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Cartaria, Cartotecnica, Grafica
La casa editrice ATLAS opera con il Sistema Qualità conforme alla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008 certifi-cato da CISQ CERTICARGRAF.
© 2012 by iStituto italiano Edizioni atlaS
Via crescenzi, 88 - 24123 Bergamo tel. 035.249711 - fax 035.216047 - www.edatlas.it ISBN 978-88-268-9024-1
Edizioni
2 3 4 5 6 7 8 9 10 2013 2014 2015 2016 2017
C
ollaNa dIretta daF
auStoP
reSuttI dirEzionEEditorialE: roberto invernicirEdazionE: Gionata Buttarelli
ProGEtto Grafico E imPaGinazionE: Giuliano cornetti
coPErtina: Vavassori & Vavassori
StamPa: l.E.G.o. S.P.a. - Vicenza
con la collaborazione della redazione e dei consulenti dell’i.i.E.a.
il percorso tematico “La logica contemporanea” è stato curato da andrea Gilardoni.
in copertina: arnaldo Pomodoro, Sfera n. 6, Hirshhorn museum and Sculpture Garden, Washington d.c. il presente volume è conforme alle disposizioni ministeriali in merito
alle caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo.
l’Editore si impegna a mantenere invariato il contenuto di questo volume, secondo le norme vigenti. l’Editore dichiara la propria disponibilità a regolare errori di attribuzione o
eventuali omissioni sui detentori di diritto di copyright non potuti reperire. ogni riproduzione del presente volume è vietata.
le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SiaE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.
le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da Clearedi, centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni Editoriali, corso di Porta romana 108, 20122 milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org.
P
reSeNtazIoNe
Storia della filosofia: un’opera mista, multimediale e digitale
Questo nuovo corso di Storia della filosofia per il triennio della Scuola Secondaria di secondo grado è una proposta editoriale mista, composta di materiali a stampa, materiali on line, materiali multimediali e inte-rattivi; inoltre è disponibile in forma digitale (E-book) su piattaforma dedicata.
Materiali a stampa: caratteristiche didattiche
Strutturato su un progetto di didattica delle competenze, il corso ricostruisce lo sviluppo storico dell’indagine filosofica, recuperandone l’originaria problematicità attraverso i temi e le questioni più rilevanti.
I capitoli di ogni volume si aprono con la rubrica Noi e... le grandi domande, sollecitando la motivazione allo studio. In particolare, nelle ampie monografie dedicate ai filosofi maggiori tutta l’esposizione del pensiero è costruita, nei vari paragrafi, attorno ad alcuni Problemi di particolare rilevanza, formulati e affrontati dall’auto-re, e di cui si evidenziano le soluzioni proposte.
I paragrafi contrassegnati con questo simbolo offrono una chiave di lettura dell’autore trattato (orienta-mento di pensiero e metodo filosofico) oppure di un indirizzo culturale e filosofico.
L’esposizione generale del pensiero è accompagnata da schede di approfondimento (Focus, Immagine del
filosofo), dall’inserimento contestuale di testi di critica e di storiografia filosofica (Interpretare), da Parole chiave e da un gran numero di Mappe e Schemi visivi. Tutti i paragrafi sono seguiti da Guida allo studio,
con domande per l’autoverifica e il controllo.
Il simbolo segnala i luoghi del testo in cui si offrono stimoli e contributi per la riflessione sui temi di edu-cazione a Cit tadinanza e Costituzione, trattati in chiave più sistematica nel Percorso di “Filosofia politica e del diritto” contenuto nel volume La discipline del sapere filosofico.
Ogni Capitolo propone testi degli autori più significativi (Antologia). I brani proposti sono accompagnati da una breve presentazione con Piste di lettura, da un apparato di note (Guida all’analisi) e da alcuni esercizi finalizzati all’analisi e alla comprensione (Attività sul testo).
Conclude ogni Capitolo un Laboratorio, che offre all’allievo la possibilità di esercitarsi, precisando, metten-do a fuoco e approfondenmetten-do concetti e temi trattati e, nel contempo, consolidanmetten-do e affinanmetten-do competenze e capacità di riflessione e discussione.
Materiali on line
I volumi a stampa si completano con una grande varietà di materiali on line in formato pdf, disponibili per stu-denti e Docenti sulla Libreria web, raggiungibile dalla home page del sito dell’Atlas: www.edatlas.it.
Per quanto attiene a questo volume 4 “Filosofie contemporanee”, i materiali on line di completamento sono: versioni integrali o parziali delle seguenti opere:
– A. Comte, Discorso sullo spirito positivo – H. Bergson, Introduzione alla metafisica
– J. S. Mill, Sulla libertà – B. Croce, Aesthetica in nuce
– F. Nietzsche, Sull’utilità e il danno della storia per la vita e di altre che saranno successivamente disponibili
ulteriori Percorsi tematici, oltre a quelli già proposti nel testo; in particolare: • Fine dellla metafisica? • Il “male politico”
• Pedagogia e scienze dell’educazione • Il pensiero della diffrenza sessuale • L’Occidente e le altre culture • Filosofia del linguaggio
versione audio mp3 delle sintesi di tutti i capitoli dei quattro volumi base di Storia della filosofia.
Materiali multimediali e didattici per l’Insegnante
Per i Docenti è disponibile una ricchissima Guida didattica per il triennio, articolata in due parti: • “Metodi e strumenti per la didattica”, per la programmazione, con particolare riguardo alla didattica
per competenze;
• “Prove di Ingresso e di Verifica”: oltre 500 pagine di prove suddivise per annualità di corso e cor-redate dalle relative soluzioni. Le prove di verifica consentono di valutare le conoscenze e le abilità, prevedendo per queste ultime diversi livelli di complessità.
Questi materiali didattici sono disponibili anche in formato pdf sul sito dell’Atlas nell’area riservata ai Docenti, accessibile con apposita password a richiesta.
Per i Docenti che adottano l’opera è disponibile anche un DVD-Rom che ripropone, per comodità dell’Insegnante, tutti i materiali on line e quindi tutte le opere e i Percorsi tematici; sono inoltre presenti le mappe e gli schemi visivi dei vari volumi del corso, da utilizzare con la LIM, e schede interattive di verifica sugli autori e gli indirizzi filosofici principali.
CI T T A D IN ANZAeCO ST IT U Z I O N E
3
© ISTITUTOITALIANOEDIZIONIATLAS
I
NdICe
Materiali on line
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ittadinanza eFilosoFia
C
ostituzioneQuesto simbolo grafico caratterizza le parti del volume in cui si offre una chiave di lettura dell'autore trattato (con riferimento al suo orientamento di pensiero e al suo metodo filosofico) oppure di un indirizzo culturale e filosofico.
C IT T A DIN ANZAeCOST IT U Z I O N E
l’Idea dI CoNteMPoraNeItÀ
13Parte prima
le orIGINI del PeNSIero
CoNteMPoraNeo
1. la critica della ragione.
Schopenhauer e Kierkegaard
NoI e... le GraNdI doMaNde 16
il contesto storico-culturale 17 la critica della ‘razionalità’ 19
artHur ScHoPEnHauEr 22
il mondo come volontà e rappresentazione 23
Interpretare
r. Bodei La ‘bancarotta dell’io’ 26 d. m. mcmahon La critica della felicità 28 la via della liberazione umana 29
Focus
la ‘scoperta’ della cultura indiana 31
Interpretare
d. m. mcmahon Ma la vita di Schopenhauer
era ascetica? 32
Giacomo lEoPardi 33
SørEn KiErKEGaard 35
la vita e le opere 35
una filosofia dell’esistenza 35
Gli stadi dell’esistenza 39
l’esistenzialismo religioso 43
Focus
contro la folla 44
Interpretare
c. fabro Kierkegaard: fede e paradosso 46
Sintesi 47
AntologiA 48
1. Schopenhauer Il mondo come
rappresentazione 48
2. Schopenhauer Il corpo e la volontà 49 3. Schopenhauer Fra il dolore e la noia 51 4. Schopenhauer L’arte come
conoscenza delle idee 53
5. Schopenhauer Dalla virtù all’ascesi 55 6. Kierkegaard L’esistenza non è riducibile
a ‘sistema’ 57
7. Kierkegaard Aut-Aut (Enten-Eller) 58 8. Kierkegaard La verità per il singolo 60
lAborAtorio 62
2. Karl Marx
NoI e... le GraNdI doMaNde 64
la QuEStionE SocialE:
Politica E utoPia 65
industrializzazione e questione sociale 65
Gli “utopisti” 65
“destra” e “Sinistra” hegeliana 67
ludwIGFeuerBaCh:
la religione come alienazione dell’uomo 68
il PEnSiEro di Karl marX 70
la vita e le opere 70
Immagine del filosofo
f. mehring Un ritratto di Marx 72 trasformare il mondo, liberare gli uomini 73
Interpretare
i conti con Hegel e la Sinistra hegeliana 76
Interpretare
K. löwith Marx, la Sinistra hegeliana
e la filosofia 77
J. Hersch Marx tra teoria e prassi 80
il materialismo storico 81
la scienza economica: Il Capitale 87
la rivoluzione 92
Interpretare
H. arendt Marx e la rivoluzione 93 J. attali Marx ieri e oggi 95 K. Popper La “profezia storica” di Marx 96
Sintesi 97
AntologiA 98
1. marx Tesi su Feuerbach 98
2. marx L’alienazione del lavoro 100 3. marx La concezione materialistica
della storia 102
4. marx - Engels L’ideologia 103 5. marx L’individualismo come
‘robinsonata’ 105
6. marx - Engels Lotta di classe e borghesia 107 7. marx La vendita della forza lavoro 109 8. marx - Engels La via verso il comunismo 111
lAborAtorio 114
3. Il Positivismo
NoI e... le GraNdI doMaNde 116 il contesto storico-culturale 117 il pensiero’positivo’ 119 Interpretarel. Geymonat Il Positivismo e la continuità
con l’Illuminismo 121
n. abbagnano Il Positivismo come
“romanticismo della scienza” 123
auGuStE comtE
E la “filoSofia PoSitiVa” 124
un precursore: claude-Henri de Saint-Simon 124
Vita e opere di comte 124
riorganizzazione sociale ed evoluzione umana 125
il sapere scientifico 127
morale e politica 130
Interpretare
a. negri Comte: un filosofo “inattuale”? 132
JoHn Stuart mill 133
Vita e opere di mill 133
una logica dell’esperienza 134
il pensiero etico e politico 135 il PoSitiViSmo EVoluzioniStico 138
CharleSdarwIN e IldarwINISMo 138
Interpretare
f. J. ayala Copernico e Darwin: un’unica
rivoluzione scientifica 140
herBertSPeNCer 141
Interpretare
P. rossi Sociologia positivistica e società
moderna 146
la cultura PoSitiViStica 147
Sintesi 152
AntologiA 153
1. comte La legge dei tre stadi 153 2. comte Vedere per prevedere 154 3. mill Il principio di uniformità
della natura 156
4. mill Una società di uomini
e donne liberi 157
5. darwin La selezione naturale 161 6. Spencer Il progresso come “evoluzione” 162 7. Spencer Società militare e società
industriale 165
lAborAtorio 167
4. Friedrich Nietzsche
NoI e... le GraNdI doMaNde 169
il contesto storico-culturale 170
Vita e opere di nietzsche 172
Immagine del filosofo
m. fini Un ritratto di Nietzsche 173
“rovesciare gli idoli” 175
Interpretare
E. Scalfari La forma per un pensiero
“danzante” 178
l’arte fra dioniso e apollo 179
opera completa
• Comte Discorso sullo spirito
positivo
• incontro con l’opera
• Mill Sulla libertà
• incontro con l’opera
5
© ISTITUTOITALIANOEDIZIONIATLAS
la passione del conoscere 182
Interpretare
G. Vattimo Nietzsche e i compiti
della filosofia 183
trasvalutazione dei valori e “morte di dio” 185
Interpretare
f. de luise-G. farinetti “Desiderare
è felicità” 188
m. Heidegger Morte della metafisica? 190 l’oltreuomo e l’eterno ritorno 191
Interpretare
S. Giametta Errore, illusione e grandezza
nella concezione del superuomo 193
G. colli Un individuo non piegato
dal mondo 196
Sintesi 197
AntologiA 198
1. nietzsche Origine della tragedia 198 2. nietzsche Socrate e l’illusione della
metafisica 201
3. nietzsche L’uomo folle e la morte di Dio 203 4. nietzsche Dall’uomo al superuomo 204 5. nietzsche L’eterno ritorno 207
lAborAtorio 209
Parte seconda
FIloSoFIe del NoVeCeNto
5. rivoluzioni scientifiche del
Novecento: da einstein a Freud
NoI e... le GraNdI doMaNde 212
le nuove scienze naturali, umane e sociali 213 una nuova immagine della scienza,
della natura e dell’uomo 218
imPlicazioni dElla nuoVa fiSica 222
Interpretare
l. Geymonat Realismo e semplicità 223 r. Bodei Il superamento del determinismo 225 frEud E la naScita dElla PSicoanaliSi 226
Sogni, sessualità, nevrosi 227
Interpretare
P. ricoeur Un “maestro del sospetto” 232
il “disagio della civiltà” 233
Interpretare
E. fromm Il destino della Psicanalisi 235
CarlGuStaVJuNG
e l’inconscio collettivo 236
Sintesi 242
AntologiA 244
1. Einstein Teoria ed esperienza nella
ricerca fisica 244
2. Einstein Relatività del tempo 246 3. Heisenberg Teorie fisiche del
Novecento e nuova idea della realtà 248
4. freud L’inconscio e il sogno 249 5. freud Al di là del principio del piacere 251 6. freud Il Super-io e il complesso
di colpa 253
7. freud Il progresso e l’infelicità umana 255 8. freud - Jung La religione: due posizioni
a confronto 257
9. Jung L’inconscio collettivo 261
lAborAtorio 263
6. Max weber e le scienze storiche
e sociali
NoI e... le GraNdI doMaNde 266
il contesto storico-culturale 267
dIlthey
e le “scienze dello spirito” 271
il PEnSiEro di maX WEBEr 273
la vita e le opere 273
razionalizzazione sociale e scienza della
società 273
Su dilthey, Positivismo e marxismo 276
Interpretare
P. rossi Weber ed il metodo delle scienze
storico-sociali 278
capitalismo e ragione ‘strumentale’ 279
Interpretare
f. ferrarotti La razionalità della società
industriale 282
orientamenti morali e scelte di valore 283
Interpretare
K. löwith Razionalità e libertà dell’agire 284
Sintesi 285
opera completa
• nietzsche Sull’utilità e il danno
della storia per la vita
AntologiA 286
1. dilthey La scienza storica
e l’intendere 286
2. Weber Il disincantamento del
mondo 287
3. Weber Capitalismo e calcolo
razionale 289
4. Weber Lo Stato come “impresa” 291 5. Weber L’oggettività delle scienze
storico-sociali 293 lAborAtorio 295
7. henri Bergson
NoI e... le GraNdI doMaNde 297 il contesto storico-culturale 298 InterpretareS. Poggi La vita, come vita della coscienza 300 la vita e le opere di Henri Bergson 301 un ‘supplemento d’anima’ per il mondo
moderno 301
tempo e memoria 303
Interpretare
r. Bodei Proust e Bergson 305
l’evoluzione creatrice 308
Interpretare
l. Kolakowski Necessità della metafisica 312 le due fonti della morale e della religione 312
Interpretare
a. Pessina Le due forme della moralità 314
Sintesi 316
AntologiA 317
1. Bergson Tempo spazializzato e durata
reale 317
2. Bergson L’intuizione metafisica 318 3. Bergson Lo slancio vitale 320 4. Bergson Religione statica e religione
dinamica 322
lAborAtorio 325
8. Il Neoidealismo di Gentile e Croce
NoI e... le GraNdI doMaNde 327
il contesto storico-culturale 328 la “rinascita” dell’idealismo 330
Interpretare
E. Severino Un idealismo radicale 332
GioVanni GEntilE 333
la vita e le opere 333
l’attualismo 333
Interpretare
reale - antiseri Una “filosofia
teologizzante”? 335
arte, religione, filosofia 336
la teoria dell’educazione 337
la teoria politica: lo Stato fascista come
Stato ‘etico’ 339
Interpretare
n. Bobbio Gentile tra liberalismo e fascismo 340
BEnEdEtto crocE 342
la vita e le opere 342
lo Storicismo 342
l’estetica 345
Interpretare
E. Garin L’estetica di Croce e le ragioni
del suo successo 346
la logica 347
la sfera economica dello spirito 349
moralità e storia 350
Interpretare
n. abbagnano Un contrasto nella
concezione crociana della storia 351
Sintesi 352
AntologiA 353
1. Gentile Lo spirito come soggetto 353
2. Gentile Lo Stato etico 354
3. croce Autonomia dell’arte 355 4. croce I concetti delle scienze della
natura sono degli pseudo-concetti 356
5. croce Critica dello “Stato etico” 358 6. croce La storia è storia della libertà 360
lAborAtorio 362
opera (estratti)
• Croce Aesthetica in nuce
• incontro con l’opera
opera completa
• Bergson Introduzione alla
metafisica
• incontro con l’opera
C IT T AD IN ANZAeCOST IT U Z I O N E C IT T A DIN ANZAeCOST IT U Z I O N E
7
© ISTITUTOITALIANOEDIZIONIATLAS
9. John dewey e il Pragmatismo
NoI e... le GraNdI doMaNde 364
il contesto storico-culturale 365
Focus
la vita culturale americana nella prima
metà del ’900 366
il Pragmatismo 367
JoHn dEWEy 370
la vita e le opere 370
difendere la democrazia, ricostruire
la filosofia 370
Interpretare
a. Granese Il metodo dell’intelligenza 374
lo Strumentalismo 375
Interpretare
P. rossi Dewey e la ricostruzione filosofica 377
il miglioramento etico 378
arti utili e arti belle 379
Educazione e democrazia 380
Interpretare
f. cambi La proposta educativa di Dewey 382
Sintesi 384
AntologiA 385
1. James Che cos’è il Pragmatismo 385 2. dewey Lo Strumentalismo 386 3. dewey Le ragioni della democrazia 388 4. dewey La scienza, fonte di progresso 390
5. dewey Scuola e società 392
lAborAtorio 395
10. ludwig wittgenstein e
il Neopositivismo
NoI e... le GraNdI doMaNde 397
il contesto: la nuova riflessione logica 398 Vita e opere di Wittgenstein 399 Immagine del filosofo
a. J. ayer Il professor Wittgenstein 400 il linguaggio e il silenzio della filosofia 401
Focus
lo stile di scrittura di Wittgenstein 403 il Tractatus logico-philosophicus 404
Interpretare
f. rella Il silenzio di Wittgenstein 409
le Ricerche filosofiche 410
Interpretare
E. ruffaldi La filosofia nelle ricerche
filosofiche 413
il neopositivismo 415
Interpretare
a. Voltolini Wittgenstein e il
Neopositivismo 415
a. meotti L’empirismo logico 421
Sintesi 423
AntologiA 425
1. Wittgenstein Il tractatus
logico-philosophicus 425
2. Wittgenstein La filosofia come critica
del linguaggio 427
3. Wittgenstein I giochi linguistici 429 4. carnap, Hahn, neurath
La concezione scientifica del mondo 431
5. Schlick Il principio di verificazione 433 6. carnap La metafisica è priva di senso 434
lAborAtorio 436
11. edmund husserl
NoI e... le GraNdI doMaNde 438
il contesto storico-culturale 439
Vita e opere di Husserl 440
la filosofia e il senso del mondo 440 la filosofia come “scienza rigorosa” 442
Interpretare
G. Semerari Perché la filosofia è una
scienza rigorosa 443
la coscienza e la sua ‘direzionalità’ 444
Interpretare
J. Hersch La coscienza donatrice di senso 446 crisi delle scienze e crisi dell’Europa 450
Interpretare
E. casari Husserl e la crisi della scienza
moderna 452
SViluPPi dElla fEnomEnoloGia 453
Sintesi 456
AntologiA 457
1. Husserl L’epoché fenomenologica 457 2. Husserl Il principio della fenomenologia 459 3. Husserl “Le mere scienze di fatti
creano meri uomini di fatto” 460
4. Scheler Un’etica materiale dei valori 463
lAborAtorio 466
12. Martin heidegger
NoI e... le GraNdI doMaNde 468
il contesto storico-culturale 469
Vita e opere di Heidegger 470
Focus Heidegger e il nazismo 471 il senso dell’essere 472 l’essere e il tempo 475 la svolta 480 Interpretare
H. dreyfus La considerazione della
dimensione storica come ragione della
‘svolta’ 482
G. Vattimo L’essere, il tempo, l’uomo 484 f. Volpi Tecnica e poesia in Heidegger 486
Sintesi 488
AntologiA 489
1. Heidegger Il circolo ermeneutico 489 2. Heidegger Critica della metafisica
platonica 490
3. Heidegger L’epoca moderna e la metafisica
del soggetto 492
4. Heidegger Tecnica e disvelamento
dell’essere 494
5. Heidegger L’enigma dell’opera d’arte e
il porsi della verità 496
lAborAtorio 498
13. Filosofie dell’esistenza
NoI e... le GraNdI doMaNde 500
le origini dell’Esistenzialismo 501
Focus
Kafka: il processo e la metamorfosi 502
Interpretare
n. abbagnano Kierkegaard, Dostoevskij,
Kafka 503
Gli esistenzialismi 504
Interpretare
P. a. rovatti L’Esistenzialismo come
“Umanismo concreto” 506
KarlJaSPerS 508
Interpretare
J. Hersch La “comunicazione esistenziale” 512
JeaN-PaulSartre 513
MaurICeMerleau-PoNty 517
GaBrIelMarCel 519
NIColaaBBaGNaNo 520
Interpretare
P. chiodi Per una filosofia della “possibilità’ 521
Sintesi 522
AntologiA 523
1. Jaspers La metafisica e la ricerca
dell’essere 523
2. Jaspers I limiti e il valore della scienza 524 3. Sartre L’esistenzialismo ateo 526 4. merleau-Ponty L’esistenza,
l’esperienza e il metafisico nell’uomo 528
lAborAtorio 531
14. I marxismi dopo Marx
NoI e... le GraNdI doMaNde 533
Gli antecedenti teorico-politici 534
Focus
Stalin e il diamat 538
marxismo come teoria critica della società 539
GyörGyluKáCS 542
Interpretare
r. Bodei Lukács e la coscienza della totalità 545
aNtoNIoGraMSCI 546
Interpretare
E. Severino Gramsci e la critica del
determinismo 550
erNStBloCh 551
Interpretare
G. Bedeschi Bloch: il Marxismo come utopia
concreta 552
laSCuola dIFraNCoForte 553
Interpretare
G. E. rusconi Significato storico e meriti
della Scuola di Francoforte 558
E. Hobsbawm Marx oggi, dopo il fallimento
delle rivoluzioni fatte in suo nome 559
Sintesi 561
AntologiA 562
1. lukács La visione dell’intero come
compito della filosofia 562
9
© ISTITUTOITALIANOEDIZIONIATLAS
3. Horkheimer - adorno Il concetto
di Illuminismo 567
4. marcuse Critica della razionalità
tecnologica 569
5. Benjamin La riproducibilità tecnica
dell’opera d’arte 571
lAborAtorio 574
15. Il pensiero cattolico
NoI e... le GraNdI doMaNde 576
il contesto storico culturale 577
Focus
la chiesa, la “sana” e la “vana” filosofia 578 cattolicesimo e mondo contemporaneo 581
JaCqueSMarItaIN 585
Focus
meudon 586
Interpretare
G. forni rosa Il problema della filosofia
cristiana 589
P. Viotto La persona umana come paradosso 592 P. chenaux Attualità di una proposta di
speranza sociale 594
eMMaNuelMouNIer 595
Focus
la rivista “Esprit” 595
Interpretare
G. limone L’originalità della persona 598 G. campanini L’esigenza del ritorno al
personalismo comunitario 599
Sintesi 601
AntologiA 602
1. maritain La filosofia cristiana: filosofia
nella fede 602
2. maritain La fine del mondo
moderno e l’umanesimo integrale 603
3. maritain Il significato dell’ateismo
contemporaneo 606
4. maritain La persona e il bene comune 608 5. maritain L’idea democratica 611 6. mounier La persona e il personalismo 613 7. mounier Necessità di una nuova
cristianità 617
lAborAtorio 621
Parte terza
la FIloSoFIa oGGI
16. Karl r. Popper e la nuova
epistemologia
NoI e... le GraNdI doMaNde 624
Karl raimund PoPPEr 625
la vita e le opere 625
la scienza e una nuova visione, razionale
e critica, della realtà 626
Interpretare
S. Gattei La razionalità come compito 629 un nuovo modello epistemologico 629
Interpretare
d. antiseri La fallibilità, contro il fanatismo
della ragione 632
d. Gillies - G. Giorello La metafisica nei
programmi di ricerca 633
la società aperta e i suoi nemici 636
la nuoVa EPiStEmoloGia 639
rapporti con il neopositivismo e Popper 639
GaStoNBaChelard:
le “rotture epistemologiche” 640
thoMaSKuhN:
storia e paradigmi della scienza 641
Interpretare
G. Boniolo - P. Vidali Metafisica e scienza
nell’epistemologia di Kuhn 643
IMrelaKatoS:
i “programmi di ricerca” 644
PaulKarlFeyeraBeNd:
l’“anarchismo metodologico” 645
Interpretare
f. catellani Contro la separazione tra
scienza e vita 647
Sintesi 649
AntologiA 650
1. Popper Verificabilità e falsificabilità 650 2. Popper Inconfutabilità e significato
della metafisica 651
3. Popper La società aperta 654
4. Popper La democrazia 656
5. Kuhn Scienza normale e scienza
straordinaria 657
6. lakatos I programmi di ricerca 660 7. feyerabend L’anarchismo metodologico 662
lAborAtorio 665 C IT T A D IN ANZAeCOS T IT U Z I O N E
17. la Filosofia analitica
NoI e... le GraNdI doMaNde 667
Premesse della filosofia analitica 668 analisi linguistica e linguaggio quotidiano 669
Interpretare
G. reale - d. antiseri Filosofia analitica e
linguaggio ordinario 670
f. d’agostini Problematicità della filosofia
analitica 672
momEnti dEl PEnSiEro analitico
GIlBertryle
e l’analisi delle espressioni “fuorvianti” 673
JohNauStIN:
gli atti linguistici 674
wIllardquINe:
la difficoltà di “tradurre” i significati 675 linguaggio e “versioni del mondo” 677 “crisi” della filosofia analitica? 678
Interpretare
f. restaino Filosofie analitiche,
antianalitiche, post-analitiche 679
nuove prospettive per la filosofia analitica? 680
Interpretare
S. cremaschi La grande frattura tra
‘analitici’ e ‘continentali’ 683
Sintesi 684
AntologiA 685
1. ryle Lo “Spettro nascosto nella
Macchina” 685
2. austin Metodo analitico e linguaggio
ordinario 687
3. dummett Grammatica del linguaggio
e del pensiero 689
4. Strawson Compiti di una metafisica
descrittiva 691
5. rorty I problemi degli analitici e dei
continentali 693
lAborAtorio 695
18. Sviluppi della teoria politica
NoI e... le GraNdI doMaNde 697
l’occidente dai totalitarismi alla
globalizzazione 698
la teoria politica tra democrazia
e totalitarismo 699
haNSKelSeN eCarlSChMItt 702
NorBertoBoBBIo:
significato ed evoluzione dei diritti dell’uomo 704
luhMaNN:
una politica che riduca la complessità 706 il neomarxismo e l’“autonomia del politico” 707 SIMoNweIl:
la libertà è possibile? 708
haNNahareNdt:
critica del totalitarismo e primato della vita
activa 710
Interpretare
S. forti Radicalità e banalità del male
in Hannah Arendt 714
“Stato minimo” e libertà “negativa” 715 rawlS
e la “società giusta” 716
Interpretare
G. reale - d. antiseri Il Neocontrattualismo
di Rawls 717
JürGeNhaBerMaS:
democrazia ed emancipazione umana 719
Interpretare
r. Bodei Habermas: il deserto avanza 721
Sintesi 723
AntologiA 724
1. Schmitt Amico, Nemico 724
2. arendt Isolamento, estraniazione e
totalitarismo 726
3. Berlin Libertà negativa e libertà positiva 728 4. rawls Lo Stato e il contratto originario 731 5. Bobbio I diritti dell’uomo 734 6. Habermas Limiti e possibilità della
partecipazione politica 735
lAborAtorio 739
19. Gadamer e l’ermeneutica
NoI e... le GraNdI doMaNde 742
Premessa. l’ermeneutica nella storia 743
interpretare e comprendere 744
Interpretare
G. Vattimo L’ontologia ermeneutica 746
GadaMer
e la ricerca ermeneutica della verità 747
Interpretare
f. Bianco Ermeneutica ed ontologia linguistica 750 J. Habermas Tradizione e autorità 752 G. cambiano L’esperienza dell’arte 755
C IT T AD IN ANZAeCOST IT U Z I O N E
11
© ISTITUTOITALIANOEDIZIONIATLAS
PaulrICoeur 756
Interpretare
G. reale - d. antiseri Ricoeur e il ‘ritorno’
della persona 758
JaCqueSderrIda 759
Interpretare
f. restaino Derrida: decostruzione e
post-filosofia 762
l’Ermeneutica in italia 763
Sintesi 765
AntologiA 766
1. Gadamer Il circolo ermeneutico e
il significato della distanza temporale 766
2. Gadamer Il linguaggio e
l’Ermeneutica 768
3. Gadamer L’arte è conoscenza 771 4. ricoeur Dall’Analitica del dasein
all’analisi del linguaggio 773
5. derrida Differenze, scrittura, significazione 776
lAborAtorio 778
20. Strutturalismo e Poststrutturalismo
NoI e... le GraNdI doMaNde 780
alle origini dello Strutturalismo 781
Esplorando le strutture 782
ClaudeléVI-StrauSS 785
Interpretare
r. Bodei Coerenza ed efficacia del
“pensiero selvaggio” 788
JaCqueSlaCaN 789
MIChelFouCault 790
Interpretare
J. G. merquior Foucault e la critica del
Soggetto 794
GIlleSdeleuze 795
Sintesi 798
AntologiA 799
1. lévi-Strauss Struttura e processo 799 2. foucault Il soggetto nasce come
esclusione della follia 800
3. foucault Il Panopticon e il potere
sull’individuo 802
4. deleuze Differenza e ripetizione 804
lAborAtorio 806
21. teologie e mondo contemporaneo
NoI e... le GraNdI doMaNde 808
di fronte alla secolarizzazione 809
Focus
Giovanni XXiii 810
il confronto col mondo contemporaneo 811
Interpretare
r. Gibellini Il metodo della correlazione tra
Parola di Dio ed esperienza umana 815
la teologia protestante 816
la teologia cattolica 820
teologie della speranza 832
Focus
la teologia in italia 834
teologie della liberazione 835
teologie del terzo mondo 836
le teologie femministe 837
cristianesimo, razionalità occidentale e
interculturalità: la società post-secolare 838
Interpretare
a. fabris La teologia verso la filosofia 840 r. righetto - r. Gibellini Aldilà e
globalizzazione: dove va la teologia? 840
Sintesi 842
AntologiA 844
1. Barth La parola di Dio e la fede 844 2. de lubac Il dramma dell’umanesimo
ateo 845
3. Von Balthasar Il progresso e la
teologia della storia 848
4. moltmann Il futuro della speranza
cristiana 850
5. Gutiérrez L’opzione preferenziale
per i poveri 852
6. metz Globalizzazione,
Cristianesimo, compassione 854
7. Benedetto XVi Rinnovare l’alleanza tra
fede e ragione 857
lAborAtorio 861
22. la filosofia oggi, in un mondo
che cambia
NoI e... le GraNdI doMaNde 864
l’era della ‘globalizzazione’ 865
Interpretare
d. de masi Le forme della globalizzazione 867 crisi o rinnovamento dell’idea di
‘modernità’? 869
filosofia e teorie della complessità 876
Interpretare
r. Bodei Scienza e complessità dell’universo 879 m. cini Dalla complessità a una nuova
concezione del sapere 881
l’etica 882
aspetti della riflessione politica sulla
società globale 888
Sintesi 892
AntologiA 894
1. lyotard La fine dei metaracconti 894 2. Vattimo La fine della modernità
e il Postmoderno 895
3. Bateson I mondi della complessità 898 4. morin Otto vie della complessità 901 5. lévinas La mia responsabilità verso l’Altro 905 6. taylor - Habermas Comunitarismo e
universalismo 907
7. Berlin Valori universali e pluralismo
dei valori 909
8. Jonas Il principio di responsabilità 911 9. Bauman La modernità ‘liquida’ 913 10. dahrendorf Globalizzazione,
economia e società 915
11. Sen Una nuova idea di “sviluppo” 917
lAborAtorio 919
Parte quarta
PerCorSI teMatICI
1. la logica contemporanea
logiche non formali 922
logiche formali 924
ElEmEnti di loGica formalE 927
la logica enunciativa 927 la forma-base dell’inferenza: transitività e contrapposizione 930 la logica predicativa 932 la logica modale 934 lAborAtorio 937
Testi per la discussione e l’approfondimento 937
1. B. russell Logica e matematica 937 2. G. Boniolo - P. Vidali L’analisi moderna
dell’enunciato 937
Attività per la discussione e l’approfondimento 939
1. inferenze 939
2. notazione simbolica e tavole di verità 939
3. logica predicativa 940
4. logica modale 940
5. logica deontica 940
2. la bioetica
i problemi della bioetica 941
le etiche della “sacralità della vita” 944 le etiche della “qualità della vita” 947 Sono possibili dei punti d’incontro? 949
lAborAtorio 954
Testi per la discussione e l’approfondimento 954
1. d. tettamanzi Il modello personalista 954 2. H. t. Engelhardt Jr. Il “principio del
permesso” 955
3. J. Habermas Per un’eugenetica “negativa”,
non “migliorativa” 956
4. S. rodotà Se l’evoluzione si crea in
laboratorio
957
Attività per la discussione e l’approfondimento 959
il confronto su quattro posizioni 959
PerCorSI teMatICI Fine della metafisica? Il “male politico”
Pedagogia e scienze dell’educazione Il pensiero della differenza sessuale l’occidente e le altre culture Filosofia del linguaggio
Materiali on line C IT T A DIN ANZAeCOS T IT U Z I O N E
L’IDEA DI CONTEMPORANEITÀ
13
L’IDEA DI CONTEMPORANEITÀ
Un’età “moderna”
Che cosa si intende per “contemporaneità”? Definire la nozione di contemporaneità non si-gnifica soltanto individuare un parametro e un cri-terio di natura cronologica, ma, come suggeriva lo storico inglese Geoffrey Barraclough, stabilire “quando per la prima volta assumono visibile
for-ma i problemi attuali”.
Tra gli storici non vi è accordo su quale fatto sto-rico (o quali fatti storici) abbia inaugurato l’età contemporanea e, dunque, su che cosa la identichi. È ampiamente condivisa l’idea che essa sia fi-glia di due Rivoluzioni, quella francese e quella in-dustriale, che ne hanno plasmato i tratti dapprima nei Paesi dell’Occidente europeo e, poi, nel corso del Novecento (e ancor più in questi ultimi anni) in altre aree del pianeta.
In particolare, nel corso del XIX secolo e ancor più nel XX, la contemporaneità ha assunto il volto della rivoluzione industriale, identificandosi con gli effetti da essa prodotti nella vita quotidiana, con il mutamento indotto nella mentalità di masse sempre più ampie.
Alcuni si sono spinti a identificare il tratto più caratteristico della contemporaneità nell’ambizio-ne prometeica di dominio sulla natura mediante la tecnica e la scienza, progetto che nel corso della stessa età contemporanea, oltre agli indubbi suc-cessi conseguiti, ha visto emergere critiche e dis-sensi.
Vi è poi un secondo problema: vi è una linea di demarcazione – e dove passa – tra ‘moderno’ e ‘contemporaneo’?
Non sembri una questione oziosa, di natura pura-mente terminologica. Essa invece racchiude impor-tanti questioni ‘filosofiche’, di ‘messa a fuoco’ e identificazione dello stesso periodo in cui viviamo. Secondo alcuni il problema di una distinzione tra le due età o periodi non sussiste poiché la “moder-nità” giunge fin quasi ai giorni nostri: dunque vi sa-rebbe una sostanziale identificazione tra ‘moderno’
e ‘contemporaneo’, testimoniata dalla crescente presenza e rilevanza della scienza e della tecnica, dal predominio della razionalità di cui scienza e tecnica sono espressione, dalla nascita prima e dal-l’evoluzione, poi, dello Stato moderno.
Altri invece sostengono che soprattutto a partire dalla seconda metà del XX secolo (e, in particola-re, negli ultimi decenni), si sono verificati cambia-menti significativi dentro i parametri del ‘moder-no’, tanto che si dovrebbe prender atto dell’inizio di una nuova epoca. Così si è affermato che il tem-po in cui viviamo non è più da considerare “mo-derno”, poiché l’entità delle trasformazioni in cor-so – nella cosiddetta cor-società dell’“informazione” o della “globalizzazione” – fa pensare a un’irreversi-bile “crisi della modernità” e all’avvento di una so-cietà e di una cultura “postmoderne”.
La filosofia contemporanea
Si pone, inoltre, la questione della “filosofia contemporanea”, del suo inizio e della sua identi-tà, della possibilità o meno di connotarla in senso unitario, cioè come un pensiero costituito da filo-sofie diverse, ma che presentano comunque degli aspetti comuni.
Ma quali sono, o quali riteniamo che siano, i pro-blemi ‘attuali’ in filosofia? Quanto si deve retroce-dere nel passato per cogliere il manifestarsi di quei problemi e – con essi – la “nostra” contemporaneità?
L’ipotesi interpretativa in base a cui ci accingia-mo ad esporre lo svolgimento del pensiero con-temporaneo riconosce in Hegel il pensatore che ‘chiude’ l’epoca moderna della filosofia occiden-tale. Dopo Hegel, infatti, si apre un periodo nel quale hanno origine e si elaborano domande, que-stioni, orientamenti di pensiero e soluzioni con cui ancora oggi facciamo i conti – o con cui ci siamo misurati fino a poco tempo fa.
Hegel, ricordiamo, porta a compimento un’idea della filosofia come sistema della ragione, fonda-to, appunfonda-to, sulla convinzione che ‘tutto ciò che è
reale è razionale e tutto ciò che è razionale è rea-le”. Questo dominio della ragione è anche alla
ba-se dell’idea di progresso, cioè di un pieno affer-marsi – nella storia – della razionalità tecnico-scientifica dell’Occidente, e dell’idea di soggetto, cioè di una visione ‘ottimistica’ nella quale è l’uo-mo stesso ad affermarsi come protagonista della storia, a guidare cioè il cammino verso il trionfo di una compiuta razionalità.
Dunque, è necessario chiedersi se – e fino a che punto – dopo Hegel siano ancora valide le tre gran-di idee-forza caratterizzanti il pensiero dell’età moderna e cioè quelle di soggetto (“l’uomo come forza attiva e trasformatrice del mondo”), di
razio-nalità (identificata con la raziorazio-nalità scientifica) e
di progresso.
Avvertiamo immediatamente che si tratta di que-stioni-cardine, tuttora al centro del dibattito filoso-fico e perciò controverse, tali cioè da impedire – da parte nostra – una risposta risolutiva. Se, infatti, ta-luni sostengono che queste tre idee-forza della mo-dernità sono entrate in crisi (o, comunque, sono state messe in discussione e criticate radicalmen-te), altri, invece, ne riaffermano la piena validità, pur ripensandone i contenuti e il senso, anche per il pensiero “contemporaneo”.
Se la forma della razionalità moderna è data dai processi della scienza e della tecnica, questo mo-dello, nel Novecento, si è imposto a livello plane-tario, ha costruito un mondo a sua immagine e so-miglianza. Eppure è proprio nel momento di mag-gior successo e diffusione mondiale che questo modello di razionalità viene sottoposto a critica e vede messe in discussione molte sue “certezze”.
Ma tale critica era stata annunciata sin dall’avvio di questa fase storica, sia pure con filosofi isolati come Schopenhauer e Kierkegaard, o con poeti co-me il nostro Leopardi. Essa presenta risvolti, ac-centi e tonalità diversi, ma percorre l’intero perio-do considerato. Difatti, un intento critico verso le idee “consolidate” di razionalità muove anche Marx e Nietzsche, nell’Ottocento, Einstein e Freud agli inizi del Novecento, o i pensatori dell’Esisten-zialismo, della filosofia della scienza, del Marxi-smo occidentale, del pensiero cristiano nel “cuore” del XX secolo.
Questo è uno degli aspetti più rilevanti della cri-si e della critica della modernità, che fa da ‘contro-canto’ ai successi crescenti, ai trionfi della raziona-lità scientifica e tecnologica che predomina nella cultura e cambia il volto del nostro pianeta.
Quanto alla questione del soggetto, si tratta per molti di una sorta di asse centrale intorno a cui ruota l’intero pensiero moderno: essi individuano,
infatti, cartesianamente o kantianamente, nel sog-getto il fondamento del sapere, dell’esperienza, della moralità. Ma per altri tale centralità del sog-getto viene messa in crisi proprio dal pensiero con-temporaneo, anche qui sin dagli inizi e cioè da Schopenhauer in poi: una crisi nella quale le stes-se certezze che stes-sembrano guidare il soggetto uma-no, anche quando festeggia i suoi trionfi, vengono incrinate e messe in discussione da inclinazioni e forze che – in realtà – lo condizionano o addirittu-ra lo dominano. Si pensi alle ‘rivelazioni’ contenu-te in contenu-teorie come quelle dell’evoluzione o dell’in-conscio, formulate rispettivamente da Darwin e Freud, veri e propri colpi mortali sferrati all’imma-gine dell’uomo come soggettività libera e autoco-sciente, trasparente a se stessa.
Anche l’idea di progresso, nata dalle “rivoluzio-ni” scientifiche e filosofiche del Seicento e poi esaltata dall’Illuminismo e dal Positivismo, non sfugge alla crisi e alla critica. Sono innanzitutto eventi storici drammatici a mettere in dubbio la va-lidità di questa idea: le grandi crisi economiche che sconvolgono l’ultima parte dell’Ottocento e, ripetutamente, il Novecento; guerre sempre più di-struttive di vite umane e di risorse, teatro di crudel-tà e violenze di ogni tipo; forme pianificate di ster-minio che hanno funestato il Novecento, prima tra tutte la Shoah, l’eliminazione di milioni di Ebrei nelle camere a gas ad opera dei nazisti.
Ma, ancora una volta, è già nell’Ottocento che alcune voci (da Schopenhauer e Kierkegaard a Nietzsche) hanno sottoposto a critica l’idea di pro-gresso. Anche se è soprattutto ai giorni nostri che tale idea viene messa in discussione.
Si pone in evidenza come l’orizzonte umano sia segnato proprio da un’oscillazione fra avanzamen-ti e tragedie della storia, fra sviluppo tecnico-scientifico dell’umanità e minaccia incombente di crisi irreversibili per la società e per la stessa spe-cie umana.
Indubbiamente oggi le tre idee-forza di soggetto, razionalità e progresso non sono più dotate della solidità, certezza e validità diffusa e condivisa dei secoli precedenti. Ma non si può neppure conclu-dere che esse siano ormai tramontate dal nostro orizzonte culturale.
Allora, è la fine del moderno, della modernità? Siamo entrati in una “postmodernità” (o “contem-poraneità”) fondata sull’incertezza, sulla mancanza di princìpi di riferimento? Oppure si deve sostene-re che quello della modernità è un progetto “incom-piuto”, che potrà essere ripreso e portato a termine? La questione è aperta. Anzi, per molti è la que-stione filosofica del nostro tempo.
LE ORIGINI
DEL PENSIERO
CONTEMPORANEO
Parte
Prima
Obiettivi
•
Individuare il legame tra il contesto storico-culturale e il pensiero filosofico post-hegeliano sino a Nietzsche•
Conoscere il linguaggio della filosofia post-hegeliana e del pensiero di Nietzsche (terminologia specifica, concetti, categorie, metodi)•
Comprendere le diverse concezioni della filosofia elaborate dopo Hegel sino a Nietzsche•
Individuare e comprendere i problemi posti dalle filosofie post-hegeliane e dall’opera di Nietzsche•
Ricostruire e comprendere argomentazioni, anche attraverso mappe concettuali•
Comprendere le ragioni dell’attualità del pensiero post-hegeliano e dell’opera di NietzscheAlexander Archipenko, Carrousel Pierrot, 1913
LA CRITICA DELLA RAGIONE
SCHOPENHAUER E
KIERKEGAARD
1
capitolo
Mentre la rivoluzione industriale si espande progressivamente in Europa e la scienza consolida ed incrementa la sua presenza nella cultura dell’Ottocento, alcune voci, seppur isolate, sottopongono a critica quell’idea della razionalità del reale che si era affermata sia nella versione idealistica hegeliana, sia attraverso lo sviluppo tecnico-scientifico. Si tratta di Schopenhauer e Kierkegaard, due pensatori che – nei primi decenni del XIX secolo – vivono e pensano ai margini delle correnti filosofiche più forti e radicate del tempo.
Il loro pensiero avrà crescente diffusione solo più tardi, quando molte certezze del-l’Occidente europeo entreranno in crisi e nuovi spazi si apriranno ad una riflessione filosofica diversa – nei tratti e nei contenuti – da quella corrente. Ma sarà soprattutto nel Novecento che esso lascerà il segno, non solo in filosofia.
A Schopenhauer e Kierkegaard si rifaranno, infatti, diversi filosofi e uomini di cultura. Quanto a Schopenhauer, più che la sua concezione pessimista della vita, sarà l’idea di una tensione vitale della volontà, di una forza e di una pulsione non razionali che operano nell’uomo e nell’universo, a costituire un punto di riferimento per alcuni indirizzi culturali dell’Ottocento e del Novecento.
Kierkegaard, invece, viene considerato il ‘padre’ dell’Esistenzialismo, una delle filosofie che hanno contraddistinto la fase centrale del XX secolo: e ciò sia nella sua versione religiosa (non è un caso che a rilanciare il pensiero di Kierkegaard, agli inizi del Novecento, sia stato un teologo, Karl Barth), sia in quella atea. A incidere
profondamente, in quest’ultimo caso, è stata la sua analisi del ‘dramma’ dell’esistenza umana, dell’individuo ‘gettato’ in un’esistenza nella quale – agli occhi di molti – sembra venuta meno quella speranza della salvezza cristiana, cui pure quel filosofo si era affidato.
L’attualità di Schopenhauer e Kierkegaard viene tuttora indicata nella loro critica alla razionalità, ma, più in generale, nel rifiuto dell’assolutismo della ragione, della sua pretesa di essere l’unico approccio possibile alla realtà.
Ad entrambi, dunque, dobbiamo l’indagine su esperienze, atteggiamenti e “sentimenti” fondamentali dell’esistenza umana che la ragione considerava estranei od opachi al suo sguardo: dalla noia alla disperazione, dall’angoscia alla compassione.
Anche se nella loro riflessione ha largo spazio una concezione drammatica e pessimistica della condizione umana (che segnala con anticipo la crisi cui il mondo europeo andrà incontro a partire dalla seconda metà dell’Ottocento), essi hanno indicato una via d’uscita, un percorso da sperimentare per cercare di dar senso all’esistenza e all’impegno umani.
PARTE1 – CAP. 1 • LACRITICA DELLARAGIONE- SCHOPENHAUER EKIERKEGAARD
17
La società industriale Borghesia e proletariato Rivoluzioni politiche L’ideale nazionale Il ruolo dello Stato Progressi della scienzaIl contesto storico-culturale
Il secolo della rivoluzione industriale e dell’ideale nazionale
L’Ottocento porta a maturazione e realizza quanto avevano avviato, alla fine del seco-lo precedente, la Rivoluzione francese e la “rivoluzione” industriale, aprendo la strada a profondi cambiamenti che segnano una netta discontinuità con il Settecento: si afferma la società industriale e nel cuore dell’Europa sorgono nuovi Stati nazionali.
Lo sviluppo della rete ferroviaria costituisce un fattore decisivo per la diffusione dell’in-dustrializzazione. Le città si espandono e si trasformano: alle loro periferie sorgono fab-briche e quartieri per gli operai. È un processo così radicale da far dire che la rivoluzione industriale ha cambiato e sconvolto il mondo più di tutte le rivoluzioni e le lotte armate.
Nei Paesi e nelle regioni in cui essa prende piede, l’asse della produzione si sposta dal-la campagna aldal-la città e dal-la fabbrica spazza via le forme precedenti di produzione artigia-nale a causa della maggiore capacità produttiva del sistema industriale.
I cambiamenti non riguardano solo l’economia, ma anche la società, in cui la borghe-sia alla guida del processo d’industrializzazione conquista posizioni di crescente rilievo, mentre il proletariato si costituisce come classe, cominciando a rivendicare migliori con-dizioni di lavoro e di vita. Si pone così la questione sociale, con la formazione dei primi nuclei sindacali e politici organizzati e la circolazione di idee socialiste.
Col cambiamento dei consumi e la diffusione di nuovi prodotti e dispositivi tecnici, mutano gradualmente anche abitudini e stili di vita. Si affermano o si consolidano valo-ri nuovi e si fanno strada nuovi divalo-ritti, come il divalo-ritto al lavoro o alla libera iniziativa eco-nomica.
Al dinamismo dell’economia si accompagna la richiesta di maggiori libertà politiche. A partire dal 1830, moti e rivoluzioni si accendono qua e là fino a culminare nei grandi mo-ti del ’48, che investono gran parte della società europea e si caratterizzano per la varietà delle rivendicazioni (dalla Costituzione all’indipendenza nazionale, dal suffragio univer-sale al diritto al lavoro) e, in alcuni Paesi, per l’entità della partecipazione popolare.
Anche se falliti nei loro immediati obiettivi politici e sociali, i moti del 1848 mostrano che l’Europa della Restaurazione è in crisi e vedono protagonisti nuovi attori sociali, la borghesia e il proletariato, che chiedono spazio e lottano per ottenerlo.
L’altro grande protagonista del secolo è l’ideale nazionale. Non a caso l’Ottocento è stato definito il “secolo delle nazionalità”: nel corso di questo secolo, infatti, in seguito a moti e a guerre di varia natura, si costituiscono nuovi Stati su base nazionale. Trovano così compimento processi di unificazione politica di comunità nazionali prima divise o processi di indipendenza da parte di nazionalità politicamente soggette a una dominazio-ne straniera.
Gli apparati statali esercitano in questa fase storica un ruolo determinante, non solo fa-vorendo – mediante lo sviluppo delle reti ferroviarie, la corsa agli armamenti e l’adozio-ne di dinamiche politiche coloniali – l’apertura di vastissimi mercati, ma anche realiz-zando nuovi sistemi di istruzione pubblica. È questo il periodo in cui l’istruzione elemen-tare obbligatoria muove i primi passi e, in alcuni Paesi, si modernizza il sistema scolasti-co e universitario e si rinnovano le istituzioni scientifiche.
Lo sviluppo scientifico
Lo sviluppo impetuoso delle scienze e delle tecniche che si verifica nel XIX secolo è in larga misura connesso con il processo di industrializzazione.
I progressi della scienza toccano ogni settore. All’avanguardia non sono solo i saperi fisico-matematici; anche la biologia, la psicologia, la sociologia e la scienza economica si affermano come vere e proprie “discipline di confine” fra la scienza e la filosofia e fra la scienza e la politica.
La biologia, in particolare con la teoria dell’evoluzione, registra un impatto straordina-rio sul mondo dell’“alta cultura” e, in generale, sull’opinione pubblica, ponendo nuovi,
delicati problemi di ordine metafisico ed etico-religioso.
Viene confermata la validità dei quadri concettuali della scienza newtoniana, ma in di-versi campi le indagini scientifiche tendono progressivamente a mettere in discussione alcuni modelli consolidati e pongono le basi per nuovi, radicali rivolgimenti, che si veri-ficheranno verso la fine dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento.
Orientamenti del pensiero europeo: l’Utilitarismo
Come a livello economico, sociale e politico convivono, si confrontano e confliggono processi di segno diverso, che mostrano come la modernità proceda a volte lentamente, a fatica e tra molte opposizioni, così anche nel panorama del pensiero europeo, nella pri-ma metà dell’Ottocento, sono presenti altri orientamenti, oltre all’Idealismo, che danno voce a esigenze culturali di segno diverso.
La molteplicità di punti di vista conferma la tesi secondo cui non vi è più – o non si è ancora affermata – un’idea direttrice, rappresentativa dello “spirito del tempo” (com’era-no stati il pensiero del Rinascimento, la Rivoluzione scientifica o l’Illuminismo per i tre secoli precedenti. Emergono piuttosto un pensiero in movimento, una molteplicità di per-corsi, prospettive e visioni del mondo fra loro diverse, talvolta alternative, molte delle quali avranno una certa incidenza sugli orientamenti culturali del secolo.
Alcuni degli indirizzi più significativi riprendono concezioni e impostazioni presenti nell’Illuminismo.
In diversi Paesi acquista spazio la riflessione sulla coscienza, sull’attività e sui poteri della mente, sulle leggi che presiedono alle operazioni mentali.
In Francia gli Ideologues, richiamandosi all’analisi delle sensazioni operata da Condil-lac e alle scoperte della fisiologia, aspirano a condurre un’azione di rinnovamento del-l’indagine filosofica, centrandola sul dinamismo della vita mentale e sull’analisi delle idee (da qui il nome di Ideologi), sulla generazione e lo sviluppo di esse, mirando a fon-dare un nuovo sistema di scienze dell’uomo.
Ampia diffusione, sempre in Francia, ha l’orientamento spiritualista, in particolare quello espresso da François-Pierre Maine de Biran (1766-1824). Questi si avvale del-l’introspezione, della ricerca del senso intimo di sé, come indagine capace di dare una spiegazione dell’unione fra anima e corpo e di fornire un significato alla condotta uma-na, ai suoi problemi. Oltre alla ragione, grazie alla quale il soggetto avverte se stesso e la realtà, esiste l’amore, cioè una forza che attraversa l’anima ma ha il suo fondamento fuori dell’anima, in Dio: ed è proprio Dio a orientare l’anima allo stesso modo con cui questa orienta e governa il corpo.
Sempre più nella filosofia francese viene sottolineata la spontaneità dell’agire dello “spirito” e si esprime una convergenza con la visione cristiana. Si costituisce così uno
spiritualismo cristiano, espressione anche dell’intensa rinascita religiosa dell’epoca.
Gli spiritualisti guardano in particolare alla tradizione cristiano-agostiniana e ripropon-gono l’interiorità della coscienza come luogo privilegiato della ricerca di Dio, di apertu-ra alla tapertu-rascendenza divina. La loro contapertu-rapposizione all’idea hegeliana di Assoluto, os-sia all’idea di una razionalità immanente al reale, è perciò netta, radicale.
Lo spiritualismo assume un rilievo crescente nella cultura cattolica italiana soprattutto ad opera di due pensatori, Antonio Rosmini Serbati (1797-1855) e Vincenzo Gioberti (1801-1852), il primo dei quali è impegnato anche in un’opera di rinnovamento del Cat-tolicesimo italiano (con lo scritto Delle cinque piaghe della Chiesa, che verrà attaccato dai tradizionalisti), mentre il secondo è un protagonista delle vicende risorgimentali, in particolare con la proposta politica del Neoguelfismo. La loro filosofia punta – per vie diverse – ad una riaffermazione dell’essere e della trascendenza divina, superando sia l’Empirismo che l’Idealismo.
Al realismo, in opposizione all’Idealismo, si richiama, in Germania, la filosofia di
Jo-hann Friedrich Herbart (1776-1841), il quale sostiene che la realtà è del tutto
autono-ma dall’Io che la pensa e afferautono-ma metafisicamente l’essere come posizione assoluta, in-dipendente dal pensiero.
Una pluralità di orientamenti Gli Ideologi De Biran: l’introspezione Lo spiritualismo cristiano Rosmini e Gioberti Herbart
Guida
allo studio
In Inghilterra, come sviluppo dell’Illuminismo, si afferma l’Utilitarismo, una teoria morale cui si richiamano gruppi di intellettuali impegnati a riformare la società e le isti-tuzioni. L’Utilitarismo pone come criterio dell’agire (riferito sia al comportamento degli individui che a quelli della società nel suo complesso) il “calcolo” delle conseguenze, vantaggiose o svantaggiose, di un’azione.
Accanto a questi orientamenti, che non sembrano cogliere quanto di nuovo si sta affer-mando in alcuni paesi dell’Europa occidentale, muove i primi passi una riflessione (quel-la del Positivismo) che assumerà via via un ruolo di primo piano e si misurerà con (quel-la no-vità rappresentata dalla rivoluzione industriale e dal ruolo crescente della scienza e del-la tecnica neldel-la società del tempo.
• Quali processi economici, sociali e culturali caratterizzano l’Ottocento in Europa? • Chi sono i principali esponenti dell’Utilitarismo e quali caratteri presenta questo indirizzo
di pensiero?
• Che posizioni assume il Realismo di Herbart?
• Chi sono i principali esponenti dell’indirizzo spiritualista e quali tesi sostengono?
La critica della ‘razionalità’
Sia nel corso dell’Ottocento che nel Novecento il cuore della riflessione filosofica ruo-ta attorno al problema della razionalità, nella diversa accezione e valuruo-tazione che ne hanno fornito la filosofia hegeliana e, successivamente, il pensiero della scienza e della tecnica che progressivamente si affermerà in larga parte della cultura occidentale.
Mentre cresce il numero dei pensatori che esaltano e attribuiscono grande rilevanza soprat-tutto alla razionalità di matrice scientifica e tecnica, comincia a farsi strada un orientamento di critica delle pretese della razionalità, sia di quella hegeliana che di quella scientifica.
Il confronto fra questi due atteggiamenti ha segnato l’intera filosofia contemporanea e ancora oggi rappresenta uno dei nodi fondamentali della riflessione.
La critica dell’idealismo hegeliano
Se il “clima” filosofico nei primi decenni del secolo era stato segnato dall’affermazio-ne dell’Idealismo, a partire dalla morte di G. W. F. Hegel (1831) cominciano a manife-starsi orientamenti critici nei confronti di questa filosofia: il filo conduttore del pensie-ro sembra essere, infatti, l’attacco che da più parti viene mosso alle tesi hegeliane, fino a determinarne il completo superamento.
Il principale oggetto di critica è costituito dall’identificazione hegeliana di realtà e ra-zionalità, su cui il filosofo tedesco fondava l’ambizione della filosofia di abbracciare la totalità del reale, per spiegarlo e giustificarlo razionalmente, nella sua essenza e nel suo divenire. Ad essere messo in discussione è proprio questo supremo sforzo di ricondurre tutta la “realtà” nei quadri della razionalità.
La critica all’identificazione hegeliana di “reale” e “razionale” è condotta innanzitut-to da Arthur Schopenhauer e Søren Aabye Kierkegaard, i quali, muovendo da una anali-si della condizione umana, formulano una forte e “dissolvente” critica della stessa idea di “razionalità”.
Entrambi ne criticano la pretesa di onnipotenza, il rifiuto di considerare ciò che ad es-sa non è riconducibile, come il mondo della volontà, il ‘vissuto’ esistenziale del singolo uomo o l’esperienza religiosa. Si tratta di una ribellione alla ragione, alla sua fiducia di poter conoscere e dominare tutto, contestandone la capacità di cogliere quanto nella re-altà vi è di più profondo ed essenziale per l’uomo.
Schopenhauer afferma – romanticamente – il carattere infinito della realtà, identifican-do questa con un’irrazionale volontà cosmica che tutto pervade e identifican-domina, sia il monidentifican-do
PARTE1 – CAP. 1 • LACRITICA DELLARAGIONE- SCHOPENHAUER EKIERKEGAARD
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L’Utilitarismo Il problema della razionalità Critiche all’identificazione di reale e razionale Volontà ed esistenza non sono razionalizzabili
naturale che quello umano.
Per Kierkegaard vi è qualcosa di assolutamente non razionalizzabile, non riducibile a concetto: è l’esistenza, l’esistenza di quel singolo che ogni uomo può essere. L’individuo è impegnato in una dialettica della libertà, fondata su alternative radicali (aut-aut) tra le quali è chiamato a decidere, mettendo in gioco se stesso.
Queste filosofie non sono tuttavia da considerarsi come “irrazionaliste”, sia per lo spa-zio che comunque riconoscono alla raspa-zionalità, sia per il continuo confronto – non solo critico – instaurato col razionalismo, kantiano o hegeliano.
Il preannuncio della crisi dell’io
Schopenhauer e Kierkegaard si collocano in un quadro culturale che preannuncia e, in certo modo, inaugura il pensiero contemporaneo anche per il nuovo sguardo che rivolgo-no all’io, al soggetto.
Nella filosofia di Schopenhauer si può leggere l’epilogo della centralità e dell’autono-mia dell’io, che ha contraddistinto e segnato la filosofia moderna e che sfocia – proprio a partire da lui – nella negazione dell’individuo e della sua autonomia, “ceduta a poten-ze estranee” (R. Bodei). Il filosofo tedesco apre un periodo caratterizzato dalla svaluta-zione dell’individualità e dalla denigrasvaluta-zione della coscienza. Si è parlato, in tal senso, di una “bancarotta dell’io” (R. Bodei).
Con Schopenhauer inizia, infatti, a delinearsi la sconfitta dell’io, lasciato in balia di una forza e di una realtà – la Volontà – cui difficilmente può sfuggire, perché anche l’uo-mo, come ogni essere del mondo, ne è permeato e posseduto. L’individualità si rivela il-lusoria e intrinsecamente priva di valore; ciascun essere non è altro che “un’immagine fuggitiva”, disegnata dalla volontà sull’immensa lavagna dello spazio e del tempo e su-bito cancellata per far posto ad altre. Non esiste, dunque, alcun destino personale, alcu-na vita dotata di senso e di irripetibili ed esclusivi caratteri individuali.
Sembra andare in controtendenza Kierkegaard, che pone al centro del suo pensiero il
singolo, l’uomo concretamente esistente, ‘in carne e ossa’. Ma si tratta di un singolo che
nulla ha a che vedere con il protagoreo uomo “misura di tutte le cose”, o con quello del-l’Umanesimo o del Razionalismo sei-settecentesco o dell’Idealismo, che orgogliosamen-te affermava la sua centralità e autosufficienza contando sulle proprie forze, sulla sua ra-zionalità. Il singolo è invece l’uomo lasciato a se stesso e che, come tale, si perde, cade nella disperazione, cioè nel fallimento di ogni tentativo di autorealizzarsi; per lui anche la ricerca della verità si conclude con uno scacco, a meno che non decida – con una scel-ta di campo – di affidarsi toscel-talmente a Dio. Il singolo, dunque, è l’uomo che entra in un rapporto assoluto con l’assoluto e che non esiste al di fuori dell’orizzonte cristiano, l’uni-co dentro il quale possa realizzarsi autenticamente.
Quanto all’idea di progresso, che ha alimentato l’Illuminismo e sarà una delle idee-gui-da dello stesso XIX secolo, Schopenhauer la intende come una delle illusioni di cui l’uo-mo si nutre: in un l’uo-mondo dominato dalla Volontà, infatti, quale progresso può esservi per l’uomo? E anche per Kierkegaard il progresso è uno dei modi con cui l’uomo fugge da se stesso e dall’incontro con Dio: l’unico vero ‘progresso’, infatti, si ha con il recupero, attraverso la fede, di un rapporto col Dio cristiano.
Il metodo
Anche sul metodo del filosofare di Schopenhauer e Kierkegaard incide decisamente il loro approccio critico nei confronti del razionalismo e dello spirito di sistema, imperso-nati da Hegel.
La ragione e il suo modo di operare sono confinati in spazi ristretti, mentre nuovi spa-zi vengono aperti a dimensioni prima trascurate della condispa-zione umana.
Per Schopenhauer, ad esempio, all’intelletto sfugge la dimensione più profonda e au-tentica della realtà.
La strada per trovare e scoprire questa realtà si mostra, invece, unicamente attraverso la mediazione del ‘corpo’, cioè del luogo in cui emerge una realtà diversa, quella dei
de-Depotenziamento dell’Io Il singolo Illusorietà del progresso La realtà attraversoil corpo