• Non ci sono risultati.

Gruppo Marazzato dal 1952 al fianco dell’ambiente

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Gruppo Marazzato dal 1952 al fianco dell’ambiente"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

IdA

Informazioni dalle Aziende

232 Ingegneria dell’Ambiente Vol. 6 n. 3/2019

GRUPPO MARAZZATO DAL 1952 AL FIANCO DELL’AMBIENTE

Il Gruppo Marazzato è presente anche quest’anno all’Ecomondo di Rimini dal 5 all’8 Novembre. Nato nel lon-tano 1952 per volontà del fondatore Lucillo, passato poi nelle mani del fi-glio Carlo (cui si deve, nel 1976, l’i-deazione della “Spurgo Service”, in affiancamento alla primaria attività di trasporti su strada), e oggi giunto con successo alla terza generazione che vede al timone i nipoti Alberto, Luca e Davide, autori del processo di inter-nazionalizzazione in tutto il mondo. Una realtà industriale multipotenziale di prim’ordine in Italia, leader del set-tore nella gestione e trattamento rifiuti di ogni tipo e genere, nonché nelle mi-gliori tecnologie a servizio dell’am-biente a disposizione di privati, im-prese ed enti pubblici.

Ricerca e sviluppo

A partire dall’ultimo decennio, il ‘Gruppo Marazzato’ ha potenziato le risorse e le attività destinate alla se-lezione e implementazione delle pro-fessionalità di filiera e del parco au-toveicoli, aprendo nuove strade a un mercato in continua evoluzione, qua-le quello qua-legato alla tutela dell’am-biente, che necessita di prontezza e

modularità, di competenza e pron-tezza per far compiutamente fronte in tempo reale a esigenze vecchie e nuove.

Forte di un lungo elenco di primarie iscrizioni all’Albo Nazionale Gestori Ambientale di Alto Livello, e altret-tanto numerose Certificazioni di Qua-lità conseguite dai principali Audit ita-liani ed esteri, il Gruppo ha intrapreso una politica di ampliamento del set-tore bonifiche che ha portato all’ese-cuzione di lavori particolari, in diversi ambiti d’attuazione.

Trascorrendo, dunque, attraverso un percorso di crescita costante, dalle pri-me azioni d’intervento per arrivare al confronto con cantieri di dimensioni medio-grandi, mediante approcci dif-ferenti, proprio in funzione delle diver-se tipologie di operatività possibili.

Case histories vincenti a tutela dell’ambiente

Alla classica bonifica ‘scava e porta via’ si è progressivamente affiancata altresì l’applicazione di metodiche per il trattamento in situ: come testimo-niano l’implementazione di un im-pianto di declorurazione riduttiva rea-lizzato in Centro Italia per il tratta-mento in falda di hot spot profondi contaminati. Ma anche l’esecuzione di una bonifica per mezzo di iniezione di solfato di ferro in falda, a Torino.

Entrambi di sistemi di bonifica ormai consolidati, la cui applicazione richie-de competenza e precisione: tempi di iniezione certi (che, per via delle loro caratteristiche intrinseche, necessita-no di particolari attenzioni), monito-raggi costanti per le valutazioni dei trend e le successive stime per pro-seguire le attività. Il tutto sotto l’oc-chio vigile ed esperto di operatori qualificati, in ottemperanza agli odierni standard legislativi in materia di sicurezza.

Incluse altre tipologie di intervento, quale ad esempio un’altra importante applicazione, effettuata a Milano, ri-guardante l’iniezione di persolfato di sodio e perossido di calcio in falda, all’interno di un’area dimessa in cui le operazioni di bonifica hanno preso il via con una piccola demolizione. Fondamentale, nel caso di specie, la multidisciplinarietà, che ha permesso di avviare un complesso iter autoriz-zativo (area sotto vincolo paesistico) e consentito di effettuare uno scavo di bonifica ‘profondo’ (oltre 11 metri da piano campagna).

La posa di palancole nello spazio ur-bano cittadino densamente costruito, si è resa necessaria al fine di alleviare e attenuare il disagio all’esterno. All’interno del sito, infatti, è stata stu-diata e allocata una tensostruttura a tenuta, provvista di un sistema di

(2)

aspi-233

Ingegneria dell’Ambiente Vol. 6 n. 3/2019

IdA

Informazioni dalle Aziende

razione a carboni attivi per il tratta-mento dell’aria aspirata, per limitare le emissioni odorigene poiché il ter-reno oggetto di scavo, contaminato da BTEX, recava su di sé la presenza di componenti volatili elevati, passibili di incomodità per l’esterno.

Importante, inoltre, la speciale atten-zione dedicata alla progettaatten-zione della palancolatura per raggiungere le quote previste: senza tiranti, ma con un si-stema di ‘pontoni e centine’ per so-stenere le palancole stesse dall’inter-no. In più, le vibrazioni per la loro in-fissione sono state costantemente mo-nitorate da tecnici esperti che hanno vigilato sull’impianto per verificare eventuali scostamenti da valori limite di ammissibilità da parte degli agenti potenzialmente inquinanti.

Fattore determinate, la condivisione con il quartiere: un dialogo sereno, ri-spettoso e costante tra le maestranze del Gruppo e i residenti del luogo re-sosi mediante avvisi, incontri e comu-nicazioni, diramati anche agli Enti di controllo e la Polizia locale, con il coinvolgimento sistematico e siste-mico di tutti gli attori del territorio. Un approccio vincente che ha portato il cantiere in fieri a essere scelto dalla locale ASL quale esempio virtuoso per un progetto-pilota, in via speri-mentale su scala nazionale, per il mo-nitoraggio e l’osservazione attenta de-gli ambienti di lavoro durante de-gli scavi di bonifica.

Contributo prezioso, quello dei tecnici dell’Ente pubblico durante alcune fasi di scavo, che ha consentito il recupero diretto di dati sulle caratteristiche am-bientali emerse contestualmente ai la-vori: elementi utili nell’integrazione delle fasi di monitoraggio in atto, a tutela degli operatori e della bontà del-l’intervento eseguito.

È la squadra che vince

Il settore delle bonifiche contempla interventi di mero smaltimento, per i quali il ‘Gruppo Marazzato’ ha ormai da tempo consolidato ottimi rapporti con discariche e impianti dislocati sul-l’intero territorio nazionale, garanten-do efficienza e tempi di risposta im-mediati, grazie all’ausilio di un Team serio e preparato.

Premesse tali, hanno consentito la ra-pida gestione dei terreni odorigeni di Milano, prevenendo ed evitando ogni disagio, così come identicamente av-venuto anche per una bonifica analoga in Centro Italia.

Attualmente lo stesso accade anche sul versante del trattamento dei rifiuti dei ‘costruttori’ del nuovo ponte di Genova, in sostituzione del Ponte Mo-randi, all’interno di un consorzio cui è stata demandata la progettazione e realizzazione della nuova, mastodon-tica infrastruttura autostradale. Ricordando anche l’intervento in ATI (in Associazione Temporanea d’Im-presa) della bonifica a Genova dei ter-reni ove verrà costruito il nuovo im-pianto di trattamento delle acque reflue del capoluogo: un’attività complessa, destinata a proseguire con la demoli-zione dei manufatti in cls localmente presenti: e che, a oggi, ha già visto il corretto smaltimento e il trasporto in sicurezza di circa 50mila tonnellate di detriti, inaugurando così un nuovo dia-logo con il contesto ambientale ligure.

L’evoluzione delle bonifiche am-bientali

Ogni anno, vengono avviati interventi di rimozione di varia entità, in cui la destituzione dei serbatoi in disuso è una componente fondamentale. Come nel caso di un sito dismesso nel Modenese, ove il ‘Gruppo Marazzato’

è stato chiamato ad assolvere a una serie di funzioni diverse, finalizzate alla restituzione finale del luogo al senza alcuna ‘pendenza’ ambientale. La prima fase del lavoro è consistita nella bonifica dell’impianto di produ-zione (vernici, quindi presenza di re-sine e solventi), il suo smontaggio (non demolizione, poiché alcune parti sono state riutilizzate dal committente in al-tri stabilimenti) e messa a dimora. Svuotati i capannoni, si è proceduto alla rimozione dei materiali contenen-ti amianto e alla successiva demoli-zione delle strutture, degli uffici (ove prima è stato eseguito lo strip out de-gli interni), e delle solette.

Sul posto erano presenti 50 serbatoi, quasi tutti interrati: sono stati bonifi-cati e rimossi, con riempimento degli scavi realizzati con materiale di cava. Un elemento rilevante è stata quello legato ai conferimenti esterni: metalli, macerie, cemento, terra sono stati tutti poi assegnati a impianti autorizzati giungendo infine a restituire un’area completamente sgombra ove risemi-nare prato: là dove un tempo c’erano residui di una città, ora c’è una distesa di erba verdeggiante.

Gli interventi di rimozione amianto invece sono garantiti da uno Staff completo di tecnici e operatori che svolgono lavori specializzati, legati essenzialmente alla dismissione in si-curezza di materiali contenenti amian-to friabile: attività delicata e comples-sa cui il ‘Gruppo Marazzato’ destina annualmente una parte sempre più consistente del proprio budget.

Gruppo Marazzato

Riferimenti

Documenti correlati

c) nei cui confronti è stata pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato, o emesso decreto penale di condanna divenuto irrevocabile, oppure sentenza

La tipologia di intervento idonea è la c): Rimozione di MCA da impianti e attrezzature (cordami, coibentazioni, isolamenti di condotte di vapore, condotte di

Pertanto, nel caso si rinvenga inaspettatamente una tubazione in cemento amian- to oppure la sua presenza sia già nota e, considerata la tipologia o ampiezza della rottura la

Contestualmente all’allestimento del cantiere, si deve provvedere all’installazione di una o più Unità di Decontaminazione Personale (UDP), per l’acces- so e l’uscita

REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI VEDELAGO. RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE

Nel corso della prima campagna di indagine, inoltre è stata realizzata l’analisi delle strutture di fondazione della torretta per valutare eventuali rapporti tra le fondamenta

si propone la prosecuzione dell’affidamento del servizio di ronda armata presso l’immobile Inail sito in via Incontri 2, Firenze con due passaggi giornalieri e per un periodo di

Figura 5 – Numero di relazioni pervenute per tipo di manufatto di amianto in matrice compatta; ATS Brianza, lavori eseguiti nel 2018.. Figura 6 – Numero di