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3. la concezione differenziata dei ruoli familiari. Le rappresentazioni sociali relative ai ruoli di genere all’interno delle mura domestiche possono influenzare le aspettative

6.3 Obiettivi

Questo studio si è proposto di svelare (Billig, 1987; Potter, Wetherell, 1987; Fairclough, 1995) i meccanismi e le pratiche discorsive che, in modo più o meno esplicito, costrui-scono o de-costruicostrui-scono la disparità e le dicotomie di genere nella gestione dei compiti familiari in coppie eterosessuali che affrontano la transizione alla genitorialità.

I processi di costruzione del genere e dei ruoli familiari sono stati “colti” attraverso l’analisi dell’azione, intesa come discorso e interazione: il discorso permette di mostra-re la natura mostra-relazionale e negoziale del genemostra-re e dei ruoli di genemostra-re; l’interazione per-mette di evidenziare l’essenza stessa del genere in quanto performance (Butler, 1993).

In particolare, tale obiettivo generale è stato perseguito attraverso tre sotto-obiettivi più specifici:

1) analizzare e confrontare i repertori interpretativi (Potter, Wetherell, 1987), i dilem-mi ideologici (Billig et al., 1988) e i dispositivi retorici (Edwards, Potter, 1992) utilizzati

dalla coppia per definire l’organizzazione familiare pre e post nascita del/della prim*

figli*, che possono reiterare o de-costruire le dicotomie di genere;

2) osservare le interazioni della triade nei compiti di cura e di gioco al fine di evidenzia-re eventuali dinamiche che possano facilitaevidenzia-re o inibievidenzia-re il coinvolgimento del padevidenzia-re;

3) produrre dati e al tempo stesso offrire alle coppie partecipanti un’occasione di ri-flessione su quanto agito e dichiarato durante il primo incontro (durante la gravidanza) e il secondo incontro (dopo la nascita del/della figli*) attraverso la presentazione di al-cune sequenze filmiche tratte dalle interazioni genitori-figli* precedentemente video-registrate.

Inoltre, al fine di perseguire anche l’obiettivo di realizzare una ricerca rilevante dal punto di vista sociale, abbiamo proposto alle coppie nel corso del terzo incontro una restituzione basata sull’interpretazione e sull’analisi condotte dal nostro gruppo di ri-cerca sui contenuti emersi.

In base agli obiettivi sopra riportati le tre fasi della ricerca longitudinale sono state de-nominate:

1. le coppie riflettono sul genere e sulla genitorialità;

2. le coppie agiscono il genere e la genitorialità;

3. le coppie riflettono su come hanno agito il genere e la genitorialità.

Gli obiettivi che costituiscono ogni singola fase sono, di seguito, discussi in modo più approfondito.

6.3.1 Obiettivi della prima fase. Le coppie riflettono sul genere e sulla genitorialità Obiettivo generale di questa fase è stato analizzare come la coppia costruisce discorsi-vamente la definizione del genere e dei ruoli interni ed esterni alla casa. In particolare, si è inteso individuare i repertori interpretativi (Potter, Wetherell, 1987) utilizzati dai partner per descrivere le motivazioni alla base della loro attuale e futura organizzazio-ne dei compiti familiari.

Tali repertori possono reiterare o de-costruire le dicotomie di genere. Poiché nel corso di una conversazione relativa a temi socialmente rilevanti è possibile che le persone esprimano opinioni tra loro contrastanti e contraddicano la propria opinione, partico-lare attenzione è stata rivolta anche ai dilemmi ideologici (Billig, 1987, vedi pgf 5.2) e ai

dispositivi retorici utilizzati per gestire tali dilemmi (Edwards, Potter, 1992, vedi pgf 5.3). In particolare, le analisi si sono focalizzate sui topoi relativi:

1a) all’organizzazione attuale della coppia nella suddivisione dei compiti domestici;

1b) alle aspettative della coppia circa la futura organizzazione del lavoro di cura;

1c) alle opinioni della coppia su un modello di organizzazione del carico familiare che rappresenta un esempio di de-costruzione del genere e dei tradizionali ruoli genitoriali.

6.3.2 Obiettivi della seconda fase. Le coppie agiscono il genere e la genitorialità La seconda fase del nostro studio si è posta l’obiettivo fondamentale di analizzare i pertori interpretativi, gli eventuali dilemmi ideologici e i rispettivi dispositivi retorici re-lativi al genere, al carico domestico e ai ruoli genitoriali prodotti dalle coppie durante il secondo incontro al fine di confrontarli con i risultati del primo incontro ed evidenziar-ne le condizioni di coerenza (in senso progressista o tradizionalista) o di incoerenza.

Infine, si è inteso osservare come il genere e i ruoli genitoriali sono agiti all’interno del-la triade. In particodel-lare, ci siamo concentrati sull’insieme di condotte che i partner e il/la figli* mettono in atto durante un’attività di gioco e un’attività di cura (il cambio del pannolino), con particolare attenzione a quelle situazioni in cui la partecipazione di un membro della coppia genitoriale può essere favorita o inibita. Le sequenze così prodot-te sono staprodot-te, successivamenprodot-te, presentaprodot-te alla coppia attraverso una sessione di vi-deo-feedback durante il terzo incontro.

Riprendendo il concetto di maternal gatekeeping, sulla base delle osservazioni delle interazioni triadiche condotte da Shoppe-Sullivan e colleghi (2008) e da Cannon e col-leghi (2008) che tuttavia hanno enfatizzato la responsabilità della donna nel limitare l’accesso alle attività di cura da parte del padre, ci siamo posti l’obiettivo di offrire alle coppie una lettura relazionale e negoziale del costrutto. Per tale motivo non ci siamo soffermati soltanto sul comportamento, facilitatorio o inibitorio, della madre, ma ab-biamo osservato anche la conseguente reazione dell’uomo e l’azione successiva della donna, senza escludere dall’osservazione il comportamento del/della bambin* che può di volta in volta richiamare l’attenzione dei genitori. In tal modo si è cercato di offrire ai/alle partecipanti un’interpretazione sistemica e circolare alle interazioni triadica che possono favorire la costruzione o la de-costruzione del maternal gatekeeping.

6.3.3 Obiettivi della terza fase. Le coppie riflettono su come hanno agito il genere e la genitorialità

La terza e ultima fase del nostro studio ha avuto l’obiettivo di produrre dati circa il si-gnificato che la coppia attribuisce alle modalità di costruzione del genere e della geni-torialità agite nel corso delle interazioni avvenute nel primo e nel secondo studio.

L’attenzione è stata posta, inoltre, sulle giustificazioni e sui resoconti prodotti dalle coppie per spiegare eventuali contraddizioni tra quanto dichiarato nel primo incontro, avvenuto durante la gravidanza, e quanto agito durante il secondo incontro, a tre–

quattro mesi dalla nascita del/della bambin*.

Soltanto dopo aver dato modo alla coppia di esprimere le proprie posizioni e il signifi-cato personalmente attribuito alle sequenze interattive mostrate, la ricercatrice ha proposto una propria analisi (precedentemente discussa insieme al gruppo di ricerca) dei contenuti emersi durante le precedenti fasi della ricerca.