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Il mondo della ricerca geomatica va cambiato

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Academic year: 2021

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Benvenuti

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nella nuova era

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CATASTO

CATASTO

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ORTOFOTOCARTE

: storia,

evoluzione e nuove prospettive

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NSDI 2.0

, siamo pronti?

Rivista bimestrale - anno 14 - Numero 1/2010 Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma

N°1 2010

La prima rivista italiana di geomatica e geografia intelligente

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Geomatica, emergenze e neogeografia:

intervista a Ed Parsons di Google

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Intervista al direttore

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uso del GPS, ai primordi del suo utilizzo, fece fare a tutti i rilevatori un passo avanti nella comprensione dell'evoluzione della ricerca scientifica. La tecnologia GPS, figlia delle intuizioni in materia di meccanica celeste, ha – come tutte le scienze – delle basi sperimentali e teoretiche. Tali fondamenti, col tempo e con l’utilizzo massivo dei

satelliti per il posizionamento, hanno dovuto però scontrarsi con variabili e problematiche che, ovviamente, non erano misurabili in laboratorio; la definizione di ogni singola posizione dei satelliti GPS doveva per forza contemplare tutte le variazioni dall’orbita teorica, questo a causa di perturbazioni generate da una moltitudine di fattori non correlati. L’analisi di tali fattori imponeva l'acquisizione dati relativi all’atmosfera, al geoide, alla troposfera, allo spazio, ecc, sempre più accurati e definibili, con grande dispendio di risorse e di energie. La rilevazione del dato era relativamente semplice, la sua analisi per l’uso sicuramente complessa! L’unico modo per gestire una tale mole di dati era dunque affidarsi a modelli computerizzati, a simulazioni: che è proprio ciò che accade oggi.

Jim Gray, guru informatico di Microsoft, in uno dei suoi ultimi discorsi prima di scomparire in mare nel 2007, propose il concetto di ‘quarto paradigma’, ripreso poi nel libro The Fourth Paradigm appena pubblicato in suo onore dai colleghi; secondo Gray, la scienza e la ricerca sono accomunate dal passaggio che ha visto la scienza sperimentale evolversi in quella teoretica e poi in quella simulata.

Un siffatto approccio scientifico – orientato ai dati – può far di internet il terreno in comune per unificare scienza e letteratura: l’acquisizione di nuovi dati può, esemplificando, aggiornare in real-time la letteratura scientifica disponibile su un certo argomento, in modo da aumentare la ‘velocità d’informazione’ in ambito scientifico.

Avere a che fare con enormi moli di dati è ormai una consuetudine, soprattutto in settori come quello delle Scienze della Terra e della Geomatica; qui, il dato, è assolutamente fondamentale. La gestione delle emergenze è solo una di quelle attività che non può prescindere da modelli di analisi avanzati: il sistema geoSDI Era per il terremoto dell’Aquila, ce ne ha dato dimostrazione.

La NSDI 2.0 degli Stati Uniti è un altro utile esempio, soprattutto considerato che in questo caso il dato geografico si configura come un impulso

allo sviluppo economico al pari delle infrastrutture fisiche che la stessa Informazione Geografica supporta.

Guardando all’Italia, è evidente come l’indotto economico e finanziario legato ad un settore come il Catasto – perennemente dinamico – possa avvantaggiarsi di una cosiddetta maggiore ‘velocità d’informazione’. In tutti questi casi, l’adozione di un ‘quarto paradigma’ per le Scienze della Terra porterebbe importanti benefici.

Il primo passo che tutti i ricercatori dovrebbero fare è, in questo senso, quello di ‘aprire i propri cassetti’ e scambiare in rete i dati di cui dispongono – non solo i documenti descrittivi e i metadati – per dare finalmente origine ad una

Spatial Data Infrastructure su scala mondiale. Utopia? Chi lo sa.

Veniamo a GEOmedia. In questo primo numero dell’edizione 2010, oltre ad una veste grafica rinnovata, proponiamo alcuni degli argomenti appena affrontati: il Catasto, con un contributo tecnico sull’uso incrociato dei dati, un contributo divulgativo sull’uso di procedure catastali ed un’intervista al direttore dell’Agenzia del Territorio.

Completano il quadro un report sulla conferenza Gi4DM con una breve ma significativa intervista a Ed Parsons, Geospatial Technologist di Google, gentilmente concessa al nostro inviato. Ed ancora, un’analisi in chiave comparativa della NSDI italiana e di quella statunitense che si sta proponendo, in versione 2.0, per contribuire al rilancio dell’economia americana.

Buona lettura, Renzo Carlucci direttore@rivistageomedia.it

Il mondo della ricerca

geomatica va cambiato

Direttore

RENZO CARLUCCI

direttore@rivistageomedia.it

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DOMENICO SANTARSIERO, LUCIANO SURACE, DONATO TUFILLARO

Direttore Responsabile

FULVIO BERNARDINI

fbernardini@rivistageomedia.it

Hanno collaborato a questo numero:

FRANCESCO BARTOLI, DOMENICO BASILI, MICHELE FASOLO, FLAVIO FERRANTE, MAURIZIO FREZZOTTI, ANDREA GIACOMELLI, ACHILLE LEMMO, GABRIELE MARASCHIN, MAURIZIO PIOMPONI, MAURO SALVEMINI, ATTILIO SELVINI, DONATO TUFILLARO Redazione GIANLUCA PITITTO Via C. Colombo, 436 00145 Roma Tel. 06.62279612 Fax 06.62209510 redazione@rivistageomedia.it www.rivistageomedia.it Marketing e Distribuzione ALFONSO QUAGLIONE marketing@rivistageomedia.it Diffusione e Amministrazione TATIANA IASILLO diffusione@rivistageomedia.it Via C. Colombo, 436 00145 Roma Web: www.aec2000.eu E-mail: info@rivistageomedia.it

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Il presente numero è stato chiuso in redazione il 29 aprile 2010. Editore

A&C2000 s.r.l.

Registrato al Tribunale di Roma con il N° 243/2003 del 14.05.03

ISSN 1128-8132

Gli articoli firmati impegnano solo la responsabilità dell’autore. È vietata la riproduzione anche parziale del contenuto di questo numero della Rivista in qualsiasi forma e con qualsiasi procedimento elettronico o meccanico, ivi inclusi i sistemi di archiviazione e prelievo dati, senza il consenso scritto dell’editore.

Rivista fondata da Domenico Santarsiero.

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