le
malvage
Locuste: le quali benchéallora piccolis-é;me
fussero, deboli, e pigre nelmoto
, sivedeva-no vedeva-nondimevedeva-no
divorar ben presto tutto ciò, che di fresco , e di verde si parava loro davanti in quegli incolti , e sterili terreni,ove
aveano il loronasci-mento
;onde
coloro, che alla uccisione delle mede-sime stavano pronti, e preparati, giudicando esser prudente cosa il procurardi ucciderle, prima che for-za ,e vigore acquistassero , e prima che con i loro piccoli salti, lasciate le incolte piagge , pervenissero nelle
campagne
seminate ,come
sogliono fare; inco-minciaronopertanto senz'altro indugio a far loro da per tutto una asprissima guerra. Gli ordigni più po-tenti , e efficaci, che dagli stessi uomini furono usati in quelprimo tempo
, e sinei seguenti, con molto di utile, e di facilità per Veccidio delle Cavallette, furono alcune cosesemplici, e naturali , edin specie (chi! crederebbe? )lepuree semplici tende bianche, le qualipuò
dirsi ,che siano statelemacchine distrut-trici di quei dannosi animali.La
larghezza di queste tende bianche è di quattro braccia in circa, e la lunghezza è di sei braccia al più ,acciocchépossano da quattrouomini agevolmente maneggiarsi;onde
essendo state dalla benignità di S.A. R. concedute per taleusole tende bianche,che
servono ordinariamente alle RealiCaccenellacampa--DigitizedbyGooglè
gna vicino a Pisa, le quali erano molto più lunghe della misura suddetta, eperciòdiffìcilia maneggiarsi in simile lavoro, è stato necessario il dividerle,
ed
il ridurle in più tende della predetta lunghezza . Il
modo
poi , col quale i prefati uomini siprevaleva-no
di queste tende biancheè Pinfrascritto.Disten-devano
un adequatonumero
di esse tende sopra ilterreno, dove erano le Locuste , edassistevano a cia-scuna delle
medesime
tende quattro uomini , i quali con frasche , e con i piedi percuotendo il suolo, ed in tal guisa scacciando le piccole Cavallette, questefuggendo
da talrumore
, andavanosaltellando sopra esse teude , dovepuò
dirsi eziandio, che andassero volentieri per voglia, ed istinto loro naturale , giac-ché anche senza scacciarle si vedeano andar subito spontaneamente , ed a stuoli sopra lemedesime ten-de
bianche.Quividunque vedendone
radunateun
grannumero,
si alzava dai quattroUomini
a ciò destinati ciascheduna tenda, ed insieme raccogliendo, eam-massando i detti insetti , esbattendogli alquanto, e rendendoglisbalorditi,eimmobili,glimettevano den-tro adalcuni sacchi destinati a questo uso, e poscia gli abbruciavano tutti insieme in
un
gran fuoco ac-ceso aquesto finenon moltodiscosto.Con
simiglianre artifizio semplice, e naturale, usato, e replicato più volte il giorno sopra ì terreni, ove dimano
in ma-no si vedeano natedifresco leCavallette , non sipuò
esprimereabbastanza conquantodiagevolezzasene fa-cesse allora una abbondantissimapreda,ed una grandis-simauccisione, tantonelleMaremme
diSiena, quanto nel Volterrano, nel Piombinese, e nelle Terre dellaMaremma
Pisana; dimodo
che in queiprimi giorni rx44,
v .dopo
lamera
di Aprile tutteleoperazioni,c tutti ila-voriconsistevanonel solo , e sempliceuso sopraddetto delle tende bianche.
Ed
i Venturieri altresì faceanola loro cacciacon nondissimile artifizio,servendosiegli-no
ancoradei panni bianchi,che aver poteano per far preda delleLocuste,col trarnedopo
ilpremio, cheso-prasiè detto di un tantoper libbra.
Laonde
ne i me-desimi primi giorni ,cioè dallametà
di Aprile , finoal di 6. diMaggio
ne isoli luoghi di Campigli*si porè radunare sei, e sette cento libbre di Cavallette per ciascungiorno,la qualsomma
costituisceunincredibilnumero
di quellebestiole ; imperocché in quei giorni erano cosipiccole , che ne andavadiecial grano, e inconseguensa perfarneunalibbra,cene volevano
69
1io.Nel
Piombincse finoal detto giorno6". diMaggio
a' eranoftate presepocomeno
dilibbre 5000.tra la Ster-paia, Bottaccina,Casa di Cornia, eSuvvereto:E
fi-nalmentefi procedèinqueigiornimedefuni conla ftef fa proporzione nelle prededelle Cavallette anco nelle
Campagne
Senesi>e Volterrane.Ma
perchè in sì lar-ghi Paefi non potevano glioperaj, e ifaccendieri ope-rar per tutto nelmedesimo tempo
, e perchè ancorale Locuste essendo natechi prima, echi poi,eranodi diverse grandezze , e alcune di loro pigre nel
moto
,alcune altre assai pronte, perciò passati che furono i
primigiorni di
Maggio
, cominciò a nonessercotanto facile ilsopraddetto lavorìo conle tende; essendo d'uopo
allora non lasciare in terra distesa affatto la ten-da,ma
softenere in aria una parte di essa , perchè non potesserotrapassarla col loro saltellare;in oltrein progresso di alcunialtri giorni eflèndo quefte bestiole divenute alquanto pitig
randi , ed ammaliziate dallecontìnue cacce ,non solo nonandavano più
spontanea-mente
,come
faceano nel principio, -verso letende,ma
saltellando più tosro indietro ritornavano
; perlaquii
cosa fecedi mestiere , chei lavoranti unissero allora più tende insieme, econessecircondasseroilluogo,ove erano leLocuste,etenendoda una parte sospese in aria le rendea forza di braccia ,
ponevano
inmezzo
alcuniUomini
con granatoni accesi , che le sforzavano ò di andare verso le tende ,dove
rimanevano prese nelmodo
detto disopra , o di restare dalfuoco abbrucia-te.Ne
i luoghi poi macchiosi ,come
sono molti delleMaremme
di Siena , dove le tende spiegarenon
si potevano, convennequivi tagliare lamacchia bassa per potersene prevalere:edin quei luoghi.