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Fiorucci A. (2018). Omofobia, bullismo e scuola. Atteggiamenti degli insegnanti e sviluppo di pratiche inclusive a sostegno della differenza.

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MeTis. Mondi educativi. Temi, indagini, suggestioni 9(1) 2019, 735-737 ISSN: 2240 9580

RECENSIONE - REVIEW Fiorucci A. (2018) Omofobia, bullismo e scuola. Atteggiamenti degli insegnanti

e sviluppo di pratiche inclusive a sostegno della differenza Trento: Edizioni Centro Studi Erickson

di Maria Chiara Ruggieri

Omofobia, bullismo e scuola. Atteggiamenti degli insegnanti e sviluppo di pratiche inclusive a sostegno della differenza è il nuovo libro di Andrea Fiorucci, Dottore di ricerca in Pedagogia dello Sviluppo e ricerca-tore in Pedagogia Speciale presso l’Università del Salento. Il volu-me edito da Centro Studi Erickson indaga una tematica di grande at-tualità esponendo l’esito di una complessa ricerca qualitativa sulle percezioni degli insegnanti in relazione all’omofobia e al fenomeno del bullismo omofobico.

Il testo si potrebbe definire un documentario scritto, un docu-libro, che nei primi capitoli offre un’agile introduzione ai concetti e ai modelli della psicologia sociale indagando il ruolo centrale di pregiudizi e stereotipi intesi come generalizzazioni cognitive, for-me di conoscenza rigide, semplificate ed economiche in grado di sintetizzare la complessità dell’informazione sociale. Questi snodi tessono e disfano di continuo i meccanismi alla base delle rappre-sentazioni sociali sul fenomeno omofobico: il lettore ne segue l’analisi con quel misto di curiosità, attrazione incoercibile, turba-mento e preoccupazione. L’autore dopo aver esposto i principali progetti di ricerca-intervento finalizzati alla conoscenza, alla pre-venzione e al contrasto del fenomeno, nonché la letteratura scienti-fica di riferimento, offre un’attenta ricostruzione organica della pluralità degli interventi normativi a carattere nazionale ed interna-zionale in contrasto agli atti di discriminazione e vessazione omofoba.

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Fiorucci A. (2018). Omofobia, bullismo e scuola. 736 Con acuta sensibilità, rigore scientifico e profondità di rifles-sione, Fiorucci giunge ad indagare le percezioni di 186 docenti pu-gliesi in relazione al bullismo omofobico, all’omosessualità e alla sua stigmatizzazione e vittimizzazione nel contesto scolastico. La ricerca si snoda magmatica nel ricco ambito disciplinare della pe-dagogia e della didattica speciale per l’inclusione che rappresenta la base epistemologica del lavoro. Questa scelta di campo è dettata dalla ratio che sottende questa scienza coraggiosa, che a dispetto del senso comune che la circoscrive nel cantuccio della disabilità e del-la risposta specialistica a carattere straordinario, abbraccia invece estensivamente tutti i soggetti coinvolti nella relazione educativa, in un’ottica di sostenibilità dello sviluppo, valorizzazione delle diffe-renze e tutela dell’eterogeneità. Immersi nella lettura del testo arri-viamo al focus della ricerca, ovvero all’analisi ermeneutico-qualitativa che ha scandagliato il flusso dialogico dei 186 docenti, sia in formazione, sia in servizio, appartenenti sia alla scuola prima-ria, sia secondaria di secondo grado e partecipanti ai focus group dell’indagine. “La sessualità è un campo difficile a scuola, difficile anche per i cosiddetti normali, non fraintendetemi”; “Io mi sono accorta di qualcosa, ma ho lasciato stare”; “Io non ho studiato né psicologia, né psichiatria, né pedagogia. Sono un matematico e matematica devo inse-gnare”. (pp. 99-100).

In questi frammenti discorsivi è rinchiusa l’esperienza quoti-diana del fare scuola; l’adesione quasi totalizzante al disciplinari-smo e ai programmi curriculari fa emergere una prassi didattica an-cora troppo ingessata e soprattutto lontana da quell’idea di educa-zione legata ad un armonico sviluppo umano. Non si può non ammirare il grado di civiltà intellettuale e generosità interpretativa dell’autore che permette al lettore di addentrarsi nell’insidioso terri-torio delle rappresentazioni sociali inerenti i modelli culturali della differenza, grazie alle quali possono essere affrontati temi di gran-de rilievo in ambito educativo, nello specifico l’omofobia e il bulli-smo omofobico, fenomeni dalla pregnanza esistenziale molto for-te. Fiorucci, mobilitando gli strumenti e l’eredità della didattica me-tacognitiva e dell’approccio cooperativo, completa il lavoro di ri-cerca richiamando tecniche di intervento ed esperienze concrete

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Fiorucci A. (2018). Omofobia, bullismo e scuola. 737 sperimentate dagli stessi docenti partecipanti all’indagine, che con un timido balzo in avanti giungono a risultati soddisfacenti produ-cendo anche significative ricadute sulla qualità complessiva del loro approccio didattico e sulle relazioni all’interno della più ampia co-munità scolastica. Gli ultimi capitoli del volume mettono in rilievo l’importanza di intensificare il confronto e di migliorare le occasio-ni di cooperazione e di comuoccasio-nicazione tra tutti gli attori in aula, ri-flettendo sul senso dei processi emancipativi messi in atto nella scuola, da intendersi un luogo in cui la costruzione del sapere non può prescindere da uno sviluppo armonico del Sé, dell’identità in-dividuale e sociale.

Questo lavoro, adatto sia ad un pubblico specialistico (inse-gnanti, ricercatori, educatori, caregiver), sia ad altri potenziali de-stinatari (genitori, studenti e gli stessi ragazzi) si configura come un prezioso strumento di ricerca e di riflessione condivisa. Omofobia, bullismo e scuola. Atteggiamenti degli insegnanti e sviluppo di pratiche inclusi-ve a sostegno della differenza è un libro che fa riflettere tutti, nessuno escluso. Per scongiurare i rischi del bullismo omofobico, del pre-giudizio manifesto e latente, appare fondamentale attuare uno sforzo di auto-comprensione e di recupero dei significati latenti al-la base di ogni nostra affermazione/azione quotidiana. Si tratta di un esercizio di eroica necessità, non solo per chi è investito di una responsabilità educativa nell’ambito della dimensione solidaristica e comunitaria del progetto di scuola inclusiva, ma per tutti nessuno escluso.

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