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1. Obiettivi

1.2. Uso ragionato e positivo

1.2.2. Per cosa uso i social? Scegliere cosa seguire e perchè

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mentre su Instagram si può creare una “Lista Di Amici Stretti” a cui mostrare le proprie stories, selezionando manualmente le persone a cui fare vedere foto e video di questa tipologia oppure si può scegliere di condividere il contenuto a tutta la propria rete ma escludendo delle persone specifiche a cui verrà nascosta la propria story. Si tratta di strumenti utili a canalizzare la propria comunicazione e provare a proteggere la propria intimità pur abbracciando il desiderio di condivisione e scegliendo di raccontarsi nella dimensione dei social network.

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network come Pinterest, ad esempio, il “social delle idee”, rappresenta una risorsa utile soprattutto per chi ha un animo creativo e artistico: permette di creare bacheche in cui salvare pin da cui trarre ispirazione per i propri progetti. Si basa quasi esclusivamente sulla condivisione di immagini e video provenienti da fonti esterne al social network stesso, in questo modo l’utente si può collegare con il sito web da cui è stato preso quel contenuto e approfondire l’argomento. Come tutti i social network, anche su Pinterest è possibile collegarsi ad altri utenti e istaurare un contatto: scegliendo di seguire l’attività di un profilo si potranno vedere i contenuti che quell’utente salva nelle proprie bacheche e trarne spunto, ma non è uno strumento adatto al confronto e al dibattito o a conoscere nuove persone, dato che la sua narrazione è quasi esclusivamente basata sulle immagini e non ha uno spazio ideale per comunicare. Anche YouTube può essere utilizzato per trovare spunti e idee interessanti, seguendo l’attività dei canali che trattano argomenti di nostro interesse. La straordinaria potenzialità di YouTube è soprattutto quella di riunire le persone attorno a argomenti, curiosità, passioni e obiettivi comuni. Più che in ogni altra piattaforma, su YouTube si può entrare a far parte di un gruppo o creare una propria nicchia personale, soddisfacendo così il bisogno fondamentale della persona di entrare in condivisione con gli altri. L’interazione tra gli utenti di un canale YouTube è favorita dalla possibilità di commentare i contenuti che il suo proprietario pubblica in uno spazio nel quale spesso si crea anche dibattito e scambio di opinioni tra gli utenti. È un’interazione che si fa ancora più forte durante le live: gli utenti hanno la possibilità di commentare in diretta quello che sta accadendo nel video e quello di cui si sta parlando, a volte anche indirizzando direttamente il contenuto.

Facebook e Instagram oltre ad essere potenti strumenti di connessione rappresentano anch’essi spazi di ampia condivisione. Inoltre, sono le piattaforme più utilizzate per la rappresentazione e l’espressione di sé. Tra i nativi digitali, Facebook non è usato tanto quanto Instagram, c’è chi continua ad avere un profilo attivo per connettersi, ad esempio, con chi non è presente in altri social network, oppure per restare aggiornato su eventi di suo interesse di cui trova informazioni e descrizioni utili tramite l’apposita sezione

“Eventi” di Facebook. È inoltre una valida risorsa di marketplace: sono molte le persone che attraverso Facebook vendono, scambiano, regalano e comprano oggetti, mentre su Instagram ci si collega soprattutto agli shops di brand e marchi famosi. Le possibilità che questi due strumenti offrono sono così ampie che non esistono in realtà motivi per

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considerarli più o meno utili di altri social network, tutto dipende dall’uso che l’utente fa di questi mezzi.

Twitter invece è il social network più adatto alla diffusione di notizie: uno spazio in cui le informazioni sugli eventi arrivano ancora prima di quando vengono trasmesse nei canali di comunicazione tradizionali e in cui si può seguire una persona per conoscere il suo pensiero o il suo punto di vista rispetto a temi e fatti del presente. Al giorno d’oggi, è inoltre il principale mezzo di comunicazione di personaggi politici.

Tik Tok, invece, è il social network che ad oggi raduna soprattutto utenti giovanissimi (la fetta più grande di pubblico ha tra i 16 e i 19 anni); quindi, anche i contenuti più diffusi nella piattaforma sono costruiti e destinati a questo tipo di target. Tik Tok, così come Instagram, è anche uno straordinario mezzo per favorire la creatività e la produzione di contenuti attraverso i diversi strumenti che mette a disposizione.

Il panorama che l’utente ha a disposizione è, quindi, diversificato e multiforme. Per evitare di perdersi le tante opzioni si cerca di individuare in quali canali è offerto quello che più si desidera. Scegliere un social rispetto a un altro dovrebbe essere determinato principalmente dal modo in cui lo strumento soddisfa il bisogno specifico dell’utente. Ci sono spazi precisi in cui si riuniscono persone legate da comuni interessi, ad esempio Letterboxd è un social network pensato esclusivamente per gli amanti di cinema.

“I due decenni trascorsi sono stati caratterizzati anche dalla rinascita di una proposta tecno-massimalista che, in ambito tecnologico, afferma che più è meglio: più connessioni, più informazione, più opzioni”163. Il rischio però è quello di trovarsi in un mare magnum di offerta che non si riesce a selezionare. Scegliere risulta fondamentale, perché significa ritenere una cosa più adatta di un’altra, migliore. Scegliere significa anche rinunciare, a volte abbracciando anche la logica minimalista “less in more” portando a preferire la qualità alla quantità. Il consiglio è di “fare pulizia” di coloro che si sceglie di seguire sui social network, comprendendo nella rete solo quelle persone la cui attività online ha un impatto positivo, rimuovendo chi invece produce qualcosa che non rientra nei propri interessi o che risulta tossico. Laddove si volesse rimuovere il profilo di una persona dalla rete sociale online ma non si possa farlo perché si tratta di qualcuno con cui si è in rapporti nella vita reale, che potrebbe offendersi per questo gesto, si può decidere di “silenziarla”:

163 Newport, Cal. Digital minimalism: Choosing a focused life in a noisy world. Penguin, 2019, P.63

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in questo modo si continuerà a seguire quell’account senza però vedere nella bacheca i contenuti che pubblica.

Se si vuole ridurre la visione di un contenuto, Tik Tok mette a disposizione uno strumento chiamato “Modalità Limitata” attraverso cui si può limitare la comparsa di tik tok sgraditi, su Twitter invece, si può attivare l’opzione “visualizza meno spesso” verso quella tipologia di tweet che risultano meno interessanti.

Il filtro più potente dei contenuti diffusi sui social network è l’algoritmo che seleziona e contribuisce “a mettere ordine nel mare aperto delle possibilità di consumo”164. Imparare come sfruttarlo permette di poter vedere i contenuti in linea con i propri desideri e interessi. Il materiale verso cui si interagisce maggiormente è ritenuto dall’algoritmo cuna tipologia di contenuto che si vorrebbe rivedere ancora. A partire da questa informazione lo strumento proporrà all’utente altri contenuti simili oppure qualcosa collegato a una persona che rientra nella sua community. A partire da questa conoscenza, se si vuole approfondire un certo argomento si può sfruttare l’algoritmo a proprio vantaggio, interagendo maggiormente verso i contenuti di proprio interesse. In questo modo scorrere tra le immagini e i video che compaiono nella bacheca può rivelarsi un’attività di svago che insieme arricchisce, appassiona e stimola. Per evitare di abbracciare solo un certo tipo di opinioni entrando a far parte di un'unica visione del mondo, e di trasformare i social in un terreno di polarizzazione è importante sfruttare al meglio le piattaforme per conoscere punti di vista diversi, restando così aperti al confronto e ad altre prospettive.

I nuovi media digitali si distinguono da quelli tradizionali perché oltre ad offrire contenuti da consumare permettono di produrli direttamente. I social network si distinguono proprio per la straordinaria potenzialità partecipativa che offrono agli utenti. Come è emerso dal primo capitolo di tesi, i contenuti diffusi in questi spazi sono UGC: User Generated Content. L’utente è contemporaneamente fruitore e produttore, consumatore e partecipatore diretto. Chi contribuisce con costanza ad arricchire il materiale diffuso sulle piattaforme è denominato “creativo digitale”. La creatività, unita all’imitazione, è alla base del processo di costruzione di contenuti sulle piattaforme. Attraverso strumenti gratuiti facili da usare i social rappresentano uno stimolo alla produzione artistica multimediale. Non solo contengono già in sé i mezzi attraverso cui creare e personalizzare contenuti, offrono insieme anche una vetrina in cui esporli. Un ulteriore stimolo al

164 Miconi, Andrea. Teorie e pratiche del web. Vol. 659. Il Mulino, 2013, P.40

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desiderio di mettersi in gioco e dare spazio alla propria immaginazione è dato proprio dal fatto che quello che viene prodotto verrà visto da altri e potrà ottenere apprezzamenti, aumentandone il valore. Il bisogno di stima fa parte di uno dei cinque pilastri individuati da Maslow che muovono l’agire di una persona per il raggiungimento di uno scopo. Clay Shirky, nel suo intervento al TED di Cannes parla del valore che strumenti tecnologici come i social media hanno apportato al panorama mediatico odierno: “ora che ci sono stati dati gli strumenti mediatici, internet e i cellulari, che ci fanno fare di più che consumare, stiamo vedendo che le persone non erano pantofolaie perché lo volevamo essere. Eravamo pantofolai perché quella era la sola opportunità che ci era data. Certo, ci piace ancora consumare ma sembra che ci piaccia anche creare, e condividere. E sono queste due cose insieme, l'antica motivazione umana e gli strumenti moderni che permettono a quella motivazione di essere uniti in sforzo su larga scala: queste sono le nuove risorse del design. Utilizzando il surplus cognitivo cominciamo a vedere esperimenti davvero incredibili nel campo scientifico, letterario, artistico e politico”165. Parte del materiale creato e diffuso sul web e sui suoi servizi può essere anche frivolo perché le persone hanno anche bisogno di questa tipologia di intrattenimento, infatti, come afferma sempre Clay Shirky a proposito dei meme166 che vanno di moda sui social media, “l'atto creativo più stupido è pur sempre un atto creativo. Qualcuno che ha fatto qualcosa del genere, per quanto mediocre e buttato lì, ha provato qualcosa, si è messo in gioco in pubblico. E una volta fatto, lo può fare ancora. E potrebbero impegnarsi a farlo meglio. […] Libertà di sperimentare significa libertà di sperimentare con qualsiasi cosa”167.

Quando si uniscono la potenzialità creativa offerta dalle nuove tecnologie digitali alla possibilità di connettere le persone attraverso queste stesse risorse, possono nascere opportunità di collaborazione. Gli stessi social network promuovono lo sviluppo di progetti comuni tra gli utenti, dal momento che rappresentano un ulteriore stimolo alla produzione di contenuti. Su YouTube molti creativi digitali collaborano alla realizzazione

165 Shirky, Clay. Come il surplus cognitivo cambierà il mondo, TED@Cannes, Giugno 2010,

https://www.ted.com/talks/clay_shirky_how_cognitive_surplus_will_change_the_world?language=it

166 “Meme: vignette stereotipate che vengono riprodotte con leggere variazioni e che si propagano da un cervello all’altro, attraverso un processo che, in senso ampio, può essere chiamato imitazione. Derivato dal greco mimema (letteralmente ‘imitazione’), un meme è qualcosa di facilmente riconoscibile e replicabile, e quando diventa virale, è potenzialmente inarrestabile.”

Da Faloppa, Federico. #Odio: manuale di resistenza alla violenza delle parole. Utet, 2020, P.125

167 Shirky, Clay. Come il surplus cognitivo cambierà il mondo, TED@Cannes, Giugno 2010,

https://www.ted.com/talks/clay_shirky_how_cognitive_surplus_will_change_the_world?language=it

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di video. Su Tik Tok sono a disposizione due format pensati per la collaborazione tra gli utenti: i duetti e gli switch. Su Instagram, da poco tempo, si può pubblicare un post insieme a un altro utente: il contenuto è unico ma sarà visibile in entrambi i profili. La collaborazione attraverso i social media rappresenta un ulteriore potenzialità dello strumento digitale, che si aggiunge alle potenzialità creative, di aggregazione e di conoscenza offerte agli utenti.