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Il settore costruzioni comprende le imprese operanti nel territorio della provincia di Verona nel settore di attività 45 – Costruzioni.

Si tratta di un numero medio di imprese attive nel triennio 2004-2006 pari a 14.260, di cui 1.546 rette nella forma di società di capitali.

L’analisi è stata realizzata aggregando i bilanci di 1.133 imprese attive in ciascuno dei tre anni 2004-2006.

L’approfondimento dell’analisi relativa ai bilanci del settore è stata fatta grazie alla disponibilità di dati disaggregati per classe dimensionale; pertanto, nel seguito si commenteranno dati e indicatori relativi al settore nel complesso ma anche alle tre classi dimensionali individuate anche per l’analisi del comparto: la prima classe comprende le imprese che, con riferimento all’anno 2004 presentavano un valore della produzione fino a 10 milioni di euro, la seconda le imprese con valore della produzione superiore a 10 milioni e fino a 50 milioni di euro, la terza le imprese con valore della produzione superiore a 50 milioni di euro.

SETTORE COSTRUZIONI

Bilanci esaminati per classe di valore della produzione (triennio 2004-2006)

Classe di V.P. n° bilanci % su totale

L’analisi complessiva del settore può invece essere condotta con riferimento ad un arco temporale più ampio, che comprende gli anni dal 2001 al 2006; ciò è possibile grazie all’utilizzo dei dati sui bilanci aggregati dei trienni 2001-2003 e 2003-2005, che sono stati oggetto di analoga analisi negli scorsi due anni10.

Il bilancio aggregato di settore evidenzia i seguenti dati di sintesi.

2004 2005 2006

capitale investito netto 2.078.893.297 2.390.367.770 2.689.624.481 valore della produzione 2.050.708.958 2.276.829.721 2.453.302.782

Il settore costruzioni nella provincia di Verona – così come emerge dalle risultanze del campione analizzato – assume nel triennio 2004-2006 una dimensione in termini di capitale investito netto medio di 2,39 miliardi di euro ed in termini di valore della produzione di 2,26 miliardi di euro (nel triennio 2001-2003 era 1,55 miliardi di euro).

10Cfr. B. Campedelli, I bilanci delle società di capitali della provincia di Verona , volume 3, presentato in occasione della 4^

giornata dell’economia del 12 maggio 2006, CCIAA Verona – Servizio Studi e Ricerche e B. Campedelli, Foto di gruppo con bilancio: le performance delle imprese veronesi, volume 2, presentato in occasione della 5^ giornata dell’economia del 15 maggio 2007 CCIAA Verona – Servizio Studi e Ricerche. Si consideri che, in ciascuno dei trienni oggetto di analisi, il campione di imprese utilizzato per l’analisi comprende le società di capitali operative in tutti e tre gli anni degli anni del triennio considerato, e che pertanto il campione potrebbe variare di triennio in triennio.

Costru z ioni - valore della produzione

1.800.000.000 1.900.000.000 2.000.000.000 2.100.000.000 2.200.000.000 2.300.000.000 2.400.000.000 2.500.000.000

2004 2005 2006

Con riferimento al settore nel suo complesso è possibile osservare la dinamica di sviluppo nel periodo 2001-200611.

sviluppo 2001-2002 2002-2003 2003-2004 2004-2005 2005-2006

∆ fatturato 15,71% -2,80% 12,21% 10,58% 14,82%

∆ costi operativi 15,66% 9,20% 13,16% 11,96% 4,82%

∆ investimenti totali 3,40% 8,81% 16,30% 16,44% 11,34%

∆ investimenti in immobilizzazioni 3,97% 17,26% 12,67% 1,95% 31,21%

∆ immobilizzazioni materiali e immateriali -10,58% 13,71% 17,43% -0,70% 4,69%

∆ patrimonio netto 9,46% 6,06% 10,29% 17,48% 18,59%

Dopo il notevole sviluppo del fatturato (e dei costi) nell’anno 2002, l’anno 2003 segna un trend negativo per il fatturato, aggravato dalla contemporanea crescita dei costi operativi; negli anni successivi il fatturato cresce a tassi di due cifre, soprattutto nell’anno 2006, che vede anche notevolmente rallentata la crescita dei costi (negli anni precedenti invece aveva sempre superato quella del fatturato).

Gli investimenti presentano un andamento più variegato; per le immobilizzazioni tecniche il maggiore impulso si nota negli anni 2004 e 2003, a fronte di anni negativi quali il 2002 e il 2005. Gli investimenti totali si incrementano analogamente negli anni 2003 e 2004, mentre per le immobilizzazioni totali l’anno di maggiore incremento risulta essere il 2006 (il dato si riferisce a immobilizzazioni finanziarie, posto che nel medesimo anno non si nota uno sviluppo rilevante delle immobilizzazioni tecniche).

Il patrimonio è in crescita in tutti gli anni, ma soprattutto, con tassi di poco inferiori al 20%, nel 2005 e 2006.

Nel periodo considerato il bilancio aggregato di settore pone in rilievo i seguenti caratteri di liquidità finanziaria12.

liquidità finanziaria 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Quoziente di liquidità (AC/PC) 1,29 1,29 1,30 1,31 1,38 1,34

Quoziente di liquidità secca (AC -R)/PC 0,61 0,64 0,58 0,56 0,57 0,52

11Si precisa che le variazioni 2002-2001 e 2003-2002 sono prese dall’indagine sul triennio 2001-2003, la variazione 2004-2003 è presa dall’indagine sul triennio 2003-2005, mentre le variazioni 2004-2005 e 2005-2006 sono prese dalla più recente indagine sul triennio 2004-2006.

12Si precisa che il dato degli anni 2001-2003 è preso dall’indagine sull’omonimo triennio, mentre il dato degli anni 2004-2006 è preso dall’indagine sull’ultimo triennio 2004-2006, pertanto il dato 2004 e 2005 potrebbe differire da quello analizzato lo scorso anno, che prendeva per riferimento il triennio 2003-2005.

Nel periodo si nota un graduale incremento del quoziente di liquidità (con una leggera flessione nell’ultimo anno), a fronte di una riduzione del quoziente di liquidità secca; ciò sta a significare un incremento del valore dei magazzini.

In merito alla solidità finanziaria, il bilancio aggregato pone in evidenza i seguenti indicatori per il periodo 2001-200613.

solidità finanziaria 2001 2002 2003 2004 2005 2006

quoziente immobilizzo attivo (AI/AC) 0,38 0,38 0,42 0,38 0,32 0,40

rapporto indebitamento (CT/CN) 2,90 2,69 2,78 3,16 3,12 2,87

consolidamento del passivo (PCNS/PCR) 0,32 0,29 0,36 0,38 0,38 0,39 copertura generale immobilizzazioni (CN+Pcons)/AI 1,60 1,59 1,55 1,62 1,85 1,62

copertura immobilizzazioni (CN/AI) 0,94 0,99 0,89 0,87 0,99 0,90

La rigidità degli impieghi, rappresentata dal quoziente di immobilizzo dell’attivo, appare costante negli anni 2001-2004, ad eccezione per un incremento nel 2003; successivamente si riduce nel 2005 per poi arrivare nel 2006 ad un livello di poco superiore al 2001; nel complesso l’attivo fisso costituisce solo il 40% dell’attivo corrente.

Il quoziente di consolidamento del passivo appare invece in leggera crescita (fatta eccezione per l’anno 2002);

per meglio valutare il rapporto tra i due indicatori si deve ricordare che per l’attività esercitata le imprese del settore sono caratterizzate da un elevato valore del magazzino, che accoglie prodotti con cicli produttivi tendenzialmente pluriennali e pertanto distinguibili dal resto dell’attivo corrente.

Gli indici di copertura appaiono oscillanti e si nota talvolta un andamento differenziato tra i due indicatori, ma nel complesso tra il 2001 e il 2006 si registra un lieve aumento della copertura generale e una riduzione della copertura con il solo capitale proprio.

Il rapporto di indebitamento viene meglio evidenziato nella tabella e nel grafico seguenti, dai quali emerge un incremento negli anni 2004 e 2005 solo in parte recuperato dalla riduzione dell’anno seguente; infatti, mediamente l’indice nell’ultimo triennio raggiunge un valore pari a 3 (debiti pari a tre volte il capitale proprio).

media

2001-2003 media 2004-2006

rapporto indebitamento (CT/CN) 2,79 3,05

Costru z ioni - rapporto indebitamento (CT/CN)

2,90

2001 2002 2003 2004 2005 2006

13 Si rinvia alla nota precedente per il riferimento ai valori dei diversi trienni di indagine.

Nel periodo 2001-2006 il bilancio aggregato di settore pone in evidenza i seguenti caratteri di produttività.

produttività economica 2001 2002 2003 2004 2005 2006

valore aggiunto/totale attivo 17,82% 18,93% 17,36% 14,84% 13,50% 13,87%

valore aggiunto/valore produzione 29,39% 28,08% 26,43% 23,16% 22,09% 23,45%

media

2001-2003 media 2004-2006 valore aggiunto/totale attivo 18,04% 14,07%

Costru z ioni - valore aggiunto/totale attivo

17,82% 18,93%

2001 2002 2003 2004 2005 2006

La produttività economica misurata dal rapporto tra valore aggiunto e totale attivo risulta in deciso calo nel periodo, benché il calo si sia manifestato soprattutto tra il 2003 e il 2004, mentre nel 2006 si rileva un miglioramento quasi impercettibile.

Il valore aggiunto per unità di prodotto risulta in calo progressivo nei diversi anni, con un parziale recupero nel 2006.

Nella tabella seguente vengono riepilogati i principali indicatori di redditività calcolati sulla base del bilancio aggregato del campione di imprese del settore con riferimento agli anni 2002-200614.

2002 2003 2004 2005 2006

14 Si precisa che gli indicatori degli anni 2002 e 2003 sono ripresi dall’indagine relativa al triennio 2001-2003, gli indicatori dell’anno 2004 sono ripresi dall’indagine relativa al triennio 2003-2005 e quelli degli anni 2005-2006 sono invece relativi all’ultimo triennio 2004-2006.

Costru z ioni - ROI e ROE

La redditività del capitale investito (ROI) appare in flessione nel periodo, con un recupero nell’ultimo anno; la redditività delle vendite (ROS) presenta un andamento analogo e spiega in parte l’andamento del ROI (l’altra componente del ROI è la rotazione del capitale), e in particolare il recupero dell’ultimo anno.

La redditività del capitale proprio (ROE) appare invece in continua crescita, fatta eccezione per l’anno 2003; dal grafico si nota come nei primi due anni il ROE era molto influenzato dall’andamento della redditività operativa, rappresentata dal ROI, mentre negli ultimi anni registra un netto distacco da questa, evidenziando l’effetto moltiplicatore di scelte di struttura finanziaria e dell’impatto delle gestioni extra-operative (finanziaria, fiscale, straordinaria).

Il campione di imprese oggetto di analisi è stato suddiviso in base alla classe dimensionale.

Nella tabella seguente sono riportati i principali indicatori per il triennio 2004-2006 (valori medi) riferibili al settore nel suo complesso e a ciascuna delle classi dimensionali individuate sulla base del valore della produzione.

Costruzioni settore VP < 10 10 > VP > 50 VP > 50

∆ fatturato 12,70% 11,26% 21,35% 2,15%

∆ costi operativi 8,39% 11,38% 5,06% 0,72%

∆ investimenti totali 13,89% 14,87% 10,47% 17,77%

∆ investimenti in immobilizzazioni 16,58% 10,63% -2,73% 35,05%

∆ immobilizzazioni materiali e immateriali 2,00% 5,51% -6,71% -0,96%

∆ patrimonio netto 18,03% 15,98% 15,23% 20,81%

Quoziente di liquidità (AC/PC) 1,34 1,35 1,25 2,06

Quoziente di liquidità secca (AC -R)/PC 0,55 0,55 0,39 2,05

quoziente immobilizzo attivo (AI/AC) 0,37 0,29 0,17 2,30

rapporto indebitamento (CT/CN) 3,05 4,80 6,58 0,34

consolidamento del passivo (PCNS/PCR) 0,38 0,44 0,27 0,55

copertura generale immobilizzazioni (CN+Pcons)/AI 1,70 1,89 2,18 1,28

copertura immobilizzazioni (CN/AI) 0,92 0,76 0,92 1,15

valore aggiunto/totale attivo 14,07% 13,85% 9,41% 24,35%

valore aggiunto/valore produzione 22,90% 20,01% 16,33% 59,32%

ROI 5,84% 6,36% 9,11% 0,46%

ROS 6,48% 7,51% 6,24% 1,00%

ROE 15,94% 11,09% 12,19% 21,32%

In termini di sviluppo del fatturato e dei costi, si nota come la situazione delle imprese della fascia dimensionale intermedia sia di gran lunga migliore delle altre, posto l’incremento medio del fatturato superiore al 20% a fronte di un incremento dei costi di solo il 5%; piuttosto ridotto appare lo sviluppo delle imprese di maggiori dimensioni; queste ultime, viceversa, dimostrano di aver investito parecchio, benché soprattutto in immobilizzazioni finanziarie (si noti infatti che a fronte di un incremento medio delle immobilizzazioni del 35%, quelle tecniche risultano in leggero calo); le imprese di minori dimensioni sono quelle che hanno investito maggiormente in immobilizzazioni tecniche, mentre per le imprese medie si rileva una riduzione delle stesse.

Tutte le imprese del settore rilevano invece una notevole spinta alla capitalizzazione, soprattutto le grandi imprese.

La situazione di liquidità appare particolarmente buona per le imprese di grandi dimensioni, che si caratterizzano inoltre per un valore trascurabile del magazzino; le imprese minori e le medie rilevano invece bassi livelli di liquidità secca, soprattutto a causa dell’alto impatto del magazzino.

Il livello di immobilizzo dell’attivo è invece molto elevato per le imprese della fascia dimensionale più alta, sempre per effetto del valore irrisorio del magazzino rispetto alle immobilizzazioni.

Il dato appare particolarmente di spicco se lo si confronta con il quoziente di consolidamento del passivo, che benché più elevato per le grandi imprese, si attesta comunque a valori di poco superiori a 0,5 ( passivo consolidato pari al 50% del passivo corrente); ciò nonostante il livello di copertura delle immobilizzazioni è elevato, soprattutto grazie al capitale netto.

Le medie imprese si caratterizzano per un livello più elevato di copertura delle immobilizzazioni, che appare dovuto soprattutto al ridotto grado di rigidità dell’attivo; per le piccole imprese, a fronte di una copertura generale ben superiore all’unità, l’autocopertura si attesta al 76%, al di sotto della media del settore.

L’indebitamento delle imprese di costruzioni è piuttosto diversificato: ridottissimo, rispetto al capitale proprio, per quanto riguarda le grandi imprese, ed elevatissimo per le imprese medie e piccole, che presentano un valore dei debiti pari rispettivamente a 6,5 e 4,8 volte il capitale proprio.

La produttività economica è molto elevata per le grandi imprese, come elevatissimo è il valore aggiunto per unità di prodotto; valori al di sotto della media di settore si rilevano invece per le medie imprese.

In termini di redditività operativa e sulle vendite la situazione appare migliore rispettivamente per le medie e le piccole imprese, mentre il valore degli indicatori è molto ridotto per le grandi; queste ultime, tuttavia, rilevano un’elevata redditività del capitale proprio, che evidentemente è dovuta all’incidenza delle gestioni finanziaria e straordinaria.

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