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L'AEROFOTOTECA NAZIONALE RACCONTA…Alla scoperta di cavità sotterranee

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Academic year: 2021

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AEROFOTOTECA

L'AEROFOTOTECA

NAZIONALE RACCONTA… alla scoperta di

cavità sotterranee

Frequentando l’Aerofototeca Nazio-nale (AFN) abbiamo avuto l’occasione di consultare delle aerofotografie stori-che dell’area di Roma dalle quali è pos-sibile osservare con notevole nitidezza la morfologia del territorio prima della grande espansione edilizia della città avvenuta nel secondo dopoguerra. L’osservazione stereoscopica delle foto permette di cogliere con grande det-taglio la conformazione della topo-grafia e in particolare anche le forme morfologiche riconducibili alle attività estrattive di materiali da costruzione locali (tufi litoidi, pozzolane e ghia-ie). Si possono rilevare, infatti, sia i fronti delle cave a cielo aperto che gli ingressi delle cave in sotterraneo anco-ra attive nel momento dello scatto o non ancora obliterate dai fenomeni di colmamento, sia naturali sia antropici, che tendono a ripianare nel tempo la superficie topografica. Altri elementi

molto interessanti riportati dalle foto sono gli evidenti collassi da dissesti delle cavità sotterranee abbandonate che possono dare preziose informazio-ni sulle pericolosità geologiche di certe zone del territorio comunale.

Roma infatti è interessata da nume-rosissime ed estesissime cavità sot-terranee di origine antropica, molte connesse a preesistenze archeologiche sepolte (ipogei, mitrei, edifici sepolti, etc.), altre rappresentate da catacombe; ma la maggior parte di esse sono con-seguenti all’estrazione di materiali da costruzione. La rete caveale sotterranea non è ancora conosciuta nella sua in-terezza e manifesta periodicamente la sua presenza con crolli imprevedibili ed improvvisi e la formazione di vora-gini anche di dimensioni rilevanti che spesso impattano rovinosamente con le attività che si svolgono in superficie. La principale causa di questi crolli è dovuta alla progressiva e avanzata alte-razione meccanica delle strutture por-tanti delle cave sotterranee di pozzola-na (volte e pilastri), favorita anche da percolazione di acqua per lo più

prove-niente dalle perdite delle reti idriche e fognarie e/o da vibrazioni da traffico di superficie o tremori sismici.

Tra le tante foto aeree disponibili in Aerofototeca Nazionale ne abbiamo individuato alcune che rappresenta-no con maggiore evidenza il dissesto disponibili in Aerofototeca Nazionale del territorio di alcuni settori della città di Roma: ad esempio una foto aerea della SARA Nistri che riprende l’area dell’Abbazia delle Tre Fontane sulla via Laurentina (Fig. 1). La scelta non è casuale, essendo questa zona di Roma quella più famosa per l’attività estrattiva di pozzolana rossa. La pozzo-lana rossa è una sabbia vulcanica che possiede ottime caratteristiche idrauli-che e idrauli-che, pertanto, è stata largamente utilizzata per il confezionamento di malte adoperate specialmente per la costruzione di opere marittime; con essa sono stati realizzati la gran parte dei porti europei nei secoli XVIII e XIX. Geologicamente appartiene all’o-monima unità della serie dei prodotti vulcanici emessi dall’apparato dei Colli Albani che si presenta in depositi

mas-Fig. 1 - Foto aerea del 1934 (AFN, fondo SARA, 1934, neg. 34350) che riprende la zona compresa tra i tratti iniziali delle vie Laurentina ed Ardeatina. Nella parte sinistra della foto la superficie topografica è crivellata da avvallamenti o sprofondamenti generati dal cedimento delle volte delle cavità sotterranee (l’area è circoscritta dalla linea rossa).

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GEOmedia n°1-2018 41

sivi e caotici di lapilli e scorie di colore rosso, viola vinaccia o grigio scuro, ge-neralmente sciolti.

La foto mostra il territorio del co-mune di Roma compreso tra le vie Laurentina (a sinistra) e Ardeatina (a destra); trasversalmente al centro del-la foto si snoda via di Perfetta. Pochi sono gli interventi edilizi già realizzati all’epoca: la borgata della Montagnola, l’Abbazia delle Tre Fontane, il Forte Ardeatino, pochi sparsi casali. Il pae-saggio è di tipo rurale; la topografia è regolare, adattata alle esigenze dell’a-gricoltura estensiva. Possono tuttavia essere colti localmente due particolari ed evidenti elementi geomorfologici: voragini o avvallamenti, piccoli ma numerosissimi, generati dallo spro-fondamento delle volte delle gallerie sotterranee realizzate per l’escavazio-ne della pozzolana, che risaltano con morfologie molto accidentate nella parte occidentale della foto aerea, ai margini del piccolo insediamento ur-bano; depressioni simili a larghi catini, con forme dolci e arrotondate, visibili principalmente nella parte centrale e

orientale dell’immagine, che si iden-tificano in cave a cielo aperto o sono dovuti, in parte, al collasso generaliz-zato e più ampio del reticolo caveale connesso alle escavazioni sotterranee. Il confronto con altre testimonianze sia storiche che attuali (altre foto aeree, carte topografiche, immagini satelli-tari, ecc.) permettono di seguire nel tempo e per gradi l’evoluzione delle forme del paesaggio, fino a restituirci informazioni sull’attuale assetto con-seguente alle più recenti modificazioni prodotte dagli interventi di urbaniz-zazione. La stessa area sopra descritta è quindi rappresentata in una foto satellitare di Google così come è ora (Fig. 2). Nel confronto non può sfug-girci che, dove una volta il suolo era pieno di buche e avvallamenti connes-si all’attività estrattiva, oggi è presente la città con i suoi edifici, le strade, le reti di servizi e con i cittadini che la insediano. E’ lecito domandarci se per costruire la città sono stati rimossi tut-ti gli elementut-ti di pericolosità geologica individuati dalle foto aeree e quindi se la città stessa oggi è sicura.

Le foto aeree storiche pertanto rap-presentano un utilissimo strumento per la individuazione della presenza in passato di attività estrattive in sot-terraneo, potendone dedurre in alcu-ni casi estensione e densità. Inoltre, disponendo di foto aeree e anche di altre fonti informative di periodi dif-ferenti, si possono ricavare elementi di valutazione della stabilità dei vuoti ipogei nel tempo attraverso lo studio delle modificazioni della superficie to-pografica connesse all’evoluzione dei collassi.

Fig. 2 - Foto satellitare attuale (da Google, 2017) che mostra l’espansione edilizia urbana cittadina nelle aree una volta interessate dalle attività estrat-tive nel sottosuolo. La linea rossa delimita la stessa

area evidenziata nella foto d’epoca di Fig. 1.

AUTORE

Gianluigi Giannella, geologo

Carlo Rosa, geologo e geoarcheologo; SIGEA Lazio; ISIPU.

L’Aerofototeca Nazionale (AFN) del MiBACT-ICCD conserva diversi milioni di foto aeree sull'intero territorio nazionale a par-tire dalla fine dell’Ottocento (http://www.iccd.beniculturali.it/ aerofototeca/; http://www.censimento.fotografia.italia.it/archi-vi/aerofototeca-nazionale/).

Per l'argomento trattato si rimanda a Carta delle cavità sotter-ranee ISPRA (http://www.isprambiente.gov.it/it/cartografia/ carta-delle-cavita-sotterranee-di-roma)

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