no-,,strareligione?
Dì
dunque adAmu-,, rat, che cièpiùaccetto divede~
,, relenostre
mura
rovesciate,lemo-,,sire case saccheggiate ,i nostri ge-,,,nitoriefigli cadere sottoil ferro-de’suoisoldati, che riconoscerlo ,,per nostroSovrano. Dipiù
qjua-„
le strettanecessitàci sforza ad ac-,, celiarele sueproposizioni? Forse„
haegli disfallele nostre truppe?„
oforse siamo,prividel necessaiio?,,Avrebbefatto meglio di ritornare ,,inAdrianopoli passando inquiete ilresiduo de’suoivecclii giorni, ,,chevenireamolestare
una
nazia-1^6
„
tje, la(jnalfetante voltegliè sla-,,tafatale. Inuna parola,digliche nons'impadroniràdiquestocastello, ,, che calpestando icadaveridime e
de’mieivalorosi soldati. Eccoti i
,, nostridisegni,e pensieri,vaa ri-,, ferirli al Sultano,,.
Amnrat
inte-saquest’arrogante risposta fremb di rabbia, e giurò latotaledistrazione diSfetigrado
, onde impose dir farsi all’istante inecessarj preparativi per
I’assedio, eall’indomani appena fu giorno circondò daper ognidove lu città
, e fecedue consecutiviattacclù.
controdi essa;
ma
incontrò tanta re-sistenza, che dopoaver perdutimol-tisoldati fu costrettocon suarabbia arichiamarli perprendere qualche ri-poso.
Scanderbcg temendo,chele nu-meroseforze degliasscdtanti, ed i foro frequentiassaltiavvilisserogli as-sediati, riduccndoli arenderlacittà
,
stabilidi dare loro animo con qual-che audace, e valorosa mossa,
Per
DigitizedbyGoogle
eseguiredunqueilsuo disegno prende
un
corpodiiornilasoldati,esiavan>za controilnemico, coll'idea diat->
tirareverso di se la maggior parte delle sue foncé,edincoraggire la guar-nigionediSfetigrado.
Amarai mandò
insuo incontro un corpo di cavalle-ria;ma
ScanderLeg 'la ricevè tanto l>ene ordinato, ela battè consigran impeto, che lacostrinse amettersi infuga conmolta perdita.Amurat
stancodellacodardiaed incapacità de' suoi soldati,dopoaverliseveramente sgridati,loroimposedi ritornare dinuovo
contro gliAlbanesi, aQinchè cancellasserolalorovergognacon qual-cheazionestrepitosa.Scanderbcg sul-leprime fecemostradinonosaread attenderelalorovenula,onde retroce-dendoapocoapoto,sinoache giun-sein unsito opportuno,mise in a-guatounapartedellesuetiuppe sotto ilcomando
delsuofidoMoisè,edegU schicrossiinbattaglia colsuo restan-teesercito. 11Principe mentrecon-i58
tmuara1’attaccocoiTurchi, Peria-to avvalendosidell’occasionesorti dal-la città
, diedeaddossoainemici im-provvisamente, neuccise molti, in-cendiòuna partedelle macchine, e presemolte loroarmi. Tanti danni, cheAmiiratdicontinuo provava, ad altronon valevano,che a riaccende-remaggiormente lasuarabbia, on-de ordinòcheisnoisoldati si ripo-sasseroper poterfare
un
piu vigoro-soattaccocontrola città. Nel mo-mento,chegli assedianti egli asse-dialitrovavansi inquiete,due solda-tiottomanirecandosiintornodella cit-tà,edosservataunapartedi essa sen-za difesa, edopportunaper la scala-ta, corsero subitoad informarne
A-mnrat.Facilmente puòtaluno immagi-narsir eccesso di gioja, cheprovò questoMonarca ricevendo simile ina-spettatanuova; onde senza indugia-rechiamatounode’suoiGenerali
,gli
comandò
diprendereun reggimento^DigilizedbyGoogle
1
%
e condurlo verso quellaparteper l&re assolutamentelascalata: edinveroi soldatiOttomani,riuscironodisalire sulla cimadiuna rupe,da cuiinco^
minciarono amontare confaciltà air-chele
mura
,ederano quasi entrati nella città-circa trecento.Ma
Periato avendoT usodiportarsi personalmen-seattornodellemura
, dalontano li scopri, esenza perdertempomandò
adavvisare,che accorresse qualche al-trosoccorso; edandoloroaddosso,li tagliòapezziintieramente,indi facen-do gettarepietre e legni grossissimi contro quelli, chesalivano in filali obbligòaretrocedere con grande stra-gediessi. Scanderbeginquesto frat-tempo avendocircondatol’esercito
Ot-tomano
con un corpodisoldati scel-ti, arrestavaquanti s’allontanavano^ dalcampo
, o per raccogliereilcibo de’lorocavalli, o perfar acqua, o peraltrinecessarjmotivi.In nn gior-no mentrefaceva eccessivocaldo, ve-dendo dallacima d’uncolle iTur-DigilizecibyGoogl
i4<>
chi afiallcati.dallo smisurato ardore delsole, riposarsi leloro ten-desbandatiesenz'alcuna difesa, ra-dunòattornodisei suoisoldati, e disseadessi:,,Vedeteamici miei,
que-„
sto viivcitore dell’Asia,questoillustre ,,guerriero,ilqualeha postoin gran-dissimo terrore tuttoilCristianesi-„ mo
, vedetelodisperatoedafflittisi ,,simoavantilemura
d’unapcco-,,la città,che rende vanitutt'isopì
„
sforzi;approfittiamocid'una simi-,,lefavorevole occasione, edandia*^mo
ad immergerelenostrescimi-„
tarrenel pettode’suoisoldati, i„
qualisenzadifesa ce1'oili’onoco-„ me
agnelliMandò
quindiuno
de’suoi Ulfizialinel
campo
per reca-re forzemaggiori,evenule queste in-coraggiisoldaticon parole energiche^promisedirimunerarliquantopiù era possibileaseconda del pericolo, cui dovevanosoggiacere,ed annunzio che perriuscire nellaloro impresa
,
do-vevano attendere lasotte onde
xset-DigitizedbyGoogle
feria inopra, poicliè un’ ìaqM'ov vi-soed inopinato attacco eseguito nel bujo metteinemiciinestremo imba-razzo e disordine.
Ma
prima di ogni altra cosastimònecessario lospedire avantiqualcheduno,peresaminareilcampo
de’nemici, infornaandolo del suo stato. Il diluiamico Moisè,no-mo
arditoedel pari capace, accettò;conpremnra1’esecuzione ditale in-canco; ondemntat’isuoi abiti^ en-trò nel
campo
degli Ottomani, ed incognitoinoltrossi fino nella stessa tenda delSultano:indi ritornato pres-soScanderbegglinarròminutamente quanto vide, oudì.Il.Principe al-loramise lesuetruppe inordine di battaglia, diede aisoldati un segno per riconoscersi facilmente inmezzo
del susurro, edell’oscuri là es’in-camminò
perquanto fu possibile in buon’ordine. Il calpestiode’ cavalli,
eilrumoredelle armi spavenlai’ono le sentinellenemiche, lequali ripo-savanoquasi sbandate;
ma
gliAlba»i4«
nesi,
sema
dar lorotempo
di riava’-si,improvvisamente s’avventano sa di esse, letaglianoapezzi, ed en-trando senz’ostacolo nel campo-} degli-Ottomani,etrovatoli inestremo di-sordine, impetuosamente li mettono, in fuga,rovesciano tutto ciò chesi loroincontro, ecagionano
immensa
strage.Quando
poi principiò a com-parireilgiorno, s’allontanarono col migliore ordine dopo aver bruciate moltetende, fattimolti prigionieri^ edopoesseni impadronitid’una quan-titàdi cavalli, diarmi, edivarie insegneOttomane
. In quest’audace scorreriagliAlbanesi tagliarono a pez-zicirca3
milaTurchi, eneferirono molti dipiù;dallaparte loroipoinon
perdcrono,chesoli soldati,e fu-ronoferiti circa70,Appena
Scander-begsiebbeallontanato perpoche mi-glia, giuniseinunavalle, ed-in
un
sito tanto vantaggioso, che da nes-suna partei nemicipotevano batter-lo. Ivifece allo:visitò iferiti ed
D^itized byGoogle
i45
«tl)e peTSonalmente curadeUeloro pia-ghe.
Dopo
ciòsitrasferìnelsuocana-po
, sitrattenne tre giorni per dar riposoall’esercito,eindi.andò ad ac-camparsinelle campagnedìEmathia: 11Sult^o
dallasua ira schiuma-vacome
un cane rabbioso., vedendo che Scanderbegpotèdehidere la sua vigilante attenzione, edarrecare 'al suoesercitotantodanno-; onde}per vendicarsisimossesubitocontro’.ras«.sediatecastello,
ma
senzailpiù pic-colovantaggio. Nel giorno seguente, ordinòdifarsi tutt’i.necessarj prepa-rativi perunpiù formidabile attacf:o controla città.Scanderbeginformato de’ suoidisegni dadiversidisertori, cheledi luigrandi qualità continua-tamentetraevano nel suocampo
,sta-—
bjlìdidare,addossoainemici aU’im-provviso nelpunto, incuidovéa in-comiuciarsi 1’attacco.
Amurat
però conoscendoperfettamente ilPrincipe prevede molto bene i suoi pensieri;ondeordinò adunode’suoi più.
va-lotosicàpitani, chiamato FeriBassà^
a marciare con
un
corpo di i8 mila fantic^cav-alieri,per accorrere
dovun-<pie fosserocomparsigliAlbanesi,, ed impedirli dalmolestare leoperazioni deir assedio.
Le
bra'vme, che al-treVolteavevafattoFeriBassaygli inspirarono tant'ambisiohe^ che io ridussero adimmaginare^ chenessun nacosaavrebbedovuto nonesser po-sta afine daesso; onde,con impa-eienza chiedevaScanderhcg, persua-so, che assolutamente l’avrebbe vin-to, ecollaperditadiquestofamoso guerriero aggiunger nuovo splendore alla-sua gloria, che credevad’aver acquistatacolproprio valore,s«xi de-siderava di misurami col<Princiiiea partieolartenzone.
Ainuratdafupmstrinse fortemen-ter assedio,e mentre daunabarxia fulminavale
mura
colcannone, dal-raltrale suetruppe face^'anola sca-lata;ma
gliassediati cmiibaltcndo va-lorosBiqcntc, ^flavano grandissùne
DigitizedbyGoogle
i45
pietre e grandissimi legni contro
qnek
li,che salivano, rompevano le lo-roscale econtutta la prestezza ri-fitauravanoleparti del
muro
dirocca-to. Gliassedianti alla finevedendo,
chenon ottenevano nulla,pensarono dicostruireun
muro
dilegno, ugna-leall’altezzadellemura
, einbre--ve tempofu completo; indi monta-te sudi essole loromacchine guer-riere, edicannoni, battevano con-tinuamente lacittà. Periato però a-vendo trovatoilmezzod’ intromette-re inquesta macchina il fuoco, le fiammediramatesiinbreve,cadde in-franta, ecolla sua caduta schiacciò unamoltitudinedi nemici
.
Abbi
am
veduto disoprache Fe-rìBassa bramavad’incontrare Scan-derbeg,per venirecon essoa batta-glia;ma
nonscorsemoltotempo on-desi soddisfacessetalesua voglia.Il Principe degliAlbanesi incominciò a Oompai’ii'ccol suo esercito,esecondoi suoi movimenti davaa credei’e,che
Scarni. 1 i3
DigitizedbyGoogle
>46
«resse r ideadibattere il
campo
ne-mico, volendo conciòobbligare gli espugnatoridella cittàa venire in soc-corso delcampo
. Feiù Bassa, s’ a-vanxòcontrodi luiprocurando d’im-pedireilsuo passaggio. Scanderbeg fecemostraditemere e principiò a Mlrocedere;ma
appena s’ebbe al-lontanato dalcampo
nemico,per quan-toconveniva,inunistantefecealto, csi pose inordine di battaglia. 11 GeneraleTurcomandò
unaparte del-lasuacavalleria con ordine d’ inol-trarsidifiancomolto dalungi, e ritor-nareconcelerilà aprendere gli Al-banesidadietro;ma
Scanderbeg, a cuiintempodizufifa nonisfuggiva lapiù piccola mossa, compreso lo scopo del Bassà, s’avanza conuno
squadronedicavalleria,1’obbliga a retrocedere,ed unirsi col suo gran-decorpo,edegliritornanelladi lui primiera stazione.La
battaglia inco-minciò con grande impelod’ambedue
leparti;ilGeneraleOttomano
veden-DigilizedbyGoogle
do inemici farfronte convalore,si prefisse dibattersi egli stessocon Scan-derbeg corpoa corpo, sperando che colla caduta del Principe,avrebbe co-strettalavittoriaa dichiararsiinsuo favore:ondelocercadovunque cogli occhi elochiama adaltavoce^Scan^
derbeglovedeva
e
Pudiva?,ma
giu-dicò esserestoltezza-1’abbandonar itcomando
delsuoeseFcito-’nelpiù' for-teardoredellamischia,pec corrispon-dereallabaldanzadiquello' però ap-penabattèiTmxhi o
vido lU- vit-toriadal canto suo cert^, alterasta*
billdi accettareilduello, spronando' ilcavallo versodiFeriBassà.
Tut-t’idiluiUffizialiprocurarono a di*
storio-rappresentandogli
,chenoncon*
venissemettereinconsideratamente in pericolouna vitatanto preziosaa tut-tigliAlbanesi: e chefosse piccofà gloriailvincere un
uomo
molto pili inferioredèliasua persona.Ma
egli fermo nelsuo proponimento ,, non,,coaviene per alcuno
modo
,mpo*
i43
,, se, dievitare questo duello.
Co-,, sa sidirebbe pelvostro Sovrano
,,senouosasse misurarsi con
un’uo-,,
mo,
ilquale coraggiosamentel’ in-,, vitaabattaglia ?Fa
uopo dunque,,per miaepervostra gloria V ac-,,cettare ilcombattimento,,.
Onde
mandò, unodi essiper dire a Fer»jBassà,ebescegliesseilluogo del duel-loaseconda del suo desiderio,eche Irapoco gli sarebbe ito' incontro'.
Tostochè s’ebberoaccostati, incomin-ciarono a battersicollascimitarra;
ma
il'bravo Albanese, ebe intali cose sorpassava tult’icombattenti del suo secolo,nonlasciòpermolto tempo al suo avversariola speranza della vit-toria, ediprimo slanciocon
un
so-locolpolo stendemorto al suolo; e senza degnarsineppure ditogliere le di luispoglie ritornòtraisuoi solda-ti, chericondussedi nuovo ad attac-care, irimanenti nemipiiQuesti subi-tochè perderonoilloroDuce
emol-ticompagni, nou attesero 1'attacco
DigitizedbyGoogle
>49
degliAlbanesi,.
ma
siposero-incom>
pinta(fuga, ed aflfrettaronsi ariferire alSultanol’infelic’esitodella lorospo»
dizione,in cuisecondo1'assertiva de-gli sforici contemporanei , perirono circa,settemilaìTorchi.
Amurat
, ogni qual volta -riceveva qualche disastro dapartediScanderbcg procurava-di vendicarsicontro l’assedialacittà, fa-cendo conmaggior accanimento gli assalti;ma
anchenell’ultimonon po-tèricavarenullacome
ne’precedenti^ venendoribattuto dagliassediati-con gi'andesua perdita. Scanderbcg-ri^tornò nel suo
campo
per riposarsi al-cunigiorni,erijM^ntlere' lesuefor-:ze corporali,estenuate dagli ecceden-ti, e continuitravagli.Inquesto frat-tempo chiamò^de’mercantidtalianiper venderlorole-ricchespogliedegli Ot-tomani;edintalguisa potè'prctoia'-*
rein*Un
modo
conispondentele. fati-chede’suoifidi, cvalorosi sòklatijComprendendo
egliquantofosse stol-toepericoloso muoversi consipocli^DigitizedbyGoogle
ftyrzecontrodi
ùnnnmeroso
ésèi’cilo', fitabilrdigirare<soltanto intorno’alcampo
nemico,arrestandotutti.quelli, cheallontanaransiper diversi motivi;ma
isuoiti’avaglifuronoinutili, poi-ché Ainuratminaedòlapenadi mor-te'atuttiquei;soldati,iche;si sareb-beroallontanatidalcampo
sotto qua-lunquepretesto.Scanderbeg^vedendo che Ainuratrestava tranquilloin mez-zoalsuocampo
senzafarealcuna' bel-licosa azione,sospettò che procurasse di corrompere gliassediati a forza di denari econlusinghiere«promesse; e conoscendo die,daper tutto nonvimancano
i traditori,-era sicuro;che il Sultano presto o ,tardi avrebbe portato afine ilsuo. disegno.Simile pensieroarrecogli.tantamelanconia, chepoco vimancò
dall'ammalarsi.Questi suoi-sospettinonerano senza fondamento,poiché,
Amurat
non ces-sava di faregiornalmente lepiù pro-fittevoli evantaggiose,proposizioni;ma
tuttigeneralmente lerig^ltavanoDigilizedbyGoogle
-cdn'di^resszo rrspòndehdò ch^ essi
•presceglievano--'più'Pamicizia*di un
•principecòsi litioHO èdégno
cóme Scan-derbcg
die!ilgiogo’d’uno il qnai-ìeera dinazione edifedediversa, qtiakinqtie'egli maifòsse. Tal'^éra il seiitiraentòedilpatereditutti’qiiel-•li che erano'rinchiusi dentro Sfetr-grado,eccettodiun malvagio,il qua-lescelto
come
deputato dalla parte degli assedialiper -rispondereal mes-saggiero diAraurat,fucorrotto dal-leadulazioni e daidoni dell’ Ottoma-no,epromisediconsegnare la città tra poco.Ma
comprendendo,che fos-se impossibile difar entrareiTurchi incittàdinotte tempoperessereben guardata, pensò aritrovare qualche altropiùinfallibilemezzo;onde sapen-doche iDibresi,(i)de’quali era
com-( '
(i) De'Dibi'esipar'la Plinionel lib,
X.
sotto ilnome
Dyberienses^.La
guarnigione diSJetigradoem
,j5a
|>osta’.lamaggiorparto guarnì-giope, stavano,aUacca,U.allepiù ri-dicole superstizioni,, ejclietra.le al-treriguardavano,
come
peccato morta-le ilbere dell’acqua,incui,si fosse trovato ilcorpodiqualunque anima-le: epoiclièiu tutta. lacittàdi Sfe-tigrado non trovavasialtraacqua fuo-ri d’un pozzo, dacuitutti ne attin-gevano, riusciaquell’iniquo tradito-redigettare inessodinottetempo
un cane. Nelgiorno seguentementre incominciarono a trarre dell’acqua, trovossiil corpodell’annegatocane.Sparsasi lavocediquesto accidente pertutta la città, adoprarono ogni
mezzo
per scoprire1’autore diuna si-mile esecranda azione;ma
s' afTati-carono invano, non avendovi alcuno ilpiù piccolo indizio. IDibresi, i qualicome
abbiam detto, formavano la maggiorparte della guarnigione,composta
di 1600 Dibì'esi, e280
SJeti^radesi(Biemmi
Lib.Uh
)'
DigilizedbyGoogle
i53
rappresentarono,chenonessendo con-cessoad essidalla lororeligione di bere acqua contaminata, faceva
me-stierio di rendere<lacittàper capi-tolazione, opassarepermezzo a’ne-mici collearmialla
mano
. Gli abi-tanti,essendo Albanesi,siconsigliaro-no
tradiloro seconvenisse cacciarli dallacittà;;ma vedendo, che {resta-vano pochissimidinumero’pe#poter resistere' alleforze degli Ottomani,procuraronodipersuadereaiDibresi^ cheunatalelorodivozione nonera»
« *
senonché ima ridicola superstizione, laqualeavrebbe cagionatala disgra-zia diessi
,« forselaschiavitù del-lapatria.
Ma
eglinorestarono ferminella loroopinione, -edanzi si. ri-dussero adodiareScanderbeg perchè avesse affidata
jla"lorovita elibertà asimiliuomini. Periato .restava at-tonito,enon poteva credere,-che nomini’ tanto magnanimi evalorosi
come
iDibresi fosseroimbevutida una cotalfanciullescasuperstizione; ondei54
sospeltandoche ciòfosse un ritrova-todi talunimrdevolisoldati, iquali perliberarsi da’ tra ragliedalle ristret-tezzed’
un
penoso assedio, avessero idealoconun
talmezzoarenderela città, recossinella pubblica piazza^ comandando diradunarsiilpopolo
ed
isoldati, cui tenne questo. discor-so: Glande meraviglia e confusio-,,>netui harecatoquanto fuoriogni
,, miaaspettativa,houditodivoi;
&
,, uèposso supjwrre
,che uomini tan-,,to grandi d’animo quanto i
Di-,,bresisiano meritevoli d’unacosi ,,incredibile debolezza.Ilmancar uno
,, dallafedeltà dovuta al.suo
Sovra-,,no,che giui’òdi serbare,
imman-j, cabile,èun peccalo senzadubbio