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La produttività economica del comparto e delle sue disaggregazioni per settori di attività e classi dimensionali può essere analizzata estrapolando dai bilanci aggregati due indicatori significativi, ovvero il rapporto tra valore della produzione e capitale investito netto e il rapporto tra valore aggiunto e valore della produzione.

L’indicatore che rapporta il valore della produzione e il capitale investito netto medio esprime la produttività economica del capitale, mentre il rapporto tra valore aggiunto e valore della produzione esprime la ricchezza incrementale per unità di prodotto, ovvero il rendimento lordo della produzione realizzata.

Utilizzando anche i dati dell’analisi condotta sui precedenti trienni 2001-2003 e 2003-2005 è possibile innanzitutto esprimere il trend della produttività economica del comparto nel suo complesso.

Dalla tabella e dal grafico seguenti si può dedurre come il capitale investito nel comparto abbia rilevato una produttività economica in riduzione a partire dal 2003, ma che negli ultimi due anni appare stabile, benché a livelli più bassi del 2001; nel 2006 ogni unità di euro di capitale investito ha generato un valore della produzione pari a 1,84 volte.

Produttività economica 2001 2002 2003 2004 2005 2006

VP/CIN 1,99 2,14 2,09 1,91 1,85 1,84

VA/VP 16,50% 15,51% 17,10% 16,87% 17,00% 16,83%

Andamento della produttività economica del capitale

2001 2002 2003 2004 2005 2006

Il rapporto tra valore aggiunto e valore della produzione invece, dopo una riduzione nel corso del 2002 assume un valore che oscilla sempre attorno al 17%; ciò significa che del valore prodotto dalle imprese e destinato al mercato di sbocco, circa il 17% è frutto dell’attività “interna” dell’impresa, andando ad aggiungersi al costo degli input acquisiti dai fornitori di beni e servizi.

Andamento del rapporto VA/VP

2001 2002 2003 2004 2005 2006

Mediamente, il triennio 2001-2003 risulta più positivo del triennio 2004-2006 per quanto attiene alla produttività economica, mentre il valore aggiunto per unità di valore prodotto è mediamente costante.

Produttività economica media

01-03 media 04-06

VP/CIN 2,07 1,87

VA/VP 0,16 0,17

Con riferimento al triennio 2004-2006 è possibile approfondire i dati relativi ai settori di attività e alle classi dimensionali delle imprese.

VP/CIN 2004 2005 2006 VP/CIN

media COMPARTO IC 1,91 1,85 1,84 1,87 AGRICOLTURA 4,96 5,37 3,76 4,53 INDUSTRIA 1,80 1,80 1,82 1,81 COSTRUZIONI 0,99 0,95 0,91 0,95 COMMERCIO 4,48 4,36 4,11 4,30 SERVIZI 0,70 0,68 0,70 0,69

VP/CIN per settore di attività

1,87

4,53 1,81

0,95

4,30 0,69

- 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00

COMPARTO IC AGRICOLTURA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO SERVIZI

Mentre il comparto nel suo complesso nel triennio registra una riduzione della produttività economica del capitale, l’andamento dei diversi settori di attività economica appare più variegato.

Costruzioni e Commercio sono i settori che segnano un leggero trend negativo, mentre per l’agricoltura dopo un miglioramento della produttività nel 2005 si registra un netto peggioramento nel 2006; per industria e servizi la produttività si attesta su valori pressoché costanti.

Differenze significative si possono riscontrare con riferimento al valore della produttività economica, oltre che al suo trend; i settori agricoltura e commercio si caratterizzano per un livello significativamente più elevato di produttività economica del capitale, rispetto al resto del comparto (oltre il doppio della media del comparto).

L’industria appare in linea con il comparto nel suo complesso mentre costruzioni e servizi rilevano una produttività decisamente più bassa, inferiore all’unità.

L’analisi del rapporto tra valore aggiunto e valore della produzione può essere desunta dalla tabella e dal grafico

0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00%

COMPARTO IC

Il valore dell’indicatore con riferimento al comparto nel complesso subisce quasi impercettibile incremento nel 2005 per poi tornare nel 2006 al valore del 2004.

Per agricoltura e costruzioni invece il valore del 2006 è paragonabile a quello del 2004, registrando però nel corso del 2005 un leggero calo.

L’industria si caratterizza per un trend leggermente negativo, mentre commercio e servizi rilevano un trend in leggera crescita confrontando il dato 2004 con il dato 2006.

Considerando il dato medio di periodo si possono fare confronti tra l’andamento del comparto e quello dei singoli settori; il settore che si caratterizza per un più alto valore aggiunto per unità di prodotto è quello d ei servizi, seguito, seppure a distanza, da costruzioni e industria, entrambi ben al di sopra della media del comparto.

I settori a minore valore aggiunto per unità di prodotto risultano essere agricoltura e commercio.

Dall’analisi dei due indicatori di produttività economica si può notare come i settori caratterizzati da una più elevata produttività del capitale registrano viceversa un valore basso dell’indicatore VA/VP; infatti, i settori con maggiore produttività del capitale, ovvero agricoltura e comme rcio, sono quelli che rilevano un più basso rapporto VA/VP; viceversa, costruzioni e servizi con una ridotta produttività economica del capitale, registrano un elevato rendimento della produzione realizzata.

Disaggregando il comparto sulla base delle classi dimensionali (per valore della produzione), è possibile osservare il valore e il trend dei due indicatori misurati nelle diverse classi dimensionali rispetto al comparto nel suo complesso.

Dalla tabella precedente emerge come le imprese di maggiori dimensioni si caratterizzino per una maggiore produttività economica del capitale; infatti, soprattutto le imprese con valore della produzione superiore a 50 milioni di euro, ma anche quelle appartenenti alla classe dimensionale intermedia registrano un valore di produttività economica superiore a quella del comparto nel suo complesso.

Le imprese di minori dimensioni si caratterizzano invece per un rapporto di produttività economica del capitale pressoché pari all’unità.

In merito al trend del triennio, le imprese di grandi dimensioni, tuttavia, registrano una tendenza al ribasso dell’indicatore, così come avviene per il comparto.

Le imprese di minori dimensioni rilevano un leggero miglioramento nella produttività economica, mentre le imprese della classe dimensionale intermedia vedono l’indice peggiorare leggermente nel 2005 per poi tornare nel 2006 ai valori di partenza.

VP/CIN per classe dimensionale

Per quanto attiene all’indicatore VA/VP, che esprime la ricchezza incrementale per unità di prodotto, la sintesi dell’andamento del triennio si può desumere dalla tabella e dal grafico seguenti.

VA/VP 2004 2005 2006 VA/VP media

0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00%

COMPARTO IC

Si è già avuto modo di ribadire come il comparto, nonostante qualche limitata oscillazione, nel triennio presenti un valore dell’indicatore pressoché stabile attorno al 17%.

Analoga situazione si rileva per le imprese di maggiori e di medie dimensioni, che rilevano un valore aggiunto per unità di prodotto pressoché costante; tale valore si attesta attorno al 19% per le medie (quindi ad un livello più elevato del comparto nel complesso), e attorno al 13% per le grandi (al di sotto del comparto nel complesso);

per quanto attiene le imprese di minori dimensioni, si rileva invece una tendenza ad un leggero ribasso pari ad un punto percentuale nell’arco del triennio.

Le imprese di minori dimensioni tuttavia presentano un valore medio dell’indicatore ben al di sopra della media del comparto (21% circa contro 17% circa).

Come si è già avuto modo di osservare con riferimento ai diversi set tori di attività, l’andamento dei due indicatori VP/CIN e VA/VP appare antitetico anche osservandolo nell’ambito delle classi dimensionali; infatti, per il primo indicatore registrano i valori più elevati le grandi imprese, per il secondo le imprese di minori dimensioni.

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