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Rischi infortunistici e precarietà

Capitolo 4: Immigrazione e sindacato

4.4 Rischi infortunistici e precarietà

Come accennato sopra, spesso i lavoratori stranieri rientrano in categorie lavorative ad alto rischio e quindi particolarmente bisognose di tutela sindacale. A conferma si possono prendere in esame i dai Inail, riportati nel rapporto annuale. Anche in questo caso i dati vanno esaminati tenendo presente che l‟Inail distingue i suoi iscritti sulla base del paese di nascita, si ripresenta cosi l‟eventualità di avere cifre sovrannuerarie. Nel 2011 gli iscritti all‟Inail sono stati circa 3 milioni e 800 mila unità, circa l‟1,3% in più rispetto all‟anno precedente , tale aumento è dovuto alla regolarizzazione di colf e badanti. Nello stesso anno si è assistito al calo degli infortuni del 6,6%, per un

ammontare totale di 725.174, gli incidenti mortali sono diminuti del 5,5%, essendone stati denuciati 920 in totale. Infine nel 2012 c‟è stata un‟ulteriore riduzione del 9,5%, per un totale di 656.514 infortuni. Per quanto riguarda i lavorati stranieri gli infortuni sono 104.330, pari a circa il 15% del totale, le morti biache degli immigrati sono 120, esattamente 18 in meno del 2011 (-17,2%). Una analoga tendenza si riscontra anche nei decessi sul lavoro degli italiani,sebbene il calo sia più lieve : 824, con una flessione del 6,7% rispetto al 2011.Il calo generale sarebbe da imputare in minima parte ad una più efficace politica di prevenzione e sicurezza, difatti influiscono maggiormente fenomeni legati alla crisi economica: Gli impieghi disponibili hanno meno esposizione, in termine di durata e presenza fisica, sul luogo di lavoro: cassa integrazione, contenimento degli straordinari e scarsa crescita di produzione industriale. Inoltre nel 2011 è cresciuta l‟incidenza delle denunce effettuate da stranieri, che è stata pari al 19% del totale (di cui 14% ad opera di extracomunitari), quattro punti percentuali in più rispetto al 2010. Tenendo conto che l‟incidenza degli infortuni è calcolata come il rapporto tra gli infortuni denunciati sul totale degli assicurati Inail, si nota come gli stranieri denuncino di più rispetto agli italiani: ogni 1000 occupati assicurati ci sono 38,4 casi denunciati contro i 35,8 degli italiani. La tendenza è in calo rispetto al 2010, ma occore rettificare che non si conoscono i dati relativi ai lavori irregolari, dove sono occupati molti immigrati. A questi dati vanno aggiunte anche le stime riguardanti il lavoro sommerso. Secondo l‟ ISTAT, nel 2011 il mercato nero incide per almeno il 12,2% sulle unità di lavoro complessive, con quote altamente differenziate da regione a regione.94 Per l‟Inail solo nel 2010 gli incidenti non denunciati potrebbero ammontare a circa 164 mila. Secondo il Rapporto annuale sull‟attività di vigilanza in materia di lavoro e

previdenziale, curato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l‟anno 2012,

il numero dei lavoratori irregolari è aumentanto almeno del 6% rispetto all‟anno precedente, di questi circa il 34% è totalmente in nero. Ancora, nel documento si attesta che durante le ispezioni su tutto il territorio nazionale, sono stati individuati 1.601 immigrati extra-UE (i più esposti al richio del lavoro nero) senza permesso di soggiorno, ripartiti nel settore industriale (38,8%), terziario (33,9%) e agricolo (11,3%): Approfondendo il tema degli infortuni, il Dossier Immigrazione 2013 riporta anche i dati riguardanti i vari settori di attività degli stranieri. Il 94% degli infortuni si riscontra nell‟industria e nei servizi, in questa categoria rientra anche quella delle costruzioni che, da sola, registra 10.095 infortuni. Il settore edile è infatti caratterizzato da un alto rischio

per i lavoratori, tanto da primeggiare anche per numero di decessi (più del 20% del totale) Scorrendo gli altri comparti, l‟agricoltura ha il 5,3% degli infortuni totali e il 15% dei decessi, il settore dei trasporti registra un alto tasso di incidenti mortali di immigrati pari al 12,5% del totale.

Tali cifre sono da imputare al fatto che i lavoratori stranieri sono spesso impiegati in attività manuali ad alto rischio, soggetti a turni più lunghi e hanno spesso una conoscenza superficiale delle normative sulla sicurezza.

Tabella 4.2Infortuni,decessi e occorsi a stranieri per paese di nascita: v.a. e % - Fonte: Dossier statistico Immigrazione 2013 IDOS Paese Infortuni v.a. % Infortuni Paese mortali v.a. % Romania 17.329 16,6 Romania 38 31,7 Marocco 13.232 12,7 Albania 12 10,0 Albania 10.245 9,8 Marocco 12 10,0 Tunisia 3.291 3,2 Svizzera 6 5,0 Svizzera 3.109 3,0 Tunisia 5 4,2 India 2.910 2,8 Ucraina 5 4,2 Germania 2.873 2,8 Ex-Jugloslavia 3 2,5 Moldova 2.783 2,7 India 3 2,5 Perù 2.751 2,6 Bangladesh 3 2,5 Senegal 2.496 2,4 Bulgaria 2 1,7 Egitto 2.207 2,1 Macedonia 2 1,7 Equador 2.026 1.9 Moldova 2 1,7 Pakistan 2.003 1,9 Polonia 2 1,7 Ucraina 1.988 1,9 Argentina 2 1,7

Altri paesi 35.087 33,6 Altri paesi 23 19,2

Totale 104.330 100,0 Totale 120 100,0

Tra i due generi, gli uomini stranieri sono quelli più a rischio e quindi più colpiti da infortuni (74%) ed incidenti mortali (89% dei casi).

Le denunce si concentrano nelle zone a più alta densità occupazionale: solo il Veneto, la Lombardia e l‟Emilia Romagna rappresentano il 56,1% del totale degli infortuni e il 52,5% dei decessi. Tali dati sono probabilmente imputabili al fatto che in queste regioni vi è una diffusione minore di forme sommerse e/o irregolari di lavoro.

Se da una parte diminuiscono gli incidenti sul luogo del lavoro, dall‟altra aumentano le malattie contratte sul posto lavorativo, a conferma del fatto che la diminuzione degli infortuni non è totalmente ascivibile a dei miglioramenti delle condizioni lavorative. Nel 2012, le malattie contratte sul lavoro sono aumentate del 6,8%. Tuttavia per gli italiani si registra un aumento superiore a quello degli stranieri (rispettivamente + 9,7% e + 8,7%, dato valido per il 2011). Una delle cause del fenomeno potrebbe essere imputabile al fatto che gli italiani sono lavoratori più anziani degli stranieri, e quindi più vulnerabili. I settori più a rischio sono l‟agricoltura e l‟industria. Le patologie riscontrate sono spesso di natura osto-articolari e muscolo-tendinee, causate dai movimenti ripetuti e del sovraccarico biomeccanico. Queste disfunzioni sono considerate dall‟Inail tra le più frequenti in ambito lavorativo, e la loro incidenza è molto rilevante, infatti negli anni dal 2007 al 2011 è cresciuta di oltre 20%, arrivando al 66%. Per gli stranieri l‟incidenza è del 70,8%. Un dato simile, conferma le condizioni di lavoro più pesanti a cui sono sottoposti gli immigrati in ambito lavorativo. Nel 2011, le tre etnie più colpite da infortuni sono anche le più colpite dalle malattie. Il 12% dei lavoratori marocchini ha contratto una malattia lavorando, contro il 10% degli albanesi e dei romeni.

Tabella 4.3Affiliazioni ai sindaci, infortuni e incidenze percentuali dei lavoratori stranieri per l'anno 2012- Fonte Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su dati Cgil, Cisl, Uil, Sei Ugl e Inail- Archivi banca dati statistica (aggiornata al 30.4.2013)

Regioni

Cgil Cisl Uil Sei Ugl CONFEDERALI

Stranieri Inclusa Sei Ugl % Infortuni Totali di cui stranieri infortuni stranieri su tot Infortuni mortali stranieri sul TOT Stranieri Inc.% Stranieri Inc.% Stranieri Inc.% Stranieri Inc.% Stranieri Inc.%

Piemonte 23.540 6,2 29.033 9,8 12.921 9,1 10.896 65.494 8 76.390 6,6 50.488 7.660 15,2 15,5 Valle d'Aosta 1.142 9,4 791 11,2 723 21,8 620 2.656 11,8 3.276 0,3 2.021 303 15 0 Liguria 17.146 9,4 17.195 14 9.211 16,1 9.421 43.552 12 52.973 4,6 23.111 3.363 14,6 25 Lombardia 72.260 7,9 56.227 7,2 16.576 8,7 15.253 145.063 7,7 160.316 13,9 117.102 22.913 19,6 24,8 Nord Ovest 114.088 7,7 103.246 8,5 39.431 10 36.190 256.765 8,3 292.955 25,4 192.722 34.239 17,8 22,1 Veneto 29.251 7,5 42.936 10 8.899 8 14.227 81.086 8,7 95.313 8,2 73.225 15.171 20,7 15,2 Trentino A.A. 14.344 19,6 8.334 11,1 5.207 20,6 1.101 27.885 16,1 28.986 2,5 25.160 4.434 17,6 0 Friuli V.G. 16.952 14,9 9.429 8,8 7.998 24,3 10.333 34.379 13,6 44.712 3,9 17.743 4.267 24 3176 Emilia R. 85.168 10,4 40.958 13,1 15.316 11,9 9.012 141.442 11,2 150.454 13 92.211 20.424 22,1 18,6 Nord Est 145.715 10,4 101.657 11 37.420 12,6 34.673 284.792 10,9 319.465 27,6 208.339 44.296 21,3 17,5 Toscana 26.950 5,3 24.507 10,2 8.856 12 8.635 60.313 7,3 68.948 6 53.286 8.242 15,5 18 Marche 19.253 9,9 9.703 6,1 5.599 12,6 3.354 34.555 8,7 37.909 3,3 20.338 3.270 16,1 10 Umbria 9.974 8,2 9.320 11,5 4.888 15,5 3.678 24.182 10,3 27.860 2,4 11.447 1.906 16,7 20 Lazio 26.230 7,4 35.470 11,4 19.576 10,6 20.998 81.276 9,5 102.274 8,9 46.495 4.957 10,7 9,8 Centro 82.407 7 79.000 10 38.919 11,6 36.665 200.326 8,7 236.991 20,5 131.566 18.375 14 14 Abruzzo 7.355 5,9 3.671 3,4 4.797 8,9 6.324 15.823 5,5 22.147 1,9 16.199 1.985 12,3 8 Molise 1.532 5,7 1.045 3,6 1.762 13,7 802 4.339 6,3 5.141 0,4 2.495 204 8,2 0 Campania 20.322 5,9 23.331 7,8 10.697 5,6 14.753 54.350 6,5 69.103 6 20.027 895 4,5 5,8 Puglia 12.562 4,1 20.017 7,3 8.015 3,9 6.824 40.594 5,2 47.418 4,1 28.037 1.381 4,9 4,1 Basilicata 2.023 3,1 2.206 4,5 2.023 6,4 1.403 6.252 4,3 7.655 0,7 4.323 232 5,4 0 Calabria 6.555 3,8 10.207 5,9 6.098 5 5.892 22.860 4,9 28.752 2,5 10.689 724 6,8 10,8 Sud 50.349 4,8 60.477 6,5 33.392 5,4 35.998 144.218 5,6 180.216 15,6 81.770 5.421 6,6 6,1 Sicilia 12.046 3 32.618 9,1 9.888 4,5 6.752 54.552 5,6 61.304 5,3 28.805 1.519 5,3 4,5 Sardegna 3.611 2,1 7.239 4,6 4.027 7,4 3.596 14.877 3,9 18.473 1,6 13.309 479 3,6 5 Isole 15.657 2,8 39.857 7,7 13.915 5,1 10.348 69.429 5,1 79.777 6,9 42.114 1.998 4,7 4,7 Il affiliazione 46.111 15,9 46.111 15,9 46.111 4 N.D. 3 1 Italia 408.216 7,1 384.237 8,6 209.188 9,5 153.874 7,7 1.001.641 8,1 1.155.515 100 656.514 104.330 15,9 14,6