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Considerazioni su dolo eventuale e colpa cosciente in materia di circolazione stradale

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29 July 2021

AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino

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Considerazioni su dolo eventuale e colpa cosciente in materia di circolazione stradale

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Considerazioni su dolo eventuale e colpa cosciente

in materia di circolazione stradale

GIANLUCA RUGGIERO

SOMMARIO: 1. Premessa. Sulla permanente vitalità della "Formula di Frank". - 2. Im-possibilità di superare la nozione legislativa di delitto doloso e di graduare l'elemento della rappresentazione secondo un criterio quantitativo. - 3. Le inter-relazioni fra rappresentazione e volizione dell'evento nella ricostruzione del dolo eventuale. - 4. Si criticano quelle tesi che risolvono il dolo eventuale nel dolo di pericolo e nella preterintenzione. - 5. Sulla configurabilità del dolo in relazione alle condotte "neutre" della circolazione stradale. - 6. Rappresentazione del ri-schio versus rappresentazione dell'evento. - 7. La problematica squisitamente processuale del dolo eventuale. Al di là dell"'oltre ragionevole dubbio".

1. Premessa. Sulla permanente vitalità della Irpormula di Frank". - Si è assi-stito negli ultimi tempi ad un incremento - con importanti riflessi anche nella cronaca giudiziaria - della casistica riguardante fatti coinvolgenti soggetti del tutto estranei a quello che potrebbe defInirsi, in linea assolu-tamente generica, un "piano criminoso".

Se, infatti, da un lato, l'individuazione dell'evento rappresentato come probabile o possibile differisce nettamente da quei casi nei quali si ha do-lo eventuale quando l'agente si rappresenta come probabile un evento collaterale rispetto a quello direttamente preso di mira, in materia di cir-colazione stradale vi è di regola la rappresentazione in termini positivi di una pluralità di eventi, per cui risulta in defInitiva più complesso tracciare una linea di demarcazione fra dolo eventuale e colpa cosciente.

Se, come noto, la differenza insuperabile fra il dolo eventuale e la col-pa con previsione riposa sulla non volontà dell'evento che caratterizza il secondo atteggiamento psicologico, le teorie dell'accettazione del rischio si rivelano insuffIcienti a rendere conto di ciascuna delle realtà, renden-dosi necessario, di volta in volta, affIancarvi costruzioni di rinforzo che

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