il volo ottobre 2020
di Erika Andreetta
Una partnership vincente, quella tra PwC Treviso e la squadra campione del mondo in carica di pallavolo femminile Imoco Volley Conegliano.
Un pomeriggio delle Pantere presso i nostri uffici a conoscere il nostro team e a parlare di come di costruisce una squadra vincente con l’allenatore Daniele Santarelli.
Coach, come si costruisce giorno per giorno una squadra che negli ultimi anni ha vinto tutto nell’Olimpo della pallavolo femminile? Ricordo le 4 supercoppe italiane, 2 coppe Italia, 3 scudetti, 1 coppa del mondo.
Ho seguito il processo di crescita del club. Siamo una società giovane, nata solo nel 2012, che è stata capace in pochi anni di creare un fenomeno importante crescendo di anno in anno. È stato
Trust & Fly Diversity & Inclusion fatto tesoro degli errori, ed è stata fondamentale la progettazione step by step
per arrivare al livello più alto. La società ha investito in maniera oculata le risorse e ha puntato anche come staff tecnico su un gruppo giovane, con tanta voglia di progredire e di arrivare al top, dimostrando le proprie qualità e le proprie idee. È un percorso che è durato anni e che è ancora in essere.
Una squadra molto giovane - età media 23/24 anni - e con apporti importanti di giocatrici straniere: su quali soft skills avete lavorato per amalgamare culture e stili di pallavolo tra loro diversi?
Questa è la grande forza e il grande esempio dello sport: mettere insieme tante teste e tante culture diverse per un obiettivo comune. Abbiamo atlete da tutto il mondo, un mix di giovanissime, giovani in rampa di lancio e qualche giocatrice più esperta, tutte con una loro storia e una loro estrazione, sia culturale sia tecnica, ma tutte sanno fare bene una cosa, giocare a pallavolo, e con questo abbiamo creato un gruppo che ci sta dando tante soddisfazioni. Le caratteristiche delle singole si sposano bene con la mia idea di gioco e siamo riusciti a creare un amalgama sia tecnico che morale. Tutte hanno messo le proprie abilità singole a servizio del gruppo e del sistema di gioco in campo, trovando nel “sistema” il modo di esprimersi al meglio tecnicamente. Solo se il singolo fa squadra, nello sport e nella pallavolo in particolare, si può ambire a grandi traguardi.
Quali i consigli da alle sue giocatrici prima di entrare in campo? E come le sprona a dare il meglio di loro?
Più che nella partita, io tendo a spronarle durante la settimana, nel lavoro quotidiano. Non voglio nessuna che venga in palestra a fare il compitino, le spingo a dare il 100% ogni giorno. Lavoriamo focalizzandoci sui particolari e dando sempre il massimo. Mi concentro su quello che loro stesse vogliono dare, sui miglioramenti nelle skills del loro gioco, e su quello lavoriamo ogni giorno.
Questa squadra vuole scrivere una pagina importante nella storia di questo gioco e per farlo è imprescindibile chiedere a sé stessi il 100%. Io le aiuto ad arrivare a questo, tenendo sempre alta l’attenzione e l’impegno.
Cosa si aspetta nel prossimo futuro per questa squadra? quali sfide state affrontando?
Non è una frase fatta: noi guardiamo giorno per giorno, senza andare troppo in là. Abbiamo vinto la Supercoppa a inizio stagione, ora il prossimo obiettivo è a gennaio la Coppa Italia. Siamo un gruppo che vuole vincere, arrivare in fondo a tutte le competizioni. Adesso abbiamo un po’ di tempo per avvicinare i prossimi traguardi e vogliamo farlo cercando di migliorare sempre di più e affinare il nostro gioco. Non vedo altra strada per vincere che giocare bene. Vogliamo arrivare a giocare il meglio possibile per le potenzialità di questo gruppo, che sono enormi, quindi l’obiettivo è semplice, giocare bene per poi poter dare grandi soddisfazioni alla società e ai nostri splendidi tifosi.
Dalla palestra del PalaVerde alla “palestra” delle nostre aziende: quali gli insegnamenti che possono essere traslati dal mondo dello sport al mondo del business?
Il consiglio che mi sento di dare è semplice da dire, difficile da attuare poi con i fatti: fare squadra. Bisogna che il singolo s’impegni quotidianamente nella crescita. Timbrare il cartellino non basta. Ci vuole motivazione e ambizione nel lavoro singolo, ma senza individualismo, sempre al servizio della squadra. Da soli non si vincono le partite.
Alumni
#WeareAlumni ricordare il passato per progettare il domani
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Il Team Alumni di PwC
Le storie non finiscono
“Nel 1967 fui assunto, era il secolo scorso”
Così inizia la lettera dell’Alumno Luigi Simeoni che racconta la sua esperienza in Coopers & Lybrand, la C di PwC, e il suo cambiare vita dopo 30 anni di revisione.
Abbiamo deciso di ripartire da Luigi, dalla sua storia e da tutta la Community Alumni di PwC perché ora più che mai essere parte di una comunità che condivide valori e obiettivi è fondamentale nella nostra vita.
Mai come in questo momento storico che ci ha imposto il distanziamento e ha cambiato il nostro modo di vivere, abbiamo bisogno di sentirci vicini e di supportarci a vicenda.
E proprio questo senso di comunità è la caratteristica distintiva degli Alumni di PwC Italia: un gruppo forte, internazionale e multidisciplinare di oltre 6.000 iscritti.
Persone, prima che professionisti, appartenenti a generazioni anche molto lontane, che hanno maturato esperienze professionali diverse, che sono cresciute nelle diverse entità legali oggi riunite in PwC; tutte accomunate dallo stesso senso di appartenenza.
Si comincia ad essere Alumni durante il percorso lavorativo assorbendo la cultura dell’organizzazione e i suoi principi fondanti. Un viaggio affrontato con passione e con l’orgoglio di avere costruito insieme un percorso professionale.
Anche quando le scelte professionali ci portano lontano il legame non si spezza, faremo sempre parte della famiglia PwC come Ernesto chef stellato che dice: «in PwC crei ami cizie che durano una vita, e questo già di per se é un valore assoluto».*
Oppure Lia, si occupa di comunicazione nel mondo farmaceutico, che degli anni passati in PwC dice: «si sono forgiate la mia resilienza e la capacità di lateral thinking1».*
Marcello, numero uno di Linkedin Italia ricorda con piacere l’esperienza vissuta in PwC: «questa è una realtà che valorizza i talenti e, se hai voglia, puoi anche adottare sul lavoro un approccio imprenditoriale».*
Fabio, Un Folletto in famiglia, racconta che in PwC ha imparato a: «trattare con numerose persone, spingendole verso un obiettivo, motivandole nei momenti di difficoltà e dando loro prospettive di crescita e opportunità».*
Gessica, CFO del Coccodrillo, dice: «Si comincia il percorso nel mondo del lavoro senza avere una chiara idea di cosa aspettarci e come indirizzare le nostri azioni per arrivare a ottenere il nostro “dream job”».*
Andrea, ideatore di EfficaceMente.com, racconta: «tutti noi abbiamo a disposizione 24 ore, non un minuto in più, la cosa che possiamo davvero gestire sono le nostre decisioni personali. Ci sono app e servizi in grado di condizionare le nostre scelte e di conseguenza il nostro tempo e la nostra attenzione. Imparare a difendercene è il metodo più efficace per riconquistare il nostro tempo.»*
*Estratti di articoli di Alumni dagli inserti #weareAlumni de Il volo
Nel 1967 fui assunto, era il secolo scorso!
Ero il 23esimo in azienda, inclusi un Presidente, due Direttori, cinque segretarie, due fattorini, un contabile e vi lascio fare il conto perché sì che ci sapete fare!
Il lavoro cominciò bene quindi nei mesi successivi andammo tutti a Roma per celebrare la costituzione della prima filiale.
L’attività di revisione era completamente nuova per l’Italia avevamo solo clientela dall’estero, per questo tutto il personale era bilingue. A quei tempi non era un fatto comune. Nell’azienda tutti si sentivano dei professionisti.
Nei trent’anni che seguirono l’attività prese piede in Italia e la sua crescita fu eccezionale. Avevamo sperato di gran lunga il numero di mille professionisti.
Il lavoro non era ancora facilitato dai computer, richiedeva molta energia, e una salute di ferro, oltre che l’entusiasmo. Ma la società era composta da giovani. Viaggi e trasferte si susseguivano e non era possibile rifugiarsi nella routine.
Dopo trenta anni e più decisi di terminare. Il cambiamento fu psicologicamente difficile, trenta anni non si cancellano.
Dopo un po’ trovai una scuola di pittura con due maestri eccezionali, fui molto fortunato.
Appresi le diverse tecniche pittoriche, feci delle mostre.
Fra l’altro, riderete, preparai l’insegna pubblicitaria di una libreria, ora non più esistente, pubblicai alcuni dei miei lavori nei manuali di pittura e adesso ho preparato un quaderno di acquerelli fatti “en plein air” accompagnati da brevi racconti, episodi avvenuti durante la pittura.
Luigi Simeoni Milano, 14/01/2021
Lettera di Luigi
Come Luigi che oggi dipinge meravigliosi acquerelli.
LUIGI SIMEONI
PENSIERI PERSI
E ANCHE IL TEMPO!
1Termine coniato dallo psicologo maltese Edward De Bono per intendere una modalità di risoluzione
Futuro
L’ambizione è quella di creare una comunità ancora più forte che contribuisca - attraverso progetti, attività e networking - a trasformare questa straordinaria ricchezza in opportunità per il futuro.
E proprio per rafforzare il senso di appartenenza e vicinanza nei prossimi mesi sarà disponibile uno spazio interattivo che avrà l’obiettivo di essere punto di incontro dove poter espandere la propria rete professionale di contatti, partecipare a iniziative esclusive, organizzare eventi virtuali e proporre idee.
Non vogliamo svelare troppo...stay tuned!
Prefazione
Trust & Fly - 2021#ripartiamo
Carta canta, giugno 2017 - Your thinking, maggio 2018 - Il volo dei voli, febbraio 2020 Cover story
Yes we trust*
Change
Il Volo dei Voli - febbraio 2020
In volo con il Volo: il cambiamento come attitudine di tutti - ottobre 2017 Tra fiducia e digitale, nuove responsabilità - novembre 2019
Be the change you want to see - Change Ambassador - luglio 2019 Smart and sustainable mobility - novembre 2019
Drops of Change - marzo 2017
Holobotics: innoviamo con record - ottobre 2017
Singolarità, innovazione e cambiamento: il summit di Milano - dicembre 2018 Fiducia nei giovani - marzo 2017
Volo dei talenti - aprile 2019 Ti senti creativo? - giugno 2017 Care
Best Performance Award: l’eccellenze nello sviluppo sostenibile - giugno 2017 Migration: gestione dell’accoglienza - febbraio 2018
Avere cura, fare la differenza e lavorare insieme - maggio 2018 Workplace Health Promotion - aprile 2019
Nudge for Innovation: la spinta gentile all’imprenditorialità creativa - ottobre 2020 Think Global, Be Global - marzo 2017
Il rischio condiviso*
Working smart
Move! L’energia per il cambiamento - ottobre 2020 La Torre e il Campo - novembre 2019
Smart working o working smart? - luglio 2020
Sommario
In questo libro trovate articoli ripresi dai numeri de il volo dal 2017 al 2020, come riportato a fianco dei titoli, e alcune riflessioni inedite*.
Always learning
Never stop learning - aprile 2019
What would you like to learn today? - luglio 2019
Decolla il programma di Digital Upskilling - novembre 2019 In cima alla montagna, all’ombra dei valori - novembre 2019 Upskilling: l’astronave giunge a terra - febbraio 2020 eLearning: la rivoluzione accelerata - luglio 2020
PwC Coaching School - Compagni nel viaggio della consapevolezza - febbraio 2020 Facile dire “digitale” - luglio 2019
Corporate responsibility
Proud to be PwC: il progetto Corridoi Umanitari - ottobre 2017 Nuovo Piano di Corporate Responsibility - luglio 2019 Un viaggio lungo 5 anni - novembre 2019
Moving “circolare” verso la Torre PwC - ottobre 2020 Corporate Responsibility FY 2018 - aprile 2019 Diversity & Inclusion
Le donne PwC sul podio a Belgrado 2016 - Alcune testimonianze - marzo 2017 Frantumiamo il gender gap, ora! - marzo 2017
Esser coraggiosi, domandare, saper dire no - giugno 2017 HeForShe - febbraio 2018
Parole preziose - maggio 2018
Progetto Be Kind - Un viaggio nella diversità con persone gentili - maggio 2018 Le Pantere nella tana di PwC - ottobre 2020
Alumni
#WeareAlumni ricordare il passato per progettare il domani*