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Identificare il LifelongLearning

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Academic year: 2021

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2006, VOL 2, N. 4 ISSN 2279-9001

CONTRIBUTO TEORICO

Identificare il lifelonglearning

Fiorella Farinelli

Identificare il lifelonglearning solo con la formazione direttamente connessa con la partecipazio-ne al mondo del lavoro – che sia promossa dalle aziende o sia scelta individualmepartecipazio-ne – e/o con quella che risponde alle esigenze personali di autorealizzazione e crescita culturale, significa non cogliere la portata di alcuni fenomeni :

--il continuo rialimentarsi, pur nello sviluppo della scolarizzazione di massa, di un bacino di per-sone caratterizzato da forti deficit nel campo delle competenze di base,trasversali, funzionali : i 220.000 giovani (2003 ) privi di licenza media ; la quota di popolazione adulta – pari a circa 1/3 – ad alto rischio alfabetico ; gli esclusi dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunica-zione…

--i bisogni acutissimi di formazione linguistica e per l’integrazione sociale/ cittadinanza presenti in aree vaste della popolazione immigrata

--l’esclusione o l’autoesclusione dalle diverse opportunità di formazione degli adulti di grandis-sima parte delle persone senza titoli di istruzione di livello intermedio (diplomi e qualifiche pro-fessionali ).

Si tratta, com’è noto, non solo di “diritti negati”, ma anche di ostacoli importanti allo sviluppo civile ed economico del paese e alla coesione sociale. Anche a chi adottasse un approccio di tipo esclusivamente economicista o lavoristico , non può non essere evidente la portata negativa di questi fenomeni. In questo contesto, l’educazione degli adulti non è un’attività di altri tempi, non è marginale, presenta specificità in ordine ai target di riferimento, agli obiettivi, alla strumentazio-ne didattica, alle caratteristiche organizzative. A partire dalle maggiori “emergenze” – che riguar-dano in primo luogo i “giovani adulti” con debole formazione di base scarse o e i giovani immi-grati ( soprattutto quelli non nati in Italia) – i suoi obiettivi sono :

--- l’innalzamento, in tempi relativamente contenuti, del livello medio di istruzione della popola-zione : non è infatti possibile,a causa della progressiva diminupopola-zione del peso specifico sul totale delle generazioni più giovani, puntare solo sulla prima formazione ( diversi studi sostengono che, anche se scomparissero d’incanto tutti i fenomeni di insuccesso e dispersione e se tutti i giovani arrivassero al diploma, occorrerebbero 70-80 anni per raggiungere i livelli medi di istruzione dei paesi più avanzati ) ;

--- il consolidamento e lo sviluppo delle competenze di base e trasversali degli adulti con deficit formativi come condizione essenziale di ulteriori percorsi di sviluppo culturale e professionale --- la formazione linguistica ( italiano-lingua 2 ) e per l’integrazione culturale e sociale degli im-migrati stranieri

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--- la familiarizzazione con l’apprendimento e lo sviluppo della disponibilità ad apprendere attra-verso offerte e percorsi formativi anche di tipo non formale , in rapporto con i luoghi del lavoro, della socialità, della partecipazione civile, dell’associazionismo, del tempo libero, del divertimen-to.

Sono campi di intervento collegati e funzionali al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona ( con-seguimento del diploma per l’85% dei ventiduenni, incremento fino al 12,5% della partecipazione degli adulti alla formazione ) e coerenti con le finalità (occupabilità, cittadinanza, autorealizzazio-ne,coesione sociale ) attribuite al lifelong learning dal Memorandum della Commissione Europea del 2000.

All’ordine del giorno ci sono diversi tipi di azioni/politiche : di “emergenza”, di carattere norma-tivo, per l’introduzione di nuovi dispositivi. Tra le più importanti si segnalano :

--- campagne di educazione degli adulti su obiettivi specifici e rivolte a specifici target : recupero delle competenze di base per i giovani adulti privi di licenza media ; italiano-lingua 2 per stranie-ri ( in particolare minostranie-ri stranie-ricongiunti e genitostranie-ri ) ; alfabetizzazione informatica e internet per gio-vani e adulti non occupati di bassa scolarità …

--- mobilitazione dei Comuni : attivazione dei Comitati Locali , sviluppo di opportunità formative autogestite ( es. Circoli di studio, di lettura e scrittura ecc. ), utilizzo delle biblioteche civiche per iniziative leggere di educazione degli adulti…

--- inclusione dell’educazione degli adulti nella legislazione regionale sull’offerta formativa e nei masterplan

--- legge quadro nazionale sul diritto all’apprendimento per tutto il corso della vita

--- attivazione di dispositivi di sostegno ( costi, tempo) alla partecipazione inidividuale alla for-mazione in età adulta

--- attivazione di dispositivi per la certificazione delle competenze acquisite per via non formale --- formazione specifica di insegnanti, formatori, operatori dei servizi di orientamento sui temi e sulle tecniche dell’educazione degli adulti.

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