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pietra interrotta

ad

egualidistanze

da

24. fron-toni,cheracchiudonoaltrettante nicchie, nelle qualisonsituativasie statue di

marmo.

Il re-cinto sostieneseiordini di sedili,chenel dis-costarsidalcentrovannosemj)iepiùalzandosi, per

comodo

degli spettatori.Avanti aigradini è

un

parapetto,die termina conaltra balaustra-tapersostenervi

un

continuatoarchitrave,che serve diappoggioaglispettatori.IIpiano nobile delPalazzosilivellacon questorecintoche

dal-r

estremità del cortileperunaparte,all’ estre-mitàdelTovato per Taltrahadilunghezza 312. * braccia fiorentine. I‘"udetto setnpreAnfiteatro perchène haquasi la forma.

È

contornato

da

una coronadielevatissime piante dicijiressi

,di lecci e di altriperennementeverdeggianti al-beri,chenel cu|)o loro colore,fanno vaga op-jtosizioneallafabbrica.Dividel’arenadell’

An-fiteatro

uno

spazioovialecheforma

una

stessa lineaconaltroinpendice, riguardanteil

mezzo

delPalazzo

,egraziosamentedescrittodal Chia-breranei versi seguenti.

Entra

neiPitti:incomparabil

mole

Varca sueregie selve,e volgiiltergo

Al

freddo Borea,e cola dirizzaiguardi,

Ove

tieneAustro nubilosoalbergo.

Qui

mireraisèntier,chesottoilpiede

Ti

faràgermogliarfrescaverdura;

E

pureadestra,

ed

a sinistra alzarsi

E

ramiefiondi mirerai j)er

mano D’

ingegnosa

Napea

conteste

mura;(i)

-(i)ChiibrcraVirajodi Boboli. p.i.

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^

La prima

salitavieaeinterrotta

,

da

spia-natecorrispondentia

due

vialiperblinda, pa-rimenteincanalatidapareli ariinciatefli verzii-re.Quellia

man

destra

conducono

ad

un

vasto prato, detto l’Uccellare:ei

due

della sinistra volgonoallaTortezzadiBelvedere.Iprimi

due

che salendos’incontrano,hanprincipiocon

due

statueantiche,

Tuna

a destra togata finoalla lesta,qualsacrilicalore forsediGiove,

come

in-dica r Aquila cheglistaaipiedi;l’altra a si-nistraparimentetogata indiversocostume.

Ser-vono

loro di basi

due

are sepolcraliantichecon iscrizioni. Salili

ad un

aperto piano eh' èin pocadistanza, vi trova

una

gran peschiera ricca dì pesci

,mantenutadalleacque vive che vi si gettanoinabbondanza.

È

contornata

da una

ringhiera di ferro in

forma

centinaia

,e

co-sìridotta

non

molti anni sono,

mentre

nel

1707

fu descrittaqiiadrata, econ parapetto di pie-tra(1).

Vien

dettalafontanadiNettuno,percliè

ha

nel

mezzo una eminenza

dì fabbricafattaa guisa di

un

carrotrionfale

composto

di spugne e ditartari,sollevalo dalleacque da quattro Tri-toni,

ed

ornato di conchigliee d’altri fregj di

marmo,

allusivi al TrionfodiNettuno,deità che in bronzo, vedesi

accomodata

su questa

mole,

inatto divibrareiltridente, dalquale,

come da

mollialtripuntidella

macchina

,sca-' tnrisconofonti d’acqua.

Cosimo

I. che vela fece porre, volleimitaloilcarro di

Nettuno,

(i)Ladettaepoca risulta dalla storiache ne fannoicitati Cam-hiagieSoldini ai loro rcspeltivi articoli.

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dìe insieme conalinaq,l'anno

i565 andaro-no

per Firenzenellagranmascherala,ohe Un-gevalaGenealogìadegliDei(»).Oj)eraè que-stadi AstoldoLorenzi da Seitignano(•>.),^Fa centroilfontead un]>ianopralicahile,intorno acui

come

in teatralerecinto, vedonsiin ac-concia maniera e simetrica,.tenute dall’arte quattroripidecolllnetlevestiled’erbee fiori*

camjìestri, e vario-coloriti licheni.Servonoesse dimarginea sei jìiani,che van parimentein giroadiverse altezze, tenuti injiartea guisadi pratinaturali, injìarteconvariatissimespecie d’alberi, einparte a foggia didomestichevigne.

Lo

stradoneinterrottodalgranvivajo,che

pur

' coincidecollalineacentralealPalazzo, prose-gue

dopo

il descrittopiano contrespaziose scalinate,che

accompagnando

il pendìodelle collinette

conducono

adaltra

men

ripida pen-dice,che finiscecol Giardino e colle

Mura

della Città.

Ha

terminela pendice ovesierge maestosa su gran piedestallo corintiola colos-salestatuadeirAblìondanza,facendoancheessa prospetto algran Cortile de’ Pitti, e

campeg-giando in

uno

spazioso gnipjìo di lecci, che quasipermetalacircondanoaqualche distan-za.

Lo

scultore Giov.Bologna laincominciò,

ma

cessato divivere nelifio8,elasciatala im-perfetta, futerminatada Pietro

Tacca

dilui scolare(3).

Parche

a tale effettosivalessemollo

(i)IlVaflarìfalaclesgnzionc di(]iicstamascherataalTom.XI*

P»g-

’Si-(n)IviTom. XI.ji.iti.

(3) BaldiuucciTom.Xll.p.iSq.

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tleìl’opera di SebastianoSalvini(i).Destinata in origine arappresentarelaRegina

Giovanna

.d’Austria mogliedel

G. Dnca

FrancescoI,e quindi pervarievicendemutatoilprogetto,con lagiuntadi alcuni attributi fucambiatain

una

Ablxindanza,

ed

in occasione dellenozze di

Ferdinando

li.collaPrincipessa Vittoria della Rovere, fuinalzata(-2)nel i

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G, dov’è pre-sentemente,

rammentandolo

Tiscrizionedel Pie-destallo,che ancorpalesa esservistataposta in

memoria

dellaprosperità godutadalla Tosca-nasotto ilgovernodi FerdinandoII,

mentre

3

nasi tutta l’Euro|)aera affllua da miserie e aguerra.

Prendendo

il

cammino

asinistra si trovanocoltivazioniamenissime dipomari, di vigne,di

campi

tenuti all’uso

Toscano,

che

danno

laveraidea della nostramanieradi col-tivare.

Le

cortine della* fortezza diBelvedere, alcune muragliediconfinealevante,euna gran porzionedi l>osco naturale,contornanoi

campi

indicali.Risiede in

mezzo

adessi,

ed

in emi-nenzaa gtiisadelle nostre Ville dicampagna,

un

galanteCasino,che vien dello

comunemente

il Caffeaus:voceche viendaltedesco, quasi di-cessela casa del Caffè.

Vi

è sottoposta

una

grotticellaformatadi massi irregolari,da’ quali cade

uno

stillicidio d’acqua, che par

vera-mente

naturale

d’un

luogo

umido.

L’edifizio fu inalzato da Zanobi del Rosso nel

1776 per comando

del

Gran-Duca

Pietro

Leopol-p)Soldini1.c.Tav. IV.p. aa. noi.

(a)Cambiagi1.cit.p. Sy.

do.

Siccome V

eminenza, delsitolasciaveder gran parte dellasottoposta Firenze,così

non mancanOi^

tuttalafabbricbetta terrazzi sco-perti ermglilere, elanterna'cliiusa dapareti dicristalli

,

onde

tuttapotergodere T

amena

ve-dutadella Cittàedelleadiacenze.

È

ingegnosa

molto

lascaladiquestogalante edilizio,cheper

un

angustissimo sito triangolare

conduce

da' fondoacima.

Di

facciaallagroitieella,

cammi-nando

per

un comedo

viale,s'incò|itra

una

fon-tanadi figuraovale,nel cui

mezzo

sopra orna-lo pilastro è inalzato

un

catino,chesostienela statua di

Ganimede

in attodi cavalcarl’

Aqui-la, dallaqualesifavoleggia rapitoe condotto aGiove. Entratinelbosco’aconfinecolle col-tivazioni dalla partebassa settentrionale, s’in-contraunacasa

,

non

giàdipietrame

o

lateri-zia,

ma

di rete difildi

rame composta

,icui abitatori soglion esseremoltespecie divolatili

,

periquali trovansi inquel chiusorecinto fon-tane,alberetti,nascondigli,equanto abbisogna perlaloroconservazionee propagazione.

La

rete dimetallo,

ed

ilvastospaziocheoccupa

,

facheisuoivolatiliabitatori

godono

dell’ aspet-todel Cielo,della

campagna

e del bosco, aven-dovilibero

campo

avolare,e intantorendonsi grato spettacolocoll’aspetto ecolcantoa.dii passeggiainquesti boschetti.Questauccelliera ornava

un tempo

ilboschettodiPratolino

da dove

la trasseil

Gram-Duca

PietroLeopoldo.

Proseguendo

perlàscesa trovasicongiunta

col-r

altro deliziosoluogo,chegià

notammo

col

uo-Dì:Jii7edbyGooglt

me

(liGiardinetto

Madama. Nel

retrocedereè /ìicileimitarcainininojierimoIii|)iiciviali,che nel salvatico e neldomesticotrovanti finoalla statuadell’

Abbondanza d’onde

jiailin.ino.

Pio-cedendo

infacciaa jionentelungole

mura

castel-lane,indistanza dipochijiassi (biliastatua jiiedet-la,sivede

un

cancclletto di ferro, dal (jualesifa osservabile

uua

gran conservad’ accpia,ovesi lengon trote, edaltri pesci diottima(jualità, i(pialivipios])eranoperlafreschezzadel fon-te,chetrovasi coperto da

un

gran voltonedi jiietra.Pochipassij»iùlungisiperviene ad

un

piccoljiratoattorniatoda vecchi cijiressi,che fan jirospettoad

uua

magnificastailadibel di-segnodel Sig.

Giuseppe

delRosso,erettavi nel

1790

(1), riccadi balaustri e sculture,fra le qualisondaosservarsi

due

antichestatue fem-minili restaur.itej)eradornarla. Si salej>eressa in

una

terrazza, dallaqualesi

gode uno

sjiazio-so orizzontecon lavtHluta della Citta. L’an-nessovi cancello introduce in

un

giardino

da

fiori, posato sulle

mura

della Citta,unito

ad un

Casinetto,fabbricatoviper ordinedi

Cosi-mo

HI,

onde

il PrincijHJGiovati

Gastone

suo figliosenevalseperritirarvisia studiarle lin-gueelescienze delle quali fu tanto

adorno

(a).

Nonostante

l’altezza di ([ucsta situazione,pur

sitrovain

mezzo

algiardino

una

fontana che gettal’acquain aria,laquale halasua sorgente aljiiano di Giullari,alladistanzadi

un

miglio

(1)M.S.«sit.tifilo«critloicliciteB.Fùl.bricheFilzaX^I.

(a;BianchiaiRagion.Ulor.de’Gr. DuchicU Toacaitap.'161V

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