—
Cinquecento franchi per questa topaia1...ma hanno
forseperdutoil sensocomune
!... nes-suuola vorrà...nessuno Pacquisterà...—
Pare cheilsignor Jarnouillardvoglia con-servarlaper sèima
egli avrebbepotuto pagarla assai meno...Mentre ciascuno faceva tali riflessioni ad alta voce, l’usciere avea di già replicato:
—
Avanti signori... cinquecento franchi... chi ècheaumenta
lasomma?
—
Valea direchi la diminuisce! gridò il si-gnorLurainot,ridendo a crepapelle.— Ah!
ah!nonc’èmaledelprezzod’incanto...Iodotrecento franchi della casa acondizione
che
venga demolitasul fallò...— Ed
io,dissePaoloavocealta, ionedo’due*
63
mila franchi acondizione che, pagatoilcreditore elespese, ciò cherestadi tale
somma
siasul fatto rimessa aquesta povera famiglia.La
bacchetta d’una fatanon
avrebbe prodottoun
effetto più magicodi quelloche lo fecero le parolepronunziatedal proprietario della Torricella.—
Duemilafranchi1... due milafranchi! si ri-peteva datuttele parti.Agata ed Onorina eranole soleche
non
sem-brasserosorpresediciò cheil padroned’Amico
avea fatto,ma
all'incontrosivedeva ch’esse n’e-ranoassaicontenteeche dividevanola gioia pro-vata dalla famigliad°ll’agricoltore.Paolosi avvicinòalla scrivania evi gettò
due
biglietti di banca da mille franchi, ai quali ilsignorJarnouillard fece
un
salutochemancò
poconon
gli facesse perdere intieramente la sua par-rucca.— A
chiabbiamo
noil’onoredivendere que-sta casa,signore?domandò
il commissario. Vo-lete averlabontà di dirciilvostronome?
— È
inutile, signore, dappoiché questa casanon
ha alcun padrone... io non lacomperaise-nonchè
per renderlaa questo povero contadino,
ed
a questa sventurata famiglia...cheil signore qui presente volea metteresulla strada.Appena
tali parole furonopronunziate,tuttala famiglia diGuillot corseagettarsi ai piedi del suo benefattore, enon trovando parole suftìcienti ad esprimere lapropria riconoscenza silimitò a levare gliocchi verso di luibaciandogli lemani ed
i lembidell’abito.Questo quadro toccante doveva
commuovere
tutti i cuori sensibili.
Onorina ed Agata non cercavanodi nascondere leloro lagrime.
64
Ma
lacompagnia
dellasignora Droguet ch’era moltocontrariata nelvedere l’andamento che pren-devanolecose, tentòancoradivolgere inridicolo ciòch’era accaduto, dicendo:— Oh
! questo èsuperbo!...—
Anzi magnifico!...—
Questaè unascena concertata prima senza dubbio conledue dame...amichedi questo si-gnore...essihanno
volutoprodurredell’effetto.Questimalvaginon trovarono alcuneco;lostesso dottoreAntonio gridò:
— Non
so seilsignordellaTorricellahavoluto produrredell’effetto,ma
trovomolto bellociòche ora egli ha fatto...questo mi rappacifica con lui e col suocane.Per radoppiare il cattivo
umore
della signora Droguet, suo maritonon
cessavadi metterle sottoil naso ilsuo grossosoffietto dicendole:
— Non
hapiùfiato...iot’assicuro,cara,che non soffia,che non tirapiù.E
la grossadonna rispondeva:—
Tacete,Droguet... saprò ben ioinfondergli del fiato.La vendita era frattantoterminata ingrazia dei duemilafranchi dati pel prezzodella casa.
L’uscierefeceiconti, ilsignor Jarnouillard fu pagato; lespesedi giustizia vennero prelevate, e si
chiamò
Guillotal quale furono rimessimillee cinquecento franchiche sopravanzavano.Allora 1’agricoltore gridòsbalordito:
— Come
!questosignore milascia lamiacasa...emi dà ancora una
somma
cosi grossa...Oh
!questo è troppo... ionon merito tanto.
—
Sì, perchè voiavete quattrobambini da al-levare,edi più vi sieteincaricatodi provvedere al sostentamentodivostra nipote.Vedeteadunque
m
cheio soacliifacciodel bene....ora potete pren-derequalche
momento
di riposo per carezzare ivostrifigli.
-Dallatosuo Onorina aveadettoa Toniettache suazia poteariprendere tuttociòch’ella aveva comperato all’asta.
Ma
la contadinachesivedevariccainquel mo-mento, accorse versola signoraDalmont
dicen-dole:—
Voisietemolto buona pernoi,osignora,ma
al presentenoi non siamo più poveri, graziealla beneficenza delsignore della Torricella...permettete
adunque
che noi vi rimborsiamoditutto ciòche avetespeso perquestemasserizie.—
Ohibò,ohibò, disseOnorina, voglioanch’io contribuirein qualchemodo
allavostra felicità...ese non ho potutofarequanto ha fattoilsignore,
nondimeno
voisapete ch’io n’avevo il desiderio.Paolo eradistante qualchepassoda Onorina;i contadini gli raccontano che la signora era ve-nula alta vendita perfarloro del bene;egli allora sirivolseefacendoleun profondo inchinoledisse:
— Sono
felice, osignora,di avervipotuto imi-tare in qualchecosa.—
Voi avete fattoassai piùdi me,signore, ri-sposeOnorina abbassando gli occhi.—
Ilmerito diunabuona
azionenon
islàmica nelsuo valore,ma
bensìnella maniera di farla.Poi, dopo avere fìssati perqualche istante i
suoisguardi sopralagiovanesignora, Paolo s’in-chinòdi
nuovo
innanzi a lei ead Agata, e s’al-lontanòchiamando
ilsuo cane, il qualestentava adabbandonare Agata ela famiglia dell’agricol-tore, cui sembrava guardarecome
una vecchia conoscenza.AlloraOnorina prendendoil braccio della sua amicaledissecon voce
commossa;
66
—
Ritorniamo;iosono contentadellamia gior-nata!...'— Ed
iosperocheora non diraipiùmaledel signor Paolo...—
Taci!... dichecosatisaltaora il ghiribizzo di parlarmi?...—
Mirincresce assaicheilsignorEdmondo
non sia stato testimoniodi questa scena; sonosicura ch’eglisarebbe rimasto contento dellafelicità di questapovera famiglia...Ohi ma
noi gli raccon-teremotutto.La
signora Droguet s’allontanò essa pure con la suacompagnia.— Non
mi aspettavodi essere pagato per in-tiero,disse ilsignor Jarnouillard,ilqualeera do-lente chelacasa dell’agricoltore nonfosse restata alui.— La
signoraDalmont
harestituitoallamoglie di Guillottutto quellodicui ella avea fatto ac-quisto, disseildottore. Questo èun beltratto,
in verità!...
—
Lasciatemiadunque
inpace, o dottore, col vostrobel tratto...ciòcheabbiamo
vedutofuuna commedia
che queisignorihanno
rappresentato...e null’altro... essi s’intendevano tra loro,
come
tantiladri che
commettono
deidelitti...Non
siete anche voidelmio
parere,signorLuminot?
—
Già, questoè il mioavviso... edanzi direi di più... io sono intieramente della vostra opi-nione.—
Carina! questosoffiettonontira punto...non
c’è verso ch’io possa ottenere delvento...— Va
bene,signore... ne hogià abbastanza...èper farmi stizzire che voi ditecotesto...
ma
guardatevi...vi sono benealtri soffietti che que-sto.,.