Scheda didattica
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Salvador Dalì
La persistenza della memoria (orologi molli)
1931
Il paesaggio è desolato e probabilmente è ispirato a quello di Port Lligat dove Dalì si trasferì con Gala intorno al 1930.
Gli orologi
rappresentati nel dipinto sono quasi sciolti, e potrebbero simboleggiare la relatività del tempo, sia secondo la famosa teoria di Einstein, sia secondo la percezione che ognuno di noi ha del passato e della memoria.
Al centro troviamo l'autoritratto dell'artista. Lo riconosciamo perché è presente anche in un'altra opera, Il grande masturbatore del 1929, dove il viso di Dalì campeggia lungo tutta l'opera circondato da altre strane figure (un insetto, una statua, un giglio, il profilo di una donna).
La composizione è fortemente
asimmetrica, gli elementi vengono
disposti in modo apparentemente “disordinato”, senza rispettare i consueti schemi compositivi. La luce è frontale, lo intuiamo dalle ombre prodotte, lunghe e profonde. I colori vedono la prevalenza di bruni caldi.