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3. ZENIT ARTI AUDIOVISIVE: ANALISI DI COMPETITOR E COMPARABLE

3.2. Indyca

3.2.1. Sito Web #1

Figura 27 - vecchio sito di Indyca

37 Analisi effettuata in data 1° agosto 2019

57 La homepage del sito vecchio ha una grafica particolare: si apre su una griglia contenente i lavori realizzati da Indyca, rappresentati tramite

immagini con flip al passaggio del mouse, sul retro delle quali è riportato il tipo di lavoro (può trattarsi di corti, documentari, film o teatro). La qualità è di basso livello, infatti quando le immagini flippano rivelano una grafica di dubbio gusto estetico che ricorda lo spazio di lavoro del software Photoshop.

Sopra alla griglia è posizionato un banner animato composto da due slide, una delle quali però riporta un’immagine che non è stata linkata correttamente e risulta

quindi in uno spazio bianco, portando a credere che a intervalli regolari la seconda slide, quella visibile, compaia dal nulla.

Nella homepage non sono presenti informazioni su Indyca, questa pagina risulta nel complesso molto vuota e non soddisfa la curiosità dell'utente. Una breve frase di introduzione sarebbe stata sufficiente a far comprendere meglio l’attività della casa di produzione.

Il menu di navigazione principale è presentato in modo molto particolare, anche se occupa una posizione non consona secondo le regole del web design: gli utenti sono infatti abituati a menu orizzontali posizionati in alto o a menu verticali posizionato a sinistra.

L'utilizzo di un menu posto a destra può essere fuorviante e creare confusione. Indyca si salva da questa eventualità perché la homepage è molto semplice e notare il menu è un'operazione immediata, ma la scelta del posizionamento a destra rimane infelice e risulta chiaro che le convenzioni del web design in questo caso non vengono rispettate.

Analizzando le voci del menu si evince che il sito è composto in totale da nove schede:

homepage, docs, films, shorts, theatre, store, gallery, contact, indyNews. Le varie voci, poste attorno al fiore che Indyca ha scelto come logo, fanno apparire il menu sbilanciato, in quanto ogni posizione, tranne quella inferiore, è occupata da una sola voce. L'ultima ne comprende quattro, ma sarebbe stato meglio racchiudere quei quattro link sotto un'unica voce che rendesse il menu più piacevole alla vista perché più simmetrico.

Le pagine docs, films, shorts e theatre sono identiche in tutto e per tutto alla homepage, viene solamente fatta una selezione sui lavori in modo da mostrare unicamente quelli

Figura 28- retro delle immagini nella homepage

58 della categoria scelta dal menu. In questo modo, dopo aver selezionato una voce dal menu di navigazione, all'utente appare di fare un filtro sul portfolio, piuttosto che di cambiare pagina.

Il prodotto specifico, che sia esso un film, un documentario o altro, ha una sua pagina dedicata, composta da un trailer (laddove presente, alcune pagine non ce l'hanno), un pulsante per la condivisione su Facebook, il titolo dell'opera, informazioni tecniche e una sinossi, scritta qualche volta in italiano, altre in inglese e altre ancora in entrambe le lingue. La scelta di usare due differenti lingue in modo non omogeneo non si comprende:

sarebbe stato meglio creare due versioni del sito, ognuna con i testi presentati in una lingua soltanto, al fine di non rendere solo alcune delle pagine presenti inaccessibili (o accessibili) agli utenti del sito web che conoscono unicamente una delle due lingue.

Le pagine store e gallery sono molto semplici, proprio come il resto del sito. La gallery è organizzata a griglia e ricorda la homepage, anche se in questa sezione le miniature delle immagini sono più piccole e non c’è alcun flip al passaggio del mouse. Lo store presenta solamente due titoli acquistabili.

La sezione contact non spicca per bellezza: manca un form per l'invio di messaggi, ma è almeno presente l'indirizzo e-mail cliccabile con apertura del software di posta elettronica. Nel complesso risulta però disordinata e l’immagine presente, che vuole richiamare al gioco di parole con i contatti elettrici, a un primo sguardo risulta solo fuori posto. Nella pagina dei contatti è anche presente una mappa interattiva di Google.

Figura 29 - pagina dedicata al documentario Butterfly

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Figura 30 - pagina dello store

Durante la permanenza in questa sezione, si può notare che solo per la pagina contatti compare una nuova voce nel menu, indyFriends, che permette di visualizzare a fondo pagina i soci o collaboratori di Indyca. Questa scelta è davvero sbagliata, il menu di navigazione principale non dovrebbe mai cambiare. Sarebbe stato più performante inserire la voce indyFriends sotto alla mappa permettendo di cliccarla per aprire l'omonima sezione.

Selezionando indyNews, che appariva essere un link a una pagina dedicata, si apre invece un pop up con gli ultimi post su Facebook. Essendo presente già il bottone dedicato a Facebook, questa voce potrebbe anche sparire dal menu.

Note:

• Newsletter: non presente

• Collegamenti ai canali social: presenti sopra il menu, funzionanti, aprono una nuova scheda. Si tratta di Facebook e Twitter.

• Possibilità di condivisione sui social: presente dalla pagina della singola opera

• Tempi di caricamento del sito, sia in versione desktop sia in quella mobile (https://developers.google.com/speed/pagespeed/)38:

o Mobile: 76/100, media

38 Ultimo controllo in data 1 agosto 2019

60 La visualizzazione dei primi contenuti utili, una delle metriche utilizzate dal tool per verificare la velocità del sito, che indica quando diventano visibili i contenuti principali di una pagina, misura 3,4 secondi, un tempo già molto elevato per il web. Inoltre, la pagina diventa completamente interattiva dopo 5 secondi.

Questi tempi, che sembrano in realtà bassi, sono da considerarsi elevati se pensiamo che l’attenzione media di un utente online arriva a un massimo di 8 secondi e continua a decrescere.39

o Desktop: 86/100, media

• Ottimizzazione per dispositivi mobile (https://search.google.com/test/mobile-friendly): la pagina non risulta essere ottimizzata per i dispositivi mobili.