1. riconos
c er ein un ambiente di lavoro i fattori ch
ed
eterminanodifetto o ass
enzadell e qualità nec e s sarie per re nde re , al limite, nulli i
ri sc hi a danno dellasalu-te f
isica ep si chi ca
edella integrità fisi
c a ;2. prog
ettareo mod
ificareattrezzi, macchin
e,impian
tie procedim
entitecnologici
emetodi di lavoro in modo tal
eda tend
erea render
enull
ital
irischi;
3. analizzare inc
identie ca
sireali secondo una rigorosa metodologia che consenta
'diriconoscere l'origine della concatenazione causa
-effettoche hanno reso con-cr
etol'evento dannoso.
4. dedurre, dalla analis
id
ettain 3. le innovaz
ioni,le mod
ifiche ele protezioni uti-li ad annullare i rischi
;5. riconoscere e stabilire l
erelazioni tra
l' amb ie nt e interno di lavoro e l'ambiente
es te rno co
sìche il migli
oramentodel primo non risulti a danno del secondo o vi-c
eve rsa,in quanto la salute e l'integrità f i s icade l luomo dev e esser
etutelata ovunque egli s
itrovi;
6. conoscere le norm
emorali, l
egalie di buo
natecnica ch
eintendono fornire una s
intesi ed una guida perla risoluz ione concreta dei problemi di igiene e d
i si-cu re zz a;7. conosc
eregli Enti
el
eorganizzaz
ioni,ed i loro compiti istituz
ionali ,ch
ehan-no agito, agiscohan-no o i ntendohan-no agire, per la tutela delle condizioni igien
ichee
di sicurezza.
-Analisi di casi avvenuti In cui si sono rese manifeste le pericolosità potenziali; deduzio-ne dicr i t e r i specifici e generali a tutela,
- Mezzi personali e collettivi di tutela e criteri per il giudizio di idoneità. Casi di inido-neità evìdenti dalla pratica •
• Relazioni tra ambiente di lavoro ed ambiente esterno. Interferenze negative constatate •
• Compatibilità tra i due ambienti assumendoli COme un unico ambiente da tutelare nell'in-teresse genera le dell'uomo.
Esercitazioni.
Ind i v i d u a l i o a piccoli gruppi sui punti indicati negli scopi del corso applicando i me-todi in s e g n a t i a ca s i rea I i avvenuti, a bbiano o no dato I uogo a pr oc ed imenti g iud iz ia ri .o ri-sultanti dalla cronaca, o incontrati e riconosciuti dagli Allievi stessi.
Tesi di laurea.
Su temi di pericolosità e di provvedimenti a fini di tutela e sicurezza.
Contributo a tesi di laurea.
Per integrarle sotto il punto di vista del riconoscimento di pericolosità e per la verifi-ca e la appl iverifi-caz ione di norme a fini di tutela e sicurezza.
Riferimenti bibliografici.
- «Norme per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro» Vol. I Norme generali in-tegrative e speciali, Edizione ENPI Roma, serie C, n. 30.
Come riferimentopiù completo:
- «Raccolta delle norme per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro»,
Ministero del lavoro e della previdenza sociale, VIIIristampa, Roma· Istituto po l i qra f i c o dello Stato 1971 (L 7.000) •
• « Istituzione del Servizio sanitario nazionale» Legge 23 dicembre 1978, n. 833. Ed iz ione Libreria dello Stato I.P .Z.S. (L. 2.000).
A Itri riferimenti risulteranno in sede di lezione, e per ricerche, guidate, svolte dagli stessi Allievi.
IN209 III UM IN O TECN I C A (sem.]
Prof , Cesar e BOFFA
Corso di laurea in
INGEGN ERIACI VI L E - IV-V AnnoIstituto di
FISICA TECNICA E IMPIANTI NUCLEARINOTIZIE GENERALI
Il PERIODO DI DATT I C O
Il corso consid era leapplicaz ion i della ill um ino t e c n ica alla ingegner ia civil e con particolare riferimento agli aspett i impia n t is t ic i ed energe t ic i .
Corsi prop edeutici:
Fisiche e Fisica Te cn i ca.PROGRAMMA
Fond am en t i di fotom etr i a - Sorgen t i di luc enat u ra le - Illuminazionediurna - Ene r g i a sola r e - Per c ezi on e e val u tazio nedel colore - Sorge nti di luc e ar ti ficiale - Appa recch i di illuminazion e - Fond am enti di te cn i c adell'illu m in a zi on e • Prog ett o di impian ti di il lu m i na -zione - Illumin a z i on edi am b i en ti ch i us i - Illumin a z i on edi ambi ent i aper t i.
TESTI CONSIGLIA TI
C.Cod eg on e - «Prob lemi di Iliumina zione ».ed. Gio rgio.
«Man ua le di Il lumi no tecn ica»- Philips,ed. C.E. L.I.
3 - Aggi orn ament oai programmi.
IN225 IMPIANTI MOTORI ASTRONAUTICI
Prof. Nicola NERVEGNAScuola di ING EGNE RI A AEROSPAZ IA L E - Il Anno I stiuuo di MAC CHINEE MOTORI PER AEROMOBILI
NOTIZIE GENERALI
4. Sorgenti di energia termica.
Concentratori solari: caratteristiche. proprietà e prestazioni. Accumulatori termici. loro r equi sit'i ,
Sorgente nucleare a r adi oi s o top i , Dimensionamento d'una capsula a r ad i o i s otop i, Reat-tori nucleari su veicoli spaz ia l l,
5. Sistemi di conversione statici ad energia termica.
5.1 Convertitori terrnoe le ttr ici ,
Effetti termoelettrici (Pe lt ier , Seebe ck , Thompson).
Relazioni di Kelvin. Analisi di un generatore elementare e dimensionamento di pri-ma approssipri-mazione.
Rendimento e parametri di merito del materiale. Disposizioni in cascata e in seg-menti: prestazioni limite. Materiali di impiego. Realizzazioni.
5.2 Convertitori termoelettronici (termo ioni c i] ,
Effetto termoelettronico e caratteristica del convertitore elementare in condizioni di assenza di carica spaziale tra gli elettrodi. Bilancio energetico del convertitore e suo rendimento. Convertitori ad alto vuoto e al cesio:realizzazioni.
6. Sistemi di conversione dinamici ad energia termica.
Cicli termici di potenza: Rank ine , Brav ton , Fluidi di lavoro e loro parametri di merito.
6.1 Ciclo Rankine.
Sistema DIPS (Sundstrand -Teledyne): dynamic isotope power svstern, 6.2 Ciclo Brayton.
Sistema BIPS (NASA - Garrett):Brayton isotope power sv stern,
6.3 Analisi del radiatore a fluido. Criteri di progetto. alternative nel controllo.
7. Esercitazioni.
È
previsto un ciclo di esercitazioni mediante l'impiegodi calcolatore.TEST! CONSIGLIA T!
Appunti di «Impianti motori as tronau trc r»;
«Space Power Systems» - Agardograph 123.