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eBook per la Scuola | A. Diotti, S. Dossi, F. Signoracci | Libera Lectio - Vol. 3 | SEI

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(1)

XXIII

Premessa

1

LA PRIMA ETÀ IMPERIALE

Da Tiberio a Nerone (14-68 d.C.)

2

Gli eventi, la società, la cultura

2 Cronologia 4 I nodi della storia

4 La buona amministrazione di Tiberio 5 La “monarchia divina” di Caligola 5 L’efficiente organizzazione di Claudio 6 L’assolutismo orientale di Nerone 7 La fine della dinastia giulio-claudia 8 Società e cultura

8 Un’immagine tumultuosa, una realtà solida 9 Gli intellettuali e il potere

10 in sintesi

10 Pubblico, generi letterari e scrittori nella prima età imperiale 10 Nuovi lettori, nuovi sponsor

11 Una produzione di basso profilo 11 Lo sperimentalismo dell’età neroniana 12 in sintesi

13 La lingua 13 Un nuovo stile 13 La lingua di Petronio 13 in sintesi

14

Tra erudizione e cultura

14 Una letteratura “minore” e la crisi dell’oratoria 14 Un panorama variegato

15 Oratoria, declamazioni e recitazioni: Seneca il Vecchio 15 Esempi di declamationes

Indice

III

(2)

16 La storiografia minore 16 Il consenso al principato

17 L’exemplum historicum: Valerio Massimo 18 La leggenda di Alessandro

18 Alessandro Magno: una figura ambigua

19 Erudizione e prosa tecnica 19 L’arte medica

19 Un trattato sull’agricoltura 20 Apicio e l’arte culinaria 20 Una ricetta di Apicio

21 Un’opera di geografia 21 in sintesi 22 La poesia didascalica 22 Un poemetto sull’astronomia 22 Manilio e l’astrologia 23 L’epica storica 23 in sintesi

24 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

25

F e d r o e l a f a v o l a i n p o e s i a

25 L’autore 25 Notizie biografiche 26 in sintesi 27 L’opera 27 Le favole

27 La favola come genere letterario

27 Una forma narrativa comune

28 Le novità apportate da Fedro 30 Morale e società

31 in sintesi

32 Lo stile 32 La fortuna 32 in sintesi

33 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

34

L u c i o A n n e o S e n e c a

34 L’autore

34 Una famiglia colta e influente 34 Il consigliere di Nerone 35 in sintesi

36 L’opera

36 La filosofia dell’interiorità 37 La scuola dei Sestii

38 Le opere in prosa 38 I Dialogorum libri o Dialogi

38 Il genere della consolatio e i tre esempi senecani 39 Le passioni, il tempo e la felicità

40 L’invettiva contro Caligola

41 Il rapporto di Seneca con la ricchezza

42 La serenità del saggio e la provvidenza 43 in sintesi

(3)

43 I trattati

44 De clementia: il grande trattato politico 44 Il principe e i valori della politica 45 De beneficiis, o dei rapporti privati 45 La razionalità della natura

46 L’uso delle scoperte scientifiche

46 in sintesi

47 Epistulae morales ad Lucilium: struttura dell’opera 47 Epistulae morales ad Lucilium: una scuola di vita 48 Epistulae morales ad Lucilium: i temi

48 Una riflessione sul quotidiano

49 in sintesi

50 Le opere poetiche

50 Le tragedie: una testimonianza unica 51 Le trame delle opere

52 Interpretazioni della poesia tragica di Seneca 53 Apokolokýntosis, l’opera satirica

53 La trama dell’opera

54 La divinizzazione degli imperatori

54 Opere perdute, dubbie e spurie 55 in sintesi

56 Lo stile

56 Una prosa originale

57 Uno stile che non lascia indifferenti 58 Lo stile delle opere poetiche

58 Approfondimento: Lo stile di Seneca, specchio di un’epoca 59 in sintesi

60 La fortuna

60 Un grande successo presso i cristiani 60 Maestro di teatro e di saggistica

61 La struttura in cinque atti del dramma

61 in sintesi

62 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

64

Percorsi antologici

65 1. La vita interiore sotto il principato

65 TESTO1 (ITA):Nessun luogo è esilio (Consolatio ad Helviam matrem 8) 66 TESTO2 (LAT/ITA):Necessità dell’esame di coscienza (De iraIII, 36) 67 DE N T R O I L T E S T O

68 TESTO3 (ITA):Parli in un modo e vivi in un altro! (De vita beata 17-18)

68 Approfondimento:Il saggio stoico: un modello astratto?

70 TESTO4 (ITA):Qual è la vera gioia? (Epistulae morales ad Lucilium 23, 1-8)

71 TESTO5 (ITA):Il teatro della vita (Epistulae morales ad Lucilium 80, 5-10) 72 Riepilogo del percorso

73 2. Il senso del tempo

74 TESTO1 (LAT/ITA):Solo il tempo è nostro (Epistulae morales ad Lucilium 1) 75 TESTO2 (LAT):Una protesta sbagliata (De brevitate vitae 1)

77 AN A L I S I D E L T E S T O

77 TESTO3 (LAT):Il tempo sprecato (De brevitate vitae 2)

79 TESTO4 (LAT):Il valore del tempo (De brevitate vitae 8) 80 SCHEDA LESSICALE:Dies, annus

80 Approfondimento:Contro il tempo che scorre

82 TESTO5 (LAT): Perché ingannare se stessi? (De brevitate vitae 11)

83 AN A L I S I D E L T E S T O

V

(4)

83 TESTO6 (LAT):Solo i saggi vivono davvero (De brevitate vitae 14)

85 TESTO7 (ITA):Il saggio è come dio (De brevitate vitae 15)

86 TESTO8 (LAT):Morire senza aver vissuto (De brevitate vitae 20) 87 riepilogo del percorso

88 3. La provvidenza e il dolore del giusto

88 TESTO1 (ITA):Dio è dentro di te (Epistulae morales ad Lucilium 41)

90 TESTO2 (LAT):Se la provvidenza regge il mondo... (De providentia 1, 1 ; 5-6)

92 AN A L I S I D E L T E S T O

92 TESTO3 (LAT):L’uomo buono non subisce il vero male (De providentia 6, 1-5) 94 TESTO4 (LAT):All’uomo resta sempre una via di fuga (De providentia 6, 6-9) 95 SCHEDA LESSICALE: Sacrificium

96 Approfondimento:E il dolore delle donne e dei bambini? 97 riepilogo del percorso

98 4. Il prossimo è anche lo schiavo

98 TESTO1 (LAT/ITA):In commune nati sumus (Epistulae morales ad Lucilium 95, 51-53) 100 TESTO2 (LAT):Gli schiavi sono uomini (I) (Epistulae morales ad Lucilium 47, 1-6) 101 AN A L I S I D E L T E S T O

102 TESTO3 (LAT):Gli schiavi sono uomini (II) (Epistulae morales ad Lucilium 47, 10-13)

103 TESTO4 (LAT):Gli schiavi sono uomini (III) (Epistulae morales ad Lucilium 47, 16-21)

104 Approfondimento:Seneca, il cristianesimo e Paolo di Tarso 106 riepilogo del percorso

106 5. Il filosofo e il principe

107 TESTO1 (ITA):La clemenza si addice ai potenti (De clementia I, 5, 2-5) 108 TESTO2 (ITA):Il sapiente e la politica (De tranquillitate animi 4)

109 Approfondimento:Seneca, il fallimento di un intellettuale di fronte al potere 110 riepilogo del percorso

111 6. Lo spettacolo della natura

111 TESTO1 (ITA):Come osservare le eclissi (Naturales quaestiones I, 12, 1-2) 112 TESTO2 (ITA):L’uomo, fragile creatura (Naturales quaestiones VI, 2) 113 DE N T R O I L T E S T O

114 TESTO3 (ITA):La fine del mondo (Naturales quaestiones III, 29, 5-9) 115 Approfondimento:Il fine morale della scienza

115 riepilogo del percorso

116 7. La tragedia nascosta nell’animo umano 117 TESTO1 (ITA):La confessione di Fedra (Phaedra, vv. 589-671) 119 TESTO2 (ITA):Il lucido delirio di Medea (Medea, vv. 891-977) 121 Approfondimento:Teatro umanistico e infernale 122 riepilogo del percorso

123

M a r c o A n n e o L u c a n o

123 L’autore 123 La vita 124 in sintesi 124 L’opera 124 Le opere perdute 125 La Pharsalia («Farsaglia»)

125 I contenuti della Pharsalia 126 Le fonti e la struttura dell’opera 127 in sintesi

(5)

127 Un’epica rovesciata

128 Una guerra scellerata

130 Il mondo degli inferi

130 La necromanzia

134 L’anti-Virgilio

134 Approfondimento:Tradizione epica e guerra civile 136 I personaggi del poema

140 in sintesi

141 Lo stile 141 La fortuna 142 in sintesi

143 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

144

A u l o P e r s i o F l a c c o

144 L’autore

144 La vita 145 in sintesi

145 L’opera

146 I contenuti delle Satire 146 Struttura e fini delle Satire

147 Approfondimento:La ripugnanza come forma espressiva delle Satire 148 in sintesi

149 I Choliambi : una dichiarazione di poetica 150 I temi delle Satire e la loro rappresentazione 151 La superstizione: una debolezza

151 I rapporti con gli altri poeti 154 Lo stile

154 La fortuna 155 in sintesi

155 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

156 I GENERI LETTERARI

:

Il romanzo

156 Origine e definizione del romanzo antico 157 Il romanzo greco

159 I temi fondamentali del romanzo greco 160 Casi particolari di romanzo

161

P e t r o n i o

161 L’autore

161 La testimonianza di Tacito 162 Una personalità fuori dal comune 163 in sintesi

163 L’opera

163 La vicenda narrata

164 La trama del Satyricon 164 Il ritratto di un mondo

165 La società romana

166 in sintesi

167 Tempo lento e spazio labirintico 168 Il labirinto

168 Il realismo di Petronio

168 Il Satyricon e il sistema dei generi letterari

VII

(6)

169 Una cena da commedia

171 Un romanzo moderno

171 Un’esperienza poetica vicina al Satyricon 171 in sintesi

172 Lo stile

172 L’imitazione del parlato 172 Problemi di datazione 173 La fortuna

173 Un’opera nascosta ma sempre presente 173 Un modello per romanzi e film

174 in sintesi

175 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

176

Percorsi antologici

176 1. Scene da commedia

177 TESTO1 (ITA):Un mantello rubato (Satyricon, 12-15) 179 DE N T R O I L T E S T O

179 TESTO2 (ITA):Una battaglia contro le oche (Satyricon, 136-137) 181 Approfondimento:Petronio e i suoi personaggi

182 riepilogo del percorso

183 2. I personaggi del Satyricon: Trimalchione 184 TESTO1 (ITA):Alle terme (Satyricon, 27-28, 1-5)

185 TESTO2 (ITA):Trimalchione si unisce al banchetto (Satyricon, 32-33, 1-4) 185 TESTO3 (ITA):“Vive più a lungo il vino dell’ometto!” (Satyricon, 34)

186 TESTO4 (ITA):L’apologia di Trimalchione (Satyricon, 75, 8-11; 76) 188 DE N T R O I L T E S T O

188 TESTO5 (ITA):Il funerale di Trimalchione (Satyricon, 77, 7; 78)

189 Approfondimento:Originalità comica di Trimalchione 190 riepilogo del percorso

191 3. I personaggi del Satyricon: Fortunata

192 TESTO1 (LAT/ITA):La descrizione di Fortunata (Satyricon, 37-38)

194 Approfondimento:La rappresentazione di un mondo 196 TESTO2 (ITA):Alterco tra coniugi (Satyricon, 74)

197 riepilogo del percorso

198 4. Chiacchiere a tavola

198 TESTO1 (ITA):I discorsi dei convitati (Satyricon, 41, 9-12; 42; 43, 1-7) 199 TESTO2 (ITA):Streghe e lupi mannari (Satyricon, 62-64, 1)

201 DE N T R O I L T E S T O

201 riepilogo del percorso

202 5. L’incombere della morte sul mondo di Petronio 202 TESTO1 (ITA):Un’orazione funebre (Satyricon, 115, 6-20)

203 TESTO2 (ITA):Un macabro testamento (Satyricon, 141)

204 Approfondimento:Senso di morte e involuzione dell’animus 205 riepilogo del percorso

206 6. Una fabula Milesia nel romanzo: la matrona di Efeso 207 TESTO1 (LAT):Una donna fedele (Satyricon, 111, 1-5)

208 Approfondimento:Che cos’è una fabula?

209 TESTO2 (LAT):Il soldato innamorato (Satyricon, 111, 6-13)

210 TESTO3 (LAT):«Non si lotta contro l’amore!» (Satyricon, 112, 1-3) 211 Approfondimento:L’amore secondo Petronio

212 TESTO4 (LAT):L’astuzia della matrona (Satyricon, 112, 4-8) 213 riepilogo del percorso

(7)

215

L’ETÀ FLAVIA

Da Vespasiano a Domiziano (69-96)

216

Gli eventi, la società, la cultura

216 Cronologia 218 I nodi della storia

218 La lex de imperio e la restaurazione di Vespasiano 219 Il breve regno di Tito

219 Domiziano e la fine della dinastia flavia 220 Società e cultura

220 Una nuova aristocrazia

221 Il programma di promozione culturale di Vespasiano 221 Prosa encomiastica e odio per la filosofia greca 222 in sintesi

222 Pubblico, generi letterari e scrittori nell’età flavia 222 Ritorno ai modelli “classici”

223 La lingua 223 Un’originale ripresa 223 in sintesi

224

Erudizione e tecnica: Plinio il Vecchio e Frontino

224 Cultura tecnica e scientifica a Roma 224 La tecnica: successi e sospetti

225 Enciclopedismo scientifico

225 L’ars della medicina di Celso

226 Caratteri della letteratura tecnico-scientifica 227 in sintesi

228 Plinio il Vecchio e la Naturalis historia 228 Solerte funzionario e vorace lettore

228 L’eruzione del Vesuvio

229 Le opere perdute e la Naturalis historia 230 Consapevolezza del lavoro erudito

231 Il “metodo” di Plinio e il suo conservatorismo

231 Animali stravaganti

232 L’antropologia di Plinio: il dolore dell’uomo

233 Il rapporto tra l’uomo e il mondo naturale

233 Il meraviglioso: cannibalismo e uomini-mostri 235 L’affascinante zoologia di Plinio

236 Una scarna storia dell’arte

236 Lo stile della Naturalis historia e la sua tradizione 236 in sintesi

237 Giulio Frontino 237 Il curator aquarum di Roma 238 in sintesi

238 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

239

L’epica nell’età flavia

239 Il ritorno all’epica tradizionale 239 Stazio

239 La biografia

240 Stazio e il Medioevo

IX

(8)

240 La Tebaide

240 I contenuti della Tebaide 243 L’Achilleide 244 Le Silvae 244 I doni di dicembre 245 in sintesi 246 Silio Italico 246 La biografia 246 L’opera 247 in sintesi 248 Valerio Flacco 248 La biografia 248 L’opera

248 La spedizione degli Argonauti

249 in sintesi

250 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

251

M a r c o F a b i o Q u i n t i l i a n o

251 L’autore

251 Il primo “docente universitario” pubblico 252 in sintesi

252 L’opera

252 La struttura dell’Institutio oratoria

253 I contenuti dell’Institutio oratoria 253 Il proemio e le novità dell’opera

254 La figura dell’oratore e quella del maestro 255 Il corredo scolastico

255 Una sintetica storia letteraria 256 La “stanza della memoria”

256 Moralità dell’oratore 257 in sintesi

258 Lo stile

258 Tra Cicerone e Seneca 258 La fortuna

258 Il maestro degli umanisti 259 in sintesi

259 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

260

Percorsi antologici

260 1. Sulle orme di Quintiliano: l’educazione a Roma

261 TESTO1 (ITA):È meglio educare in casa o alla scuola pubblica? (Institutio oratoria I, 2, 1-8) 263 TESTO2 (LAT):La scelta del maestro (Institutio oratoria II, 2, 1-4)

264 TESTO3 (LAT):Il maestro sia come un padre (Institutio oratoria II, 2, 5-8) 265 DE N T R O I L T E S T O

265 Approfondimento:Il ruolo educativo della famiglia e della scuola primaria: il ludi magister 267 TESTO4 (ITA):Tempo di gioco, tempo di studio (Institutio oratoria I, 3, 6-13)

268 TESTO5 (ITA):Inutilità delle punizioni corporali (Institutio oratoria I, 3, 14-17) 269 DE N T R O I L T E S T O

269 TESTO6 (LAT):Il giudizio sia solo del maestro (Institutio oratoria II, 2, 9-10; 15)

270 Approfondimento:Istruzione secondaria e superiore: il grammaticus e il rhetor 272 TESTO7 (ITA):L’importanza e la qualità delle letture (Institutio oratoria I, 8, 5-6; I, 9, 1-2; II, 4, 2) 272 Approfondimento:Quintiliano nella storia della pedagogia

(9)

274 2. Quintiliano critico e storico della letteratura 275 TESTO1 (ITA):La poesia epica (Institutio oratoria X, 1, 85-88; 90)

276 TESTO2 (ITA):La satira (Institutio oratoria X, 1, 93-95) 276 TESTO3 (ITA):La storiografia (Institutio oratoria X, 1, 101-102)

277 TESTO4 (ITA):L’oratoria: Cicerone e Demostene (Institutio oratoria X, 1, 105-112 passim) 278 TESTO5 (ITA):Un difficile giudizio su Seneca (Institutio oratoria X, 1, 125-131)

279 DE N T R O I L T E S T O

279 riepilogo del percorso

280 I GENERI LETTERARI

:

L’epigramma

280 L’origine del genere 280 L’età ellenistica

281 Le tre scuole dell’epigramma alessandrino 282 L’epigramma fenicio 283 L’epigramma latino 284

M a r c o Va l e r i o M a r z i a l e

284 L’autore 284 La “clientela” 285 in sintesi 286 L’opera

286 La scelta esclusiva del genere epigrammatico 288 Approfondimento:La scelta dell’epigramma 288 L’aderenza al reale

289 Vivere nella Roma imperiale

290 Una poesia volta al divertimento 292 in sintesi

293 Temi degli epigrammi 293 La rappresentazione di sé

294 Gli epigrammi celebrativi e quelli funerari 295 Il colosseo

296 Una poesia di occasione 298 in sintesi

298 La tecnica del fulmen in clausula 299 Lo stile

301 La fortuna 301 in sintesi

302 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

303

IL “SECOLO D’ORO” DELL’IMPERO

Da Traiano a Commodo (96-192)

304

Gli eventi, la società, la cultura

304 Cronologia 307 I nodi della storia 307 Imperatori adottivi e provinciali 308 Da Nerva al principato di Adriano 309 I primi segnali di crisi

310 Società e cultura

310 Un periodo tranquillo e prospero 310 Sotto il benessere, i germi della crisi 311 Un mutato clima culturale

312 in sintesi

XI

(10)

313 Pubblico, generi letterari e scrittori nel “secolo d’oro” dell’impero 313 Rifioriscono le lettere sotto Nerva e Traiano

313 Una nuova ellenizzazione della cultura 314 Gli inizi della letteratura cristiana 315 La lingua

315 L’esperienza dell’arcaismo 315 in sintesi

316

D e c i m o G i u n i o G i o v e n a l e

316 L’autore

316 Le notizie sulla vita 316 in sintesi

317 L’opera

317 I contenuti delle Saturae 319 La scelta del genere satirico 319 in sintesi

320 Temi delle satire: la condizione dei poeti 320 Temi delle satire: la bellezza della provincia

320 Approfondimento:Intellettuali-clientes in epoca imperiale 321 Panem et circenses

322 Temi delle satire: la donna

323 Temi delle satire: la descrizione del mondo 324 Una città in trasformazione

326 Gatti sacri d’Egitto

326 in sintesi

327 Lo stile 327 La fortuna 328 in sintesi

328 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

329

P u b l i o C o r n e l i o Ta c i t o

329 L’autore

329 Una carriera politica in tempi difficili 330 in sintesi

331 L’opera

331 Uno sguardo problematico sull’oratoria

331 I contenuti del Dialogus de oratoribus

332 Approfondimento:Le cause della corruzione dell’eloquenza 334 in sintesi

334 L’Agricola, opera composita

335 La conquista della Britannia

335 Dure accuse all’imperialismo romano 337 Il rapporto con i barbari

337 Grandi uomini sotto cattivi principi 338 in sintesi

339 La monografia etnografica

339 I contenuti della Germania 340 Il determinismo ambientale

340 Per un’interpretazione della Germania 342 La rappresentazione dei barbari

343 in sintesi

343 Il progetto storiografico di Tacito 344 La familia Caesaris

(11)

345 Le Historiae e la riflessione sul principato 345 I contenuti delle Historiae 346 La professione del soldato

347 L’investitura del principe

348 Le Historiae: la rappresentazione di “un’epoca atroce” 349 in sintesi

350 Dalle Historiae agli Annales 351 I contenuti degli Annales 351 Alle radici del potere imperiale 352 L’auctoritas del principe

352 Visione pessimistica e moralismo in Tacito 353 Un’arte a scopo propagandistico

354 La “storiografia tragica” di Tacito

355 Messalina, una donna ambiziosa

356 in sintesi

357 Lo stile

357 Uno stile lontano dalla norma 357 La fortuna

357 Un debole consenso nell’antichità 358 Il “tacitismo” e la gloria tardiva 358 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

359 in sintesi

360

Percorsi antologici

360 1. La Germania di Tacito

361 TESTO1 (LAT):I confini della Germania (Germania, 1) 362 Approfondimento:Un mondo oltre il limes

364 TESTO2 (LAT):Origine e aspetto fisico dei Germani (Germania, 4)

365 Approfondimento:La Germania e lo sviluppo dello stile tacitiano 365 TESTO3 (ITA):Risorse del suolo e del sottosuolo; le ricchezze (Germania, 5) 366 TESTO4 (ITA):I comandanti e il comportamento in battaglia (Germania, 7) 366 Approfondimento:Le donne nella società germanica

368 TESTO5 (LAT):Gli dèi e il senso del sacro (Germania, 9)

369 Approfondimento:Due culture inconciliabili 369 AN A L I S I D E L T E S T O

370 TESTO6 (LAT):L’assemblea (Germania, 11)

370 TESTO7 (ITA):La cerimonia delle armi e il seguito dei capi (Germania, 13)

371 TESTO8 (LAT):I capi e il seguito in guerra (Germania, 14)

372 AN A L I S I D E L T E S T O

373 TESTO9 (LAT):L’educazione dei figli e l’eredità (Germania, 20) 374 Approfondimento:Il princeps e il comitatus

375 TESTO10 (ITA): Vita quotidiana e ingenuità dei Germani (Germania, 22) 375 TESTO11 (LAT):Il massacro dei Brutteri (Germania, 33)

376 Approfondimento:Roma e i Germani

378 TESTO12 (LAT):«Da tanto tempo la Germania viene sconfitta!» (Germania, 37) 379 TESTO13 (LAT): La terra dell’ambra (Germania, 45)

381 TESTO14 (ITA):Popoli fantastici (Germania, 46)

382 Approfondimento:La Germania: un testo “futurista”? 383 riepilogo del percorso

384 2. Le Historiae: un nuovo progetto storiografico

384 TESTO1 (ITA):Il proemio: l’argomento e l’incorrupta fides (Historiae I, 1) 385 TESTO2 (ITA):Il proemio: «Affronto un’epoca atroce» (Historiae I, 2-3) 386 DE N T R O I L T E S T O

XIII

(12)

387 TESTO3 (ITA):Indifferenza della folla e morte di Vitellio (Historiae III, 83; 84, 4-5; 85) 388 Approfondimento:Il ruolo delle masse nelle Historiae

389 TESTO4 (ITA):L’excursus sugli Ebrei (Historiae V, 3-5) 391 riepilogo del percorso

392 3. I principi negli Annales 392 TESTO1 (ITA):Augusto (Annales I, 9-10) 394 TESTO2 (ITA):Tiberio (Annales VI, 50-51) 396 DE N T R O I L T E S T O

396 TESTO3 (ITA):Nerone (Annales XVI, 4; 6)

397 Approfondimento:Tacito e la tradizione antimperiale 397 riepilogo del percorso

398 4. Ritorno a Teutoburgo

398 TESTO1 (ITA):Nella selva di Teutoburgo (Annales I, 60, 3; 61-62) 400 DE N T R O I L T E S T O

400 TESTO2 (ITA):Il sogno di Germanico (Annales I, 65) 401 TESTO3 (ITA):Agrippina difende i ponti (Annales I, 69)

401 riepilogo del percorso

402 5. Una tragedia nella storia: l’assassinio di Agrippina 403 TESTO1 (ITA):Il piano è ordito (Annales XIV, 3-4)

404 TESTO2 (ITA):Fallisce il primo tentativo (Annales XIV, 5-6)

405 Approfondimento:La collera degli dèi sul Nerone degli Annales 406 TESTO3 (ITA):Il matricidio (Annales XIV, 7-10)

408 Approfondimento:Personaggi tragici e potenza narrativa 410 riepilogo del percorso

411 6. L’incendio di Roma

412 TESTO1 (LAT):Roma in fiamme (Annales XV, 38, 1-3) 413 TESTO2 (LAT):Il panico della folla (Annales XV, 38, 4-7) 414 AN A L I S I D E L T E S T O

414 TESTO3 (LAT):La reazione di Nerone (Annales XV, 39)

415 TESTO4 (ITA):La ripresa dell’incendio e la Domus Aurea (Annales XV, 40; 42) 416 TESTO5 (LAT):Le accuse ai cristiani (Annales XV, 44, 1-3)

417 AN A L I S I D E L T E S T O

418 TESTO6 (LAT):Atroci condanne (Annales XV, 44, 4-5) 418 Approfondimento:Tacito e i cristiani 419 riepilogo del percorso

420 7. La morte di Seneca

421 TESTO1 (ITA):La condanna (Annales XV, 62)

421 TESTO2 (LAT):Il dialogo con la moglie (Annales XV, 63) 422 AN A L I S I D E L T E S T O

423 TESTO3 (LAT):Paolina è salvata, Seneca muore (Annales XV, 64) 424 Approfondimento:Una statua nel foro

424 riepilogo del percorso

425

P l i n i o i l G i o v a n e e i l g e n e r e e p i s t o l a r e

425 L’autore

425 Un funzionario di successo 425 in sintesi

426 L’opera

426 Il Panegyricus: un modello di oratoria celebrativa 426 Le corse dei carri

427 Gli Epistularum libri: la struttura della raccolta 428 I temi delle lettere e il ritratto dell’autore

(13)

429 Le ville descritte da Plinio

430 Plinio narra l’eruzione del Vesuvio 431 Il carteggio del governatore 432 La lettera sui cristiani

433 I simboli del cristianesimo delle origini

434 in sintesi

435 Plinio e Cicerone: epistolari a confronto 435 Le lettere a Calpurnia

436 Lo stile

436 Uno stile garbato e senza nerbo 437 La fortuna

437 Un successo modesto 437 in sintesi

438 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

439

G a i o S v e t o n i o Tr a n q u i l l o e i l g e n e r e b i o g r a f i c o

439 L’autore

439 Il segretario privato del princeps 439 in sintesi

440 L’opera

440 Per un pubblico colto e disimpegnato 440 Il gusto del pettegolezzo

441 La biografia nell’antichità

441 La struttura delle “vite” e il giudizio sui principi 443 in sintesi

444 L’importanza dell’opera di Svetonio 445 Lo stile

445 La fortuna

445 La fisiognomica in Svetonio

446 in sintesi

446 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

447

Tra arcaismo e retorica

447 La potenza della parola 448 I maestri della parola

448 L’arcaismo: una vuota operazione culturale 448 in sintesi

449 I poetae novelli 449 L’Anthologia Latina 449 Esempi del IIIe IVsecolo

451 Il calligramma

451 in sintesi

452 Cornelio Frontone 452 Arcaicizzare per rinnovare 453 Le opere di Frontone

453 La superiorità della retorica

454 Aulo Gellio 454 Le Noctes Atticae

455 Notizie stravaganti e aneddoti curiosi 455 Una curiosità sul dito anulare

456 Il racconto di un’amicizia particolare

456 Valore storico-antiquario dell’opera di Gellio

XV

(14)

457 Valerio Probo

457 Un lavoro filologico e grammaticale 457 in sintesi

458 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

459

A p u l e i o

459 L’autore

459 Una cultura multiforme e cosmopolita 460 L’originale interprete di un’epoca 461 La magia nell’antica Roma

461 in sintesi

462 L’opera

462 Una vasta produzione

462 Opere oratorie: l’Apologia e l’accusa di magia 462 I contenuti dell’Apologia

463 Diversi tipi di magia

463 Apuleio tra magia e misteri

464 Opere filosofiche: eclettismo e divulgazione 464 I contenuti delle opere filosofiche

465 Un trattato sulla demonologia

466 in sintesi

466 Il romanzo: problemi di struttura 467 La trama dell’Asino d’oro 468 La trasformazione in asino

468 I modelli dell’Asino d’oro 469 in sintesi

470 Le forze contrapposte del romanzo 471 Il culto di Iside

471 Amore e Psiche nel cuore del romanzo 471 La trama di Amore e Psiche 472 Una fiaba sulla bellezza

473 Tra reale e meraviglioso 474 in sintesi

474 Lo stile

474 Una sofisticata eleganza 475 La fortuna

475 Fino al Medioevo prevale Apuleio filosofo

475 Dal XIVsecolo l’attenzione si sposta su Apuleio narratore 476 in sintesi

476 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

478

Percorsi antologici

478 1. Tra Lucio e Apuleio

479 TESTO1 (LAT/ITA):Lucio si presenta (Metamorphoseon libri XI, I, 1) 480 DE N T R O I L T E S T O

480 TESTO2 (ITA):L’asino nella stalla e l’arrivo dei briganti (Metamorphoseon libri XI, III, 26; 28-29) 482 TESTO3 (ITA):Apuleio prende il posto di Lucio (Metamorphoseon libri XI, XI, 27)

483 Approfondimento:I livelli di lettura e il pubblico dell’Asino d’oro 484 riepilogo del percorso

485 2. Una beffa crudele

485 TESTO1 (ITA):Antefatto: uno scontro nella notte (Metamorphoseon libri XI, II, 32) 486 TESTO2 (ITA):Un processo... in teatro! (Metamorphoseon libri XI, III, 2)

(15)

487 TESTO3 (ITA):Il colpo di scena: la beffa si svela (Metamorphoseon libri XI, III, 7-10) 489 DE N T R O I L T E S T O

490 Approfondimento:L’architettura di uno scherzo 490 riepilogo del percorso

491 3. Il tema della metamorfosi nell’Asino d’oro

491 TESTO1 (ITA):Panfile si trasforma in gufo (Metamorphoseon libri XI, III, 21-22) 492 TESTO2 (LAT):Lucio si trasforma in asino (Metamorphoseon libri XI, III, 24) 493 AN A L I S I D E L T E S T O

494 TESTO3 (LAT):La disperazione di Lucio (Metamorphoseon libri XI, III, 25) 494 Approfondimento:La metamorfosi e il destino dell’uomo 495 riepilogo del percorso

496 4. C’era una volta... la fiaba di Amore e Psiche

496 TESTO1 (ITA):Le nozze “mostruose” di Psiche (Metamorphoseon libri XI, IV, 28-35 passim) 498 Approfondimento:L’influenza della fiaba di Amore e Psiche nella cultura occidentale 500 TESTO2 (ITA):Psiche contempla di nascosto Amore (Metamorphoseon libri XI, V, 21-23)

501 DE N T R O I L T E S T O

502 TESTO3 (ITA):Psiche scende agli inferi (Metamorphoseon libri XI, VI, 16-21) 504 Approfondimento:Un percorso iniziatico agli inferi

504 riepilogo del percorso

505

LA CRISI DEL III SECOLO

Dai Severi ai tetrarchi (193-305)

506

Gli eventi, la società, la cultura

506 Cronologia 509 I nodi della storia 509 Alle soglie della crisi

509 I Severi: politica militare e provinciale 510 L’anarchia militare

511 Le riforme di Diocleziano 513 Società e cultura 513 Le conseguenze della crisi 514 in sintesi

514 Le origini e la prima diffusione del cristianesimo 515 L’espansione del cristianesimo e l’età dei martiri 516 La definizione della dottrina e la lotta contro le eresie 516 in sintesi

517 Pubblico, generi letterari e scrittori nel IIIsecolo 517 Debolezza della cultura pagana

517 La prima letteratura cristiana latina 518 in sintesi

518 La lingua

518 La lingua del cristianesimo

519 Slittamento semantico di termini pagani 520 Ebraismi e grecismi

520 in sintesi

521

I processi contro i cristiani: Atti e Passioni

521 Le testimonianze della persecuzione 521 Tra documento e testimonianza

XVII

(16)

522 I verbali dei processi: gli Acta 522 Acta martyrum Scillitanorum

523 La morte dei cristiani

524 La forza e la novità delle Passiones 524 Passio Sanctae Perpetuae et Felicitatis 525 Le visioni di Perpetua

525 in sintesi

526 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

527

L’apologetica e gli inizi della poesia cristiana

527 Una letteratura militante 527 Il ruolo degli apologisti

528 in sintesi

528 Tertulliano

528 Un cristiano intransigente 529 Gli scritti apologetici

530 La diffusione del cristianesimo

530 Le altre opere e il rapporto con la cultura pagana 531 Il rito del battesimo

532 L’invenzione del linguaggio teologico 532 in sintesi 533 Minucio Felice 533 Un colto avvocato 533 L’Octavius 534 Un sereno confronto 534 Il ragionamento di Minucio

535 Uno stile classicamente ciceroniano 535 in sintesi

536 Cipriano

536 Una guida sicura per la Chiesa d’Africa 536 Il martirio del vescovo

537 I vescovi cristiani

537 Opere autobiografiche, apologetiche ed ecclesiali 538 in sintesi

539 Commodiano e gli inizi della poesia cristiana 539 Il ritardo della poesia

539 Uno scrittore quasi sconosciuto

540 Il monogramma di Cristo

540 Le opere poetiche 541 in sintesi

542 La “seconda apologetica” 542 La nuova risposta agli attacchi

542 Arnobio, un colto apologeta al limite dell’eresia 543 in sintesi

544 Lattanzio, il “Cicerone cristiano” 544 Una vita tra Diocleziano e Costantino

544 Il recupero della cultura classica e le Divinae institutiones 545 L’espressionismo del De mortibus persecutorum

546 Il recupero della concinnitas ciceroniana 546 in sintesi

(17)

549

FRA L’ANTICHITÀ E IL MEDIOEVO

Da Costantino al crollo dell’impero d’Occidente (306-476)

550

Gli eventi, la società, la cultura

550 Cronologia 554 I nodi della storia 554 Oriente, Occidente e i barbari 554 Il IVsecolo: l’impero romano cristiano 555 Il Vsecolo: la fine dell’impero d’Occidente 557 Società e cultura

557 La “conversione” dell’impero 557 Il secolo delle eresie

558 La scuola e lo scontro tra due culture 558 in sintesi

559 Pubblico, generi letterari e scrittori nel IV

-

Vsecolo 559 La rinascita della letteratura pagana

559 L’apogeo della Patristica 560 La lingua

560 Un rifiorire dello stile classico 560 in sintesi

561

A m b r o g i o

561 L’autore

561 Una rapida carriera ecclesiastica

562 L’arianesimo

562 in sintesi

563 L’opera

563 Il corpus ambrosiano

563 La bellezza del creato

564 L’epistolario 566 Gli Inni di Ambrogio 567 Il gallo

570 Approfondimento:Il vescovo Ambrogio: biblista, oratore e letterato 571 in sintesi

572 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

573

G i r o l a m o

573 L’autore 573 Un colto asceta

574 La nascita del monachesimo

575 in sintesi

575 L’opera 575 La Vulgata

576 Approfondimento:Quale Bibbia tradusse Girolamo? 577 Un’opera di grande rilevanza

577 Agiografia e manualistica

578 La storia del monaco Antonio

578 Le opere polemiche

579 Approfondimento:Atteggiamenti polemici in Girolamo 580 L’epistolario

584 in sintesi

584 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

XIX

(18)

586

A g o s t i n o

586 L’autore

586 Gli anni giovanili e la conversione 587 L’acclamazione a prete

587 in sintesi

588 L’opera

588 Il corpus agostiniano

589 L’interpretazione allegorica delle Scritture

590 in sintesi

590 Le Confessiones

590 I contenuti delle Confessiones

591 La conversione

592 in sintesi

592 Le città del mondo tardo antico

593 Il De civitate Dei

593 I contenuti del De civitate Dei 594 La città ideale

595 La fortuna 595 in sintesi

596 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

597

Percorso antologico

597 Storia di un’anima: il percorso esistenziale tra fede e cultura 598 TESTO1 (LAT/ITA):L’invocazione a Dio (ConfessionesI, 1, 1)

599 Approfondimento:Novità del genere autobiografico delle Confessiones 600 TESTO2 (LAT):La lettura dell’Hortensius ciceroniano (ConfessionesIII, 4) 603 AN A L I S I D E L T E S T O

604 Approfondimento:Agostino tra fede e ragione 605 TESTO3 (LAT):L’incontro con la Bibbia (ConfessionesIII, 5) 607 TESTO4 (LAT):L’esperienza dell’amicizia (ConfessionesIV, 4) 608 TESTO5 (LAT/ITA):La concezione del tempo (ConfessionesXI, 14; 28)

610 TESTO6 (ITA):Cultura classica e cultura cristiana (De doctrina ChristianaII, 60) 611 Approfondimento:Il rapporto tra autori cristiani e classici pagani 612 riepilogo del percorso

613

Il rifiorire della letteratura pagana e la prosa cristiana

613 Ausonio e la poesia 613 Un letterato di successo 614 Gli intellettuali a corte

614 Una raccolta di opere varie e occasionali 615 La celebrazione letteraria di un fiume 616 in sintesi

617 L’oratoria: Simmaco e i Panegirici Latini 617 Simmaco, senatore pagano

618 Discorsi, relazioni e lettere 618 La raccolta dei Panegirici Latini

618 Paganesimo e cristianesimo nella Roma del ivsecolo

619 in sintesi

619 La storiografia pagana: Ammiano Marcellino 619 Colto militare, grande viaggiatore

620 Giuliano l’Apostata

620 Il continuatore di Tacito 620 Uno storico equilibrato

(19)

621 Il rapporto tra potere imperiale ed esercito

622 Lo stile faticoso di Ammiano Marcellino 622 in sintesi

623 La storiografia minore: Eutropio e la Historia Augusta 623 Eutropio: la storia di Roma in poche pagine

624 Historia Augusta: biografie poco attendibili 624 in sintesi

625 La scuola e le scienze 625 Gli studi sulla parola

625 Gli studi sulle macchine da guerra

626 Gli altri studi 626 in sintesi

627 La prosa cristiana 627 Un quadro ricco

627 Ilario e la lotta contro l’arianesimo

627 La nascita del pellegrinaggio cristiano

628 Il racconto di un pellegrinaggio 628 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

629 in sintesi

630

Gli ultimi bagliori della letteratura pagana

630 Un quadro di insieme 630 Il Querolus

630 L’ultima testimonianza del teatro antico

631 Un intrattenimento raffinato

631 Claudio Claudiano 631 Poeta cesareo

632 Una poesia al servizio di Stilicone

632 Tra poesie encomiastiche e poemi 633 in sintesi

634 Rutilio Namaziano 634 L’ultimo canto

634 Le villae al tempo di Rutilio

635 Un viaggio lontano da Roma

636 Approfondimento:Un inno a Roma 638 in sintesi

639 Ambrogio Teodosio Macrobio 639 Un erudito di corte

639 Cultura grammaticale e filosofica 639 La musica delle sfere celesti

640 in sintesi

641 Marziano Capella 641 Erudizione e allegoria 642 in sintesi

642 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

643

Prosa e poesia cristiana classicheggiante

643 Orosio, la storiografia cristiana e l’agiografia 643 Collaboratore di Agostino

643 Una visione storica provvidenziale 644 La prima storiografia cristiana

644 La considerazione dei barbari

644 L’agiografia di Sulpicio Severo 645 in sintesi

XXI

(20)

646 La poesia cristiana: Prudenzio, Paolino di Nola, gli epigoni 646 Sviluppo della poesia cristiana nel IVsecolo

647 Il genere agiografico

647 Prudenzio: tra carriera pubblica e vita ascetica 647 Inni e poemetti: le corone dei martiri

649 La lotta per l’anima e l’opera apologetica 649 Recupero cristiano di modelli classici

649 Paolino di Nola: una vita segnata dalla conversione 650 Poesia religiosa elegante e sentita

650 Gli epigoni e il rifugio nel classicismo 651 Il monastero di Lerino

651 in sintesi

652 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E

653

Appendice

654 Nozioni di prosodia e metrica 654 Prosodia

Le principali figure prosodiche, 654 655 Cenni generali di metrica

L’esametro dattilico, 656; Il pentametro dattilico, 656; Il distico elegiaco, 656 657 Glossario di retorica e stilistica

660 Repertorio di autori della letteratura greca 670 Indice dei nomi e dei generi letterari

INSERTO ICONOGRAFICO

ROMA OLTREROMA: IL TEATRO

(21)

La prima età

imperiale

Da Tiberio a Nerone (14-68 d.C.)

G

uarda questa folla

cui appena sono

sufficienti le case di

un’immensa città: la

maggior parte di questa

gente è lontana dalla sua

patria. Sono confluiti a

Roma dai loro municipi,

dalle loro colonie, da

tutto il mondo.

S

ENECA

, Consolazione

(22)

Gli eventi, la società, la cultura

Quando Storia romana Letteratura latina

C R O N O L O G I A

14 d.C. Inizia il principato di Tiberio.

15 Germanico, figlio di Druso e nipote di Tiberio (da quest’ultimo adottato) conduce una spedizione in Germania, con alterne vicende. 16 Germanico è richiamato dal nord e inviato contro i Parti.

17 Dopo avere celebrato il trionfo, Germanico si sposta sul fronte partico.

Tito Livio muore a Padova. (17 o 18) Ovidio muore a Tomi (sul Mar Nero).

19 Morte di Germanico.

23 Morte di Druso, fratello di Tiberio. Plinio il Vecchio nasce a Como.

25 Cremuzio Cordo, accusato di

tradimento, si suicida.

Silio Italico nasce in Campania.

27 Tiberio si ritira a Capri, lasciando a Roma il plenipotenziario Seiano, suo liberto e prefetto del pretorio.

30 (30 o 33) Morte di Gesù Cristo. Velleio Patercolo pubblica le Historiae.

31 Condanna a morte di Seiano, prefetto del pretorio sotto Tiberio.

34 Persio nasce a Volterra.

35 (ca.) Quintiliano nasce a Calahorra,

in Spagna. 37 Tiberio muore a Capri.

Inizia il principato di Caligola, figlio di Germanico.

39 Lucano nasce a

Cordoba, in Spagna. 41 Caligola è ucciso dai pretoriani.

Inizia il principato di Claudio.

Seneca è condannato da Claudio all’esilio in Corsica (dove resterà otto anni).

42 Conquista della Mauritania. Seneca scrive la Consolatio ad Helviam matrem.

43-44 Espansione romana in Britannia.

48 Claudio divorzia dalla terza moglie, Messalina, e la fa uccidere; sposa Agrippina e ne adotta il figlio, Nerone.

49 Seneca è richiamato dall’esilio (per intervento di Agrippina, moglie di Claudio e madre di Nerone) e diviene precettore del giovane Nerone.

Claudio espelle i Giudei e amplia il pomerium di Roma.

(49-50) Seneca scrive il De brevitate vitae.

L’imperatore Claudio (Parma, Museo Archeologico Nazionale).

Seneca scrive la Consolatio ad Polybium.

Il teatro di Verulamium, presso St Albans nell’attuale Inghilterra.

(23)

3

Gli eventi, la società, la cultura

Quando Storia romana Letteratura latina

50 (ca.) Muore Fedro.

52 Gallione, fratello di Seneca, è proconsole dell’Acaia: gli Ebrei locali denunciano davanti a lui Paolo di Tarso.

53 Nerone sposa Ottavia, la figlia di Claudio.

54 Muore Claudio (probabilmente avvelenato per opera di Agrippina). Inizia il principato di Nerone.

(54-56) Seneca scrive

l’Apokolokýntosis, il De constantia sapientis e il De clementia. 55 Muore avvelenato Britannico, figlio di Claudio e Messalina. Giovenale nasce ad Aquino.

(55-57) Tacito nasce forse a Terni o nella Gallia Cisalpina o Narbonese.

58 (58-59) Seneca scrive

il De vita beata. 59 Nerone fa uccidere la madre Agrippina.

60 Nerone istituisce nuovi ludi poetici, i Neronia. Paolo di Tarso si appella all’imperatore.

62 Tigellino è il nuovo prefetto del pretorio. Nerone sposa Poppea.

64 Incendio di Roma e prima persecuzione dei cristiani.

Inizia la costruzione della Domus Aurea.

Un ambiente della Domus Aurea di Nerone (Roma).

Seneca pubblica le Epistulae ad Lucilium e scrive il De providentia. Marziale giunge a Roma, ove rimarrà fino al 98.

65 Viene scoperta e repressa la congiura detta “dei Pisoni”. Seneca, il nipote Lucano e altri, sospetti complici della congiura dei Pisoni, sono costretti a uccidersi. 66 Nerone parte per la Grecia.

Esplode la rivolta giudaica.

Altri politici e scrittori vengono costretti al suicidio (Petronio, Trasea Peto).

67 Proclamazione della libertà della Grecia.

I cristiani Pietro e Paolo subiscono il martirio a Roma.

Il generale Vespasiano è inviato in Giudea per sedare la rivolta. 68 Suicidio di Nerone.

Si apre un anno di guerra civile e di anarchia militare: si alternano i principi imposti dalle legioni e altri di estrazione senatoriale; si susseguono al potere Galba, Otone e Vitellio.

Quintiliano arriva a Roma dalla Spagna.

69 Dopo avere sconfitto le truppe di Vitellio, prende il potere il generale Vespasiano, che darà inizio alla dinastia flavia.

61 Processo a Paolo di Tarso. (61-62) Seneca scrive il De

tranquillitate animi, il De otio, le Naturales quaestiones e pubblica il De beneficiis.

Plinio il Giovane nasce a Como.

Nerone, frammento di statua antica integrato nel XVII se-colo (Roma, Musei Capitolini).

(24)

Gli eventi, la società, la cultura

I nodi della storia

La buona amministrazione di Tiberio Alla morte di Augusto (14 d.C.),

Tiberio fu accettato come suo successore senza alcuna opposizione: questo fatto cancellò definitivamente l’illusione – alimentata per lungo tempo da Augusto stesso – che fossero state restaurate le istituzioni repubblicane. Il principato si era consolidato, al punto di assicurare l’ereditarietà della carica senza seri contrasti. Da quel momento fino all’anno 68 (morte di Nerone), l’impero fu governato da espo-nenti della dinastia giulio-claudia, che univa due antiche famiglie aristocratiche, al-l’interno delle quali – come vedremo – spesso si scatenarono faide per il controllo del potere supremo.

Tiberio governò per un lungo periodo, dal 14 al 37, anno della sua morte, e attuò, almeno in un primo tempo, una politica moderata e di conciliazione nei con-fronti del senato, sulla linea tracciata dal suo predecessore, anteponendo addirit-tura il titolo di princeps senatus a quello di imperator. Operò inoltre per rafforzare i confini dell’impero – era stato un valente generale agli ordini di Augusto – e curò in particolare, con grande scrupolo, l’amministrazione di Roma e delle province, assicurando allo Stato una notevole solidità economica: da questo punto di vista, il suo può essere definito un buon governo. Egli, però, non ebbe mai un ampio consenso popolare, né lo cercò con facili elargizioni e riduzioni di tasse. Ben presto il clima attorno a lui divenne difficile, a partire dalla cerchia più stretta della fami-glia, dei collaboratori e della corte: dopo la morte del fratello Druso (nel 23), si riaccesero infatti le mire per la successione; Tiberio incominciò a sospettare con-giure e oscure trame e queste voci furono alimentate ad arte da Seiano, il potente prefetto del pretorio, che aspirava alla successione. Tiberio allora, per liberarsi da quel clima avvelenato, lasciò Roma nel 27 e si ritirò a Capri, in una splendida villa, da dove continuò a governare l’impero. Le manovre di Seiano furono scoperte e il loro autore fu messo a morte, ma oramai il clima di sospetti e delazioni che si era instaurato aveva spinto l’imperatore ad assumere un atteggiamento sempre più di-spotico, che culminò in vere e proprie repressioni di oppositori e presunti tali. Alla sua morte, nel 37, egli non fu rimpianto da nessuno, ma è un dato di fatto che Ti-berio lasciò una situazione finanziaria florida e un principato rafforzato.

la politica di Tiberio

il clima difficile degli ultimi anni

Sperlonga, la grotta della villa di Tiberio.

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La “monarchia divina” di Caligola I pretoriani

subito proposero come successore Gaio Cesare, il figlio di Germanico, chiamato Caligola per le calzature militari (caligae) che era solito portare fin da bambino. Il fatto che la sua candidatura fosse avanzata dai militari (e poi appro-vata dal senato) mostra l’importanza che questa forza, e in particolare i pretoriani, aveva assunto nella gestione del po-tere. Il giovane principe inaugurò il regno cercando la col-laborazione del senato e ingraziandosi la plebe con elargizioni e riduzioni di tasse; ma presto la sua poli-tica subì una svolta dispopoli-tica e, secondo gli storici antichi, egli iniziò a dare segni di megalomane pazzia. L’avversione nei confronti di Caligola da parte di tutti gli intellettuali dell’epoca nasce però dal fatto che egli, per primo, volle imprimere al principato il carattere di una monarchia assoluta e divina di stampo orien-tale, sul modello di quella creata da Alessandro Magno: non a caso Caligola introdusse un vero e proprio culto verso la persona del-l’imperatore. Tale modello era però troppo lontano dalla tradizione romana per es-sere accettato; a ciò si aggiunsero i tumulti scoppiati in alcune province contro il culto imperiale (per esempio tra i Giudei, irriducibili monoteisti), nonché lo sper-pero del patrimonio statale in spese folli, per iniziative che dovevano rendere visibili l’autorità e la potenza dell’imperatore. Il malcontento diffuso, acuito dalle feroci re-pressioni che il principe attuò (anche per i più futili motivi), condusse al suo omici-dio, nel 41, per mano di un pretoriano. Roma non aveva accettato un’immagine di principato così lontana dalla sua storia, ma nemmeno allora, alla morte di Caligola, fu messa in dubbio l’autorità imperiale: i pretoriani individuarono subito quale suc-cessore Claudio, fratello di Germanico e nipote di Tiberio.

L’efficiente organizzazione di Claudio Il nuovo principe, pur

apparte-nendo alla famiglia imperiale, si era sempre tenuto lontano dall’attività politica e dalla sfarzosa vita di corte, preferendo la vita ritirata dello studioso e dell’erudito;1

Gli eventi, la società, la cultura

Busto di Caligola, 39-40 d.C. ca. (Parigi, Museo del Louvre).

Lione (Francia), teatro romano.

1 Egli scrisse opere sia in greco sia in latino: si dedicò alla storiografia, si occupò di problemi grammaticali e ortografici; compose anche un’autobiografia e un’apologia di Cicerone.

una politica dispotica

l’omicidio

l’organizzazione dello Stato

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Gli eventi, la società, la cultura

ma, una volta al potere, mostrò negli anni del suo regno (dal 41 al 54) inattese ca-pacità di governo: organizzò infatti un complesso ed efficiente apparato buro-cratico centrale, affidandolo a liberti di sua fiducia (destando così malumori tra le classi equestre e senatoria). Inoltre Claudio, che era nato a Lugdunum (Lione, in Gallia), si mostrò aperto alle richieste dei provinciali, convinto che la generosità del potere centrale sarebbe stata ricompensata dalla loro fedeltà: così concesse ai ceti elevati della Gallia Transalpina di accedere alle magistrature e al senato, im-mettendo nuova linfa nella classe dirigente dell’impero. In politica estera riprese l’espansione, attraverso la conquista della Britannia meridionale e il consolida-mento dei territori della Tracia e della Mauritania, che divennero province. Lo stesso Claudio, però, non riuscì a sfuggire alle congiure di corte: infatti morì im-provvisamente nel 54, forse avvelenato per opera della sua quarta moglie, Agrip-pina, che mirava ad assicurare la successione imperiale al figlio Nerone, nato da un precedente matrimonio.

L’assolutismo orientale di Nerone Il giovane principe (al potere non

an-cora diciassettenne) inaugurò una prima fase di governo equilibrato, tornando a cercare l’appoggio del senato sul modello augusteo. Su di lui esercitavano la loro influenza il filosofo stoico Seneca – che si illuse di realizzare uno Stato ideale in cui il potere fosse al servizio del bene comune – e il prefetto del pretorio Afranio Burro, uomo moderato ed equilibrato. Ma la fase del buon governo neroniano durò solo quattro o cinque anni: a partire dal 58 il principe incominciò ad assu-mere atteggiamenti sempre più dispotici e personalistici, sulla linea già inaugu-rata da Caligola. Forse l’occasione della svolta furono le tensioni e gli intrighi di corte, dove forte era il contrasto tra Seneca e la madre Agrippina (entrambi infatti pretendevano di con-trollare il principe); rimane il fatto che Nerone nel 59 fece uccidere la madre e allontanò sempre più da sé i vecchi consiglieri: l’astuto Tigellino, capace di asse-condare gli umori del principe, prese il posto di Burro come prefetto del pretorio. A partire da que-sto momento, Nerone attuò un tentativo sistema-tico di trasformare il principato in una monarchia assoluta di stampo ellenistico, con una forte accen-tuazione del potere personale dell’imperatore, per il quale pretese un vero culto divino. Inaugurò una po-litica di esaltazione della propria persona molto di-spendiosa per lo Stato e cercò di attrarre a sé il favore della plebe finanziando con denaro pubblico giochi e spettacoli teatrali (nei quali egli stesso si esibiva, con grande scandalo per i tradizionalisti): si era reso conto, infatti, di essersi inimicato il senato, oramai costretto all’adulazione e al-l’obbedienza attraverso un regime di terrore.

Nerone raggiunse comunque alcuni risultati positivi in politica estera (fu domata una rivolta in Britannia, fu ristabilito il controllo dell’Armenia) e in economia, at-tuando un’efficace riforma monetaria in modo da avvantaggiare la moneta d’ar-gento (denarius) su quella d’oro (aureus), che veniva utilizzata dai latifondisti per te-saurizzare ricchezze e bloccare patrimoni; la circolazione monetaria fu così più agile e abbondante e si agevolarono i ceti medi e i commercianti. Ma l’opposi-zione senatoria incominciò a muoversi e giunse, nel 65, a organizzare una con-giura (detta “dei Pisoni” perché guidata da noto uomo politico, Gaio Calpurnio Pi-la prima fase

del governo le conquiste

la politica estera e l’economia

Una moneta con l’effigie di Nerone.

la svolta dispotica

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sone), per abbattere il principe. Nerone però scoprì la trama e la repressione che ne seguì fu durissima. Molti illustri personaggi furono condannati a morte o costretti a togliersi la vita: tra essi Seneca e i maggiori letterati dell’epoca, Lucano e Petronio.

La fine della dinastia giulio-claudia Pochi mesi prima della scoperta

della congiura si era verificato a Roma un altro episodio destinato a segnare inde-lebilmente (anche nella memoria dei posteri) il principato di Nerone: a Roma nel-l’anno 64 uno spaventoso incendio – ben più grave di quelli che periodicamente colpivano gli edifici per la maggior parte in legno – distrusse per quattro giorni in-teri quartieri e causò migliaia di vittime. Nerone intervenne subito in favore della popolazione, procurò un asilo ai senzatetto e fece giungere derrate alimentari nella città; ma, successivamente, decise di requisire una larga parte delle aree devastate, per edificare una nuova, splendida residenza imperiale (quella che sarebbe stata la

Domus Aurea). Subito si diffusero voci, assai probabilmente infondate, che fosse

stato lui a scatenare l’incendio, per realizzare il suo progetto; Nerone allora, per stornare da sé i sospetti, rovesciò le accuse sui seguaci di una nuova religione che si stava rapidamente diffondendo a Roma e nell’impero, i cristiani, mandandone a morte molti tra atroci sofferenze e spettacolari supplizi. L’anno successivo, a Roma, sarebbero stati uccisi anche Pietro e Paolo, figure di rilievo della prima co-munità storica cristiana, il primo fondatore della coco-munità di Roma, il secondo di molte altre soprattutto nei territori dell’Oriente mediterraneo.

Alla fine del 66 l’imperatore partì per un lungo viaggio in Grecia, spinto dal suo amore per l’arte e la cultura di quella terra; ma questa mossa fu interpretata come un ulteriore spostamento del potere verso modelli ellenistici, il cui baricentro ri-schiava di collocarsi a oriente. Comandanti militari iniziarono a ribellarsi in Spagna e Gallia; in Palestina esplose violentissima la rivolta (e fu inviato a sedarla un abile comandante, Tito Flavio Vespasiano, il futuro imperatore). Quando Nerone si decise a tornare a Roma, nel 68, oramai la situazione era per lui compromessa: anche i pre-toriani si schierarono contro di lui e il senato lo dichiarò nemico pubblico. Per non cadere nelle mani dei suoi avversari, si fece uccidere

da uno schiavo.

Con la morte di Nerone si esaurì la dinastia giulio-claudia, chiusa dal più complesso e controverso dei suoi imperatori. Si aprì invece una breve ma cruenta guerra civile, che in un solo anno vide suc-cedersi la proclamazio-ne di quattro imperatori (Galba, Otone, Vitellio e in-fine Vespasiano), imposti da diversi centri di potere, quali il senato, i pretoriani, le legioni.

Gli eventi, la società, la cultura

l’incendio di Roma

il viaggio in Grecia

la morte

Nel cosiddetto “Cammeo di Francia” è raffigurata la famiglia giulio-claudia, raccolta intorno a Tiberio (Parigi, Bibliothèque Nationale de France).

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Gli eventi, la società, la cultura

il consolidamento dello Stato romano

la mancanza di un chiaro ordinamento

Resti delle terme di Bath, 50 d.C. ca.

(Somerset, Inghilterra).

Società e cultura

Un’immagine tumultuosa, una realtà solida Se si allarga lo sguardo a

tutto il principato, uscendo dalle stanze del palazzo, è facile rendersi conto che, sia pure in presenza di episodi turbolenti dovuti a una fase di cambiamento e assesta-mento, nel corso del Isecolo lo Stato romano consolidò le sue strutture, estese i suoi domini, procedette speditamente nella romanizzazione delle province, alcune delle quali conobbero un notevole sviluppo e una consistente crescita economica. Gli eserciti e le amministrazioni provinciali continuarono a funzio-nare regolarmente, svolgendo il loro ruolo in maniera efficiente, indipendente-mente da ciò che accadeva nella capitale. Solo dopo la morte di Nerone ci fu un anno di turbolenze (68-69), che coinvolsero ampi territori.

Due furono i fattori che spinsero ad attribuire questa immagine tumultuosa e caotica all’intera epoca giulio-claudia: anzitutto la mancanza di un preciso e chiaro ordinamento istituzionale, che sostenesse il principato e ne indicasse pre-cisamente compiti e poteri (ciò avverrà solo con la lex de imperio, promulgata nel 69 da Vespasiano). Questa carenza lasciò liberi gli imperatori della prima dinastia di in-terpretare il potere imperiale secondo modelli diversi: Tiberio e Claudio manten-nero un rispetto formale del senato e delle tradizioni culturali e religiose di Roma, proseguendo sulla linea tracciata da Augusto; Caligola e Nerone si volsero a un’in-terpretazione “orientale” e dispotica del potere, che poneva al centro la figura di un sovrano assoluto e divinizzato, quale volle diventare Alessandro Magno dopo le sue conquiste. Questi ultimi, come abbiamo visto, suscitarono forti resistenze e caddero vittime di congiure e rivolte.

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Il secondo fattore che contribuì a dipingere a tinte fosche la dinastia giulio-claudia fu la “cattiva stampa” di cui i suoi esponenti furono oggetto. Infatti le antiche fonti che parlano di questi principi, tranne qualche eccezione, sono tutte ostili, per-ché esprimono il punto di vista dell’oligarchia senatoria, la cui centralità nella po-litica romana era stata drasticamente sminuita dall’avvento del principato.

È tuttavia un dato di fatto che i primi imperatori riuscirono a dare compattezza e, per certi aspetti, a riformare lo Stato romano: Tiberio ne risanò le finanze; Claudio creò un’amministrazione efficiente e validi contatti con le province; Nerone stesso effettuò un’importante riforma monetaria, che favorì i commerci.

Gli intellettuali e il potere Quale fu l’atteggiamento degli imperatori nei confronti della cultura? I primi tre (Tiberio, Caligola e Claudio) non prosegui-rono in questo campo la linea adottata da Augusto, non ebbero al loro fianco un Mecenate che sostenesse la letteratura di livello alto e la facesse entrare in qualche modo in consonanza con l’ideologia del regime. Tiberio, che era oratore dotato di raffinata dottrina, mostrò interesse solo per una poesia erudita e disimpegnata; inol-tre ebbe numerosi contrasti con intellettuali non allineati, che diedero origine anche a gravi repressioni.2 Caligola non prestò attenzione all’attività letteraria; Claudio,

pur essendo un erudito che aveva dedicato gran parte della vita agli studi, non operò censure particolari, ma neppure curò l’aspetto culturale durante il suo regno. Più complesso è il quadro sotto il principato di Nerone: egli infatti, per potenziare la sua immagine di sovrano assoluto, ma anche per un genuino amore verso la poe-sia, la musica, il teatro, tornò a incentivare la letteratura e le arti, assumendo egli stesso il ruolo di poeta e attore, fino a esibirsi in pubblico tra lo scandalo dei tradi-zionalisti. Il suo mecenatismo tornò ad attirare intorno alla corte intellettuali, arti-sti e poeti, sia latini sia greci. In età neroniana vi fu dunque un rifiorire della lette-ratura, anche se bisogna subito chiarire che le opere migliori non si mostrano in accordo con la politica del principe, ma sono al contrario in posizione fortemente problematica, se non in aperto contrasto con

essa: basti pensare al Bellum civile di Lucano, che piange la morte della repubblica, o allo sfrontato realismo, ironico e parodico, del ro-manzo di Petronio, o a tutta l’opera di Seneca, che cerca rifugio nell’interiorità.

Gli intellettuali, da parte loro, negli anni compresi tra il regno di Tiberio e quello di Nerone, incontrarono crescente difficoltà a difendere la propria autonomia rispetto alle esigenze del potere: se da una parte alcuni scrittori conformisti (come Velleio Patercolo e Valerio Massimo) furono apertamente schie-rati con il principe e lo adularono senza re-more, dall’altra gli oppositori, più o meno ve-lati, furono vittime della repressione (come lo storico d’opposizione Cremuzio Cordo).

Gli eventi, la società, la cultura

l’ostilità della classe senatoria l’atteggiamento di Tiberio, Caligola e Claudio il mecenatismo di Nerone

2 Ricordiamo, per esempio, l’esilio comminato da Ti-berio ad attori che avevano pronunciato battute sa-tiriche contro di lui, l’uccisione di oscuri poeti che lo avevano denigrato, la condanna al rogo dell’opera storica di Aulo Cremuzio Cordo e del poeta tragico Mamerco Elio Scauro (i due, incriminati per lesa mae-stà, si diedero la morte).

Domus Aurea (Roma), volta della “sala di Achille a Skyros”.

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Gli eventi, la società, la cultura

Pubblico, generi letterari

e scrittori nella prima età

imperiale

Nuovi lettori, nuovi sponsor Nella prima età imperiale il pubblico

at-tento alla produzione letteraria si allargò notevolmente, a causa di una più diffusa scolarizzazione e della formazione di un ceto burocratico e ammi-nistrativo ampio e acculturato. Testimonia questo aumento sia l’espan-sione del mercato librario, che divenne attività di tutto rispetto, sia il suc-cesso delle pubbliche recitationes di opere letterarie, che attiravano un uditorio più ampio e non solo d’élite.

A fronte di questa crescita di lettori e ascoltatori, gli scrittori (se non di famiglia ricca) si trovavano ancora nella necessità di dover dipendere da un patrono che sovvenzionasse la loro attività, a causa della mancanza di una qualsiasi forma di diritto d’autore.

Accanto alle tradizionali famiglie nobili, tale ruolo di patrono fu rivestito so-prattutto dal principe (con tutti i limiti che ciò poteva comportare), ma anche dalle figure dei “nuovi ricchi” – liberti e cavalieri – che avevano accumulato grandi capitali attraverso lo sfruttamento delle nuove possibilità economiche of-ferte dal principato e ora desideravano innalzare la propria immagine rico-struendosi quel background culturale che non possedevano: ne fornirà un ritratto

Nel corso del Isecolo lo Stato romano, pur in una fase di assestamento, consolidò le sue strutture, estese i suoi domini, procedette nella romanizzazione delle province. Gli eserciti e le amministrazioni pro-vinciali continuarono a funzionare regolarmente, svolgendo il loro ruolo in maniera efficiente.

La mancanza di un preciso e chiaro ordinamento istituzionale lasciò liberi gli imperatori della prima dina-stia di interpretare il potere imperiale secondo modelli diversi: Tiberio e Claudio mantennero un ri-spetto formale del senato e delle tradizioni di Roma, sulla linea di Augusto; Caligola e Nerone scelsero un’interpretazione “orientale” e dispotica del potere, suscitando forti reazioni.

Le antiche fonti storiche a riguardo della dinastia giulio-claudia, tranne qualche eccezione, sono tutte

ostili, perché esprimono il punto di vista dell’oligarchia senatoria, la cui importanza era stata

smi-nuita dall’avvento del principato.

In campo culturale Tiberio, Caligola e Claudio non proseguirono sulla linea adottata da Augusto e non

sostennero la letteratura di livello alto. Più complesso è il quadro sotto il principato di Nerone: egli

fatti, per potenziare la sua immagine di sovrano assoluto, ma anche per amore verso l’arte, tornò a

in-centivare la letteratura. In età neroniana vi fu dunque un rifiorire della letteratura, anche se essa

espresse le sue opere migliori non in accordo con la politica del principe, ma in rapporto problematico, se non in aperto contrasto con essa.

Gli intellettuali incontrarono crescente difficoltà a difendere la propria autonomia rispetto alle esi-genze del potere: se da una parte alcuni scrittori conformisti (come Velleio Patercolo e Valerio Massimo) fu-rono apertamente schierati con il principe, dall’altra gli oppositori fufu-rono spesso vittime della repressione.

in sintesi

Lampada a olio in terracotta, Isecolo d.C. (Napoli, Museo Archeologico Nazionale). L’uomo raffigurato è intento a leggere un libro.

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ironico Petronio, attraverso la figura di Trimalchione, liberto arricchito che usa categorie culturali importanti in modo grossolano e superficiale.

Una produzione di basso profilo In questo quadro la produzione

lettera-ria visse un momento di stasi, almeno fino all’età neroniana. Risultava certo im-pegnativo il confronto con la letteratura dell’età precedente e, per di più, i gusti letterari erano cambiati: gli stessi imperatori mostrarono preferenze per alcuni ge-neri minori, come la poesia astronomica (coltivata da Manilio e Germanico) o quella mitologica di tipo alessandrino a imitazione di Ovidio. L’oratoria si ridusse a pure esercitazioni di stile e di eloquenza, essendo venuta meno la libertas che ne costituiva l’alimento principale: eppure fiorirono molte scuole di retorica ove gli allievi si esercitavano con le declamationes, nelle forme delle controversiae (dato un problema di carattere giuridico, l’allievo doveva risolverlo nei due opposti modi possibili) e delle suasoriae (con le quali si immaginava di dover convincere un personaggio del mito o della storia ad assumere o meno un dato comporta-mento oppure a prendere o meno una certa decisione). Unico spunto di origina-lità fu quello offerto da Fedro e dalla sua favola in poesia: un insegnamento mo-rale di grande dignità, sia pure in forma dimessa e minore.

Lo sperimentalismo dell’età neroniana Diverso invece è il quadro

cul-turale durante il principato di Nerone, sotto il quale la produzione letteraria as-sunse caratteri di forte originalità. Fu unicamente Nerone a determinare questo cambiamento di prospettiva? In parte forse è così, perché egli fu l’unico impera-tore della dinastia giulio-claudia ad attribuire grande valore alle lettere e a voler ri-creare intorno a sé un gruppo di intellettuali e scrittori. È anche vero, tuttavia, che tale politica culturale mirava a scopi propagandistici: spesso produsse una stucchevole poesia encomiastica3 e ben presto suscitò insofferenza e rifiuto. Le

migliori opere letterarie dell’epoca, come si è detto, nacquero in rapporto

con-Gli eventi, la società, la cultura

un momento di stasi

il ruolo di Nerone

3 Come le Laudes Neronis di Lucano, andate perdute.

La “Gemma claudia”, 50 d.C. ca. (Vienna, Kunsthistorisches Museum). Il cammeo raffigura a sinistra Claudio con la seconda moglie Agrippina minore; a destra Germanico con Agrippina Maggiore.

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