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Col primo sistema nulla si è ottenuto; perchè non provaro ora il nuovo, il quale presenta almeno il

vantaggio d’esscro chiaro, evidente, benefico?

J-rendiamo ad esempio la Russia ne’ suoi ul- anai- La nostra gioventù intellettuale saorifiì.8U<?1 glorni nel desiderio di fare il bene, di Quale flflì ?er affrettare il regno della verità,

“muto mnu11Sfltato? Nulla. Si dissiparono inutil- bili sacri

.torzo

. morali. Se invece dei terri¬

ne invpp«

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ai clIua^1 si © votata questa gioventù, PubbEi?6- 00

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di evolver, di esplosioni, dì Faticasse l^'i ?la-K^estwe’- tutfca questa gente che la vita do^’nna di Cristo, cioè comprendesse vece di n,i0?iri8tlana ® *a scda ragionevole; se in¬

ho dozzinp a enor.™ quantità di forza, due o Sondes^™d uom*n’> un centinajo se volete,

^no per s©mplicemente quando si chia-

?a. assassini 1 . uta; Noi non possiamo servire Oùsto ci)e ’ Slac<Jnè crediamo nella dottrina di V01 smessi professate e difendete! »;

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se nello stesso modo agissero quando si tratta d’un giuramento, di un giudizio, di una violenza per consacrare la proprietà! che cosa accadrebbe, lo ignoro: ma credo che un tale modo d’agire ci avvicinerebbe alla meta, alla sola via d’atti¬

vità benefica ed utile, che consiste nel non fare ciò che è contrario alla dottrina di Cristo, e di¬

chiararlo francamente ed apertamente. Ciò, non per raggiungere un risultato superficiale, ma per¬

chè non si deve fare del male agli altri, e si deve attendere l’opportunità di poter faro loro del bene.

Questa è la mia risposta alla vostra domanda sul modo d’agire; d’altronde tutto ciò è ancora meglio spiegato nel Vangelo. (San Matteo, v.

13-16).

Ma prevedo un’ altra objezione. Voi direte di non comprender bone come bisogua applicare queste massime e a che ci condurranno. Como avere l’idea della proprietà, del potere, delle relazioni internazionali seguendo tali regole?

Non crediate trovare alcun che di oscuro nel cristianesimo: tutto è chiaro come alla luce del giorno. Il modo di considerare il potere, è indicato nella parabola del denaro. Il denaro, ritenuto come proprietà, non può essere ammesso dal cri¬

stiano: fu creato dall’autorità e alla autorità deve esser reso. Ma l'anima tua è libera: ella di¬

pendo solamente dal Dio della verità, ed è poi- questo che lo tue azioni, come la tua libertà ri¬

velano Dio. Ti potranno uccidere, ma non po¬

tranno forzarti ad uccidere od a compiere un’a¬

zione anticristiana.

Secondo il Vangelo non dovrebbe esistere la proprietà c chi la possiede non può essere olio infelice!

Sfortuna a quello, giacché in qualunque condi¬

zione si trovi, ciò che i cristiani possono fare riguardo alla proprietà, si è di non partecipare

PIACERI CRUDELI 91 alle violenze commesse in suo nome: di predicare che essa è un mito, che non esiste, ma che sola esiste una forza per ila quale ci si appropria gli og¬

getti, forza che gli uomini chiamano la proprietà.

L’uomo che dona il suo mantello quando gli si leva la camicia, non può ammettere la pro¬

prietà: per lui non esistono le relazioni interna¬

zionali, poiché tutti sono fratelli e uguali.

Se dei Zulù venissero da me per uccidere i miei figli, l’unica cosa che tenterei, sarebbe di far loro comprendere che quanto vogliono, è malo e che non gioverebbe1 a nulla. Farei il pos¬

sibile di persuaderli sottomettendomi, tanto più elio non avrei alcun vantaggio a lottare contro essi: mi potrebbero vincere e sarebbero maggior¬

mente crudeli coi miei figli, oppure potrei vin¬

cere io, ma non eviterei per ciò che 1 miei tigli all'indomani morissero fra spaventevoli torture.

Non ho alcun interesse a combattere, giacché sot¬

tomettendomi, faccio una buona azione. resi stendo, quest’azione potrebbe avere un nsu a dUQuesta è la mia risposta. Il

meglio

che pos¬

siamo fare, è di compiere le raccomandaz.oiud|

Cristo, e per compierle, dobbiamo*es J1l.rQ ch’esse sono la verità, tanto P°r J •. i.uente.

generale, quanto

Avete voi questa fede? Prevedo

obiezioni. • g0ttomettessimo, come La prima è che, se ox se' . ^u* apo¬

dissi, agli Zulu, ai rappre vogliono, rità, se dessimo ai cattivi tut ò ^.^6 pub- se rifiutassimo di partecipa non scende- bliche e di riconoscere la P P BOala 8o- l’oramo forse all’ultimo gr banditi, trattati ciale? non saremmo wjert Rituale che posse- come vagabondi? e la Jr oenre senza van- diamo, non arrischierebbe di uenr

taggio d’alcuno?

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Date tali condizioni, il meglio non sarebbe forse di godere di una certa indipendenza, che ci permetta d’istruire gli altri e di metterci in comu-

| umazione col maggior numero possibile d’uomini <

i Va bene, mi si dico, ma non. ò elio un’illusione!

Sì, perchè noi vogliamo con troppa tenacità i comodi della vita, le sue chimere ed i pretesi godimenti che queste ci procurano.

Ma in qualunque grado sociale l'uomo si trovi egli sarà sempre circondato da’ suoi simili c posto quindi in grado di far loro del bene.

. Quanto alla domanda per sapere chi fa mag- Sl®r .bene all opera cristiana, se i professori'del- 1 Università o i frequentatori dell’asilo notturno, nessuno lo può precisare. Il mio sentimento e gli esempi di Gesù parlano in favore dei poverfe degli umili. x

Solo i poveri possono predicare questi buoni ad elevati concetti. Poiché io potrei parlare savia¬

mente e sinceramente, ma nessuno crederebbe ca-ftenn eP«ar0 61 fi?fcanto c.he viv0 in un sontuoso • castello e spendo in un solo giorno ciò che ad una fa Rii «ardo VnT- ?U° -basta£ Per un intei°

anno.

Riguardo all istruzione, bisognerebbe

finire di

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