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Verde cimiteriale, “verdofobia”

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che, come tali, siano mantenu e riquali ca ” 19. Gli spazi verdi funerari possono creare un ambiente sereno e paci cante: “specie vegetali sempreverdi e aree opportunamente ombreggiate contribuiscono a rendere i cimiteri un luogo in cui le di coltà della vita di tu i giorni acquisiscono una dimensione più contenuta e meno dramma ca”.

Questa ricchezza di ruoli e signi ca si rivela utopis ca, quando si considera la pra ca proge uale e le realizzazioni concrete. Nella saggis ca e manualis ca contemporanea, come nel web, questa categoria - che a diri o rientra nel verde, nel pubblico e nell’urbano - è il più delle volte ‘dimen cata’. Gli autori che si sono occupa di verde urbano, ne hanno sovente proposto una classi cazione che non comprende il verde cimiteriale, so ermandosi su parchi e giardini pubblici anche specializza (come spazi per il gioco, or botanici, giardini zoologici e parchi archeologici 20) e verde funzionale (alberature stradali e per i parcheggi). Tra le funzioni a ribuite al verde pubblico ne compare talvolta una chiamata ‘funzione cimiteriale’ a  anco di quelle educa va, sociale, sanitaria, ma senza chiarire in che cosa dovrebbe consistere 21. Anche quando presente, la laconicità della de nizione è evidente: “Il verde cimiteriale svolge anch’esso un’importante funzione culturale e ambientale, consentendo di rendere più gradevole un ambiente generalmente triste e contribuendo anche ad una conservazione dell’equilibrio ambientale e sanitario” 22.

FIG. 3.5 Cimitero israeli co del lido di venezia, l’immagine di abbandono è parte del fascino del luogo. [da BACINO pag. 189]

FIG. 3.6 Cimitero-parco

all’americana:

Mont Auburn. Le steli sono sparse nel prato, so o grandi alberi. [da ARIES images pag.

241]

FIG. 3.7 Immagini di cimiteri francesi sistema a giardino formale:

“Alcuni cimiteri del XX secolo presentano una composizione archite onica fa a di cor ne vegetali e cespugli pota in forme diverse [...] nel quadro del gusto dei giardini alla francese:

due grandi viali

 ancheggia da alberi pota si incrociano ad angolo re o e i viali minori sono adorni di alberi di bosso pianta ad intervalli regolari.

Quanto al cimitero di Forcalquier, che si visita come un museo delle piante, le sue spalle e di vegetazione sono alte più di 5 metri.” (cit. Ragon, pp.123-124). [da AUZELLE pag. 106]

La locuzione ‘verde cimiteriale’ ricorre più di frequente, confrontando leggi, regolamen e relazioni delle amministrazioni pubbliche, pari cata ad altro verde di risulta ed associata a da quan ta vi e di manutenzione 23. Un fa ore numerico in entrambi i casi: u le a salire le graduatorie di vivibilità urbana nel primo caso, costo da sostenere nel secondo.

Nelle descrizioni dei cimiteri storici nei quali l’elemento vegetale è più importante, è a ribuita accezione posi va alla presenza di sepolture ‘immerse nel verde’ o

‘circondate dalla natura’ ed al contrario il termine ‘vegetazione’ è di solito inteso in senso nega vo associato a ‘invade’ o ‘infesta’, quando se ne so olinea lo stato di trascuratezza 24. Nelle relazioni di proge di ampliamento o restyling si ritrovano termini allusivi, come ‘verde di rispe o e arredo del cimitero’. Salvo alcune eccezioni, la composizione viene però risolta come se si tra asse di un qualsiasi giardino pubblico, nonostante il manuale di Giuseppe Strappa avverta che “per quanto la proge azione di un cimitero-parco possa prevedere tecniche analoghe a quelle u lizzate per i parchi urbani, conviene tener conto di alcune di erenze sostanziali e del diverso rapporto che in questo caso si instaura tra funzione e forma” 25. È necessario valutare decisioni di cara ere este co e composi vo, legate ai signi ca del luogo, i quali di eriscono profondamente da quelli di un parco pubblico. Si devono operare anche scelte di cara ere tecnico de ate dalle funzioni svolte, che pongono vincoli e condizionamen all’organizzazione del verde (ad esempio nei campi ad inumazione o vicino ai monumen ). Tale raccomandazione rimane poco applicata.

Le indicazioni basilari riguardano lo sviluppo dell’apparato radicale in rapporto al terreno di inumazione e alla distribuzione delle sepolture, la distribuzione e densità delle ombre, l’incidenza delle super ci a prato rispe o alla  pologia dei monumen

funerari. Robert Auzelle 26 propone un metodo in tre fasi per a rontare al meglio la complessità della proge azione: studio degli e e spaziali prodo dalle piante (masse, portamento, aggregazioni, rappor croma ci e chiaroscurali), iden  cazione e selezione delle essenze con uno specialista, esecuzione del lavoro in accordo con vivais . Egli spiega inoltre come, essendo necessario a endere almeno una generazione a nché le dimensioni degli esemplari di grandi dimensioni giungano a regime, si possa procedere a piantumare per prime le aree boscate, ma sospenderne l’u lizzo per alcuni anni, occupando per prime altre zone sistemate a giardino.

Ques argomen rientrano nella de nizione di cemetery plan ng, termine anglosassone per ‘verde cimiteriale’: vi è uno sli amento di signi cato verso le azioni dell’impianto (comporre, sistemare e piantumare il terreno a grande scala prima

di iniziare le sepolture) e della ges one di un parco con alberi, arbus ,  ori e pra

pubblici. In lingua francese si parla in modo analogo di aménagement de cime ère.

Nei tes inglesi si menzionano anche i termini cemetery gardening o cemetery hor culture, ovvero alla cura (design/decora on, care/maintenance) del verde privato che cresce sopra od a orno alle singole sepolture, nonché gli alles men

 oreali, che a tu gli e e rientrano nella categoria di verde cimiteriale. Ciò a di erenza dell’Italia, dove la sepoltura in terra ha una di usione limitata rispe o alla tumulazione per mo vi diversi, si tende a proibire di piantare arbus in piena terra all’interno del perimetro in concessione e sono previste limitazioni anche nel caso di vasi con terra o acqua.

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