Transizioni sulla Costa Toscana:
dalle esportazioni all
Autore
Dott. Ferrari Federico
Tutor Scientifico
Dott. Balducci Alessandro
[Tutor Aziendale
Dott. Giusti Paolo Edoardo]
SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
Master Universitario di I livello Vini Italiani e Mercati Mondiali
Anno Accademico
2016/17
in collaborazione con
Transizioni sulla Costa Toscana:
dalle esportazioni alle promozioni
Dott. Ferrari Federico
Tutor Scientifico
Dott. Balducci Alessandro
Tutor Aziendale –
I Giusti & Zanza VignetiDott. Giusti Paolo Edoardo]
Master Universitario di I livello Vini Italiani e Mercati Mondiali
Anno Accademico
17
Transizioni sulla Costa Toscana:
e promozioni
La società “I Giusti & Zanza Vigneti” è un’azienda relativamente giovane, ma con idee piuttosto chiare in quanto a produzione e strategie
ridosso dello storico borgo di Fauglia, in provincia di Pisa guida della propria attività, la cosiddetta
produttiva e qualità, la cosiddetta Consapevole di essere parte del t
terroir dalle ottime potenzialità, la direzione aziendale ha deciso di puntare congiunta di vitigni autoctoni e internazionali, creando quel connubio
gustative che caratterizzano tutti i vini della cantina
L’attenzione alla conservazione dell’ambiente ereditato e al suo miglioramento, condotto a scelte agronomiche co
secondo la quale un terreno sano e delle viti accudite eccellenti. Perciò, l’azienda aderisce
conseguito regolare certificazione) e biodinamica investimenti, può sfruttare l’energia
Performante risulta anche la struttura dell’organigramma aziendale nel quale i diversi livelli generazionali interagiscono, mett
e la consapevolezza della tradizione di coloro che cantina, dall’altro le competenze tecniche
percorsi formativi, mediati da un’attenta compagine direttiva Queste sono solo alcune delle caratteristiche
responsabilità di chi produce vino in T
e al potenziamento del territorio che la ospi
espressione concreta nelle politiche associazionistiche fortemente promosse da “I Giusti le quali, partendo dalla costituzione dell’
condotto al riconoscimento dell’IGT Costa Toscana
Lo sviluppo di una politica del territorio, sia a livello oggetto di trattazione successiva
promozione del brand, mentre la prima parte del presente studio si occuperà di affrontare gli aspetti SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
Introduzione
La società “I Giusti & Zanza Vigneti” è un’azienda relativamente giovane, ma con idee piuttosto chiare in quanto a produzione e strategie di mercato. Nata nel 1996
o borgo di Fauglia, in provincia di Pisa, ha delineato immediatamente
, la cosiddetta vision, per raggiungere ambiziosi obiettivi di armonia , la cosiddetta mission.
Consapevole di essere parte del territorio toscano, culla dell’italica civiltà, e di disporre di un dalle ottime potenzialità, la direzione aziendale ha deciso di puntare
congiunta di vitigni autoctoni e internazionali, creando quel connubio sofisticato gustative che caratterizzano tutti i vini della cantina.
L’attenzione alla conservazione dell’ambiente ereditato e al suo miglioramento,
condotto a scelte agronomiche con impatto minimo sul territorio, seguendo la condivisibile filosofia secondo la quale un terreno sano e delle viti accudite con metodi naturali producono materie prime
Perciò, l’azienda aderisce da anni ai protocolli di agricoltura biologica (per la quale ha to regolare certificazione) e biodinamica nonché, grazie ad un lungimirante piano di
l’energia ottenuta da fonti rinnovabili per i propri processi produttivi Performante risulta anche la struttura dell’organigramma aziendale nel quale i diversi livelli
mettendo a disposizione le proprie conoscenze: da un lato l’esperienza e la consapevolezza della tradizione di coloro che hanno trascorso la propria esistenza
, dall’altro le competenze tecniche delle nuove generazioni acquisite attraver mediati da un’attenta compagine direttiva attraverso il dialogo
Queste sono solo alcune delle caratteristiche distintive di un’azienda che, pur consapevole delle responsabilità di chi produce vino in Toscana, punta anche alla valorizzazione delle proprie unicità del territorio che la ospita. Tanta attenzione e dedizione hanno trovato a nelle politiche associazionistiche fortemente promosse da “I Giusti
uali, partendo dalla costituzione dell’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana IGT Costa Toscana nel 2010 e alla DOC Terre di Pisa
Lo sviluppo di una politica del territorio, sia a livello consortile che di singola azienda successiva, allorquando si affronterà il tema della comunicazione volta alla , mentre la prima parte del presente studio si occuperà di affrontare gli aspetti La società “I Giusti & Zanza Vigneti” è un’azienda relativamente giovane, ma con idee . Nata nel 1996 nella zona collinare a delineato immediatamente le linee per raggiungere ambiziosi obiettivi di armonia
erritorio toscano, culla dell’italica civiltà, e di disporre di un dalle ottime potenzialità, la direzione aziendale ha deciso di puntare sulla coltivazione sofisticato di espressioni
L’attenzione alla conservazione dell’ambiente ereditato e al suo miglioramento, inoltre, ha , seguendo la condivisibile filosofia producono materie prime ai protocolli di agricoltura biologica (per la quale ha , grazie ad un lungimirante piano di
per i propri processi produttivi. Performante risulta anche la struttura dell’organigramma aziendale nel quale i diversi livelli
o a disposizione le proprie conoscenze: da un lato l’esperienza trascorso la propria esistenza tra vigneti e ite attraverso specifici dialogo costante.
distintive di un’azienda che, pur consapevole delle lla valorizzazione delle proprie unicità Tanta attenzione e dedizione hanno trovato a nelle politiche associazionistiche fortemente promosse da “I Giusti & Zanza” Grandi Cru della Costa Toscana, hanno
DOC Terre di Pisa nel 2011. di singola azienda, sarà affronterà il tema della comunicazione volta alla , mentre la prima parte del presente studio si occuperà di affrontare gli aspetti
legati all’esportazione dei propri prodotti e, in particolare, si descriveranno le azioni poste in essere per conquistare nuovi mercati nell’America Settentrionale
1.1 – Indicazioni di massima sulle esportazioni In base ai dati ISTAT relativi al 2016, elaborati da
dell’export del vino italiano, si evince che Stati Uniti, Germania e Regno Unito risultano capaci di assorbire più della metà di tutta la produzione destinata all’es
Gli ultimi dati ISTAT, relativi al primo semestre 2017 ed elaborati dal sito “I numeri del Vino”, confermano la situazione generale del 2016 offrendo una chiave di lettura positiva del settore vitivinicolo:
- il valore delle esportazioni è in costante crescita, attestandosi su un +7% rispetto ai primi sei mesi del 2016, per un giro d’affari complessivo di circa 2,8 miliardi di euro;
- aumentano anche i volumi esportati, circa 10,54 milioni di ettolitri corrispondenti ad una crescita del 6,7%, dai quali però si evince che l’aumento del valore delle esportazioni è dovuto più all’incremento dei volumi movimentati che ad un miglioramento del
6% 5% 3% 3% 3% 3% 2% 2% 18%
I principali mercati di destinazione dell'export italiano di vino
SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
propri prodotti e, in particolare, si descriveranno le azioni poste in essere ell’America Settentrionale.
Parte I: EXPORT Indicazioni di massima sulle esportazioni
In base ai dati ISTAT relativi al 2016, elaborati da Wine Monitor per mostrare
l vino italiano, si evince che Stati Uniti, Germania e Regno Unito risultano capaci di assorbire più della metà di tutta la produzione destinata all’estero[1].
ultimi dati ISTAT, relativi al primo semestre 2017 ed elaborati dal sito “I numeri del Vino”, confermano la situazione generale del 2016 offrendo una chiave di lettura positiva del settore
elle esportazioni è in costante crescita, attestandosi su un +7% rispetto ai primi sei mesi del 2016, per un giro d’affari complessivo di circa 2,8 miliardi di euro;
aumentano anche i volumi esportati, circa 10,54 milioni di ettolitri corrispondenti ad crescita del 6,7%, dai quali però si evince che l’aumento del valore delle esportazioni è dovuto più all’incremento dei volumi movimentati che ad un miglioramento del
24%
17%
14% 6%
18%
I principali mercati di destinazione dell'export italiano di vino - 2016 (% calcolate sul valore)
Stati Uniti Germania Regno Unito Svizzera Canada Francia Svezia Giappone Danimarca Paesi Bassi Belgio Altri Paesi
propri prodotti e, in particolare, si descriveranno le azioni poste in essere
mostrare la distribuzione l vino italiano, si evince che Stati Uniti, Germania e Regno Unito risultano capaci di
ultimi dati ISTAT, relativi al primo semestre 2017 ed elaborati dal sito “I numeri del Vino”, confermano la situazione generale del 2016 offrendo una chiave di lettura positiva del settore
elle esportazioni è in costante crescita, attestandosi su un +7% rispetto ai primi sei mesi del 2016, per un giro d’affari complessivo di circa 2,8 miliardi di euro;
aumentano anche i volumi esportati, circa 10,54 milioni di ettolitri corrispondenti ad crescita del 6,7%, dai quali però si evince che l’aumento del valore delle esportazioni è dovuto più all’incremento dei volumi movimentati che ad un miglioramento del price mix;
Stati Uniti Germania Regno Unito Svizzera Giappone Danimarca Paesi Bassi Altri Paesi
- USA e Regno Unito sono cresciuti rispettivamente del 5
complessivamente positivi in quanto il rallentamento dell’export in USA è stato compensato da un trend opposto nel mercato inglese che ha visto, soprattutto nel settore della spumantistica, le bollicine italiane distanziare le più agguerrite concorrenti spagnole Aumentano anche i vini destinati al Canada, col dato particolarmente positivo del +13%, valutabile introno ai 151 milioni di euro. Da tenere sotto stretta osservazione, infine, il della Cina la quale, con i suoi 59 milioni di euro nel primo
vicino la top 10 dei migliori importatori di vino italiano;
- nel segmento del vino in bottiglia si assiste infine ad un’ascesa del 5% supportata soprattutto da Canada e dai mercati minori, mentre Germania e USA, seppur in crescita, sono stabili sul +2/+3%[2]
Se ne può concludere che i paesi anglosassoni risult
necessario continuare a investire in comunicazione e partnership per consolidare le relazioni commerciali già intessute. Tra i paesi emergenti bisogna tenere sotto stre
dove, affianco di storici partner come Giappone e Corea,
cultura enoica è in veloce ascesa e il cui potenziale di domanda potrebbe mettere a dura prova le riserve mondiali di vino.
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USA e Regno Unito sono cresciuti rispettivamente del 5
positivi in quanto il rallentamento dell’export in USA è stato compensato opposto nel mercato inglese che ha visto, soprattutto nel settore della spumantistica, le bollicine italiane distanziare le più agguerrite concorrenti spagnole Aumentano anche i vini destinati al Canada, col dato particolarmente positivo del +13%, valutabile introno ai 151 milioni di euro. Da tenere sotto stretta osservazione, infine, il
i suoi 59 milioni di euro nel primo semestre, comincia a guardare da vicino la top 10 dei migliori importatori di vino italiano;
nel segmento del vino in bottiglia si assiste infine ad un’ascesa del 5% supportata soprattutto da Canada e dai mercati minori, mentre Germania e USA, seppur in crescita,
[2].
Se ne può concludere che i paesi anglosassoni risultano i nostri migliori clienti e
investire in comunicazione e partnership per consolidare le relazioni commerciali già intessute. Tra i paesi emergenti bisogna tenere sotto stretta osservazione l’Asia
fianco di storici partner come Giappone e Corea, si sta facendo largo i
cultura enoica è in veloce ascesa e il cui potenziale di domanda potrebbe mettere a dura prova le USA e Regno Unito sono cresciuti rispettivamente del 5,6% e 5,5%, dati positivi in quanto il rallentamento dell’export in USA è stato compensato opposto nel mercato inglese che ha visto, soprattutto nel settore della spumantistica, le bollicine italiane distanziare le più agguerrite concorrenti spagnole. Aumentano anche i vini destinati al Canada, col dato particolarmente positivo del +13%, valutabile introno ai 151 milioni di euro. Da tenere sotto stretta osservazione, infine, il trend e, comincia a guardare da
nel segmento del vino in bottiglia si assiste infine ad un’ascesa del 5% supportata soprattutto da Canada e dai mercati minori, mentre Germania e USA, seppur in crescita,
no i nostri migliori clienti e, pertanto, sarà investire in comunicazione e partnership per consolidare le relazioni tta osservazione l’Asia il colosso cinese la cui cultura enoica è in veloce ascesa e il cui potenziale di domanda potrebbe mettere a dura prova le
1.2 – Esportare per I Giusti & Zanza Vigneti: la libera scelta si fa necessità Per la Famiglia Giusti la vol
strategica che ha accompagnato la costituzione dell’azienda, tant’è che oggi delle bottiglie realizzate oltrepassa
La motivazione iniziale risiedev
di confrontarsi ad armi pari nel panorama vitivinicolo internazionale conoscere a tutto il mondo peculiari
Nel volgere degli anni si s
necessità, legate al meno nobile aspetto divulgativo e più a quello economico di diversificazione del rischio di mercato, rotazione del capitale
La diversificazione del rischio
riferimento alla volontà di non indirizzare tutti gli sforzi dell’esportazione verso un mercati esteri. La domanda di un bene voluttuari
variazioni di tendenza al di fuori
una cantina. È pertanto preferibile essere presenti
maggiore di nazioni, in modo da poter sopportare eventuali flessioni della domanda scelte politiche dello Stato estero, eventi calamitosi o, più semplicemente, variazioni dei mercato dovuti al cambiamento dei gusti dei consumatori
Rotazione del capitale e certezza nei pagamenti
anni ha reso particolarmente delicati, giungendo ad essere cause determinanti per la sopravvivenza SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
Esportare per I Giusti & Zanza Vigneti: la libera scelta si fa necessità
volontà di esportare parte della propria produzione è stata una scelta a che ha accompagnato la costituzione dell’azienda, tant’è che oggi
delle bottiglie realizzate oltrepassa i confini nazionali.
risiedeva nella consapevolezza della qualità dei vini prodotti, in grado di confrontarsi ad armi pari nel panorama vitivinicolo internazionale, mentre
peculiarità dei vitigni e tecniche di vinificazione ha anni si sono aggiunte altre opportunità, attualmente
necessità, legate al meno nobile aspetto divulgativo e più a quello economico di diversificazione del capitale e certezza dei pagamenti.
diversificazione del rischio è una pratica comune a molti settori, ma in questo caso si fa riferimento alla volontà di non indirizzare tutti gli sforzi dell’esportazione verso un
La domanda di un bene voluttuario, come ormai il vino è divenuto, al di fuori di quanto normalmente prevedibile dalla dire
anto preferibile essere presenti con minori quantità di prodotto in un numero in modo da poter sopportare eventuali flessioni della domanda
tato estero, eventi calamitosi o, più semplicemente, variazioni dei cambiamento dei gusti dei consumatori o interventi degli influencer
Rotazione del capitale e certezza nei pagamenti sono aspetti che la crisi economica degli ultimi anni ha reso particolarmente delicati, giungendo ad essere cause determinanti per la sopravvivenza
30%
70%
Mercato domestico Mercato estero
Esportare per I Giusti & Zanza Vigneti: la libera scelta si fa necessità
esportare parte della propria produzione è stata una scelta a che ha accompagnato la costituzione dell’azienda, tant’è che oggi il maggior numero
dei vini prodotti, in grado , mentre la caparbietà di far
ha fatto il resto.
attualmente sempre più simili a necessità, legate al meno nobile aspetto divulgativo e più a quello economico di diversificazione del
è una pratica comune a molti settori, ma in questo caso si fa riferimento alla volontà di non indirizzare tutti gli sforzi dell’esportazione verso uno solo o pochi o, come ormai il vino è divenuto, potrebbe subire bile dalla direzione commerciale di con minori quantità di prodotto in un numero in modo da poter sopportare eventuali flessioni della domanda causate da tato estero, eventi calamitosi o, più semplicemente, variazioni dei trend di
influencer.
sono aspetti che la crisi economica degli ultimi anni ha reso particolarmente delicati, giungendo ad essere cause determinanti per la sopravvivenza
di un’impresa. Parlando di rotazione del c
vitivinicola, si fa riferimento alla necessità di rientrare il più velocemente possibile degli investimenti effettuati nell’attività
determinanti per poter affrontare i costi di
partono già da una congenita condizione di svantaggio economico causata da un ciclo produttivo che impiega più di un anno per vedere la completa trasformazione della
finito. Risulta evidente che se a questa precarietà intrinseca si aggiungesse un considerevole ritardo negli incassi, quando non addirittura un mancato pagamento, la situazione
riceverebbe un danno difficilmente sa duplice vantaggio: la quasi assoluta
addirittura in via anticipata, e la possibilità di vendere
senza vederla tramutarsi in capitale immobilizzato sotto forma di rimanenze di magazzino. 1.3 – I mercati di sbocco
I Giusti & Zanza sono attualmente commerciali coerenti alla capacità produttiv
cantina è presente con i suoi vini soprattutto in Inghilterra e Svizzera; in Asia la maggior parte della produzione è destinata al mercato giapponese, sebbene anche la Corea sia un punto di destinaz consolidato e la Malesia abbia iniziato a dare
mercati di sbocco sono principalmente USA e Canada assorbendo buoni quantitativi di prodotto
destinati all’Australia con la quale permane comunque un ottimo rapporto di collaborazione tra cantina e importatore.
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rotazione del capitale, soprattutto in riferimento ad una impresa vitivinicola, si fa riferimento alla necessità di rientrare il più velocemente possibile degli
attività, in quanto le tempistiche di riscossione de
ti per poter affrontare i costi di produzione dell’anno successivo. Tali aziende, infatti, a congenita condizione di svantaggio economico causata da un ciclo produttivo
per vedere la completa trasformazione della materia
Risulta evidente che se a questa precarietà intrinseca si aggiungesse un considerevole ritardo negli incassi, quando non addirittura un mancato pagamento, la situazione
riceverebbe un danno difficilmente sanabile. Le merci esportate, pertanto, godono spesso di questo duplice vantaggio: la quasi assoluta certezza dei pagamenti, in quanto spesso vengono effettuati addirittura in via anticipata, e la possibilità di vendere rapidamente buona parte del
capitale immobilizzato sotto forma di rimanenze di magazzino.
I Giusti & Zanza sono attualmente rappresentati in quasi tutti i continenti
la capacità produttiva dell’azienda. In Europa, oltre al mercato domestico, la cantina è presente con i suoi vini soprattutto in Inghilterra e Svizzera; in Asia la maggior parte della produzione è destinata al mercato giapponese, sebbene anche la Corea sia un punto di destinaz
abbia iniziato a dare interessanti riscontri; dall’altra parte del Pacifico i mercati di sbocco sono principalmente USA e Canada per in Nord America
assorbendo buoni quantitativi di prodotto per il Sud America; ordinativi più ridotti sono invece destinati all’Australia con la quale permane comunque un ottimo rapporto di collaborazione tra , soprattutto in riferimento ad una impresa vitivinicola, si fa riferimento alla necessità di rientrare il più velocemente possibile degli riscossione dei ricavi risultano produzione dell’anno successivo. Tali aziende, infatti, a congenita condizione di svantaggio economico causata da un ciclo produttivo materia prima in prodotto Risulta evidente che se a questa precarietà intrinseca si aggiungesse un considerevole ritardo negli incassi, quando non addirittura un mancato pagamento, la situazione finanziaria ne Le merci esportate, pertanto, godono spesso di questo , in quanto spesso vengono effettuati parte della produzione, capitale immobilizzato sotto forma di rimanenze di magazzino.
in quasi tutti i continenti, con dimensioni In Europa, oltre al mercato domestico, la cantina è presente con i suoi vini soprattutto in Inghilterra e Svizzera; in Asia la maggior parte della produzione è destinata al mercato giapponese, sebbene anche la Corea sia un punto di destinazione ; dall’altra parte del Pacifico i per in Nord America, mentre il Brasile sta merica; ordinativi più ridotti sono invece destinati all’Australia con la quale permane comunque un ottimo rapporto di collaborazione tra
Focalizzando l’attenzione sull’esperienza diretta della ricerca di nuovi importatori nel Settentrionale, occorre fare una distinzione preliminare relativa alle diverse forme di mercato bevande alcoliche:
- in Canada ci troviamo di fronte ad una situazione disomogenea monopolio presente in alcun
- negli Stati Uniti, patria della concorrenza e del libero scambio, non vi monopolistiche (se non i limiti decisi da ciascun Stato
persiste un sistema di controllo indiret
come three-tier system. Si tratta di una legge federale, retaggio del periodo proibizionista, che impone il passaggio dei prodotti contenenti alcol attraverso tre
mercato (ciascuno dotato di apposita licenza) consumatore finale.
1.4 – L’esperienza USA 1.4.1 – La catena dell’alcol
Sembra appropriato, prima di procedere oltre,
statunitense riguardo la commercializzazione di bevande alcoliche. Il primo soggetto coinvolto è l’
consideri l’organizzazione geopolitica degli l’altro necessita della figura di un importatore)
quale potrà rivenderla all’ultimo anello della catena dell’alcol, ovvero il dettagliante, l abilitato alla vendita diretta al consumatore finale. Quest’ulti
2% 6% 25%
Composizione del portafoglio export
SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
Focalizzando l’attenzione sull’esperienza diretta della ricerca di nuovi importatori nel occorre fare una distinzione preliminare relativa alle diverse forme di mercato
ci troviamo di fronte ad una situazione disomogenea alcune province si contrappone il libero mercato , patria della concorrenza e del libero scambio, non vi
monopolistiche (se non i limiti decisi da ciascun Stato sui luoghi abilitati alla vendita), ma persiste un sistema di controllo indiretto sulle transazioni commerciali, meglio conosciuto Si tratta di una legge federale, retaggio del periodo proibizionista, che impone il passaggio dei prodotti contenenti alcol attraverso tre distinti
dotato di apposita licenza), prima di giungere nella disponibilità del
Sembra appropriato, prima di procedere oltre, ricordare come sia organizzata la legislazione o la commercializzazione di bevande alcoliche.
Il primo soggetto coinvolto è l’importatore che riceve la merce dall’ester
consideri l’organizzazione geopolitica degli Stati Uniti in cui anche il passaggio tra uno
la figura di un importatore); questi la cede a un distributore o ad un grossista il quale potrà rivenderla all’ultimo anello della catena dell’alcol, ovvero il dettagliante, l abilitato alla vendita diretta al consumatore finale. Quest’ultima, infine, potrà
6% 15% 9% 29% 2% 6% 25% 7% 1%
Composizione del portafoglio export
Inghilterra Svizzera Corea Giappone Malesia Canada USA Brasile Australia
Focalizzando l’attenzione sull’esperienza diretta della ricerca di nuovi importatori nell’America occorre fare una distinzione preliminare relativa alle diverse forme di mercato delle
ci troviamo di fronte ad una situazione disomogenea, in quanto al il libero mercato delle altre;
, patria della concorrenza e del libero scambio, non vigono restrizioni sui luoghi abilitati alla vendita), ma to sulle transazioni commerciali, meglio conosciuto Si tratta di una legge federale, retaggio del periodo proibizionista,
distinti operatori del , prima di giungere nella disponibilità del
ricordare come sia organizzata la legislazione
estero (e a tal proposito si i anche il passaggio tra uno Stato e ; questi la cede a un distributore o ad un grossista il quale potrà rivenderla all’ultimo anello della catena dell’alcol, ovvero il dettagliante, l’unico otrà avvenire come parte
Inghilterra Svizzera Corea Giappone Malesia Canada USA Brasile Australia
integrante di un più ampio servizio di somministrazione, il cosiddetto ad esempio di bar o ristoranti), oppure
contestualmente all’acquisto (ad esempio presso un negozio di liquori, un
grande distribuzione). Inoltre, ad ogni passaggio viene applicata una corrispondente imposta, così come riportato nella seguente infografica
Unica eccezione concessa dal legislatore
soggetto la funzione dell’importatore e quella del distributore. A questo punto, come illust
fondamentale scegliere con quale tipologia di importatore interfacciarsi poiché sia quello nazionale che quello operante nel singolo Stato presentano lati positivi, ma anche limitazioni
I punti di forza di un importatore nazionale - aver a che fare con un
- i volumi di merce movimentati sono generalmente - spesso si assume anche
- il vino ha maggiori pos nazionale.
D’altro canto, i prodotti di una cantina di piccole
con le realtà più strutturate in grado di immettere sul mercato milioni di bottiglie permette loro di praticare politiche di prezz
un potere contrattuale maggiore.
inserite le proprie etichette all’interno
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integrante di un più ampio servizio di somministrazione, il cosiddetto on-premise
, oppure on-shelf o off-premise quando il consumo non avven ad esempio presso un negozio di liquori, un grocery store
. Inoltre, ad ogni passaggio viene applicata una corrispondente imposta, così come riportato nella seguente infografica[3]:
dal legislatore è la possibilità di concentrare la funzione dell’importatore e quella del distributore.
illustrato dal titolare Paolo Giusti in uno dei primi incontri
fondamentale scegliere con quale tipologia di importatore interfacciarsi poiché sia quello nazionale nel singolo Stato presentano lati positivi, ma anche limitazioni
n importatore nazionale sono:
aver a che fare con un unico interlocutore commerciale; i volumi di merce movimentati sono generalmente cospicui;
anche l’onere della distribuzione e della promozione; il vino ha maggiori possibilità di essere presentato e diffuso
i prodotti di una cantina di piccole-medie dimensioni soffrono la competizione le realtà più strutturate in grado di immettere sul mercato milioni di bottiglie
loro di praticare politiche di prezzo più aggressive e, conseguentemente, disporre
un potere contrattuale maggiore. Da questo punto di vista, il rischio più grande è quello di vedere inserite le proprie etichette all’interno di un enorme catalogo senza
premise (quando si tratti quando il consumo non avvenga grocery store o tramite la . Inoltre, ad ogni passaggio viene applicata una corrispondente imposta, così
concentrare in capo ad un solo
in uno dei primi incontri, risulta fondamentale scegliere con quale tipologia di importatore interfacciarsi poiché sia quello nazionale
nel singolo Stato presentano lati positivi, ma anche limitazioni.
e della promozione;
presentato e diffuso su tutto il territorio
soffrono la competizione le realtà più strutturate in grado di immettere sul mercato milioni di bottiglie, condizione che più aggressive e, conseguentemente, disporre anche di l rischio più grande è quello di vedere senza ricevere da parte
dell’importatore la giusta attenzione in comunicazione e promozione la scelta finale del consumatore
costruirsi autonomamente. Inoltre, servirsi di un importatore nazionale
rischio di mercato in quanto, soprattutto in una nazione di grandi dimensioni come gli Stati Uniti, le sorti della cantina sono pericolosamente legate a quelle del partner
1.4.2 – La partnership con The Wineb
Per quanto riguarda “I Giusti & Zanza Vigneti”, la scelta di esportare il propri vini ricade all’interno di una precisa vision
della Costa Toscana è in grado di offrire. L’utilizzo di vitigni internazionali, talvolta in purezza e altre volte combinati con Sangiovese e Trebbiano più rappresentativi del territorio, indica la precisa volontà di conferire un carattere ben definito ai vin
trasmettere l’eleganza e la tipicità apprezzate dai palati di tutto il mondo.
Nel 1997, un anno dopo la costituzione della società, sono già stati siglati accordi commerciali con l’importatore nazionale Winebow
tutti gli USA, con la facilitazione logistica di un magazzino di proprietà dell’importatore a Livorno. The Winebow Group è una società di
che si avvale della collaborazione di 125 distributori per soddisfare le esigenze di circa 52.000 clienti. Inoltre, con la propria division
rivenditori al dettaglio, catene di negozi,
dichiarato sul sito del gruppo medesimo, ricoprono più del 70% di tutta la richiesta di vino degli USA, compresi 8 dei 10 mercati di consumo più rilevanti.
la collaborazione con un simile gigante dell’importazione abbia condotto soddisfacenti risultati sia in termini
2007 con la crisi finanziaria che colpisce prima il sistema bancario
tutti gli altri settori dell’economia americana e, successivamente, mondiale.
Venendo progressivamente meno le dimensioni degli ordinativi richiesti da raffreddatisi i rapporti di collaborazione,
esclusiva nazionale optando per la formula dell’affiancamento a importatori/distributori ciascuno Stato. Il percorso per ottenere un risultato soddisfacente è
articolato, presentando alcuni limiti strutturali legati alla parcellizzazione delle relazioni commerciali da intessere, ma al contempo
aumentare la visibilità del brand.
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la giusta attenzione in comunicazione e promozione, lasciando sostanzialmente che sia veicolata dal prezzo o dall’immagine che il
Inoltre, servirsi di un importatore nazionale non
di mercato in quanto, soprattutto in una nazione di grandi dimensioni come gli Stati Uniti, le sorti della cantina sono pericolosamente legate a quelle del partner commerciale.
partnership con The Winebow Group
Per quanto riguarda “I Giusti & Zanza Vigneti”, la scelta di esportare il propri vini ricade aziendale nata dalla consapevolezza della qualità che il territorio la Costa Toscana è in grado di offrire. L’utilizzo di vitigni internazionali, talvolta in purezza e altre volte combinati con Sangiovese e Trebbiano più rappresentativi del territorio, indica la precisa volontà di conferire un carattere ben definito ai vini della cantina, i quali risultano capaci di trasmettere l’eleganza e la tipicità apprezzate dai palati di tutto il mondo.
Nel 1997, un anno dopo la costituzione della società, sono già stati siglati accordi commerciali Winebow: la premessa è quella di far conoscere i vini della cantina in con la facilitazione logistica di un magazzino di proprietà dell’importatore a Livorno.
è una società di grandi dimensioni, con licenza per importare in 50 Stat e si avvale della collaborazione di 125 distributori per soddisfare le esigenze di circa 52.000
divisione di commercio all’ingrosso, vende direttamente a ristoranti, rivenditori al dettaglio, catene di negozi, clubs e drogherie in 21 Stati che, in base a quanto dichiarato sul sito del gruppo medesimo, ricoprono più del 70% di tutta la richiesta di vino degli USA, compresi 8 dei 10 mercati di consumo più rilevanti. È implicito nei dati appena
one con un simile gigante dell’importazione abbia condotto “
soddisfacenti risultati sia in termini di profitto che di visibilità. Purtroppo l’idillio si esaurisce con la crisi finanziaria che colpisce prima il sistema bancario statunitense
tutti gli altri settori dell’economia americana e, successivamente, mondiale.
Venendo progressivamente meno le dimensioni degli ordinativi richiesti da i rapporti di collaborazione, “I Giusti & Zanza” recede, non senza fatica, esclusiva nazionale optando per la formula dell’affiancamento a importatori/distributori
ciascuno Stato. Il percorso per ottenere un risultato soddisfacente è stato comprensibilmente più presentando alcuni limiti strutturali legati alla parcellizzazione delle relazioni commerciali da intessere, ma al contempo ha contribuito a ridurre il rischio di mer
.
, lasciando sostanzialmente che che il brand ha saputo tutela pienamente dal di mercato in quanto, soprattutto in una nazione di grandi dimensioni come gli Stati Uniti, le
commerciale.
Per quanto riguarda “I Giusti & Zanza Vigneti”, la scelta di esportare il propri vini ricade aziendale nata dalla consapevolezza della qualità che il territorio la Costa Toscana è in grado di offrire. L’utilizzo di vitigni internazionali, talvolta in purezza e altre volte combinati con Sangiovese e Trebbiano più rappresentativi del territorio, indica la precisa i quali risultano capaci di
Nel 1997, un anno dopo la costituzione della società, sono già stati siglati accordi commerciali la premessa è quella di far conoscere i vini della cantina in con la facilitazione logistica di un magazzino di proprietà dell’importatore a Livorno.
licenza per importare in 50 Stati, e si avvale della collaborazione di 125 distributori per soddisfare le esigenze di circa 52.000 all’ingrosso, vende direttamente a ristoranti, che, in base a quanto dichiarato sul sito del gruppo medesimo, ricoprono più del 70% di tutta la richiesta di vino degli È implicito nei dati appena riportati che “I Giusti & Zanza” a Purtroppo l’idillio si esaurisce nel statunitense, per poi propagarsi a
Venendo progressivamente meno le dimensioni degli ordinativi richiesti da Winebow e de, non senza fatica, gli accordi di esclusiva nazionale optando per la formula dell’affiancamento a importatori/distributori diversi per comprensibilmente più presentando alcuni limiti strutturali legati alla parcellizzazione delle relazioni a ridurre il rischio di mercato e ad
1.4.3 – La situazione attuale
I Giusti & Zanza sono attualmente pres Midwest (Illinois, Indiana, Iowa
Nord, Dakota del Sud, Kansas, Nebraska in Rhode Island e New Jersey dal 2012
Elaborazione dell’autore[4].
Da quanto riportato, emerge l’attuale necessità di proseguire la ricerca di importatori/distributori per coprire le zone del sud e dell’ovest degli Stati Uniti. Pertanto le ricerca di nuovi partner commerciali si è focali
quanto riguarda la parte meridionale, Washington, Colorado, California concerne l’ovest, più un rapido sondaggio nel Connecticut per il nord
1.4.4 – L’esperienza diretta
Avvalendomi di alcuni database già presenti in azienda
grazie alle ulteriori informazioni ricavate da internet, in collaborazione con l’ufficio è provveduto a redigere un elenco quanto più dettagliato
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sono attualmente presenti nello Stato di Washington dal 2006, negli Stati del Iowa, Michigan, Minnesota, Missouri, Ohio, Wisconsin
Nebraska), in quello di New York e dell’Oregon dal 20 e Island e New Jersey dal 2012.
Da quanto riportato, emerge l’attuale necessità di proseguire la ricerca di importatori/distributori per coprire le zone del sud e dell’ovest degli Stati Uniti. Pertanto le ricerca di nuovi partner commerciali si è focalizzata sugli Stati di Florida, Carolina del Nord e del Sud per quanto riguarda la parte meridionale, Washington, Colorado, California e
concerne l’ovest, più un rapido sondaggio nel Connecticut per il nord-est.
Avvalendomi di alcuni database già presenti in azienda, implementandoli
ulteriori informazioni ricavate da internet, in collaborazione con l’ufficio
è provveduto a redigere un elenco quanto più dettagliato di importatori e distributori di vino dal 2006, negli Stati del Wisconsin, Dakota del ), in quello di New York e dell’Oregon dal 2007 ed infine
Da quanto riportato, emerge l’attuale necessità di proseguire la ricerca di importatori/distributori per coprire le zone del sud e dell’ovest degli Stati Uniti. Pertanto le ricerca zzata sugli Stati di Florida, Carolina del Nord e del Sud per e Nevada per quanto
implementandoli o creandone di nuovi ulteriori informazioni ricavate da internet, in collaborazione con l’ufficio esportazioni si di importatori e distributori di vino
presenti negli Stati sopra menzionati.
considerazione che, anche nel caso un cui sia
molti di loro possiedono già una propria rete di importatori ai quali, una volta raggiunto l’accordo commerciale, anche la cantina italiana potrà rivolgersi.
probabile, non è da escludere che un distributore detenga anche una licenza per i attendendo una buona occasione per iniziare ad utilizzarla.
Numero di importatori/distributori individuati per Stato: California (35) Carolina (9) - South Carolina (5) - Washington (36)
In principio si è posta maggiore
volumi di fatturato lasciassero presagire una solidità economica tale da poter impostare una collaborazione di meda-lunga durata.
figure professionali che, pur non avendo in portafoglio vini italiani, mostrassero filosofia aziendale innovativa e propositiva, oltre ad una struttura affidabile.
Come si evince dal grafico precedente
individuato in California, Colorado e Washigton. La cosa trova giustificazione oltre che nella dimensione geografica, soprattutto in una cultura enoica più radicata la cui cu
lasciano spazio anche alle produzioni extra
assoluto potrebbero apparire irrisori nei confronti delle aziende in effettivo possesso di licenza per l’importazione e/o distribuzione di bevande alcoliche, devono considerarsi relati
dimensioni sufficienti a garantire una solidità e qualità commerciali instaurare una proficua collaborazione.
esclusivamente di commerci tra i diversi Stati
anche si Stati confinanti. Tali figure, oltre a non disporre d
0 5 10 15 20 25 30 35 40
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presenti negli Stati sopra menzionati. L’inclusione della figura del distributore è dovuta alla anche nel caso un cui sia sprovvisto di specifica licenza per le importazioni, o già una propria rete di importatori ai quali, una volta raggiunto l’accordo commerciale, anche la cantina italiana potrà rivolgersi. Parimenti, sebbene statisticamente meno probabile, non è da escludere che un distributore detenga anche una licenza per i
attendendo una buona occasione per iniziare ad utilizzarla.
Numero di importatori/distributori individuati per Stato: California (35) - Colorado (37) - Connecticut (13) - Florida (12) Washington (36)
In principio si è posta maggiore enfasi verso partner che trattassero già prodotti italiani ed i cui volumi di fatturato lasciassero presagire una solidità economica tale da poter impostare una lunga durata. Successivamente, l’attenzione si è rivolta anche verso quelle figure professionali che, pur non avendo in portafoglio vini italiani, mostrassero
innovativa e propositiva, oltre ad una struttura affidabile.
nce dal grafico precedente, il maggior numero di importatori/distributori è individuato in California, Colorado e Washigton. La cosa trova giustificazione oltre che nella dimensione geografica, soprattutto in una cultura enoica più radicata la cui cu
alle produzioni extra-domestiche. Infine, i numeri indicati, che
potrebbero apparire irrisori nei confronti delle aziende in effettivo possesso di licenza per one di bevande alcoliche, devono considerarsi relati
a garantire una solidità e qualità commerciali minime perché si possa proficua collaborazione. Per quanto già ricordato, molti “importatori” si
esclusivamente di commerci tra i diversi Stati della federazione e, per la maggior parte, figure, oltre a non disporre di requisiti minimi dimensionali
Stati Esaminati California Colorado Connecticut Florida Nevada North Carolina South Carolina Washington
L’inclusione della figura del distributore è dovuta alla sprovvisto di specifica licenza per le importazioni, o già una propria rete di importatori ai quali, una volta raggiunto l’accordo Parimenti, sebbene statisticamente meno probabile, non è da escludere che un distributore detenga anche una licenza per importare e stia solo
Florida (12) - Nevada (12) - North
enfasi verso partner che trattassero già prodotti italiani ed i cui volumi di fatturato lasciassero presagire una solidità economica tale da poter impostare una Successivamente, l’attenzione si è rivolta anche verso quelle figure professionali che, pur non avendo in portafoglio vini italiani, mostrassero di condividere una
il maggior numero di importatori/distributori è stato individuato in California, Colorado e Washigton. La cosa trova giustificazione oltre che nella dimensione geografica, soprattutto in una cultura enoica più radicata la cui curiosità e competenza domestiche. Infine, i numeri indicati, che presi in valore potrebbero apparire irrisori nei confronti delle aziende in effettivo possesso di licenza per one di bevande alcoliche, devono considerarsi relativi alle strutture con minime perché si possa Per quanto già ricordato, molti “importatori” si occupano per la maggior parte, si tratta dimensionali, risultano California Colorado Connecticut Florida Nevada North Carolina South Carolina Washington
spesso sprovvisti addirittura di un sito w
semplice contatto per impostare un qualsiasi approccio.
Il passaggio successivo è stato la realizzazione di una mail di presentazione comunicare in poche righe le informazioni indispensabili a
Considerando un tempo di lettura di massimo di del titolare il quale, introducendo
vini e i traguardi raggiunti in termini di approfondimento in caso di esito positivo
I risultati del primo invio a circa 160 imprese statunitensi è stato poco gratificante, ma in linea con le aspettative del responsabile dell’ufficio esportazioni. Solo il 5% dei soggetti contattati mostrato segni di vita inoltrando una risposta: 4 non erano interessati o avevano il portafoglio saturo, 2 rimandavano la richiesta di maggiori informazioni all’anno successivo, 1
certo interesse richiedendo il listino prezzi, mentre l’ultimo,
contatto di una sua conoscenza probabilmente interessata al prodotto in quanto “biologico”, anche se il suo core business era l’import
Trascorse tre settimane di cortesia
imprese che non avevano dato riscontro in precedenza. In questa circostanza il tasso di risposta si è alzato all’8%, sebbene la richiesta di im
si sono riservati la facoltà di chiedere
Poco prima della fine di gennaio si procederà ad un nuovo tutti gli importatori/distributori, anche a quelli
direttamente i vini della cantina in occasione del 1.5 – L’esperienza canadese
La ricerca di importatori per il Canada
le dinamiche di penetrazione del mercato sono sensibilmente differenti. Nella maggior parte delle dieci provincie canadesi, infatti, vige il vino, prima di essere commercial
organolettici (i cosiddetti calls for tender
positivo permetterà l’inserimento del prodotto all’interno del listino della categoria merceo riferimento. È questo il caso delle
territorio provinciale attraverso canali distributivi controllati dallo Stato soprattutto quelli di piccole o medie dim
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di un sito web e pertanto risulta complicato semplice contatto per impostare un qualsiasi approccio.
Il passaggio successivo è stato la realizzazione di una mail di presentazione comunicare in poche righe le informazioni indispensabili ai potenziali
Considerando un tempo di lettura di massimo di 90 secondi, si è scelto l’approccio diretto da parte introducendo la propria azienda e la zona di produzione, i caratteri distintivi dei rdi raggiunti in termini di punteggi ottenuti, poneva le basi per una successiva mail di approfondimento in caso di esito positivo.
I risultati del primo invio a circa 160 imprese statunitensi è stato poco gratificante, ma in linea esponsabile dell’ufficio esportazioni. Solo il 5% dei soggetti contattati mostrato segni di vita inoltrando una risposta: 4 non erano interessati o avevano il portafoglio saturo, 2 rimandavano la richiesta di maggiori informazioni all’anno successivo, 1
certo interesse richiedendo il listino prezzi, mentre l’ultimo, molto gentilmente in verità,
contatto di una sua conoscenza probabilmente interessata al prodotto in quanto “biologico”, anche era l’import-export con l’Asia.
di cortesia, si è provveduto ad inviare una seconda tornata di mail alle imprese che non avevano dato riscontro in precedenza. In questa circostanza il tasso di risposta si è alzato all’8%, sebbene la richiesta di immediati approfondimenti si sia limitata a tre soggetti
si sono riservati la facoltà di chiedere l’invio di campioni di valutazione nel 2018.
Poco prima della fine di gennaio si procederà ad un nuovo inoltro massivo (ovvero indirizzato a , anche a quelli già contattati) aggiungendo l’invito ad assaggiare direttamente i vini della cantina in occasione del ProWein a Düsseldorf il prossimo
La ricerca di importatori per il Canada è stata simile a quella riservata agli Stati Uniti le dinamiche di penetrazione del mercato sono sensibilmente differenti.
Nella maggior parte delle dieci provincie canadesi, infatti, vige il sistema
vino, prima di essere commercializzato, deve aver superato una serie di controlli qualitativi e calls for tender) realizzati da una commissione statale, il cui parere positivo permetterà l’inserimento del prodotto all’interno del listino della categoria merceo
riferimento. È questo il caso delle importazioni pubbliche, ovvero destinate alla vendita sull’intero attraverso canali distributivi controllati dallo Stato.
soprattutto quelli di piccole o medie dimensioni, possono partecipare ai “call
complicato ottenere persino un
Il passaggio successivo è stato la realizzazione di una mail di presentazione, capace di i potenziali partner commerciali. , si è scelto l’approccio diretto da parte , i caratteri distintivi dei punteggi ottenuti, poneva le basi per una successiva mail di
I risultati del primo invio a circa 160 imprese statunitensi è stato poco gratificante, ma in linea esponsabile dell’ufficio esportazioni. Solo il 5% dei soggetti contattati ha mostrato segni di vita inoltrando una risposta: 4 non erano interessati o avevano il portafoglio saturo, 2 rimandavano la richiesta di maggiori informazioni all’anno successivo, 1 confermava un molto gentilmente in verità, girava il contatto di una sua conoscenza probabilmente interessata al prodotto in quanto “biologico”, anche
si è provveduto ad inviare una seconda tornata di mail alle imprese che non avevano dato riscontro in precedenza. In questa circostanza il tasso di risposta si è mediati approfondimenti si sia limitata a tre soggetti, i quali
2018.
massivo (ovvero indirizzato a già contattati) aggiungendo l’invito ad assaggiare
prossimo marzo.
gli Stati Uniti, anche se
sistema monopolistico: un izzato, deve aver superato una serie di controlli qualitativi e ) realizzati da una commissione statale, il cui parere positivo permetterà l’inserimento del prodotto all’interno del listino della categoria merceologica di , ovvero destinate alla vendita sull’intero . I produttori stranieri, call” sia su invito diretto
del monopolio, ma più frequentemente
quale si sia raggiunto un pregresso accordo commerciale. In Canada, però, ci si può avvalere
consentite per vini che non siano inclusi nei listini controlli qualitativi del monopolio,
categorie di consumatori, come ad esempio ristoranti, sommelier. Pertanto può accadere
importatori presso la ristorazione, le associazioni o i semplici
di vino alle aziende che acquistano grandi quantità per omaggi ai clienti e dipendenti conseguenza immediata è che se
loro rappresentati vengono già consumati in una certa misura nella provincia, agevole ottenerne l’ammissione nei listini di vendita
I Giusti & Zanza sono già presenti nella Provincia del Québec sotto il (Société des Alcools du Québec)
Liquor and Gaming Authority), ma
2016, mentre per l’Ontario si stanno aspettando i risultati di un
Tanto premesso, gli sforzi di ricerca per un agente importatore si sono rivolti principalmente alla provincia dell’Ontario, dove non si ha ancora la matematica certezza di aver espugnato il monopolio dell’LCBO (Liquor Contro Board of Ontario), e successivamente a quella del Québec. Tale scelta è stata determinata dalla densità demografica delle due citate province,
superiore a quelle delle rimanenti
Inoltre, il Canada gode dell’invidiabile condizione di nazione dall’ottima cultura enologica sommata all’elevato livello di reddito pro capite
prodotti in quantità limitate.
Le mail di contatto sono state inviate nelle prime settimane di dicembre e purtroppo, probabile causa anche il concomitante periodo delle festività, non si sono ancora ricevuti
gennaio si provvederà ad un secondo in dei vini in occasione dell’imminente
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del monopolio, ma più frequentemente previa presentazione da parte di un agente quale si sia raggiunto un pregresso accordo commerciale.
In Canada, però, ci si può avvalere anche dell’alternativa delle importazioni private
no inclusi nei listini pubblici e, pur dovendo sempre superare i l monopolio, hanno vincoli meno stringenti in quanto destinati a
come ad esempio ristoranti, associazioni di buongustai e organizzazioni di dere che l’importazione privata sia spesso promossa dagli
ristorazione, le associazioni o i semplici clienti privati (dai singoli appassionati alle aziende che acquistano grandi quantità per omaggi ai clienti e dipendenti
è che se gli agenti riescono a dimostrare al monopolio che alcuni vini da già consumati in una certa misura nella provincia,
agevole ottenerne l’ammissione nei listini di vendita[5].
I Giusti & Zanza sono già presenti nella Provincia del Québec sotto il
(Société des Alcools du Québec) e in quella del Saskatchewan, prima sotto la SLGA (S
, ma oggi venuta meno grazie alla liberalizzazione del mercato , mentre per l’Ontario si stanno aspettando i risultati di un call for tender.
Tanto premesso, gli sforzi di ricerca per un agente importatore si sono rivolti principalmente ll’Ontario, dove non si ha ancora la matematica certezza di aver espugnato il monopolio dell’LCBO (Liquor Contro Board of Ontario), e successivamente a quella del Québec. Tale scelta è stata determinata dalla densità demografica delle due citate province,
superiore a quelle delle rimanenti, capace di assorbire il 67,6% del mercato totale del vino il Canada gode dell’invidiabile condizione di nazione dall’ottima cultura enologica sommata all’elevato livello di reddito pro capite, la rendono il mercato ideale per i vini di qualità
contatto sono state inviate nelle prime settimane di dicembre e purtroppo, probabile periodo delle festività, non si sono ancora ricevuti
gennaio si provvederà ad un secondo inoltro accludendo, anche in questo caso, l’invito all’assaggio dei vini in occasione dell’imminente ProWein.
agente importatore col
importazioni private: sono dovendo sempre superare i hanno vincoli meno stringenti in quanto destinati a specifiche associazioni di buongustai e organizzazioni di spesso promossa dagli stessi agenti dai singoli appassionati alle aziende che acquistano grandi quantità per omaggi ai clienti e dipendenti). La riescono a dimostrare al monopolio che alcuni vini da già consumati in una certa misura nella provincia, diventa molto più
I Giusti & Zanza sono già presenti nella Provincia del Québec sotto il monopolio del SAC e in quella del Saskatchewan, prima sotto la SLGA (Saskatchewan grazie alla liberalizzazione del mercato del
.
Tanto premesso, gli sforzi di ricerca per un agente importatore si sono rivolti principalmente ll’Ontario, dove non si ha ancora la matematica certezza di aver espugnato il monopolio dell’LCBO (Liquor Contro Board of Ontario), e successivamente a quella del Québec. Tale scelta è stata determinata dalla densità demografica delle due citate province, sensibilmente
, capace di assorbire il 67,6% del mercato totale del vino[6].
il Canada gode dell’invidiabile condizione di nazione dall’ottima cultura enologica che, o ideale per i vini di qualità
contatto sono state inviate nelle prime settimane di dicembre e purtroppo, probabile periodo delle festività, non si sono ancora ricevuti feedback. A metà
Questa seconda parte dell’elaborato non affronta azioni pratiche poste in essere duran l’esperienza di collaborazione, ma si compone di osservazioni e suggerimenti
profilare una serie di attività per
attraverso la quale ottenere una serie di vantaggi compet
numero di clienti, la fidelizzazione di quelli esistenti, l’incremento del valore percepito e, di conseguenza, del prezzo proposto.
2.1 – Il posizionamento
In base anche a quanto riportato nella prima parte del pr
posizionamento aziendale e di prodotto non è di semplice attuazione. posizionamento di un’azienda o di un prodotto si
consumatore o, per dirla in maniera pi
immediatamente a quella determinata azienda o a quello specifico prodotto. Obiettivo di ogni azienda è quello di utilizzare la comunicazione per veicolare il posizionamento nell’ottica di ottenerne un vantaggio competitivo sulla concorrenza.
Sia il cospicuo volume di produzione destinato ai mercati esteri che l’assenza di studi specifici intrapresi da “I Giusti & Zanza”
valutazione di massima si rende comunque necessaria per suggerire iniziative promozionali.
Seguendo un ragionamento induttivo e sfruttando le conoscenze relative a dimensione aziendale e prezzi applicati, è possibile stabilire un verosimile livello d
partenza per impostare le successive strategie.
Gli 11 ettari di vigneto attualmente a disposizione e le 80.000 bottiglie mediamente realizzate inseriscono “I Giusti & Zanza Vigneti
Coerentemente, il prezzo al pubblico si attesta su una fascia tale da rendere ottimale il suo rapporto con la qualità del vino. Il prodotto base ha un prezzo franco cantina di circa 10,00
più costoso si attesta sui circa 60,00
Sangiovese, realizzato da uve provenienti da piante di oltre 40 anni. Ulteriore dato da non trascurare in sede di valutazione del prezzo finale è la conduzione agronomica biologica, con amp sconfinamenti nel biodinamico. Se a questo si aggiungono risultati qualitativi riconosciuti da esperti
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Parte II: PROMOZIONE
Questa seconda parte dell’elaborato non affronta azioni pratiche poste in essere duran l’esperienza di collaborazione, ma si compone di osservazioni e suggerimenti
per migliorare l’immagine aziendale, la cosiddetta
attraverso la quale ottenere una serie di vantaggi competitivi come il raggiungimento di un maggior numero di clienti, la fidelizzazione di quelli esistenti, l’incremento del valore percepito e, di conseguenza, del prezzo proposto.
In base anche a quanto riportato nella prima parte del presente elaborato, uno studio del e di prodotto non è di semplice attuazione. I
posizionamento di un’azienda o di un prodotto si intende la loro collocazione nella mente del consumatore o, per dirla in maniera più semplice, quali caratteristiche vengano associate immediatamente a quella determinata azienda o a quello specifico prodotto. Obiettivo di ogni azienda è quello di utilizzare la comunicazione per veicolare il posizionamento nell’ottica di
taggio competitivo sulla concorrenza.
Sia il cospicuo volume di produzione destinato ai mercati esteri che l’assenza di studi specifici ”, limitano le ipotesi che in questa sede si possono avanzare; una si rende comunque necessaria per suggerire proposte di comunicazione e
Seguendo un ragionamento induttivo e sfruttando le conoscenze relative a dimensione aziendale e prezzi applicati, è possibile stabilire un verosimile livello di posizionamento che offra un punto di partenza per impostare le successive strategie.
Gli 11 ettari di vigneto attualmente a disposizione e le 80.000 bottiglie mediamente realizzate I Giusti & Zanza Vigneti” tra le aziende vitivinicole di pic
Coerentemente, il prezzo al pubblico si attesta su una fascia tale da rendere ottimale il suo rapporto con la qualità del vino. Il prodotto base ha un prezzo franco cantina di circa 10,00
60,00 € a bottiglia, ma parliamo di un formato magnum, monovitigno Sangiovese, realizzato da uve provenienti da piante di oltre 40 anni. Ulteriore dato da non trascurare in sede di valutazione del prezzo finale è la conduzione agronomica biologica, con amp sconfinamenti nel biodinamico. Se a questo si aggiungono risultati qualitativi riconosciuti da esperti
Questa seconda parte dell’elaborato non affronta azioni pratiche poste in essere durante l’esperienza di collaborazione, ma si compone di osservazioni e suggerimenti di massima volti a , la cosiddetta brand awareness, itivi come il raggiungimento di un maggior numero di clienti, la fidelizzazione di quelli esistenti, l’incremento del valore percepito e, di
esente elaborato, uno studio del In senso tecnico, per la loro collocazione nella mente del ù semplice, quali caratteristiche vengano associate immediatamente a quella determinata azienda o a quello specifico prodotto. Obiettivo di ogni azienda è quello di utilizzare la comunicazione per veicolare il posizionamento nell’ottica di
Sia il cospicuo volume di produzione destinato ai mercati esteri che l’assenza di studi specifici , limitano le ipotesi che in questa sede si possono avanzare; una proposte di comunicazione e
Seguendo un ragionamento induttivo e sfruttando le conoscenze relative a dimensione aziendale i posizionamento che offra un punto di
Gli 11 ettari di vigneto attualmente a disposizione e le 80.000 bottiglie mediamente realizzate tra le aziende vitivinicole di piccole dimensioni. Coerentemente, il prezzo al pubblico si attesta su una fascia tale da rendere ottimale il suo rapporto con la qualità del vino. Il prodotto base ha un prezzo franco cantina di circa 10,00 €, mentre il vino € a bottiglia, ma parliamo di un formato magnum, monovitigno Sangiovese, realizzato da uve provenienti da piante di oltre 40 anni. Ulteriore dato da non trascurare in sede di valutazione del prezzo finale è la conduzione agronomica biologica, con ampi sconfinamenti nel biodinamico. Se a questo si aggiungono risultati qualitativi riconosciuti da esperti
del settore (James Suckling, Falstaff Magazine, Guida vini Vitae, I vini di Veronelli. ecc.) si avrà la riconferma di quanto precedentemente affermato
Vino
Nemorino IGT Costa Toscana
Bianco
Nemorino IGT Costa Toscana
Rosso
Belcore IGT Costa Toscana
Perbruno IGT Costa Toscana
Dulcamara IGT Toscana
Vigna Vecchia IGT Toscana
(solo bottiglia da 1,5 L)
*Media della produzione degli ultimi 5 anni
Tanto premesso, la cantina dispone di tre categorie di vino (Nemorino Bianco e Rosso e Belcore) il cui prezzo è posizionabile all’interno dei listini della grande distribuzi
etichette di fascia superiore (Perbruno, Dulcamara e Vigna Vecchia) e prodotte in quantità minore, il loro posto più consono è nell’HORECA e nelle enoteche.
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del settore (James Suckling, Falstaff Magazine, Guida vini Vitae, I vini di Veronelli. ecc.) si avrà la riconferma di quanto precedentemente affermato sull’ottimo rapporto qualità/prezzo
Uvaggio Numero bottiglie prodotte* 50% Trebbiano 50% Semillon 6.000 60% Syrah 20% Sangiovese 20% Merlot 30.0000 80% Sangiovese 20% Merlot 20.000 100% Syrah 10.000
70% Cabernet Sauvignon e Franc 25% Merlot
5% Petit Verdot
10.000
100% Sangiovese
Tanto premesso, la cantina dispone di tre categorie di vino (Nemorino Bianco e Rosso e Belcore) il cui prezzo è posizionabile all’interno dei listini della grande distribuzi
etichette di fascia superiore (Perbruno, Dulcamara e Vigna Vecchia) e prodotte in quantità minore, il loro posto più consono è nell’HORECA e nelle enoteche.
del settore (James Suckling, Falstaff Magazine, Guida vini Vitae, I vini di Veronelli. ecc.) si avrà la sull’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Numero bottiglie prodotte* Prezzo[7] franco cantina (€) 6.000 9,50 30.0000 9,50 20.000 12,00 10.000 18,50 10.000 29,50 400 60,00
Tanto premesso, la cantina dispone di tre categorie di vino (Nemorino Bianco e Rosso e Belcore) il cui prezzo è posizionabile all’interno dei listini della grande distribuzione, mentre per le etichette di fascia superiore (Perbruno, Dulcamara e Vigna Vecchia) e prodotte in quantità minore,
Proprio perché la maggioranza
spesso approfittando di offerte promozionali che danno una percezione di abbattimento del prezzo fino al 50%, si può affermare che nell’immaginario del consumatore medio i vini de
Zanza” si collochino in una fascia di prezzo medio se il soggetto acquirente appartenga alla categoria dei
al pubblico saranno reputati perfettamente nella media, quando non addirittura convenienti.
Sebbene le precedenti considerazioni nascano da studi riferiti al mercato domestico, si potrebbero estendere agilmente anche all’estero. Prendendo come esempio il mercato statunitense, già approcciato nella prima parte del presente elaborato, avremo una richiesta di
scaffale per il vino base. Il prezzo è determinato dai ricarichi di importatori e distributori, spese di trasporto e tasse, ma si attesta anche in questo caso in una fascia medio
spesa media per una bottiglia si aggira sui 10,00 $ e che, a quanto detto dagli stessi importatori, risulta molto difficile piazzare a scaffale un vino che superi i 20,00 $.
In base a quanto emerso finora, è possibile formulare la seguente ipotesi sul posizionamento per un consumatore medio de “I Giusti & Zanza
famosa per l’eccellenza dei suoi vini, con
livelli medio alti, giustificabili dal particolare sforzo per risultati qualitativi ottenuti.
Doloroso a dirsi, ma il quadro delineato nel paragrafo precedente risulta distorto da un’asimmetria informativa. Presuppone già un certo interesse nell’approfondimento di un territorio o di una cantina che potrebbe essere soddisfatto all’interno di un ristorante o di una enoteca, ma certamente non appartiene ancora alle abitudini del consumatore medio. Soprattutto tra coloro usi ad acquistare vino presso la grande distribuzione organizzata,
davvero poche: prezzo, colore, etichetta e
Spetta dunque all’azienda adoperarsi affinché le proprie caratteristiche ottengano il giusto risalto e colpiscano stabilmente l’immaginario del consumato
dedicarsi ad una precisa campagna di comunicazione affinché il proprio posizionamento non sia affidato a fredde considerazioni di carattere tecnico
ben definita e coerente col target 2.2 – Gli obiettivi
Prima di elencare le possibili azioni da realizzare per aumentare visibilità e valore percepito, è utile cimentarsi nell’identificazione di alcuni aspetti connessi alla realtà aziendale e ter
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maggioranza dei consumatori è abituato ad acquistare vino nei
spesso approfittando di offerte promozionali che danno una percezione di abbattimento del prezzo fino al 50%, si può affermare che nell’immaginario del consumatore medio i vini de
si collochino in una fascia di prezzo medio-alta. Tale percezione è però destinata a cambiare se il soggetto acquirente appartenga alla categoria dei wine lover o expertise, nel qual caso i prezzi al pubblico saranno reputati perfettamente nella media, quando non addirittura convenienti.
precedenti considerazioni nascano da studi riferiti al mercato domestico, si potrebbero estendere agilmente anche all’estero. Prendendo come esempio il mercato statunitense, già approcciato nella prima parte del presente elaborato, avremo una richiesta di
scaffale per il vino base. Il prezzo è determinato dai ricarichi di importatori e distributori, spese di trasporto e tasse, ma si attesta anche in questo caso in una fascia medio-alta, considerando che la si aggira sui 10,00 $ e che, a quanto detto dagli stessi importatori, risulta molto difficile piazzare a scaffale un vino che superi i 20,00 $.
In base a quanto emerso finora, è possibile formulare la seguente ipotesi sul posizionamento per I Giusti & Zanza”: cantina di piccole-medie dimensioni, in una regione famosa per l’eccellenza dei suoi vini, con etichette di diverse fasce di prezzo, ma comunque posti su livelli medio alti, giustificabili dal particolare sforzo per produrre in maniera sana e sostenibile e dai
Doloroso a dirsi, ma il quadro delineato nel paragrafo precedente risulta distorto da un’asimmetria informativa. Presuppone già un certo interesse nell’approfondimento di un territorio una cantina che potrebbe essere soddisfatto all’interno di un ristorante o di una enoteca, ma certamente non appartiene ancora alle abitudini del consumatore medio. Soprattutto tra coloro usi ad acquistare vino presso la grande distribuzione organizzata, le caratteristiche valutate sono davvero poche: prezzo, colore, etichetta e riconoscibilità del brand.
Spetta dunque all’azienda adoperarsi affinché le proprie caratteristiche ottengano il giusto risalto e colpiscano stabilmente l’immaginario del consumatore, fidelizzandolo. Dovrà inoltre dedicarsi ad una precisa campagna di comunicazione affinché il proprio posizionamento non sia affidato a fredde considerazioni di carattere tecnico-produttivo, ma acquisti una valenza emozionale
target di mercato che si vuole raggiungere.
Prima di elencare le possibili azioni da realizzare per aumentare visibilità e valore percepito, è utile cimentarsi nell’identificazione di alcuni aspetti connessi alla realtà aziendale e ter
dei consumatori è abituato ad acquistare vino nei supermercati, spesso approfittando di offerte promozionali che danno una percezione di abbattimento del prezzo fino al 50%, si può affermare che nell’immaginario del consumatore medio i vini de “I Giusti & alta. Tale percezione è però destinata a cambiare , nel qual caso i prezzi al pubblico saranno reputati perfettamente nella media, quando non addirittura convenienti.
precedenti considerazioni nascano da studi riferiti al mercato domestico, si potrebbero estendere agilmente anche all’estero. Prendendo come esempio il mercato statunitense, già approcciato nella prima parte del presente elaborato, avremo una richiesta di circa 18,00 $ sullo scaffale per il vino base. Il prezzo è determinato dai ricarichi di importatori e distributori, spese di alta, considerando che la si aggira sui 10,00 $ e che, a quanto detto dagli stessi importatori,
In base a quanto emerso finora, è possibile formulare la seguente ipotesi sul posizionamento per medie dimensioni, in una regione di diverse fasce di prezzo, ma comunque posti su maniera sana e sostenibile e dai
Doloroso a dirsi, ma il quadro delineato nel paragrafo precedente risulta distorto da un’asimmetria informativa. Presuppone già un certo interesse nell’approfondimento di un territorio una cantina che potrebbe essere soddisfatto all’interno di un ristorante o di una enoteca, ma certamente non appartiene ancora alle abitudini del consumatore medio. Soprattutto tra coloro usi le caratteristiche valutate sono
Spetta dunque all’azienda adoperarsi affinché le proprie caratteristiche ottengano il giusto re, fidelizzandolo. Dovrà inoltre dedicarsi ad una precisa campagna di comunicazione affinché il proprio posizionamento non sia produttivo, ma acquisti una valenza emozionale
Prima di elencare le possibili azioni da realizzare per aumentare visibilità e valore percepito, è utile cimentarsi nell’identificazione di alcuni aspetti connessi alla realtà aziendale e territoriale per