—
Si, signorina, un gran bacino chene
è pieno.109
— E
voi sapete chi haacquistato quella pro-prietà?—
Affeddidio in Chelles losannotutti...— Non
è vero,papà Ledrux. perchènoi non nesappiamo un’acca.—
Oliacquirenti...ilsignoreelasignora di Belleville...marito emoglie., giovani ambedue...lasignora è una superbadonna cli’è
sempre
ab-bigliata...ahi ahima
in che gala...come
se an-dasse anozze...—
Veramente... abitanodunque
diggià nel paese?— Ma
si,dadieci o dodici giorni.— Ohi
iol’hoveduta questabellasignora, disse Tonietta avanzandosi. Io l’ho veduta parecchie volte... datre giorni nonsi vedeche lei passeg-giare a cavalloper questeparti...si direbbe che vuol vedere la nostracasa... passa davanti,passa di dietro...guarda al dissopradeimuri
del giar-dino... sulsuo cavallo èfacile!... haun
bell’abito didrappo
azzurro...conuna lunga giubba che na-sconde la codadelsuocavallo,edun
cappellodauomo
tutto tondo...bisogna vederecome
sitiene bene insella... oh quella signora non ha paura!ciòsi vedea primavista...
— Ed
è bella questasignora?—
Sicuramente,signorina...nonsipuòdirechenon
sia bella...ma
coni suoi grand’ occhi neri,quando
vi guarda,si direbbe che vuolefartre-mar
tutti...haun’ariaardita...fiera... io nonamo
siffatte fisonomie.
—
Tonietta,quando
tulavedrai,la bella amaz-zone,chiamami,
iosono curiosa divederla...—
Basta,signorina... oh! scommetto che pas-seràanche
oggi... poichéfail giro della casa e poisi ferma qui...HO
—
Questa è singolare!non è vero,Onorina?—
Io non ci trovo nulla distraordinario, cara amica;quella signoravieneadabitare un paesenuovo
perlei, passeggia a cavallo, è il migliormezzo
per conoscerei dintorni.Guarda
le case per cercar di conoscere anche lepersone che vi abitano...— Ma
perchèpassa cosi spesso avanti casa no-stra... perchè ne fa*ilgiro?...—
Passa davanti perchè,senzadubbio,è que-sta lasuastradaquando
va aspasso... Tonietta credeche nefacciail giro,apparentementesaràla.sua strada per ritornare.
— Tu
trovituttonaturale; non monta, iosono assai curiosa divederequesta bell’amazzone!
— Ed
io nienteaffatto, te neassicuro.— E
del marito non se neparla... non va a cavalloanche lui?...— Ohi
no, disse il giardiniere;il maritonon
sastareacavalloaquanto sembra;ilprimo giorno che la signora di Bellevilleèandata a spassoin costume diamazzone, suo maritovolleandarecon
lei; prese
un
cavalloma
nonparevache vi si tro-vasse molt# comodo. Allora gridòasua moglie:mia caraamica,
non
andate cosìlesta,ve ne pre-go!.. io ho perdutol’abitudinedigaloppare.Ma,
ochela moglie non loavesse sentito, oched
cavallol’avesse trasportata,un
istante dopo ella era partilacome un
lampo.Ilsignordi Belleville volleraggiungerla...ma
patatrac! egli cadde agambe
all’aria...poisirialzòerientròincasa zop-picandoe giurando che non rimonterebbemai
più acavallo...laqual cosa perònon
impedisce lasignoradiandarvi ogni giorno.—
Ella si faràsenza dubbioseguireda qual-che domestico?411
—
No, ella vasempre sola... oh!come
dice Tonietta, essa èunadama
chenon ha punto pau-ra. Pare che domanivi sia un pranzoacasasua...tuttele notabilità del paesevisono invitate,i
Droguet,i
Remptumè,
iJarnouiliard...nonsiparlache
di questo...gli è, può darsi, per invitare an-che voi che lasignora di Bellevillegironza col suo cavallo intornoalla vostra casa...— Ohi
no, papàLedrux... non puòessere co-testo...prima di tuttonon siusa venire a cavallo per fareuna
visita di cerimonia... poi noinon
siamo nelnumero
delle notabilità, e poiché que-sta signorascegliela sua societàfra le personeche
dicono maledi noi, è assai probabilechenoinon
sceglieremo mai la sua.Ma
sevoi sentite ancora ciarlare,papà Ledrux, sullefrequenti vi-siteche
ci fail signorEdmondo
Didier, io vi autorizzoarispondere che nonviènulla distrano seun
giovane fa la corteaquella ch’egli deve sposare... perchèilsignorEdmondo
èil fidanzato di Agata.— To!
per bacco, io ne avevocome
una specie didubbio!..gridò ilgiardiniere: dicevoame
stesso: questo giovane signore, questa
si-gnorina..4.
hum
... potrebbe darsi benissimo...essisono entrambigentili... voicapirete ch’io di-ceva questofra
me
e me... cosìinvia di riflessione...vistocheciònon
mi
riguardavapunto... Ora vado avederelevostregalline...decisamentelanerabalte le altre... sevoi non ve le pappate... bisogneràbene
ch’io la metta al dovere... essa rende le altretroppo sventurate.—
Noi nonmangiamo
le galline di cuiab-biamo
mangiateleuova..» mettetelapurealdovere, papà Ledrux.—
Già, la porteròa casamia... voi capireteH2
bene che questoè nei vostrointeresse... essa gua-sterebbe le altre...
Papà
Ledrux andò
al pollaio.Onorinarientrò incasa nel mentreTonietta accorreva ad Agata perdirle:—
Signorina, eccola...ella passaperdi qui...—
Chi, laamazzone
?-r Sì, ella è sul piccolo sentieroall’estremità del giardino...dal padiglione voi la vedrete a vostro agio.
— Oh!
andiamo, andiamo.Agatafu tosto allafinestradel chiosco, e To-nietta chel’avea seguitale mostravauna signora acavallo che veniva dalla parte di
Gournay
fa-cendo galoppare il corsiero cui ella guidava con unasicurezzaed unamaestriadegnadiuna
cavallerizza dell’Ippodromo.Telenia aveva
un
leggiadro costumedi stoffa azzurraalquanto chiara;portava intesta
un
cap-pellodauomo
a teselarghe collocatoun
po’da una parteed alqualeeraattaccatoun
granvelo nero.Ibei capelli dell’
amazzone
cadevanoin lunghi riccidaciascuna partedel visoed isuoigrandi occhipieni di fuoco lanciavanoda sotto ilfeltroun
magnifico splendore; in fine ella stringeva nella destraunelegante frustinocolquale sfer-zavail cavallo allorch’esso facevaperrallentare la suacorsa.Agata non potèristarsi dell’
ammirare
labella amazzone;ella s’inclinò dalla finestra per me-gliovederla dicendoaTonietta:— Oh! come
cavalca bene quella signora...qualegrazia... qualeaudacia... in verità ella è molto bella.
—
Sì... da lungi...ma quando
voi lavedrete da vicino...aspettate...113 Teltnia si ravvicinava alla casa di Onorina;
ella aveva vedutoqualch’
uno
allafinestra del pa-diglione esierasubitoaffrettata acambiare l’an-datura delsuocavallo mettendoloal passo.—
Io la vedrò meglio, adesso, disse Agata;ella
non
galoppa più,ma cammina
adagio.—
Credo ch’ellasi sia messaalpasso per me-glio vedervi...guardateadunque
com’ella vi os-serva, signorina...non sidirebbeche voglia con-ficcarei suoiocchinelvostro viso?...— È
vero,ellami
guarda conun’ attenzione...oh,io ora nonla trovo piùcosìbella.
—
N’era sicura! ella haun
piglioassai cat-tivo, questa bellasignora.— Ed
ecco che si volgeper guardarmi an-cora...—
S’iofossi in voi, signorina, lefareiuno
sberleffocon la lingua.—
Ella siallontanainfine, eneho
gustoI
— È
lostesso; ella vi riconoscerà...—
In verità ionon comprendo come
si pos-sano guardare lepersone inquel modo...— E
persoprappiù con una cert’aria... si sa-rebbedetto ch’ella avesse avuto voglia di bat-tervi!...Diteadunque,
signorina, iosonocerta che seil signorEdmondo
avesse veduto questo cavalierefissarvicome
facevapocofaavrebbedetto:Perchèguatatein tal
modo
la mia futura?...laconoscete?voleteda lei qualche cosa?
—
Questoè possibile...ma
io non parleròadEdmondo
di questa dama...allafinfine tanto peg-gio perleisnellanon mitrovadisuo gusto... ciò®i
è indifferente.—
Converrebbech’ella fosse ben difficile... io credo invece ch’ella vi trovitroppo bella,eche icò appunto lastizzisca...114
—
Sei una pazzerelli,Tonicità, checosa può importare a questa signora ch’io sia bella obrutta? • ;
—
Caspita, signorina, questa bellaamazzone
venendo ad abitare qui,avrà forse pensato: io sarò la più bella delpaese...nonsi ammirerà cheme!
tanto più ch’ella lassaicivettain quelsuo abbigliamento...e voicomprenderete che finché ella non ha veduto che le signore Droguet,
Remplumè
e Jarnouillard,ella ha potuto credersi la più belladel paese,ma
ora che ha veduta voi...ora èun altropaio dimaniche...Agata andòaraggiungere Onorina per raccon-tarle l’accaduto ed il
modo
impertinente con cuil’avea guardata la nuova proprietaria della villa dai pesci rossi.Lasignora Daltnonlsimise arideredicendo:— Ha
fatto benissimo!...tu eri tanto curiosa diveder questa signora, ed eccoti pagatadella tua curiosità...— Non
importa,mia buona amica, se io in-controancoraquesta signora di Bellevillees’ella torna a guardarmicome
poco fa,io le
doman-deròciòche vuole da me. ,
— E
tu avrestitorto, Agata,quando
le per-sonehanno
un’ariaimpertinente, ciòchele mor-tifica di più egli è il non far loro atten-zione.Dopo
la suaconversazionecolproprietario della Torricella,Onorinaeraandata spessoad assidersi sul troncod’albero ombreggialo dalla noce. Ella pretendeva che da quel sitosi godesse la vista di unimmenso
orizzonte,ed Agata assicuravaeh*
la vista era bella del paridallafinestra del chio-sco. Perciò quasisempre,allorchéla sua giovane