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Valutazione della sequenza dell’eiaculazione

nell’analisi del liquido seminale

Nota 2: I campioni con una bassa percentuale di spermatozoi dotati di motilità progressiva (per esempio, il 10% o meno) possono non fornire

3.9 Valutazione della sequenza dell’eiaculazione

La normale sequenza dell’eiaculazione è di importanza fisiologica per la funzione seminale e la normale capacità di fecondazione e sviluppo embrionale. Con sequen-za normale si intende che la grande maggioransequen-za degli spermatozoi viene espulsa nelle prime frazioni dell’eiaculato, insieme a una secrezione principalmente pro-statica, mentre gli ultimi due terzi dell’eiaculato sono dominati dal liquido seminale vescicolare [251, 252]. È confermato che la motilità degli spermatozoi, la loro so-pravvivenza e la stabilità della cromatina sono determinate dal contatto immediato con la secrezione prostatica, che è ricca di zinco, mentre avviene il contrario nel caso degli spermatozoi che vengono a contatto immediato con il liquido seminale vescicolare alcalino, che lega lo zinco [13, 253-257].

Nota: Un’unità internazionale (UI) di attività della glucosidasi è definita come la produzione di 1 µmol di prodotto (PNP) al minuto a 37°C. In questo test l’attività è derivata da 15 µl di plasma seminale in un vo-lume totale di 1,115 ml per 120 minuti, quindi il fattore di correzione è (1.115/15)/120 = 0,6194.

3. Esame esteso

ne2. Esame di base 4. Esamiavanzati 5. Tecniche di preparazionedegli spermatozoi 6. Crioconservazione degli spermatozoi 7. Assicurazione di qualitàe controllo di qualità 8. Appendici9. Bibliografi

Processi infiammatori nella prostata o malformazioni congenite possono causare stenosi (od ostruzione del dotto eiaculatorio, EDO) in corrispondenza o in prossimi-tà delle aperture dei dotti eiaculatori nell’uretra [258-265]. L’effetto di una stenosi consisterebbe in un ritardo dell’ingresso degli spermatozoi nell’uretra fino a quan-do la pressione della contrazione delle vescicole seminali costringe il contenuto del condotto eiaculatorio nell’uretra. Il risultato di laboratorio all’esame seminale di routine sarebbe principalmente una scarsa motilità. Nemmeno la valutazione bio-chimica dell’intero eiaculato potrebbe rivelare se gli spermatozoi hanno un’esposi-zione anomala al liquido vescicolare seminale. L’unico modo per diagnosticare l’EDO attraverso l’esame del liquido seminale è quello di raccogliere le singole frazioni di eiaculato ed esaminare il contenuto, la motilità e la composizione biochimica del liquido seminale (secrezioni prostatiche e vescicolari seminali, rispettivamente) [13].

Se viene diagnosticata una sequenza alterata di eiaculazione, esistono tecniche chirurgiche mini-invasive per trattare l’EDO [266-272]; può anche essere possibile ridurre l’influenza negativa del liquido seminale vescicolare lasciando che l’uomo raccolga l’intero eiaculato direttamente in un mezzo di lavaggio del liquido seminale.

3.9.1 Attrezzature – in aggiunta all’esame di routine dell’eiaculato

Questo include qualsiasi serie di dispositivi di raccolta dell’eiaculato che permette al paziente di raccogliere le frazioni di eiaculato nell’ordine in cui vengono espulse.

Figura 3.8 Due esempi di dispositivi di raccolta dell’eiaculato diviso

Riprodotto, con autorizzazione, da A practical guide to practical laboratory andrology, Cambridge University Press [273].

A

B

3. Esame esteso

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3.9.2 Procedure per i pazienti

Il paziente viene istruito a raccogliere le frazioni di eiaculato nell’ordine in cui vengo-no espulse, ordine confermato dal paziente quando i contenitori vengovengo-no presentati al laboratorio. I contenitori devono essere numerati in ordine sequenziale, oltre ad avere un’etichettatura di identificazione di routine.

3.9.3 Procedure di esempio

È probabile che la formazione di coaguli o gel si verifichi solo nelle frazioni domina-te dalla secrezione vescicolare seminale. L’esame delle frazioni dominadomina-te dalla se-crezione prostatica può iniziare dopo 5-10 minuti di regolazione della temperatura a 37°C (per la valutazione della motilità). Le frazioni con coagulo possono essere dissolte entro 30 minuti a 37°C. Le frazioni prive di proteasi di origine prostatica possono resistere alla liquefazione più a lungo.

3.9.4 Esame

La valutazione del volume, della motilità e della conta degli spermatozoi, dello zin-co (marcatore prostatizin-co) e del fruttosio (marcatore delle vescizin-cole seminali) viene fatta secondo l’esame di routine degli eiaculati interi.

3.9.5 Calcoli

Calcolare la distribuzione relativa del volume, degli spermatozoi, della percentuale di spermatozoi con motilità progressiva e dei marcatori biochimici. Calcolare prima i numeri totali in ogni frazione, poi la distribuzione relativa in ogni frazione (Figura 3.9).

Figura 3.9 Esempio di rappresentazione grafica dei risultati di un normale eiaculato diviso in quattro frazioni, che mostra la distribuzione del volume, degli spermatozoi, della motilità progressiva, dello zinco e del fruttosio

Riprodotto, con autorizzazione, da A practical guide to practical laboratory andrology, Cambridge University Press [273].

Distribuzione relativa (%) Rapporto molare zinco/fruttosio

Frazione 1 Frazione 2 Frazione 3

0.00

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3.9.6 Interpretazione

La maggior parte degli spermatozoi dovrebbe trovarsi nel primo terzo dell’eiacula-to, caratterizzato dalla secrezione prostatica ricca di zinco. La presenza di abbon-dante liquido seminale vescicolare nella frazione o nelle frazioni ricche di sperma-tozoi indica una condizione non fisiologica che probabilmente ostacola la capacità funzionale degli spermatozoi.

L’identificazione di una frazione di eiaculato con una buona motilità progressiva può essere utile per la futura selezione di spermatozoi per l’ART, un fatto descritto molto prima dell’era della FIVET [274].

Inoltre, per i laboratori che non sono in grado di determinare i marcatori zinco e fruttosio delle ghiandole accessorie, si possono ottenere informazioni utili valutan-do la distribuzione relativa degli spermatozoi e la loro motilità progressiva, per identificare possibili fonti di spermatozoi con una maggiore probabilità di successo di fecondazione.

3. Esame esteso

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Capitolo 4: