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Il progetto ISTAT-UNAR su “Accesso al lavoro, condizioni di lavoro e discriminazioni sul lavoro delle persone LGBT, e sulle diversity policies

affettiva e convivenza” e rivendicavano lo status di coppia. Veniva tuttavia sottostimato il numero reale delle coppie omosessuali, a fronte anche del carattere ufficiale del censimento, mostrando la reticenza di tali coppie a dichiararsi.

Dal 2016, a seguito della legge 20 maggio 2016 n. 76 sulle unioni civili l’ISTAT dispone della lista di persone unite civilmente ricavabile dalla lista anagrafica comunale (LAC) e, dal 2018, ha avviato da fonte anagrafica-amministrativa una Rilevazione annuale “Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile” (POSAS) che, come per i matrimoni, raccoglie informazioni su alcune caratteristiche socio-demografiche di base degli uniti civilmente. La modalità unito/a civilmente è poi presente in tutte le rilevazioni ISTAT offrendo, in prospettiva, la possibilità di analisi comparate con le coppie eterosessuali.

3. Il progetto ISTAT-UNAR su “Accesso al lavoro, condizioni di lavoro e

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base all’orientamento sessuale e all’identità di genere e le conseguenze sulla vita personale e sociale; la discriminazione multipla e in più ambiti della vita sociale; la percezione della diffusione di omofobia e transfobia sui luoghi di lavoro e di episodi di discriminazione sui luoghi di lavoro; la conoscenza di diritti/strumenti/misure/attori di supporto per far valere i propri diritti in caso di discriminazioni ed eventuali azioni ritenute opportune per favorire una piena inclusione dei lavoratori LGBT; i diritti attesi.

Nel dettaglio, la raccolta di dati presso le persone LGBT sarà realizzata attraverso tre rilevazioni: (1) Indagine rivolta alle persone in unione civile individuate a partire dalle liste anagrafiche comunali; (2) Indagine rivolta alle persone LGBT iscritte ad associazioni LGBT, per poi ampliare la popolazione target anche alle persone LGBT non iscritte; (3) Focus sulle persone transgender/trans che usufruisco di sportelli/servizi dedicati.

In generale l’impianto metodologico e la raccolta delle informazioni mira a consentire analisi che tengano conto di: a) specificità dei diversi gruppi che compongono la popolazione LGBT (ed eventuali differenze nel rapporto con il mercato del lavoro e con il fenomeno discriminatorio); b) possibili intersezioni tra orientamento sessuale e identità di genere e altri aspetti, quali ad esempio, il genere, la cittadinanza e lo status socio-economico, nel determinare l’inclusione delle persone LGBT nel mondo del lavoro, e fenomeni di discriminazione multipla.

Le informazioni verranno raccolte tramite questionario autocompilato, prevalentemente via web. Si prevede una parte comune di informazioni da rilevare e delle sezioni specifiche. Saranno predisposti dispositivi e procedure di controllo per evitare il rischio di duplicazioni tra i rispondenti delle varie rilevazioni, garantendo sempre la privacy dei rispondenti.

Il secondo modulo del progetto prevede: (1) l’acquisizione di informazioni presso le imprese, distinte per dimensione e settore di attività economica, attraverso l’inserimento di un modulo tematico in indagini ISTAT sulle imprese esistenti o nel Censimento industria e servizi. Verrà indagata esistenza, diffusione e tipologia di strategie e pratiche di diversity policies per i lavoratori LGBT nelle imprese, laddove per diversity policies si intende l’insieme delle politiche, pratiche e azioni che hanno l’obiettivo di gestire e valorizzare le diversità degli individui nei luoghi di lavoro e promuovere così l’inclusione delle differenze e il superamento delle discriminazioni; (2) la raccolta di informazioni, tramite interviste semi-strutturate, presso gli stakeholder con l’obiettivo di indagare l’esistenza e la diffusione di politiche e pratiche di diversity management per la diversità LGBT adottate dai datori di lavoro, in particolare dalle imprese, e raccogliere informazioni indirette sulla condizione delle persone LGBT nel mercato del lavoro e sul fenomeno delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Nel complesso il progetto può contribuire a colmare il gap informativo sulla discriminazione nei confronti delle persone LGBT puntando a risultati il più generalizzabili possibile raggiungendo un numero elevato e rappresentativo dei vari gruppi che compongono il mondo LGBT.

3.1. Le persone unite civilmente: un’indagine da lista anagrafica

L’indagine rivolta alle persone in unione civile consentirà di conoscere, in modo approfondito, la condizione di un segmento specifico della popolazione omosessuale e bisessuale, segmento in continuo aumento dal 2016, anno in cui è stata approvata la c.d. legge Cirinnà. Per tale segmento è, infatti, possibile disporre di una lista delle persone unite civilmente da fonti amministrative e demografiche.

La lista di partenza dell’indagine sarà costituita dalla base informativa contenuta nelle LAC (liste anagrafiche comunali). L’indagine, di tipo censuario (al 2017 circa 13 mila individui), sarà svolta utilizzando una tecnica mista sequenziale: nella prima fase, le persone unite civilmente saranno invitate a compilare il questionario via web; nella fase successiva, ai non rispondenti della prima fase sarà consegnato un questionario cartaceo da autocompilare.

Un focus sulle persone unite civilmente è particolarmente rilevante sia dal punto di vista metodologico che tematico-informativo. Da un punto di vista metodologico rappresenta un primo step per una conoscenza esaustiva e affidabile di un segmento della popolazione omosessuale e bisessuale. Da un punto di vista tematico, oltre alle aree prima indicate, sarebbe interessante approfondire se e secondo quali modalità si manifestano i ruoli di genere nell’ambito delle coppie gay, la divisione del lavoro retribuito e non, il significato di famiglia nonché l’esistenza di strategie di coppia messe in atto per fronteggiare eventuali fenomeni di esclusione, disuguaglianza e discriminazione così come le opinioni su aspetti attualmente dibattuti in tema di diritti (es. filiazione sociale).

3.2. Le persone LGBT: un’indagine da lista di iscritti ad associazioni LGBT e snowball avanzato

L’indagine sulle persone LGBT sarà basata su una tecnica di campionamento di tipo snowball avanzato e utilizzerà le liste di soci/tesserati ad associazioni LGBT grazie alla collaborazione con il “Tavolo di consultazione permanente per la promozione dei diritti e la tutela delle persone LGBT”, costituito presso il Dipartimento delle pari opportunità (DPO). L’indagine necessita di una fase di ricerca di sfondo durante la quale verranno condotte consultazioni con esponenti dell’associazionismo, accademici, esperti delle tematiche oggetto di indagine.

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Il ricorso alla tecnica di campionamento Web-based Respondent Driven Sampling (RDS) punta a contenere problemi di autoselezione tipici dei campioni di convenienza (volontari iscritti ad associazioni) e a intercettare anche persone LGBT non iscritte ad associazioni. L’RDS combina la tecnica snowball con un modello matematico che definisce dei pesi campionari per compensare il fatto che il campione non è selezionato casualmente; è simile allo snowball sampling in quanto il campione è sviluppato utilizzando i riferimenti dei reclutatori iniziali (semi) e dei partecipanti esistenti ma se ne differenzia in quanto consente di stimare i pattern sociali della popolazione oggetto di studio (Wejnert e Heckathorn, 2008). A certe condizioni è infatti possibile formalizzare matematicamente il processo di reclutamento RDS come una catena markoviana tale per cui, nel “lungo termine”, indipendentemente dai semi iniziali scelti, la frequenza di selezione di ogni soggetto si stabilizza e diventa proporzionale al numero di persone nella popolazione studiata con le quali è in relazione e a partire dalle quali ha reclutato.

L’applicabilità del respondent-driven sampling, che dipende dall’esistenza di reti sociali chiare (Kalton, 2009), può essere limitata dal fatto che è basato su una serie di ipotesi necessarie per consentire inferenze generalizzabili.

3.3. Le persone trans/transgender: un focus a partire da sportelli/servizi Le persone trans/transgender sono spesso oggetto di una rappresentazione stereotipata e stigmatizzante nonché vittime di forme di discriminazione e disuguaglianza che ne rendono problematica la piena inclusione e partecipazione alla vita sociale. Il lavoro rappresenta senz’altro uno degli ambiti critici, in particolar modo per coloro che intraprendono un percorso di transizione laddove la divergenza tra l’aspetto esteriore e il sesso anagrafico può essere causa di difficoltà (es. licenziamenti ingiustificati, mancati rinnovi dei contratti, forme di mobbing e molestie).

In Italia la conoscenza delle condizioni e della qualità di vita delle persone trans è frammentata e sono scarsamente indagate le criticità vissute, gli episodi di discriminazione e, più in generale, le condizioni di esclusione o marginalità. Più in generale sono pochi i dati affidabili disponibili. Non esiste una stima di tale popolazione, operazione complessa anche a fronte dell’eterogeneità interna al gruppo di quanti si riconoscono in un’identità trans e le molteplici categorie di auto-definizione rispetto all’identità di genere (es. transgender, transessuale, MtF, FtM, gender variant, queer).

A fronte di tale scenario, il progetto intende contribuire a colmare un gap informativo affiancando alla raccolta di informazioni sulla popolazione trans prevista dall’indagine da lista di iscritti ad associazioni LGBT e snowball, un focus condotto sugli utenti di sportelli/servizi dedicati a tale gruppo, in modo da

coinvolgere un segmento di popolazione trans, eventualmente non intercettato o scarsamente intercettato dall’indagine da lista di associazioni LGBT.

Preliminarmente verrà costruita, in collaborazione con le associazioni, una lista di servizi/sportelli rivolti alle persone trans/transgender (es. sportelli trans, sportelli LGBT, centri per informazioni e assistenza nel percorso di cambiamento del sesso) dalla quale ne verranno selezionati alcuni per l’approfondimento successivo che prevede la compilazione di un questionario da parte delle persone trans che si rivolgono a tali sportelli/servizi.

4. Una road map per una statistica sensibile a orientamenti sessuali e identità