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L’incastellamento della pieve di sant’Andrea: la contessa Emilia e il pievano Rolando, 10 dicembre nel 1119

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M

AURO

G

UERRINI

L'INCASTELLAMENTO DELLA PIEVE DI

SANT'ANDREA: LA CONTESSA EMILIA E IL

PIEVANO ROLANDO, 10 DICEMBRE NEL 1119

ESTRATTO

da

EMPOLI, NOVECENTO ANNI

Nascita e formazione di un grande castello medievale (1119-2019)

(2)

LEO S. OLSCHKI

ISBN 978 88 222 6716 0

6

La celebrazione dei novecento anni dalla stipula dell’atto con cui i conti Guidi sanci-rono l’incastellamento dell’antica pieve di Sant’Andrea a Empoli (1119) è stata occa-sione per un team di studiosi di tornare a rif lettere sui primi due secoli della storia empolese. Gli approfondimenti offerti dagli autori prendono spunto dalla peculiari-tà di questo castello, ossia la sua posizione baricentrica rispetto al territorio toscano, tra Valdarno e Valdelsa e presso la via Romea, la direttrice Pisa-Firenze e l’arteria navigabile costituita dall’Arno. I saggi sono, quindi, dedicati, alle dinamiche inse-diative, allo sviluppo dell’assetto urbanistico, alle basi dell’economia, al ruolo della pieve collegiata e dagli altri enti ecclesiastici, all’evoluzione dalla preminenza dei nuclei signorili – segnatamente le famiglie dei conti Guidi, Alberti e Cadolingi – alla crescita del comune sotto il controllo di Firenze. Il tutto senza trascurare la vita cul-turale e le espressioni artistiche e architettoniche emerse dall’antichità al XIV secolo.

EMPOLI, NO

VECENT

O ANNI

In copertina: Empoli, Torre dei Righi, acquarello di Massimo Tosi.

Leo S. Olschki

2020

EMPOLI,

NOVECENTO ANNI

Nascita e formazione

di un grande castello medievale

1119-2019

A cura di

Francesco Salvestrini

IS TITU TO PER LA VALORIZZA ZION E • D E LLE A BB AZIE STORICHE DELLA TOSC AN A •

(3)

ISTITUTO PER LA VALORIZZAZIONE

DELLE ABBAZIE STORICHE

DELLA TOSCANA

Presieduto da

Paolo Tiezzi Maestri

h Collana diretta da

Francesco Salvestrini

ISTI TUTO PER LA VALORIZZA ZION E • D E LL E A BB AZIE STORICHE DELLA TO SC AN A •

(4)

LEO S. OLSCHKI EDITORE

MMXX

EMPOLI,

NOVECENTO ANNI

Nascita e formazione

di un grande castello medievale

1119-2019

a cura di

Francesco Salvestrini

STUDI SULLE ABBAZIE STORICHE E ORDINI RELIGIOSI STUDI SULLE ABBAZIE STORICHE E ORDINI RELIGIOSI

DELLA TOSCANA DELLA TOSCANA

6

(5)

ISBN 978 88 222 6716 0

Comitato scientifico per la presente pubblicazione

Roberto Delle Donne - Mauro Guerrini Paola Guglielmotti - Adriano Prosperi - Max Seidel

Guido Vannini - Stefano Zamponi - Andrea Zorzi

Il volume raccoglie gli atti del Convegno Empoli. Novecento anni. Nascita e formazio-ne di un castello medievale (1119-2019), Empoli, Cenacolo degli Agostiniani, 28-29 marzo 2019.

Il Convegno è stato promosso dalla Società Storica Empolese, patrocinato dal Co-mune di Empoli e dall’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS), sostenuto dalla Città Metro-politana Fiorentina e dalla Regione Toscana, con la collaborazione dell’Associa-zione Archeologica Medio Valdarno, della Fondadell’Associa-zione Centro Studi sulla Civiltà del Tardo Medioevo in San Miniato, della Propositura di Sant’Andrea apostolo di Empoli, del Rotary Club Empoli, della Venerabile Arciconfraternita della Miseri-cordia di Empoli; reso possibile con il contributo finanziario dei nostri sostenitori Mancini gioiellerie, Banca Cambiano, Berni Store, Gruppo Scotti, Generali, a cui si è aggiunto Sesa (per la pubblicazione degli atti), e soprattutto dei soci della So-cietà Storica Empolese.

Il programma è stato definito da Francesco Salvestrini, coordinatore scientifico del progetto.

© 2020 Casa Editrice L. S. Olschki Volume pubblicato con il contributo di

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L’INCASTELLAMENTO DELLA PIEVE DI SANT’ANDREA: LA CONTESSA EMILIA E IL PIEVANO ROLANDO,

10 DICEMBRE NEL 1119 …

Il 10 dicembre 1119, in camera Guidonis comitis, ovvero nel palazzo di Pistoia dei conti Guidi (rappresentanti imperiali), Imilia comitissa, moglie di Guido Guerra (forse figlio adottivo della contessa Matilde), a nome del consorte, concedeva al pievano Rolando, custos et prepositus Plebis S.

An-dreae de Inpori e a tutti gli homines del plebato il diritto di edificare le loro case intorno alla pieve di Sant’Andrea e di poterle circondare con mura difensive. La pieve rafforzava così il suo ruolo di riferimento territoriale, e intorno a essa ebbe origine un abitato stabile in una zona che era già sede di mercato e di un porto fluviale sull’Arno. La deliberazione consentì la fortificazione della battesimale romanica sorta secoli prima e l’incastella-mento di numerosi popoli che risiedevano in piccoli nuclei approssima-tivamente fortificati e in villaggi aperti, sorti nella vasta area che andava dalla confluenza della Pesa a quella dell’Elsa nell’Arno, assicurando loro una maggiore protezione.

Il breve della contessa Emilia è stato convenzionalmente assunto in epo-ca moderna come l’atto di fondazione di Empoli, preceduto da (e plausibile conseguenza di) un privilegio del 12 agosto 1117, col quale il vescovo di Firenze Gottifredo (o Gottifredi o Goffredo) Alberti confermava i privi-legi della pieve di Sant’Andrea e attribuiva al capitolo il potere d’inibire l’edificazione di qualsiasi altro edificio religioso all’interno del piviere; se-gnatamente proibiva di costruire un monastero maschile o femminile a Cortenuova, presso Pontorme, località compresa nel piviere di Sant’An-drea. La decisione è stata ritenuta dagli storici come assunta in funzione anti Guidi e pro Alberti, dato che è stato ipotizzato che fossero i Guidi a voler istituire il monastero in una zona controllata dall’altra consorteria, la famiglia del vescovo. Il divieto era concepito inizialmente in relazione alla chiesa di Santa Maria di Cortenuova, località nella quale si trovavano alcuni possedimenti della Badia di Fucecchio, ma sembra che l’interdizione sia stata presa a pretesto per vietare nei secoli successivi altri insediamenti

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L’INCASTELLAMENTO DELLA PIEVE DI SANT’ANDREA

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monastici e conventuali all’interno del castrum costruito dal 1119 attorno alla pieve di Sant’Andrea.

La pieve esisteva presumibilmente dal VI secolo, data avvalorata dal ri-trovamento negli ultimi decenni di tombe cristiane risalenti a quel periodo, e dipendeva dalla diocesi di Firenze quanto meno dal X secolo. La prima documentazione ufficiale si trova, tuttavia, solo in un privilegio inviato da papa Niccolò II al pievano Martino l’11 novembre 1059, con il quale il pon-tefice esentava la pieve, e conseguentemente il capitolo, dal versamento delle decime spettanti al vescovo (che era lo stesso Niccolò II, alias Gerar-do di Borgogna), e confermava o assegnava terreni alla pieve allo scopo di finanziare la vita in comune dei canonici. La canonica regolare (o, con ter-mine successivo, prepositura o collegiata) viene istituita con tale documen-to nel contesdocumen-to di una generalizzata attenzione del vescovo-papa verso le canoniche. L’iscrizione posta sulla parte bassa della facciata di Sant’Andrea, tuttora leggibile, datata 1093, riporta i nomi dei fratelli (canonici) che vi-vevano comunitariamente all’interno della pieve. Nel duomo di Firenze la valorizzazione della vita in comune dei canonici era avvenuta nel 1036 per iniziativa del vescovo Atto. Il documento di Niccolò II corroborava l’appar-tenenza della pieve alla diocesi di Firenze, di cui costituiva il plebato più esteso e importante tra quelli posti al confine con altre diocesi, nel nostro caso con quelle di Lucca e di Pistoia.

La pieve di Sant’Andrea fu completamente ricostruita tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, a pianta basilicale con rivestimento marmoreo in facciata. Presso il suo fianco meridionale sorgeva un edificio più piccolo, dedicato a san Giovanni Battista, dove si trovava il fonte battesimale e si praticava l’importante funzione dell’iniziazione cristiana, prerogativa di una pieve.

La pergamena originale dell’instrumentum, ovvero il breve della contessa Emilia, si conserva in copia coeva nell’Archivio della Collegiata di Empoli; fu pubblicata da Giovanni Lami in Sanctae Ecclesiae Florentinae Monumenta nel 1758 e successivamente dal canonico Luigi Lazzeri in Notizie istoriche

sulla Terra d’Empoli del 1873 ed è stata commentata da Giuliano Lastraioli in Empoli tra feudo e comune del 1961.

È ormai accertato che con il toponimo Impoli sia stata indicata una lo-calità ove già in antico si trovavano diversi insediamenti e dove poi sareb-be sorta la pieve di Sant’Andrea, detta perciò ‘a Impoli’. La derivazione più volte suggerita del toponimo da In portu, nome che si legge nella nota

Tabula Peutingeriana, copia del XII-XIII secolo di un’antica carta romana che mostra le vie militari dell’Impero conservata presso la Hof bibliothek di Vienna, è una ipotesi che, per quanto plausibile dal punto di vista to-pografico, contrasta, tuttavia, con motivazioni linguistiche convincenti.

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L’INCASTELLAMENTO DELLA PIEVE DI SANT’ANDREA

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Appare, quindi, assai improbabile che da In portu consegua Impoli. La spe-cifica di ‘vecchio’ che attiene all’insediamento posto a Ovest della pieve di Sant’Andrea è da intendersi, pertanto, come ‘più antico’ dell’insediamento cresciuto intorno a essa a seguito dell’atto d’incastellamento guidingo del 1119 (l’etimologia di Empoli rimane indeterminata, ma sicuramente non contempla Emporium, come ritenuto da molti, nome che mai compare nei documenti medievali).

Pur con un lento sviluppo del centro fortificato – che, prima di essere citato come castrum nel 1255, viene menzionato diverse volte come

castel-lare (secondo una lettura attenta dei documenti del 1254-1255) – la pieve di campagna si trasformò in una Ecclesia castrense verso la metà del Duecento, ma già alla fine del XII secolo aveva ben trenta chiese suffraganee ed era stata già conclusa la sua facciata marmorea con intarsi in serpentino.

Il primitivo nucleo del castellare diviene Castrum Inpoli intorno al se-condo-terzo decennio del secolo XIII, facendo perno, oltre che sulla chiesa matrice, sul luogo d’aggregazione per eccellenza costituito dalla platea ubi

fit mercatale, cioè l’ampio spazio posto di fronte alla pieve stessa e a breve distanza dal corso dell’Arno.

Letture accurate di documenti d’archivio e scoperte archeologiche hanno permesso negli ultimi decenni di definire meglio le radici di Empoli e hanno aperto scenari inediti da indagare con grande interesse. È stato appurato, per esempio, che sotto la terra murata di rifondazione medie-vale e nelle vicinanze esterne dell’ultima cerchia muraria si trovano tracce diffuse dell’insediamento romano esistente fin dal periodo repubblicano. Un’ulteriore scoperta archeologica d’eccezionale importanza è stata il ri-trovamento di una cerchia muraria databile, nella parte centrale, alla prima metà del Duecento, della quale si ignorava l’esistenza e che sarebbe solo la terz’ultima cerchia del castrum.

Mauro Guerrini

Università di Firenze

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— 233 — INDICE

Saluti istituzionali

Brenda Barnini . . . Pag. V Eugenio Giani . . . » VII Guido Engels . . . » IX Mauro Guerrini, L’incastellamento della Pieve di Sant’Andrea: la

contessa Emilia e il pievano Rolando, 10 dicembre nel 1119 . . . . » XIII Francesco Salvestrini, Introduzione . . . » XVII

EMPOLI PRIMA DI EMPOLI

Lorella Alderighi – Leonardo Giovanni Terreni, Empoli in

epoca romana e tardo antica . . . » 3 L’ARISTOCRAZIA

Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Empoli e le terre nuove del

Val-darno inferiore . . . » 33 Alberto Malvolti, Prodromi del castello nuovo di Empoli. I conti

Cadolingi tra Valdarno e Valdelsa (XI-XII secolo) . . . » 43 Simone M. Collavini, Empoli e i conti Guidi tra alto e pieno

Me-dioevo: premesse e contesto della ‘fondazione’ del 1119 . . . » 63 Maria Elena Cortese, I Conti Alberti nel Valdarno: patrimonio e

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INDICE

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VITA DI UNA COMUNITÀ

Fausto Berti, La realtà sociale ed economica (secoli X-XIII) . . . Pag. 103 Francesco Salvestrini, Vita religiosa e istituzioni ecclesiastiche a

Empoli in età comunale. La pieve di Sant’Andrea Apostolo e le

origini del convento degli Agostiniani (secoli XII-XIII) . . . » 121 Marco Frati – Walter Maiuri, L’assetto urbanistico e

architetto-nico di Empoli Nuovo (secoli XI-XIII) . . . » 137 L’EREDITÀ ARTISTICA E ARCHITETTONICA

Guido Tigler, Il problema della datazione della facciata della Pieve

di Sant’Andrea, riesaminato nel contesto della storia di Empoli

fra la dominazione dei Guidi e quella del Comune di Firenze . . . » 153 Alessandro Naldi, Icnografia, architettura e decorazione nel

com-plesso plebano di Sant’Andrea a Empoli tra XI e XII secolo . . . . » 181 Andrea De Marchi, Il Maestro del 1310 riconsiderato: un raro

frammento di un pittore pistoiese a Empoli . . . » 211 Stella Sonia Chiodo, Nuovi studi sui corali della collegiata di

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FINITO DI STAMPARE

PER CONTO DI LEO S. OLSCHKI EDITORE PRESSO ABC TIPOGRAFIA • CALENZANO (FI)

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LEO S. OLSCHKI

ISBN 978 88 222 6716 0

6

La celebrazione dei novecento anni dalla stipula dell’atto con cui i conti Guidi sanci-rono l’incastellamento dell’antica pieve di Sant’Andrea a Empoli (1119) è stata occa-sione per un team di studiosi di tornare a rif lettere sui primi due secoli della storia empolese. Gli approfondimenti offerti dagli autori prendono spunto dalla peculiari-tà di questo castello, ossia la sua posizione baricentrica rispetto al territorio toscano, tra Valdarno e Valdelsa e presso la via Romea, la direttrice Pisa-Firenze e l’arteria navigabile costituita dall’Arno. I saggi sono, quindi, dedicati, alle dinamiche inse-diative, allo sviluppo dell’assetto urbanistico, alle basi dell’economia, al ruolo della pieve collegiata e dagli altri enti ecclesiastici, all’evoluzione dalla preminenza dei nuclei signorili – segnatamente le famiglie dei conti Guidi, Alberti e Cadolingi – alla crescita del comune sotto il controllo di Firenze. Il tutto senza trascurare la vita cul-turale e le espressioni artistiche e architettoniche emerse dall’antichità al XIV secolo.

EMPOLI, NO

VECENT

O ANNI

In copertina: Empoli, Torre dei Righi, acquarello di Massimo Tosi.

Leo S. Olschki

2020

EMPOLI,

NOVECENTO ANNI

Nascita e formazione

di un grande castello medievale

1119-2019

A cura di

Francesco Salvestrini

ISTI TUTO PER LA VALORIZZA ZION E • D E LLE A BB AZIE STORICHE DELLA TOSC AN A •

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