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Per la creazione a Milano dell'Istituto Nazionale per la storia dell'agricoltura itlaliana (omaggio alla memoria di Arrigo Serpieri)

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Academic year: 2021

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PER LA CREAZIONE A MILANO D E L L ' I S T I T U T O NAZIONALE PER LA STORIA DELL'AGRICOLTURA I T A L I A N A

(Omaggio alla memoria- di Arrigo Serpieri)

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In questo suggestivo ambiente del MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA mi sia permesso un breve "intervento" nel quale cer cherò di sintetizzare una più ampia "relazione" che mi ripromette vo di presentare ai nostri lavori, se gli impegni molteplici, de = rivanti dalla tumultuosa preparazione di questo nostro Convegno

(il primo nella vita della nostra agricultura) me lo avessero con sentito .

Dopo le mie poche parole, passeremo nelle sale superiori del Museo a visitare i reperti e le ricostruzioni delle macchine idraulico-agrarie di Leonardo e, nel pomeriggio, dopo una sosta nell'abazia di Morimondo, la prima perchè la più antica; dopo le visite alle realizzazioni degli studi leonardeschi lungo il Navi= glio, dal castello di Vigevano alla Cascina della Sforzesca, con = eluderemo i lavori del convegno alla cascina della Certosa di Pa= via, nello spirito della tradizione agricola benedettino-cister = cense. Qui esamineremo l'ambizioso progetto per la creazione in Italia del Museo Storico dell'Agricoltura, sulla cui strutturazio ne avremo modo di riparlare e discutere, ora e in seguito.

E' Presidente gradito della nostra odierna "seduta" il chia rissimo e venerando prof. VITTORIO RONCHI. Egli, già esponente ap= prezzatissimo dei problemi rurali della recente e difficile rico= struzione post-bellica, a molti di noi ricorda un avvenimento ve= ramente "storico" nella vita recente della nostra agricultura av-venuto oltre cinquant'anni fa, nella sua nativa S.Donà di Piave, proprio nelle retrovie della prima guerra mondiale più duramente colpite dalla violenza e dal disordine della distruzione.

Non tutti, forse, qui tra i presenti ricordano che i gior= ni tristi, anche dal punto di vista alimentare, per la carenza deL la nostra produzione agricola, discesa tanto in basso, oltre che per le distruzioni del lungo conflitto, anche in conseguenza dei massicci reclutamenti della Fanteria che, di origine soprattutto

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rurale, era composto di uomini, da anni, allontanati dai lavori della terra.

In quel clima di rovine, di lutti e di sfiducia, reso an= cor più grave da conflitti fraterni e da lunghi scioperi sociali, economici e politici, un isolato gruppo di preveggenti tecnici-a gricoli, del quale fece parte il nostro qui presente Vittorio Ronchi (applausi ripetuti) insieme a Vittorio Peglion, Eliseo Jandolo e Morozzi, sotto la presidenza dell'indimenticabile Mae= stro Arrigo Serpieri, dopo laboriose e spesso agitate discussio= ni, progettò e votò il famoso "Ordine del giorno", che da quel Convegno, appunto, prende nome, e dette inizio al vasto e compie to concetto della "Bonifica integrale": era piano organico di bo nifiche idraulica e agraria e, conseguentemente, sanitaria-socia le, che mirava a realizzarsi in un contesto di completa, "inte = graie" umanità.

Furono, tutti, concetti iniziali che ebbero presto una pratica immediata realizzazione nei vasti e malarici comprensori delle Diciotto Tenute della Corona, donate ai reduci e ai combat^ tenti che, immessi in queste nuove proprietà, realizzatone, in parte, il loro sospirato "ritorno alla terra". Poi, con la chiama ta di Arrigo Serpieri al Ministero dell'Agricoltura, affiancato e in collaborazione di altri qualificati tecnici, quali il Tassina= ri e il Marescalchi, che si sviluppò e prese più vasta e pratica rea lizzazione il piano della "Legge sulla Bonifica Integrale", del 1933, che aveva cominciato a fare le sue prime esperienze prati = che nel prosciugamento degli acquitrini del Ferrarese, del Vene = to, delle Maremme e specialmente dell'Agro Pontino.

L'imponenza e la grandiosità di quest'opera citata e ammi= rata anche dagli stranieri (come anche personalmente ho potuto co statare in una "missione" compiuta presso il Dipartimento dell'A= gricoltura australiana) è tuttora evidente, e la sua funzionalità

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legislativa potrebbe essere ancor valida, sia pure con gli aggior namenti necessari, se, forse, non facessero ostacolo pregiudizi di vario genere.

Per altro, col desiderio di tenerci al di sopra di polemi che improduttive e contigenti e per risalire all'evoluzione sto= rica della nostra agricultura, in questa appropriata sede e da= vanti a tanti studiosi e docenti convenuti a Milano in occasione del primo centenario della Facoltà di Agraria, ci sia permesso di ricordare con commozione, qui dove il Serpieri studiò, si lau= reo ed ebbe le prime responsabilità dell'insegnamento, la figura illuminata di questo nostro Indimenticabile. E sia permesso di ricordarlo a me che gli fui devotamente vicino nei duri giorni del "Bobolino" a Firenze, ove a lui dolorante, spesso dimentica= to da alcuni che aveva beneficato e valorizzato e soprattutto u= miliato per 1'"allontanamento" dalla cattedra e per le elementa= ri ristrettezze economiche, ebbi la ventura e l'onore di essere vicino in quell'ora grigia e amara. Molto modestamente potei se= guirlo nella pubbli cazione di quei suoi "articoli", che ancora poteva continuare a scrivere sul "Corriere della sera", mimetiz= zandosi sotto lo pseudonimo di "Rusticus", e che costituivano quasi l'unica fonte di guadagno per il suo quotidiano sostenta = mento familiare: articoli e saggi avvertimenti contro errori av= venuti e che, proprio in questi giorni, quasi come un testamento spirituale del Maestro, trovano veste modesta ma dignitosa in un vojume che parenti ed amici non -immemori desiderano diffondere nel nostro convegno.

Appellandoci a questi studi e a queste ricerche, anche nel l'intento di onorare meglio i nostri Maestri scomparsi, da Ridol= fi a Cuppari, da Serpieri a Tassinari, noi vorremmo che da questo primo Convegno nazionale di studi storico-agrari partisse solleci ta l'iniziativa di creare qui a Milano un Istituto per la Storia dell'Agricoltura.

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Come eloquentemente e autorevolmente si augurò il prof. GIORDANO DELL'AMORE nel salutare il nostro Convegno a Palazzo Confalonieri si promuovano e si potenzino studi e ricerche che, in un tempo di profonde e necessarie trasformazioni della no= stra agricoltura, meglio orientino pensiero ed azione da svol = gersi sulla terra, madre insostituibile di necessaria produzio= ne alimentare, secondo criteri di bene sociale e di efficacia scientifica.

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