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Introduzione. Donne, religioni e relazioni di genere,

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Academic year: 2021

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INTRODUZIONE – DONNE, RELIGIONI E RELAZIONI DI GENERE

L’attenzione nei confronti del tema “donne, religioni e relazioni di genere” è in crescita, anche in Italia, in relazione a diversi fattori (Giorgi, Palmisano 2016). In primo luogo, l’accresciuta visibilità di religioni diverse dal cattolicesimo, prevalente in Italia, e dalla tradizione cristiana, più in generale, ha promosso l’interesse e l’attenzione verso gli effet del mutamento del panorama religioso. In particolare, il dibatto sul “velo islamico” ha stimolato l’attenzione pubblica ad interrogarsi sul ruolo e sullo status delle donne nelle religioni, sui rapporti tra uomini e donne e sul ruolo della religione (delle religioni) nella costruzione sociale delle identità di genere. In secondo luogo, in Italia come in tut gli altri stati Europei, sono numerose le controversie pubbliche e politiche intorno alle cosiddette ‘morality politics’ (Engeli et al. 2012; Ozzano, Giorgi 2016), o ‘politiche dell’intimità’ (Dobbelaere, PérezAgote 2015), che riguardano questioni private di rilevanza pubblica -come la riproduzione e il matrimonio. Tali controversie vedono spesso, ai fronti opposti, istituzioni e gruppi religiosi e donne e minoranze sessuali.

Dal punto di vista dell’analisi teorica, discipline come la storia e l’antropologia, e approcci specifici, come la teologia femminista, si interrogano sul tema da parecchio tempo. L’interesse sociologico è, invece, relativamente più recente: è soprattutto a partire dalla metà degli anni ’90 che si sviluppano studi che affrontano il ruolo delle donne nelle religioni, la religiosità femminile, e il ruolo della religione nella costruzione dell’identità, a partire da un approccio di genere. Nel 1995, la studiosa Ursula King invita a superare quella che definisce una ‘doppia cecità’ - degli studi sulle religioni nei confronti delle tematiche di genere, e degli women studies nei confronti della religione. Negli anni successivi, molte studiose hanno risposto a questo appello (per una rassegna, si veda Giorgi, 2016) e si è strutturato un campo di ricerca specifico, che fa capo a due luoghi-laboratorio: la rivista Religion and Gender (https://www.religionandgender.org/) e il network IARG, International

Association for the study of Religion and Gender

(https://associationreligionandgender.org/iarg/).

Anche in Italia si registra una crescente attenzione al tema da parte della sociologia - per quanto ancora pochi siano gli studi che se ne occupano con un fuoco specifico (cfr. Crespi e Ruspini 2014). Rispetto al cattolicesimo, segnaliamo le analisi proposte da Crespi e Ruspini (2014), Garelli (2016), Matteo (2012) e lo studio sulle vergini consacrate di Turina (2011). Altri studi si concentrano invece sulla religiosità alternativa (Palmisano 2011, 2016; Pibiri 2016). Un crescente numero di studi è dedicato alle forme di religiosità femminile nell’Islam (Allievi 2003, Saint-Blancat 1999, 2004; Frisina 2005, 2007; Maddanu 2009) - segnaliamo inoltre il numero monografico di Religioni e Società xxiv, 65 (2009), “Oltre la migrazione. Islamici in Europa”, che include anche approfondimenti dedicati alla specificità femminile dell’Islam italiano, in particolare con i testi di Chiappelli, Lorenzoni, Itri e Caputo e Gallot1.

Più recentemente, in un volume curato da Acocella e Pepicelli sono raccolte analisi e riflessioni sulle giovani donne musulmane in Italia (2015).

Inoltre, anche in Italia stanno cominciando a strutturarsi reti di studiose e studiose che si occupano del tema, anche a seguito del primo convegno internazionale dedicato al tema in Italia, Women Religions and Gender Relations, (Università di Torino, 9-11 Novembre 2016),

1 Anche il numero monografico xx, 51 (2005), Le donne di Dio, si è occupato specificamente di donne e religione, ma con un taglio parzialmente differente.

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organizzato dal laboratorio CRAFT, e nell’ambito dei lavori del consorzio inter-ateneo Genere e Religioni.

In questo numero monografico, abbiamo raccolto articoli che trattano del tema da diversi punti di vista.

I saggi di Stefania Palmisano e Lorenzo Todesco, Carla Bertolo, e Anna Fedele, esplorano la religiosità femminile contemporanea in Italia. Palmisano e Todesco analizzano l’andamento del processo di secolarizzazione tra le donne impiegando i dati dell’European Values Study. L’approccio di genere è per lo più ignorato nell’analisi dei processi di secolarizzazione, che pure è un argomento ampiamente battuto dalla sociologia delle religioni. L’Italia non costituisce un’eccezione: gli studi che hanno analizzato separatamente la religiosità di uomini e donne sono caratterizzati da un approccio sincronico, mentre le poche ricerche che hanno studiato l’argomento da un punto di vista diacronico si sono generalmente focalizzate sulla popolazione nel suo complesso. Il loro lavoro mira a colmare tale lacuna, proponendo una prima analisi dei cambiamenti femminili nell’arco di un trentennio nelle diverse dimensioni in cui il concetto di religiosità si articola.

Gli articoli di Bertolo e Fedele mostrano come donne cresciute in un contesto cattolico esplorano e praticano forme altre di spiritualità. In particolare, il saggio di Bertolo si concentra sulla pratica dello yoga come forma di spiritualità femminile contemporanea, esplorando, attraverso uno sguardo qualitativo, i significati che le donne attribuiscono all’esperienza yogica. Bertolo mette in evidenza come la pratica spirituale “embodied” sia generativa di un’esperienza spirituale del sé che non si pone necessariamente in alternativa con una religiosità tradizionale, ma ne ridefinisce confini e significati. Il saggio di Fedele, invece, esplora la recezione della Spiritualità della Dea nei Paesi del Sud Europa. Questa forma di spiritualità, proveniente da Paesi anglofoni, è comunemente definita come una delle principali correnti del Paganesimo contemporaneo. Essa si caratterizzata per la valorizzazione del divino femminino interiore e nelle sue manifestazioni cosmiche, in polemica con “il modello sociale e religioso patriarcale”. Tale spiritualità prevede il culto della Dea (detta anche Grande Madre che assume l’aspetto di molteplici dee) ed è incentrata sul significato religioso delle qualità femminili del cosmo e del divino (concetto di anima mundi dell’antichità). Fedele mostra come nei Paesi del Sud Europa tale forma religiosa metta specificatamente in questione la gerarchia tra i sessi delle religioni tradizionali, in particolare del cattolicesimo. A partire da una poderosa ricerca etnografica, l’autrice rivela le contraddizioni e le difficoltà nella pratica effetva di forme di religiosità non gerarchica. Allo stesso tempo, Fedele evidenzia come “spiritualità” e “religiosità” siano strettamente intrecciate nelle forme di devozione alla Dea nei paesi di tradizione cattolica.

I saggi di Francesco Antonelli ed Elisabetta Ruspini, ed Ester Gallo e Francesca Scrinzi mettono a fuoco il rapporto tra religioni, relazioni di genere e generazioni. Gallo e Scrinzi discutono il ruolo della religione nei processi di formazione dei lavoratori (maschi) immigrati impiegati nel lavoro di cura agli anziani. Tradizionalmente considerata una professione femminile, il lavoro di cura è oggi svolto in misura sempre maggiore anche da lavoratori maschi, prevalentemente immigrati. In questa direzione, Gallo e Scrinzi si interrogano su come la religione (cattolicesimo e protestantesimo evangelico) operi nella strutturazione delle rappresentazioni di genere e dei rapporti con l’alterità che sottendono il lavoro di cura come lavoro di riproduzione sociale.

Il saggio di Antonelli e Ruspini affronta il tema del mutamento del rapporto con la religione delle giovani generazioni (con particolare attenzione alla generazione Millenial), mettendo in luce gli effet del ruolo svolto dalle ICT e della crescente interdipendenza tra

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culture e società sulla partecipazione di donne e uomini agli universi religiosi. In particolare, Antonelli e Ruspini si interrogano su come tali cambiamenti possano influenzare il dialogo interreligioso, e sul ruolo specifico del contributo femminile a tale dialogo. Gli autori evidenziano un contesto di crescente disintermediazione, in cui le questioni di genere e i rapporti interculturali e interreligiosi sono di primaria importanza. Un contesto in cui la capacità di agency degli attori sociali diviene centrale anche per un rinnovato dialogo religioso.

I saggi di Niccolò Bertuzzi e Alberta Giorgi fanno luce sul dibatto pubblico, in Italia, in merito ad alcuni temi cruciali del rapporto tra donne, religioni e relazioni di genere: la sessualità e il rapporto con donne di altre religioni. Bertuzzi si concentra su come il mondo del cattolicesimo italiano, analizzato a partire dai suoi organi di stampa, affronta il tema della sessualità. Prendendo come campione di riferimento quattro riviste (Città nuova, Famiglia Cristiana, Rocca, Tracce), esemplificative di quattro modelli prevalenti della ridefinizione del Cattolicesimo nella società contemporanea, Bertuzzi analizza i discorsi relativi alla costruzione del genere nonché le analogie e le differenze che esse mostrano rispetto alla posizione ufficiale del Vaticano sulla sessualità.

Alberta Giorgi analizza il dibatto italiano sul “burkini”, per esplorare come le diverse posizioni variamente combinano le agency religiosa e femminile nella rappresentazione della “donna musulmana”. Alla luce dell’ampio dibatto sulla cittadinanza di genere e della letteratura sulla laicità, porre attenzione al ruolo delle donne religiose nello spazio pubblico offre un interessante luogo di analisi per capire come le differenze religiose e di genere sono concettualizzate e combinate nella definizione del soggetto-cittadino delle società contemporanee.

I saggi raccolti in questo volume, nella loro pluralità di sguardi, sottolineano la rilevanza degli studi che si occupano di donne, religione e relazioni di genere.

BIBLIOGRAFIA

IVANA ACOCELLA, RENATA PEPICELLI (a cura di), Giovani Musulmane in Italia. Percorsi biografici e pratiche quotidiane, Bologna, Il Mulino, 2015.

STEFANO ALLIEVI, Islam Italiano, Torino, Einaudi, 2003.

ISABELLA CRESPI, ELISABETTA RUSPINI (a cura di), Genere e Religioni in Italia: voci a confronto, Milano, Franco Angeli, 2014.

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ANNALISA FRISINA, Giovani musulmani d’Italia. Trasformazioni socio-culturali e domande di cittadinanza, in J. Cesari e A. Pacini (a cura di), Giovani musulmani in Europa, Centro Agnelli, Torino, 2005, pp. 139-160.

ANNALISA FRISINA, Giovani musulmani d’Italia, Carocci, Roma, 2007.

FRANCO GARELLI, Pratica religiosa e differenze di genere: alcune riflessioni, Convegno Women Religions and Gender Relations, Università di Torino, 9-11 Novembre 2016. ALBERTA GIORGI, The cultural construction of migrant women in the Italian press,

<<Ecadernos>> 16, 2012, pp. 66–91.

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