• Non ci sono risultati.

L E NOSTRE PROPOSTE PER L ’ ASSISTENZA :

Gli interventi che l’ADC propone in questo documento sono stati suddivisi in 3 paragrafi:

- nuove proposte su interventi programmatici che investono l’attività assistenziale in generale;

- nuove proposte su interventi specifici di natura strutturale;

- proposte specifiche per l’emanazione di bandi in attuazione di disposizioni già esistenti (es art. 56 bis del Regolamento Unitario).

2.1 Nuovi interventi in linea generale:

- Sostituzione dei limiti reddituali riferiti al reddito imponibile con l’ISEE, dato certificato che tiene conto di altri fattori oltre il reddito e più agevole da controllare ed equo. Si basano sull‘ISEE le casse degli Avvocati, dei Consulenti del lavoro, degli Psicologi, dei Veterinari e degli Ingegneri ed Architetti.

- Prevedere una sorta di perequazione nel caso in cui si superi di poco i limiti di reddito per accedere alle prestazioni di assistenza, prevedendo ad esempio il calcolo di un reddito medio triennale o quinquennale. Essendo, infatti, il reddito dei professionisti soggetto al regime di cassa può accadere che l’iscritto incassi redditi di anni precedenti e superare di poco il limite fissato.

- Possibilità di recupero del credito contributivo da parte della CNPADC, tramite compensazione sulla pensione maturata o sulle indennità assistenziali spettanti e non erogate a causa della eventuale non regolarità contributiva da parte dell’iscritto e/o dei suoi eredi.

La regolarità contributiva, infatti, è il presupposto per l’erogazione delle prestazioni pensionistiche o assistenziali da parte della Cassa, ma spesso accade che l’iscritto, a causa di difficoltà finanziarie, possa risultare non in regola e quindi, lui stesso o i suoi eredi, subiscano un blocco sull’erogazione di prestazioni altrimenti spettanti.

Considerato che nel caso di maturazione della pensione, attualmente la Cassa rilascia una certificazione dove viene indicata la quota maturata dall’iscritto a titolo di arretrati e di pensione, per far sì che l’iscritto possa accedere al credito al fine di reperire le somme necessarie a regolarizzare la propria posizione ed ottenere l’erogazione della pensione, ADC propone di modificare il regolamento prevedendo la possibilità da parte della Cassa, su richiesta degli interessati, di compensare il credito contributivo vantato dalla Cassa con le somme a debito dovute per arretrati in caso di capienza.

In caso di non capienza si potrebbe anche prevedere di stipulare direttamente una convenzione con Istituti bancari per finanziarie la copertura del credito, vantato dalla Cassa, per la parte non coperta del credito.Tali istituti potranno quindi essere utilizzati anche in temporanea assenza di regolarità contributiva.

- Monitorare gli istituti assistenziali e verificare le motivazioni collegate allo scarso utilizzo di alcuni e renderli più fruibili.

- Ottenere economie di scala stipulando convenzioni e/o accordi con Enti (pubblici o privati) operanti a vario titolo nel settore del welfare, facendo sistema con le altre Casse di Previdenza (ADEPP) al fine di rintracciare benefits nelle diverse aree dell’educazione, istruzione, ricreazione, cultura, solidarietà e utilità sociale.

- Utilizzare Fondi europei, nel reperimento delle risorse, dedicati alle politiche di sviluppo di categorie svantaggiate, come giovani, donne, disabili, per la digitalizzazione, attraverso la partecipazione diretta ai Bandi o tramite Fondazioni/imprese partecipate di categoria, finanziando eventualmente la quota parte non coperta dal contributo.

- Costituire un Fondo di garanzia (in forma autonoma o in sinergia con le altre Casse di Previdenza), rappresentato da risorse monetarie vincolate per favorire l’accesso al credito dei colleghi, che intendono dare avvio alla loro attività professionale, migliorarne ed efficientarne l’organizzazione anche attraverso forme di aggregazione o rete interprofessionale. Il “Fondo di garanzia CNPADC o Casse diverse” avrebbe l’obiettivo di agire quale strumento di mitigazione del rischio e potrà assumere un ruolo e una funzione riconosciuti dalle banche, purché ne sia catturato l’effetto in un adeguato processo di stima e di misurazione. Al fondo di garanzia verrà riconosciuto un effetto leva in base al moltiplicatore che verrà definito nell’ambito delle convenzioni con gli Istituti di credito convenzionati. La gestione del Fondo di garanzia, non rappresentando la Cassa di Previdenza un intermediario finanziario, potrà essere affidata a soggetti deputati all’attività, quali ad esempio:

1. i Confidi (tra essi annoveriamo FIDIPROF che è un consorzio di garanzia fidi tra liberi professionisti costituito in forma di società cooperativa basata sui principi della mutualità senza fini di lucro su iniziativa di Confprofessioni, la principale organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti in Italia);

2. il Fondo di garanzia MISE (dal 15 marzo 2019 sono in vigore le nuove Disposizioni operative che danno attuazione alla riforma del Fondo di garanzia ai sensi del decreto interministeriale del 6 marzo 2017. Tra le principali novità si segnala la ridefinizione delle modalità d’intervento che vengono articolate in garanzia diretta, riassicurazione e controgaranzia, l’applicazione all’intera operatività del Fondo del modello di valutazione basato sulla probabilità di inadempimento dei soggetti beneficiari, la riorganizzazione delle misure di copertura e di importo massimo garantito, l’introduzione delle operazioni a rischio ripartito).

2.2 Nuovi interventi specifici strutturali

2.2.1 Neo genitorialità

Tale progetto è finalizzato a dare supporto ai genitori nei primi anni di vita dei figli.

Le rilevazioni statistiche danno un quadro di un Paese in cui si fanno sempre meno figli. Da qui l’importanza della finalità pubblicistica di maggiori aiuti alle famiglie con bambini piccoli in Italia, anche per finalità specifiche di tenuta dei sistemi previdenziali.

Nei primi anni di vita dei propri figli il Dottore Commercialista neo genitore incontra notevoli difficoltà nel conciliare i tempi di assistenza e cura del proprio bambino con l’attività professionale.

Ciò può incidere negativamente sulla capacità di produrre fatturato, di proseguire adeguatamente la propria formazione e aggiornamento, di mantenere un adeguato tenore di vita anche alla luce delle maggiori spese per il bambino.

Tali interventi non debbono essere visti limitatamente in un’ottica di assistenza e di destinazione di risorse a fondo perduto, ma anche come fonte di sviluppo in quanto possono parzialmente autoalimentarsi con effetti di ritorno sulle entrate della Cassa relative al contributo integrativo versato dagli iscritti interessati, considerato che il fatturato professionale, grazie al sostegno in un periodo critico come la maternità/paternità, potrà successivamente poi restare più stabile oppure diminuire in misura minore.

E’ stato eseguito un monitoraggio sugli interventi di assistenza alla neo genitorialità, oltre all’indennità di maternità prevista per legge e a carico dello Stato (ex D.lgs. 151/01), a favore di professionisti iscritti ad altri Enti Previdenziali Privati in Italia ed è risultato che molte Casse di previdenza hanno implementato l’offerta di assistenza con altre ipotesi simili alle nostre proposte già da tempo presentate.

Anche Cassa Dottori ha già mostrato sensibilità sul tema adottando, nelmandato 2012-2016, un intervento denominato “Contributo a sostegno della maternità” il quale, in sostanza, incrementa di 1 mensilità di valore reddituale il trattamento già spettante per legge commisurato a 5 mensilità del reddito di riferimento. Tuttavia ADC ha elaborato ulteriori proposte così come segue:

Proposte specifiche

Indennità di paternità

La legge n.81 del 2017, (artt. 18, 19, 20). “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi di lavoro subordinato”, ha ampliato le tutele per le lavoratrici e i lavoratori autonomi.

La tutela della paternità andrebbe estesa anche nella nostra Cassa al periodo in cui sarebbe spettata alla madre o per la parte residua, in caso di:

a. morte o grave infermità b. abbandono del bambino;

c. affidamento esclusivo al padre.

E, comunque, nel caso in cui alla madre non sia corrisposto equivalente trattamento.

L’importo dell’indennità compatibilmente con gli equilibri di periodo è commisurata all’80% del reddito professionale del secondo anno precedente l’evento, rapportato al periodo massimo di tutela di cinque mesi (tre mesi per l’affidamento), o per la parte non goduta dalla madre libero professionista.

Voucher per asili nido, Baby-sitter, latte artificiale, pannolini Fino a 3 anni di vita del bambino.

Voucher per scuole materne , Baby-sitter Fino ai 5 anni di vita.

(centri estivi, corsi di lingue, stage sportivi, convenzioni con prestatori di servizi di prossimità (dall’esperienza francese i servizi di prossimità sono servizi che aiutano nella quotidianità:

es. colf, lavanderia…).

Contribuzione figurativa nei primi 3 anni di vita del bambino

In favore degli iscritti neo genitori e per i primi 3 anni di vita del bambino, si propone di valutare di attribuire un’integrazione figurativa dei montanti individuali, fino a concorrenza della media dell’entità accreditata nei 3 anni precedenti l’evento, per consentire all’iscritto di mantenere una continuità di valore di contribuzione nei periodi in cui la condizione di neo genitorialità possa procurare un calo di reddito.

2.2.2 Interventi sulla copertura sanitaria dell’iscritto e della famiglia

- Polizza sanitaria prevedere la possibilità di sottoscrivere l’estensione in termini di prestazioni e per i familiari ogni trimestre e non come attualmente avviene solo una volta l’anno, parametrando il premio ( 31/03-30/06-30/9-31/12);

- sostituire la polizza sanitaria con un Fondo Sanitario Integrativo. I Fondi di assistenza sanitaria integrativa sono enti, associazioni, società di mutuo soccorso, compagnie assicurative, regolarmente iscritti all’Anagrafe dei Fondi Sanitari, istituito dal Ministero della Salute con il decreto ministeriale 31 marzo 2008;

- Implementare l’attività assistenziale sul modello di quanto fannoCADIPROF ed EBIPRO per i nostri dipendenti ed oggi anche per i datori di lavoro, facendosi carico della relativa quota stabilita (nel momento in cui ciò sarà possibile);

- stipulare convenzioni più capillari con strutture che erogano tali servizi;

- rimborsare le quote di iscrizione alle strutture che erogano tali servizi tramite un voucher spendibile liberamente dall’iscritto per sé e per i propri familiari;

- estensione delle prestazioni assistenziali previste in caso di malattia per gli iscritti anche in caso di malattia grave dei figli fino a 14 anni. Quando un figlio si ammala richiede cure ed attenzioni continue, in alcuni casi è necessario assisterlo notte e giorno, specie se ricoverato in ospedale dove la permanenza durante la notte è specificatamente richiesta, in questi casi è come se ad essere ammalato fosse il genitore;

- polizza sanitaria: adesione volontaria da parte di pensionati consentire anche ai pensionati non attivi (ed ai propri familiari) di poter aderire alle Convenzioni sanitarie ed in particolare alla sottoscrizione della polizza base e della polizza sanitaria integrativa a proprie spese ma alle medesime condizioni stabilite dal bando.

2.3 Proposte per l’emanazione di bandi specifici su interventi già previsti

Si riportano di seguito alcune proposte relativamente ai bandi da emanare in attuazione di quanto disposto dalla recente disposizione del Regolamento unitario sotto riportata:

“Art. 56 bis - Contributo per l’attività professionale

Il Consiglio di Amministrazione può emanare bandi di concorso per l’erogazione di contributi a favore degli iscritti con l’obiettivo di supportare e valorizzare la professione di dottore commercialista nelle fasi di avvio, specializzazione, aggiornamento e sviluppo professionale.”

2.3.1 Contributo per i neo iscritti per gli investimenti per l’avvio della professione

Prevedere un contributo in conto interessi e/o capitale per i neo-colleghi al fine di sostenere le spese per l’avvio dell’attività.

2.3.2 Contributi per la digitalizzazione degli studi

Prevedere contributi per l’adeguamento tecnologico dello studio sotto forma di rimborsi spese hardware – software e di formazione.

Per migliorare la redditività e l’efficienza o in ottemperanza alle novità normative (come ad esempio si è verificato per adeguare la sicurezza degli archivi e delle copie in coincidenza con la nuova normativa privacy GPDR) occorre periodicamente dotare gli studi di nuova tecnologia, strumenti che consentano di comunicare lavorare e accedere a documenti anche quando il professionista è fuori studio, aumentare e modernizzare le postazioni di lavoro, acquistare nuovi software orientati alle nuove esigenze di mercato al fine di ampliare l’offerta di servizi, investire in sicurezza dei dati.

2.3.3 Contributi per la prevenzione degli infortuni e la tutela della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro

Prevedere contributi per l’adeguamento alla normativa TU 81/2008 dello studio sotto forma di rimborsi spese per adeguamento impianti, sostituzione poltrone, schermi antiriflesso, tende ignifughe ecc.

2.3.4 Contributi per le spese di formazione specifica del professionista e dei dipendenti per l’avvio di nuove procedure di particolare impatto in seguito a novità normative

Prevedere contributi per l’adeguamento del software per la partecipazione a corsi specifici sotto forma di rimborsi spese per il ricorso a professionalità esterne come, ad esempio, al fine della verifica della compliance per l’antiriciclaggio.

2.3.5 Incentivazione del coworking, contributi per l’aggregazione di studi o la costituzione di STP

Prevedere la possibilità di erogare contributi sotto forma di rimborsi spese o contributi in conto interessi su progetti di aggregazione anche interprofessionali in quanto gli studi multidisciplinari meglio rispondono alle esigenze di miglioramento dell’offerta di servizi.

Gli studi medio piccoli per poter sopravvivere debbono trovare il modo di aggregarsi e di aumentare la propria efficienza e redditività spesso occorre trovare una nuova sede più grande dove trasferire gli studi. In questa direzione anche l’incentivazione del coworking per tutti i colleghi iscritti a CNPADC, favorendo attraverso l’attivazione di convenzioni con gli Ordini locali l’individuazione di postazioni di lavoro attrezzate e sale riunioni utilizzabili gratuitamente , anche in caso di trasferte professionali, con l’obiettivo di favorire in termini di flessibilità l’attività professionale e contemporaneamente offrire uno strumento di contenimento di costi di gestione particolarmente necessario in questo momento storico.

Documenti correlati