruzioni e i servizi, seguiti da agricoltura; per il settore commercio invece fatturato e costi appaiono avere uno sviluppo similare.

Variazione dei costi operativi nei diversi settori

16,66%

0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00%

COMPARTO IC

Con riferimento al patrimonio netto, dal grafico seguente spicca il dato dell’agricoltura, che nel triennio vede duplicato il patrimonio netto. Una crescita rilevante viene registrata anche nel settore costruzioni, attorno al 39%, contro un dato medio del comparto pari a circa il 19%.

Per quanto attiene agli altri settori, il commercio presenta un dato di sviluppo analogo a quello del comparto nel suo complesso, mentre industria e servizi seguono al di sotto della media del comparto; anche nel caso del patrimonio netto, tuttavia, si sottolinea come la crescita ci sia per tutti i settori con tassi a due cifre.

Variazione del patrimonio netto

0,00% 20,00% 40,00% 60,00% 80,00% 100,00% 120,00%

COMPARTO IC

Suddividendo il comparto sulla base delle diverse classi dimensionali delle imprese, è possibile analizzare eventuali differenze di sviluppo del fatturato, dei costi operativi e del patrimonio netto.

linee di sviluppo ∆∆ fatturato ∆∆ costi operativi ∆∆ patrimonio netto

COMPARTO IC 17,77% 16,66% 18,68%

V.P. < 10 milioni di Euro 30,55% 30,04% 20,77%

10 < V.P. < 50 milioni di Euro 14,65% 12,33% 9,08%

V.P. > 50 milioni di Euro 12,23% 11,31% 23,29%

Sviluppo del comparto nelle diverse classi dimensionali

0,00

%

10,00

%

20,00

%

30,00

%

40,00%

COMPARTO IC V.P. < 10 milioni

di Euro 10 < V.P. < 50

milioni di Euro V.P. > 50 milioni

di Euro

∆ patrimonio netto

∆ costi operativi

∆ fatturato

Per quanto attiene allo sviluppo del fatturato, si nota come sono le imprese di minori dimensioni a registrare i tassi di crescita più elevati, decisamente al di sopra della media del comparto; per le imprese appartenenti a questa classe dimensionale i costi operativi crescono in linea con il fatturato.

Le imprese della fascia dimensionale media e della fascia più elevata si caratterizzano per tassi di crescita al di sotto della media del comparto; per le imprese medie la situazione appare leggermente più positiva di quelle grandi, sia per il maggior incremento del fatturato (quasi il 15%), sia per un maggiore divario rispetto alla crescita dei costi operativi.

La capitalizzazione delle imprese nel triennio è parimenti in crescita, ma con uno sviluppo nettamente superiore delle imprese di maggiori dimensioni (23% circa), che superano il valore medio del comparto.

Notevole (21% circa), e comunque superiore alla media del 19%, appare anche lo sviluppo del capitale proprio delle imprese di minori dimensioni, mentre le medie imprese registrano un incremento del capitale proprio che è pari alla metà del valore del comparto (9%).

Con riferimento agli investimenti è possibile fare ulteriori considerazioni sui tassi di sviluppo delle imprese.

Sviluppo del comparto IC 2002/2001 2003/2002 2004/2003 2005/2004 2006/2005

∆∆ investimenti totali 24,35% -5,97% 6,41% 12,00% 7,42%

∆∆ inv. in immobilizzazioni 21,58% -2,00% 7,80% 10,45% 7,02%

∆∆ immobiliz. mater. e

immat. 21,27% -7,55% 6,16% 8,58% 2,38%

Con riferimento al comparto nel suo complesso, l’analisi temporale sullo sviluppo degli investimenti ricalca le considerazioni già fatte per il fatturato, i costi operativi e il patrimonio netto: l’anno 2002, molto positivo, è stato seguito da un 2003 con un trend di segno negativo, mentre nel 2004, nel 2005 e nel 2006 la situazione è tornata nuovamente positiva seppure a tassi decisamente inferiori a quelli del 2002.

L’anno 2004 è caratterizzato da maggiori investimenti in immobilizzazioni, mentre nel 2005 e nel 2006 i tassi di sviluppo più elevati riguardano gli investimenti totali; con riferimento alle immobilizzazioni tecniche, immateriali e materiali, si può notare un rallentamento della crescita nel corso del 2006, più marcato di quanto non sia il rallentamento degli investimenti nel complesso nello stesso anno; ciò nonostante, come si può osservare dal grafico seguente, lo sviluppo è comunque positivo, anche se non assume un trend crescente.

Sviluppo del comparto IC - gli investimenti

Osservando i due periodi triennali, il triennio 2004-2006 appare caratterizzato da un maggiore impulso degli investimenti complessivi, compresi quelli in circolante, mentre gli incrementi delle immobilizzazioni appaiono un po’ meno elevati di quelli caratterizzanti il triennio 2001-2003, nonostante il dato negativo del 2003.

Sviluppo del comparto IC 2003/2001 2006/2004

∆∆ investimenti totali 16,93% 20,31%

∆∆ inv. in immobilizzazioni 19,15% 18,20%

∆∆ immobiliz. mater. e

immat. 12,11% 11,16%

L’analisi sull’ultimo triennio (2004-2006) può essere ulteriormente arricchita da considerazioni circa i diversi settori di attività e le classi dimensionali delle imprese.

linee di sviluppo ∆∆ investimenti

totali ∆∆ inv. in

0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00%

COMPARTO IC

Gli investimenti totali nel comparto si sono incrementati del 20% tra il 2004 e il 2006; i settori che registrano un maggior incremento degli investimenti rispetto alla media del comparto sono l’agricoltura (con sviluppo quasi doppio) e le costruzioni; confrontando i tassi di sviluppo delle immobilizzazioni in questi due settori, si nota come mentre per le costruzioni il dato è ancora notevolmente superiore alla media del comparto, per l’agricoltura le immobilizzazioni si sono incrementate di poco più della media del comparto, cosa che indica un incremento notevole degli investimenti in circolante.

Il settore commercio presenta un incremento degli investimenti totali in linea con il comparto, mentre leggermente al di sotto si collocano industria e servizi.

Gli investimenti in immobilizzazioni totali appaiono essersi incrementati maggiormente nel settore costruzioni, che presenta un dato quasi doppio della media del comparto; dal punto di vista delle immobilizzazioni tecniche, tuttavia, il settore costruzioni si colloca all’ultimo posto, con un incremento di circa il 4% contro una media del comparto dell’11%, segno pertanto di un incremento rilevante delle immobilizzazioni di tipo finanziario.

I servizi presentano uno sviluppo degli investimenti in immobilizzazioni paragonabile a quello del comparto, e lo stesso rapporto si riscontra anche per le immobilizzazioni tecniche.

Al di sopra della media del comparto si colloca lo sviluppo degli investimenti in immobilizzazioni dei settori commercio e agricoltura; per questi settori è decisamente più elevato del comparto il dato relativo agli investimenti in immobilizzazioni tecniche, che nell’agricoltura crescono anzi ad un ritmo più elevato delle immobilizzazioni totali. Il settore che appare aver investito meno nel triennio è l’industria, per la quale sia l’incremento delle immobilizzazioni tecniche che delle immobilizzazioni totali è inferiore alla media del comparto, attestandosi rispettivamente sul 7% e 12%.

Con riferimento alle sole immobilizzazioni tecniche, i settori che presentano un maggiore sviluppo sono agricoltura e commercio; l’agricoltura ha visto crescere le immobilizzazioni tecniche ad un ritmo doppio rispetto a quello della media del comparto; come si è già avuto modo di ribadire, mentre i servizi sono in linea con il comparto i due settori che meno hanno investito in immobilizzazioni tecniche sono industria e costruzioni.

Andando ad analizzare lo sviluppo degli investimenti nelle imprese appartenenti alle diverse classi dimensionali, si nota come ancora una volta le imprese di minori dimensioni registrino gli incrementi mediamente più elevati.

Per le imprese con valore della produzione fino a 10 milioni di euro infatti, l’incremento degli investimenti totali e delle immobilizzazioni tecniche si attesta al di sopra della media del comparto, mentre lo sviluppo delle immobilizzazioni totali è in linea con quest’ultimo.

Le imprese con VP superiore a 50 milioni di euro si collocano al secondo posto, presentando però uno sviluppo che, fatta eccezione per gli investimenti in immobilizzazioni totali, appare inferiore alla media del comparto.

Lo sviluppo delle imprese della classe dimensionale intermedia è il più basso, pur attestandosi su valori comunque ampiamente positivi.

linee di sviluppo ∆∆ investimenti

totali ∆∆ inv. in

Sviluppo degli investimenti per classi dimensionali

milioni di Euro ∆ immobiliz. mater. e

immat.

∆ inv. in immobilizzazioni

investimenti totali

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