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Il ruolo del verde nella città contemporanea “una nuova urbanità”

PARTE SECONDA Il verde urbano

Capitolo 2 La storia delle origini

2.5 Il ruolo del verde nella città contemporanea “una nuova urbanità”

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2.5 Il ruolo del verde nella città contemporanea “una nuova

precisazione degli elementi di nuova modernità presenti nella progettazione contemporanea del verde. L’occasione del concorso per il parc de la Villette rappresentò programmaticamente la volontà di creare un elemento di nuova centralità, rispondente alle esigenze di una comunità cittadina e tendente a creare una serie di comunità orizzontali di tipo funzionale. Il tema del margine, perché la Villette è anche questo, cioè l’inizio della perdita della centralità e il riconoscimento della città come un grande mosaico di differenze locali. In questa esperienza si è avuta una singolare convergenza di attenzioni metodologiche ed operative, tale da farlo considerare uno dei banchi di prova per la verifica e l’approntamento di nuove strutture logiche ed operative non solo per il problema del parco urbano, ma della città contemporanea stessa. Il verde riconquista il ruolo significativo della qualità urbana, che le era stato proprio nell’Ottocento, ma in più si affacciano, e vengono assunti come temi significativi gli elementi dell’attuale Modernità, quali l’”immaterialità” di una serie di eventi del vissuto moderno ed il

“cosmopolitismo” contemporaneo. Nel bando si chiedeva di realizzare un condensatore di occasioni di scambi interpersonali, un luogo in grado di:

“creare un in un quartiere decentrato ed in stretta connessione con la banlieu, (un parco come) un centro vivo e suscitatore di attività e scambi che hanno, contemporaneamente, una dimensione internazionale, nazionale e locale”96

La risposta, a tale bando, elaborata dal progetto vincitore ha determinato una notevole influenza su quasi tutti gli interventi di parchi urbani che sono stati realizzati in Europa da li in poi.

96 Dal bando di concorso per il parco de La Villette, Parigi.

115 Il parco della Villette, Bernard Tschumi, progetto del parco nel 1896 e nel 1991

Schema assonometrico delle “stratificazioni” (linee, punti e superfici), 1982.

Particolare delle folies.

Il percorso fatto per arrivare alla condizione attuale del progetto del verde, parco o giardino che sia, e del suo rapporto con la città, ci porta alla sintesi di tre filoni principali; i garden movements, come grande prospettiva ideologica che percorre la costruzione delle teorie moderne sulla costruzione della città;

la sperimentazione sul giardino costruito per l’esposizione floreale di Parigi del 1925, come inizio del rapporto tra avanguardia e progetto e introduzione dei materiali non naturali nel progetto del giardino; il Movimento Moderno ed il Razionalismo, quale affermazione della città delle pietre come “luogo” del

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progetto del verde, visto come un fondale generico, piuttosto che come una delle componenti fondamentali del controllo della forma urbana; una caratterizzazione costante del progetto moderno del verde, dal sorgere dell’urbanistica funzionale ai nostri giorni e che determina la perdita della capacità di operare sul disegno e sulla forma del verde e dei parchi come elementi per il controllo dello sviluppo urbano. Prima del concorso per il Parc de la Villette rari sono stati gli esempi volti ad elaborare un linguaggio veramente espressivo di una partecipazione ad un progetto più complessivo.

Si è quasi sempre assistito ad una riproduzione di schemi gia visti e ormai vecchi per una città in crescita. Si può dire che il concorso abbia portato a quello che è oggi il Parco del XXI secolo, dando quello che il parco moderno non aveva ancora acquisito, contrariamente a quello del secolo precedente, come una propria espressione formale. Se nell’Ottocento il rapporto città- campagna era stata la principale fonte di ispirazione, da la Villette in poi sarà la complessità della cultura urbana, espressione della modernità, che è:

“il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell’arte, di cui l’altra metà è l’eterno e l’immutabile”.97

…e da qui altre conseguenze, non si distingue più tra giardino e piazza, tra naturale ed artificiale, tra interno ed esterno. E’ possibile rintracciare gli elementi formali e logici, emersi e sviluppati da questo concorso, in numerose esperienze contemporanee di progetto e realizzazione di parchi, giardini e piazze contemporanei, ma assume caratteristiche diverse a seconda delle realtà culturali e geografiche sulle quali va ad innestarsi.

L’esperienza decostruttivista, legata alle teorie di Derrida, del Parc de la Villette, ha avuto grande diffusione soprattutto in Francia, dove questa attenzione si innesta su esperienze già sedimentate negli ultimi decenni, e basate su di una sorta di continuità logica con una tendenza base del progetto degli spazi aperti, sintetizzabile nella frase “geometrizer le

97 CHARLES BAUDELAIRE, Scritti di estetica, ( a cura di Giovanni Macchia, tr.it. di Lucio Luzzatto, Firenze, Sansoni, 1948.

paysage”. Secondo Franco Purini, decostruzione in architettura può essere vista come interposizione tra progetto ed osservatore di un punto di interpretazione, come esplicitazione in forme tridimensionali delle motivazioni di un processo conoscitivo. Decostruire equivale, anche, al sovrapporre ad un manufatto il risultato del suo essere visto da numerosi antipòli, esterni ed interni. Da questo punto di vista le architetture di Tschumi ed i giochi decostruttivistici americani possono essere visti quasi come

“innocui giochi propagandistici”98, rispetto ad una “costante forza decostruttiva dell’architettura italiana”.

L’origine di tale modalità è, sempre per Purini, da riportare alla necessità interpretativa del testo di Vitruvio, esempio di decostruzione, come divaricazione fra parola ed immagine, fra teoria e pratica.

98 FRANCO PURINI, La forma estetica della decostruzione nell’architettura italiana, in Bianca Bottero (a cura di), Decostruzione in Architettura e filosofia, Milano, Città Studi, 1991.

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Infine, per fare una sintesi dell’evoluzione del concetto di verde riportiamo una tavola sinottica che riassuma le varie fasi della sua evoluzione nel mondo occidentale dal Medioevo a oggi.