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Risposte e progettualità: prassi generative dal territorio

Nel documento REPORT WORKSHOP PARTECIPATIVO (pagine 18-22)

2. STRUTTURA DEL WORKSHOP PARTECIPATIVO

3.3. Risposte e progettualità: prassi generative dal territorio

Nel presente paragrafo illustriamo i contenuti principali emersi intorno al tema ‘Quali risposte?’

Servizi sociali

Gli interventi delle referenti hanno sottolineato come oltre all’impegno sul fronte delle prese in carico e delle emergenze abitative, ogni territorio stia cercando di rispondere alle criticità legate al tema casa con modalità e progettualità a volte trasversali, presenti anche in altri comuni della regione, altre peculiari dello specifico contesto locale. Le elenchiamo per capoluoghi.

Rovigo

I. nuove modalità di intervento lavorando in modo integrato: la referente del Comune di Rovigo, che ben rappresenta anche la posizione degli altri comuni presenti alla tavola rotonda, sottolinea quale primo elemento decisivo lo sforzo di integrare le varie progettualità in campo tra i diversi servizi. 'Si cerca di lavorare sia tra servizi ma soprattutto con le realtà del territorio, per assumere delle responsabilità di intervento che siano meno frammentate possibile'.

Questo ha implicato anche l'apertura di tavoli di lavoro con degli accordi, partendo dal piano regionale contro la povertà, come il tavolo per la marginalità e i senza dimora, aprendo dei partenariati, permettendo a tutte le realtà del territorio di aderire.

II. Intervenire per progetti e reti con il privato sociale: alcuni dei progetti che vengono menzionati come 'buone prassi' sono:

1) un percorso di formazione sui contratti di locazione, sui diritti e doveri, in collaborazione con Caritas ed Arci solidarietà;

2) l'attivazione del progetto 'DOM Veneto' per i senza dimora: aprendo un asilo notturno, un centro d'ascolto, un co-housing e si stanno individuando appartamenti con l'ATER per sperimentare il modello l'housing first;

3) le misure regionali come il SOA - Sostegno all'Abitare ed il R.I.A - Redito di Inclusione Attiva.

Il primo ha tra i suoi obiettivi sanare situazioni importanti rispetto all'abitare, per accompagnare la famiglia ad uscire dall'emergenza;

4) si sta lavorando per la costruzione di una rete solidale per l'abitare che consenta di costituire una realtà diffusa che possa sostituire quelle fondazioni e cooperative che non ci sono nella realtà di Rovigo per cui si stanno coinvolgendo anche i proprietari privati, la curia ed altre agenzie del territorio.

Belluno

Per il territorio di Belluno vengono elencate le seguenti progettualità:

1) il progetto Ginestra, si tratta di un accordo fatto con la curia, che ha dato in cessione alcuni appartamenti, prevalentemente utilizzati da rifugiati usciti alcuni da progetti SPRAR, aderiscono al progetto per 6 mesi a tempi successivi;

2) il progetto 'Abitarsi', all'interno di una ex- caserma ristrutturata rivolto sia a famiglie che a singoli e prevede anche alla costituzione di reti su scuola e bambini;

3) l'utilizzo di immobili del comune, come la casa del dottore, nella gestione dell'emergenza;

4) interventi di tipo educativo sul bilancio familiare affinché portino all'autonomia;

5) la collaborazione con ATER per lavorare in prevenzione;

19 6) l’attivazione di un tavolo di mappatura territoriale di tutte le risorse attive nell'ambito nei

46 comuni, seguendo le linee guida ETHOS10 del ministero, sono state individuate anche piccole cooperative che lavorano con i piccoli artigiani del territorio per esempio nella ristrutturazione (ad esempio pulire le cane fumarie che non vengono pulite da 30 anni);

7) si sta facendo una manifestazione di interesse per costituire un elenco/albo di fiducia per lavorare su:

• politiche abitative

• politiche per la povertà educativa

• politiche occupazionali

• azioni di sistema sul territorio, per uno sviluppo di tipo territoriale

8) si sta infine iniziando a lavorare con le agenzie immobiliari e le imprese, per concertare la reticolazione territoriale loro compresi.

Venezia

1) da 1 anno è in vigore, nel comune di Venezia, un regolamento per il sostegno al reddito.

Possono accedervi i soggetti residenti comunitari e non ma titolari di permesso di soggiorno, ci sono 2 tipologie di contributi: ordinario e straordinario e sette tipologie per il disagio abitativo. I requisiti per quest'ultimi sono 2 anni di residenza a Venezia più ISEE, si lavora su situazioni emergenziali che possono essere riassunte nelle categorie di sotto:

- sfratti contributi da 2500-5000€

- accompagnamento per gli affitti per i primi 3 mesi - deposito cauzionale

- copertura delle spese condominiali.

2) per le situazioni emergenziali e gli sfratti è stato stipulato un accordo con la prefettura e l'agenzia per la coesione sociale, quest'ultima con cadenza mensile riceve un elenco delle persone che sono in situazioni di sfratto in modo da poter intervenire per tempo per tutelare i soggetti più fragili. E' stato istituito un gruppo sfratti per poter gestire le emergenze, composto da 4 operatori, hanno il compito di valutare la situazione da parte della prefettura, effettuare una prima lettura della casistica se vi sono minori o anziani disabili e fissare un primo appuntamento per avviare un primo progetto per superare la situazione emergenziale;

3) collaborazione col terzo settore: per le situazioni emergenziali il comune di Venezia collabora tuttavia in modo informale con associazioni del terzo settore come Don Vecchi 6, con la Fondazione Guido Gini del Villaggio Solidale oppure come ultimo step si ricorre agli alloggi con affitti turistici che comportano cifre esorbitanti;

4) PON 2014-2020: andrà in manifestazione di interesse una progettualità per la fragilità abitativa per persone singole o nuclei fragili il target sono nuclei monoreddito, donne che escono da strutture di comunità, minori stranieri non accompagnati, persone che sono in graduatoria ERP ma che non possono attendere lo scorrimento della graduatoria stessa. Il tutto prevede anche percorsi di accompagnamento e la presenza di mediatori con le agenzie immobiliari;

5) è stata istituita, secondo indicazioni della legge regionale, l'unità di valutazione inter - servizi, per evitare una valutazione disomogenea e poco corretta dell'emergenza abitativa.

L'intervento più idonee viene individuato da un incrocio tra la classificazione ETHOS e da

10 Per un approfondimento:

https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/poverta-ed-esclusione-sociale/Documents/Linee-di-indirizzo-per-il-contrasto-alla-grave-emarginazione-adulta.pdf

20 quelle tecnica degli operatori sugli aspetti: sociali, economici ed abitativi. Da cui viene valutato il dispositivo più idoneo per ciascun soggetto.

Vicenza

1) si sta lavorando per l'apertura di uno sportello sull'abitare, all'interno del progetto IMPACT, per intercettare in modo precoce le famiglie a rischio decadenza casa ERP;

2) Il PON inclusione seppur utile ha fatto emergere anche le difficoltà di gestione;

3) un ruolo importante hanno avuto alcune progettualità come housing first, che sta consentendo l'avvio di 5 housing first per nuclei familiari con minori, ci sono anche famiglie che dormono in macchina, per alcuni era una mossa strategica per arrivare ad avere una casa, ma era anche un’effettiva difficoltà, 'nonostante quello che dicono le linee guida ETHOS ci sono situazioni con minori in condizioni di senza dimora';

4) 'il rapporto col privato sociale, ha oscillazioni, per anni hanno avuto in concessione 3 alloggi che ora stanno restituendo, c'è anche un invecchiamento dell'età media dei volontari, difficoltà legate al fatto che gli appartamenti sono stati date a persone di religione musulmana non compatibile con quella realtà del volontariato';

5) Continuano le collaborazioni con le realtà del privato sociale che gestiscono in proprio appartamenti come la Caritas, con cui sono stati fatti progetti anche di successo sul sostegno abitativo - abitare insieme.

Verona

Rispetto all’Accesso la referente cita le seguenti misure/progettualità:

1) Il protocollo con Energie Sociali e lo Sportello Aisa cui ha dato vita ha sede dentro il comune.

Questa collaborazione consente di accogliere le domande da professionisti e sostenere il comune, che non ha un ufficio casa, per le domande relative: al servizio di intermediazione all'abitare e alla morosità incolpevole. Questa seconda misura, sottolinea la referente, si sta utilizzando in modo importante, anche se ha criteri molto stringenti. Nel 2018 ci sono stati 278 accessi, allo sportello Aisa, di cui 55% extracomunitari, 6% comunitari. La presenza è aumentata nel primo semestre del 2019 andando a 60% extracomunitari e 10% comunitari;

2) la misura volta a favorire l'accesso alla casa sempre all'interno delle misure nazionali nel contrasto alla povertà, percorso che si inserisce dentro il REI - RdC- reddito di cittadinanza, dentro i tavoli di questo percorso anche col terzo settore è stato confermato da parte del comitato dei sindaci 1 e 2 un tavolo specifico in cui partecipa anche ATER ed AGEC, tavolo sulla questione abitativa, per inserirsi poi anche nei piani di zona;

3) tra gli interventi cui possono accedere le famiglie straniere, cita inoltre le case AGEC a canone convenzionato, per quelle famiglie che sono fuori dalla lista ERP

Sul piano del Mantenimento vengono elencate:

1) le misure regionali, attivate con fondi nazionali come: R.I.A. e S.O.A - sostegno all'abitare condizionato, il secondo nello specifico, alla partecipazione della persona e della famiglia ad un progetto personalizzato, iniziato nel 2019 procederà anche nel 2020;

2) il fondo che il comune di Verona ha costituito nel 2009 chiamato 'Nuove Povertà a cui confluiscono fondi del 5 per 1000, e che è stato trasferito ai servizi sociali che intervengono con importi fino a 4 mila euro in situazioni gravi. Su 330 interventi effettuati 156 sono stati per sostenere spese legate all'affitto e spese condominiali, 39 per depositi cauzionali, traslochi, 41 per utenze e 57 per situazioni in emergenza abitativa. Il 39% degli interventi nel 2019 sono rivolti agli stranieri, e 20% nell'anno precedente, si tratta soprattutto di famiglie con minori. L'elemento che emerge dalla commissione che attribuisce i contributi è che gli stranieri arrivano quando la situazione è veramente grave, quando c'è morosità o malattia e quando dopo una ricerca assidua della casa non hanno ottenuto risultati, o dopo separazione;

21 3) altro elemento di prevenzione rispetto ad ATER, AGEC, la segnalazione tempestiva dei casi

a rischio sfratto, all'inizio della criticità ad esempio nel pagamento dell'affitto, i servizi invitano le famiglie per affrontare la morosità nel modo più veloce possibile.

Terzo settore

Riassumiamo in questo paragrafo le risposte costruite dal terzo settore e nello specifico dai soggetti presenti al Workshop. Questo paragrafo non vuole essere rappresentativo di tutte le realtà del terzo settore a livello regionale, seppur Verona sia contraddistinta da una storicità di lunga data nell'impegno per l'accesso alla casa per i migranti, altri capoluoghi in Veneto su cui si focalizza la ricerca rappresentano realtà dinamiche ed impegnate sul tema cui daremo spazio nel report finale della ricerca.

Giovani Barin [Casa per gli immigrati] sottolinea come la cooperativa lavori in emergenza e faccia fatica a rispondere a tutte le richieste. Quello che propone è un affitto a canone calmierato. La cooperativa dispone di 65 unità abitative, tutta l'attività è gestita solo da volontari e da due persone assunte. Tra gli obiettivi che vorrebbero raggiungere c'è l'inserimento di figure di accompagnamento professionali, costruire reti con banche ed amministratori, fare da ponte/agente garante con le agenzie immobiliari ed i privati.

Su quest'ultimo tema sta lavorando anche la cooperativa S.O.S Casa. Entrambe le cooperative inoltre collaborano con i servizi sociali del territorio anche se attraverso progettualità diverse.

In termini di prospettive e percorsi possibili il presidente di S.O.S. Casa afferma che 'si sta riflettendo sulla disarticolazione del terzo settore, ci sono esperienze diverse, Verona è però carente in ambito di investimenti nel housing sociale, il terzo settore si deve coordinare di più e deve stimolare soprattutto a Verona quelle che sono le grandi assenze ad esempio le Fondazioni [..] stiamo cercando di mobilitare anche il terzo settore attraverso una ricerca con l'Università di Verona, dipartimento di scienze giuridiche sull'housing sociale'.

Alberto Bragheffi di Energie Sociali oltre a menzionare lo sportello AISA, già illustrato sopra dalla dott.ssa Liberati, e le attività riguardanti l'housing sociale, cita uno dei progetti che vede coinvolta la cooperativa, il progetto 'Net for Neet' finanziato da Cari Verona che promuove il co-housing di giovani tra i 18-20 che cercano l'autonomia abitativa e non riescono a trovarla, giovani che escono da percorsi di accoglienza o case famiglia. Sono lavoratori precari o vogliono semplicemente uscire dalla casa familiare e fanno fatica a sostenere un affitto. Moltissimi dei ragazzi sono stranieri, nati in Italia, di 'seconda generazione', quindi anche loro presentano la difficoltà a cercare casa pur essendo di seconda generazione'.

Sindacato SUNIA

Oltre al lavoro menzionato nella prima parte della tavola rotonda che si concentra quindi nella presa in carico delle persone che si rivolgono al sindacato per le problematiche su elencate, il SUNIA svolge anche un lavoro di consulenza sul territorio e di promotore di alcune politiche che seppur locali permetterebbero di risolvere diverse delle problematiche legate all'accesso ed al mantenimento della casa. Viene illustrato in particolare il lavoro in itinere per gli accordi territoriali con le organizzazioni sindacali nello stabilire quali sono i costi al metro quadro, per mettere a conoscenza i locatari delle agevolazioni fiscali cui possono accedere. Una delle difficoltà iniziali in questo percorso è stato proprio il coinvolgimento dei comuni. Un altro percorso è quello relativo al contratto transitorio, bisogna pensare a come incentivare il locatore, dice Brombin, per fare in modo che in caso di difficoltà da parte dell'affittuario possa avere delle garanzie, si sta pensando di fare una riduzione dell'IMU attraverso il coinvolgimento dei comuni, prevedendo delle agevolazioni per i proprietari per poter prevedere un costo più basso per un target specifico ad esempio persone che hanno le condizioni per entrare nelle case popolari ma non hanno avuto

22 l'assegnazione. ' Le organizzazioni che presentano i locatori sono disponibili, ma alcuni comuni non si sono sentiti di fare questo tipo di percorso, qui servirebbe fare dei passi verso la regione, che da sempre ha predicato la politica dell'acquisto, ma l'acquisto non è accessibile per tutti. Un attore che potrebbe facilitare questo processo potrebbe essere l'ANCI', conclude Brombin.

L'osservatorio antidiscriminazione

Come interviene l'Osservatorio e quali percorsi possibili?

1) attraverso le segnalazioni che riceve, si prova prima il metodo della mediazione, sia in casi di bandi pubblici che di privati. Nel caso delle agenzie immobiliari, si è organizzato un incontro con la rete della federazione delle agenzie immobiliari di Venezia in modo tale da creare un protocollo ed erigere delle linee guida nel caso dell'utenza straniera, si è riusciti così a creare anche dei tavoli di confronto;

2) si sta cercando di fare una programmazione per portare questo lavoro alla consulta regionale per l'immigrazione per portare in luce tutte le problematiche legate all'immigrazione, per dare degli stimoli alla regione stessa per la programmazione per il prossimo triennio.

L'invito della referente è quello di replicare l'iniziativa della collaborazione con la Federazione delle Agenzie Immobiliari di Venezia in tutte le province ed anche a livello regionale, soprattutto per quanto riguarda le segnalazioni, poiché soltanto partendo da casi concreti si riesce a capire quali interventi mettere in campo contro le discriminazioni.

Nel documento REPORT WORKSHOP PARTECIPATIVO (pagine 18-22)

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